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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

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I fedeli restaurano la vecchia chiesa dell'Annunziata

Mercoledì, 27 giugno

La chiesa dell'AnnunziataAncora una iniziativa che parte della gente per il recupero e la tutela dei beni culturali. Presentato ufficialmente il restauro dell'antica chiesa dell'Annunziata (nella foto a destra), situata in pieno centro storico. Don Giuseppe De Santis, parroco della Collegiata (sotto la cui giurisdizione cade la chiesa dell'Annunziata) nel presentare l'iniziativa ha voluto pubblicamente ringraziare questi cittadini promotori del restauro, insistendo «sulla necessità di valorizzare il patrimonio d'arte che ha nelle chiese cittadine i suoi punti di forza, sulla testimonianza di fede del popolo cegliese che, attraverso le opere dei nostri padri, ha lasciato testimonianze significative per la nostra storia locale».
Il primo intervento restaurativo riguarderà la preziosa statua lignea dell'Annunziata e dell'Angelo, datate XVII secolo e la statua di San Giuseppe, opera quest'ultima del famoso cartapestaio leccese Caretta e risalente al 1912.

Per il restauro delle tre statue il comitato promotore ha già raccolto la somma ed affidato i lavori alla ditta Valentino De Sario di Oria, accreditata presso gli organi competenti della Soprintendenza e della stessa Curia Vescovile di Oria. Lavori che sono iniziati sabato e che si concluderanno entro il prossimo 30 novembre. «Questa chiesa - afferma Michele Ciraci, storico locale e componente del comitato stesso - venne costruita sul finire del XIII-XIV secolo e della sua esistenza si parla nella santa visita pastorale compiuta nel 1565 da mons. Giancarlo Bovio, vescovo di Brindisi ed Oria».

Per quel che concerne i restauri - attingendo sempre dalle notizie in possesso da Ciracì - al Settecento risalgono i primi, con la costruzione dell'attuale ingresso, mentre nel Novecento è stata oggetto di vari rifacimenti interni.
«La chiesa - a parlare è sempre Michele Ciracì -, un tempo ricca di tesori d'arte, ha una sola navata con un altare centrale, dove sono state costruite in epoca in epoca imprecisata, tre piccole nicchie in cui sono collocate le tre statue oggetto del restauro».

Nel secondo stralcio degli interventi è prevista la sostituzione del portone d'ingresso e la pulizia della pietra dell'altare. Insomma siamo di fronte ad un nuovo esempio di sensibilità da parte di semplici cittadini che, forse un po' scettici sugli interventi dello stato, si mobilitano e danno luogo a questo tipo di iniziative. E che vanno tutte in porto ne è esempio la Chiesa di san Gioacchino per la quale i lunghi lavori sono ormai al termine. «Mi auguro - sottolinea a tal proposito don Giuseppe De Santis - di poter riaprire la chiesa in occasione della festa di Sant'Anna, il prossimo 26 luglio». Sarebbe bello ripristinare quell'antica tradizione che vedeva, nel giorno della festa della mamma della Madonna, portare in processione le due statue dei nonni di Gesù. Da sottolineare, infine, che tutti possono assistere alle varie fasi del restauro che verranno effettuati nella stessa chiesa.

 

 

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Restyling in via Dante: eliminate le mattonelle di porfido

Lunedì, 25 giugno

Via Dante si rifà il look. In questi giorni in centralissima arteria cittadina è interessata da lavori di rifacimento del manto stradale. Via le vecchie mattonelle di porfido per fare posto alle basole di pietra di Trani. L'intervento rientra in un pregato redatto dall'Ufficio tecnico comunale ed approvato dalla competente Sovrintendenza ai Beni Culturali, considerato che la strada in questione, che immette in piazza Plebiscito fa parte della zona ottocentesca.
Qualcuno ha obiettato sul fatto che forse era più opportuno rimandare i lavori a dopo l'estate, quando la città è meno affollata. Ma niente problemi. Dall'Ufficio tecnico, l'ing. Gianni Chiatti, assicura che la ditta Ices di Brindisi, vincitrice della gara d'appalto, concluderà i lavori al massimo entro venti giorni. Quindi difficoltà ridotte proprio al minimo.

L'intervento, comunque è il primo di un progetto complessivo per l'importo di quattrocento milioni (si farà ricorso ai cespiti comunali) che, oltre al rifacimento di via Dante, prevede anche quello di via Orto Nannavecchia. In questa strada l'intervento poiché l'intervento avrà una durata maggiore se ne parlerà a conclusione dell'estate. Infatti, qui, oltre alla rimozione delle vecchie mattonelle d'asfalto che verranno sostituite con le basole bucciardate della pietra di Trani, si dovrà procedere alla sostituzione della rete fognaria.

