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Sabato il vertice per tentare di risolvere la crisi amministrativa

Forza Italia alla resa dei conti

Lo scambio epistolare tra il sindaco e l'assessore Argese

 

di Luca Dipresa

 

Mercoledì, 15 novembre

E' fissata per sabato pomeriggio la "resa dei conti" in seno al gruppo di Forza Italia. La situazione si è fatta talmente ingarbugliata, con consiglieri ed assessori protagonisti  di un vero balletto di dimissioni, di gruppi che sorgono e si rimescolano, quasi si trattasse  un nuovo gioco di società, che convocare una riunione (forse con troppo ritardo?) era una necessità non più rinviabile. Così, alle 15,30 di sabato prossimo, i consiglieri comunali di Forza Italia (compreso i tre ex Cdl, ndr) si troveranno faccia a faccia con il segretario provinciale e presidente del consiglio comunale, Nicola Ciracì, da molti chiamato in causa per la non condivisibile linea politica attuata, e l'on. Gino Vitali nella sua qualità di responsabile per gli enti locali.

Potrà questa essere questa riunione l'occasione del decisivo e definitivo chiarimento oppure di una insanabile quanto pericolosa frattura con ripercussioni sul prosieguo della legislatura. Comunque non sarà un incontro "conviviale". Anzi. Ad esempio c'è la componente ex Cdl (Galetta, Gianfreda e Mita) che sembra fortemente intenzionata a far valere la posizione espressa a suo tempo nel documento che fu la causa della destituzione da assessore di Angelo Gasparro (anch'egli partecipa alla riunione nella sua qualità di componente della neoeletta segreteria provinciale di Fi) e del clima teso con il sindaco. Come è noto la posizione del Cdl fu (e rimane) quella di una sostanziale inversione di rotta nell'attività amministrativa partendo dall'azzeramento di tutte le cariche istituzionali (assessori e presidenza del consiglio comunale). Del resto gli ultimi accadimenti starebbero dando ragione ai "fedelissimi" di Fitto.

Dall'altra parte c'è la posizione espressa dai cinque consiglieri forzisti (Santoro, Battaglia, Minghetti, Argentiero e Martina) che lunedì mattina, dopo le dimissioni formalizzate da Gervasi chiesero al sindaco Magno la destituzione anche di Ciro Argese. La qual cosa non trovò d'accordo il primo cittadino e, come risposta, i cinque fecero intendere a chiare lettere che se così non sarà loro si dichiareranno indipendenti, con tutto quello che ne consegue. Insomma, sul tappeto due posizioni che potrebbero anche coincidere e risolvere così la crisi. Purché ci sia la volontà di farlo. Una crisi che per essere risolta deve essere incentrata sulla svolta da dare all'azione di quest'amministrazione, vale a dire come ebbe modo di affermare tempo addietro il capogruppo del Cdl, Enzo Galetta "con un serio progetto a medio e lungo termine, scendendo per un attimo dalle nuvole per mettere i piedi per terra". Ma c'è anche da vedere come la pensa An, arroccata in difesa del sindaco.

A proposito di dimissioni, parlavamo di balletto. Ebbene, nella giornata di martedì, Ciro Argese ha presentato anch'egli le dimissioni (protocollate al n. 023133 del 14.11.00) solo che il sindaco le avrebbe respinte addirittura per iscritto. Cosa che non sarebbe stata invece fatta per Gervasi, almeno secondo quello che ci è dato sapere.   Le dimissioni il sindaco Magno le ha respinte perché "Ritengo - ha scritto in risposta ad Argese - che le tue dimissioni non abbiano alcun valido fondamento, né politico né personale". Questo in risposta allo stesso assessore all'Urbanistica che nelle sue dimissioni affermava "per ragioni politiche e non personali ti rimetto la mia delega assessorile, ringraziando te e gli amici assessori per la fiducia accordatami".

E, in riferimento ai cinque suoi "colleghi" di partito affermava anche come "E' da oltre un anno che sopportiamo ingiuste accuse di incapacità ed incompetenza, mentre ci siamo sempre impegnati con passione per portare a compimento gli obiettivi del nostro programma". Rincara la dose il sindaco per il quale "i suddetti cinque consiglieri nel periodo trascorso di amministrazione hanno continuamente sollevato critiche indeterminate e prive di qualsiasi contenuto concreto, né mai hanno saputo dire quali fossero le azioni che l'amministrazione secondo loro avrebbe dovuto porre in essere". E poi ancora che "essi risponderanno del loro atteggiamento continuato e reiterato non solo verso il partito ma verso la popolazione cegliese, che improvvisamente ha dato loro fiducia con il voto". Insomma una posizione intransigente quella del sindaco che comunque, secondo indiscrezioni, non farà un solo passo indietro. Ecco perché la riunione di sabato pomeriggio può anche rivelarsi inutile: il sindaco non è intenzionato a are un solo passo indietro rispetto alle decisioni adottate.

 

 

 

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