Antologia

Antologia letteraria. Scritti, narrazioni e ricordi di Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

22 settembre 1901, il nubifragio di Ceglie

di Pasquale Elia 

            

        Circa un secolo fa (22 settembre 1901) Ceglie fu colpita da un nubifragio di inaudita portata e violenza. Se si fosse verificato in questi ultimi anni la colpa sarebbe stata addossata al buco di ozono o ad altro evento climatico.

Era il mese di settembre, molto caro ai noi cegliesi perché oltre che periodo di villeggiatura, era anche il tempo della raccolta dell'uva, dei fichi, delle mandorle, ecc. Per questo motivo molta gente di ogni ceto sociale risiedeva ancora nelle campagne circostanti.

In poche ore l'acqua raggiunse un livello preoccupante tanto che le persone furono costrette, per non annegare, ad arrampicarvisi sui tetti delle casedde, sugli alberi più alti, stringendo fra le braccia i bambini. L'acquazzone fu talmente violento ed improvviso che la gente non ebbe il tempo materiale di poter raggiungere qualche sito situato a quota più alta.

La contrada più battuta dal nubifragio fu la padula di Campo d'Orlando.

Dalla città si organizzarono e partirono i soccorsi composti in genere da personale militare (Carabinieri, e Polizia), ma anche da semplici cittadini desiderosi di aiutare la povera gente che era rimasta prigioniera di un mare di acqua e di fango.

Proprio Polizia, a quei tempi Ceglie aveva la sua Pubblica Sicurezza.

Tra i tanti soccorritori si distinsero per coraggio, abnegazione e senso del dovere i due Carabinieri e il delegato di Pubblica Sicurezza Pompeo PISCIOTTA. Per questo motivo costoro furono decorati di Medaglia d'Argento al Valore Civile.

Questa mia vuole invece RICORDARE i due coraggiosi civili, nostri concittadini, che senza alcun tentennamento, misero a repentaglio la loro vita per soccorrere i malcapitati.

Erano Angelo MARRAFFA, calzolaio e Vito Nicola INTRANOVA, barbiere.

Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III, con decreto datato 1 maggio 1902, conferì loro la Medaglia di Bronzo al Valore Civile con la seguente motivazione:

IN OCCASIONE DI VIOLENTO NUBIFRAGIO DETTERO PROVA DI CORAGGIO ED ELEVATO SENTIMENTO FILANTROPICO, SALVANDO CON MANIFESTO RISCHIO DELLA VITA, ALCUNE PERSONE CHE STAVANO PER PERIRE.

(per gentile concessione del Ministero dell'Interno, Direzione Generale per l'Amministrazione Generale per gli Affari del Personale - Divisione Affari Speciali - lettera n° M/4504 in data 19.10.1998).

 

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