Per quest'ultimo intervento c'è un finanziamento regionale di 150 milioni. La rete fognaria interesserà anche altre importanti strade come via Lalia, via Balilla, via Paolo Chirulli (lavori eseguiti tutti dalla ditta Ruggiero). Insomma il centro della città, quello che da sempre è definito un vero e proprio salotto si rimette a nuovo, nella speranza che si possa quanto prima invertire quella tendenza che vede questo luogo sempre più desertificato. Purtroppo, contrariamente a quanto accadeva una decina di anni addietro, la piazza principale della cittadina più passa il tempo e più diventa sempre meno frequentato.

E' l'esatto contrario di quanto altrove, dove le piazze, i centri storici pullulano di gente. «Perché a Ceglie no?», è la domanda più ricorrente.
«Eppure - si sottolinea ancora - abbiamo una città ed un centro storico da fare invidia. Sì, si risponde ma quali iniziative nel corso di questi anni sono state attuate per richiamare i turisti?». Sicuramente poche. La cosa strana è che i ristoranti di Ceglie sono tra i più frequentati, con medie settimanale da record. Se la gente viene solo per mangiare e scappa subito via un motivo ci sarà pure. Mancano le attrattive? La sera la gente perché deve venire a Ceglie? Il centro storico è privo non solo di una pur minima attrattiva: non c'è un negozietto, un bar o qualche punto dove mangiarsi un pezzo di carne arrostita. E' troppo tardi per rimediare e inventarsi in «zona cesarini» qualche trovata fantasiosa? Anche il cartellone delle manifestazioni estive è tutto in alto mare. E su questo il suo peso ha avuto la vicenda amministrativa che ha privato la città di un governo.

(La Gazzetta del Mezzogiorno, Luca Dipresa)

 

 

 

 

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Basket: Lillo Leo resta a Ceglie, la squadra forse

Sabato, 23 giugno

Lillo Leo, il giovane e promettentissimo pivot francavillese è della D'Annunzio Ceglie. Nei giorni scorsi il presidente Gianfranco Sportelli, ha raggiunto l'accordo per il definitivo acquisto del giocatore, che quest'anno ha giocato nel quintetto cegliese con la formula del prestito. Si tratta di un buon investimento,  non per altro sul giocatore avevano messo gli occhi anche diverse società della massima divisione del basket italiano. Così, dopo essere stato uno dei protagonisti della fase finale dei play off, il prossimo campionato di serie B 2 avrà sicuramente un protagonista in più.

Soddisfatto la dirigenza e soprattutto il coach Cosimo Romano che su di lui hanno puntato fin dal primo momento. Ma le novità non finiranno qui. Il campionato di serie B è cosa diversa dalla serie C 1 e serve rinforzare la rosa con giocatori all'altezza del compito. Nei prossimi gironi altre novità. Sul fronte partenze, potrebbe lasciare la D'Annunzio Man Gallo, che vorrebbe trovare una sistemazione in una società che gli garantisca un posto da titolare.

Intanto le notizie e le voci apparse e diffusosi in questi giorni circa il futuro della D'Annunzio, hanno un po' messo in allarme tifosi ed ultras. Sentire parlare della loro squadra come una "dependance", un pacco postale da spedire altrove non va proprio giù. Loro si fidano delle parole e delle promesse del presidente che ha sempre affermato che la D'Annunzio rimarrà a Ceglie. E proprio per sgombrare il campo da ogni equivoco e rassicurare l'ambiente, Gianfranco Sportelli tiene a riconfermare il suo proposito. "Contrariamente alle voci di questi giorni - afferma il presidente - tengo a ribadire il mio proposito di far rimanere a Ceglie la squadra e che non ho avuto contatti o sono stato avvicinato da nessuno".

L'unico contatto che ha avuto - ha sempre detto - è stato con il sindaco di Brindisi, Antonino, in occasione dell'automazione per poter disputare i play off al PalaElio". Si, però non può essere - gli facciamo notare - che quando parla di porticina che lascia aperta fa intendere che comunque S pronto a prendere in considerazione una qualsivoglia proposta? "Allora - la sua risposta - è bene chiarire una volta per tutte il concetto". E spiega: " Il riferimento è al fatto che se malauguratamente l'appello a che qualcuno mi aiuti in questa nuova impresa e che, alla vigilia del campionato saremo senza palazzetto su cui poter giocare è chiaro che dovrà provvedere altrimenti". E qui è abbastanza chiaro e pare proprio che quella condizione che costringerebbe a "trovare nuove soluzioni", al momento, non ci sia proprio. "La città - afferma Sportelli - sta rispondendo al mio invito e devo dire che molti piccoli imprenditori, commercianti, cittadini singoli stanno dimostrando attaccamento alla squadra". Ma non solo, sembra anche - il presidente non conferma, ma nemmeno smentisce - che un discorso serio si sia avviato con un imprenditore locale che è  interessato, come il presidente, al rilancio della città  e soprattutto, ben consapevole di quale significato assume la presenza di una realtà  come la D'Annunzio per far avvicinare quanti più ragazzi e giovani allo sport, alla pallacanestro nel caso specifico, togliendoli dalla strada.  Per il palazzetto non ci dovrebbero essere: ci sono ormai ottimi rapporti con la vicina Cisternino, città con la quale si è attuato un vero e proprio gemellaggio sportivo. Cisternino  che ora può mettere in vetrina il modernissimo e funzionale palazzetto (si sta definendo la pratica per la certificazione da parte della commissione provinciale preposta per i nulla osta) e che dovrebbe far da cornice alle nuove imprese della di Vozza e compagni nel prossimo campionato di serie B. Nei prossimi giorni,  sia sul versante societario che su quello della struttura si avranno certamente notizie più certe.

(La Gazzetta del Mezzogiorno, Luca Dipresa)

 

 

 

 

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Senza casco a ruota libera: 132 multe in poche ore

Venerdì, 22 giugno

Il casco? Un optional. E per questo i carabinieri della Compagnia di Fasano hanno avviato un controllo in tutti i comuni che ricadono nella sua giurisdizione.
Il primo paese a finire nel mirino è stato Ceglie Messapica. Numerose pattuglie sono state dislocate in vari punti della città e in poche ore sono state riscontrare ben 132 infrazioni, la maggior parte inerenti il mancato uso del casco. Tutte le altre per le persone trasportate sui motocicli.
In altri termini, i carabinieri hanno constatato che questo Comune per i ciclomotoristi è un'isola felice. Si viaggia tranquillamente in due sui ciclomotori e il casco non si sa nemmeno cosa sia. Evidentemente per i vigili urbani queste infrazioni non sono degne di rilievo.
Comunque sia, i carabinieri della Compagnia di Fasano proseguiranno nei controlli in tutti i Comuni di sua giurisdizione, compresi Ceglie. Un centro la cui stazione è stata promossa a tenenza e nelle prossime settimane il comando sarà assunto da un tenente che, stando alle indiscrezioni trapelate, ha già una buona esperienza in fatto di comando.

 

 

 

 

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"L'intonacatura del castello? Voluta dalla Sovrintendenza"

Mercoledì, 20 giugno

"I lavori al castello sono stati eseguiti sotto la diretta vigilanza della Sovrintendenza ai Beni culturali". Lo chiarisce l'ufficio tecnico comunale, chiamato in causa in seguito ai rilievi mossi da molta gente, sulla  ristrutturazione della facciata esterna della parte destra del manufatto, ponendosi frontalmente all'ingresso, lungo Via Chiesa. Per il rifacimento della parete esterna si è usata della malta avente come legante calce e bolo. Una tecnica che - questa la contestazione sollevata da molti - sarebbe un vero pugno nell'occhio, e che stona con la conformazione storica del Castello. Più  logico sarebbe stato riportare a vista la muratura con il semplice riempimento delle parti fessurative tra una pietra e l'altra.. E si pensava che così sarebbe stato dopo che, con l'intonacata ormai in fase avanzatissima, i lavori improvvisamente si bloccarono. Ripresero qualche giorno quando si iniziò a rimuovere questo intonaco, riportando a vista le pietre della imponente muratura. Chi aveva criticato questo intervento, commentava con soddisfazione l'intervento "riparatore".  Ma, presto, la nuova sorpresa.

L'intonaco fu tolto solo nella parte bassa, per circa un paio di metri d'altezza partendo dal ciglio del marciapiede. L'intonaco marroncino continuava invece a farla da padrone per la restante parte. Puntualmente riesplode il disappunto, e non si capisce - stando a quanto affermato dal responsabile dell'ufficio tecnico - come la Sovrintendenza abbia condiviso la soluzione adottata. C'è anche chi si chiede se il progetto di ristrutturazione redatto dall'ufficio tecnico (precisamente dall'arch. Marina Carrozzo che ne è anche direttore dei lavori) risponda ai criteri previsti dal piano di recupero del centro storico. Certo è che all'occhio del visitatore il "quadro" non è che piaccia tanto e si confida, così come è già avvenuto una prima volta, si possa rivedere l'intervento.

La parte del Castello interessata dal progetto, dicevamo, è quella che riguarda i locali situati al piano terra e a quello ammezzato che prospettano su Via Chiesa. In questi locali, dopo l'esterno, si inizia a consolidarne la parte strutturale, lievi modifiche ritenute atte ad adeguare gli stessi alla nuova destinazione d'uso (un centro informativo-turistico, due laboratori per antichi mestieri e, al piano ammezzato, il Centro Documentazione sulla cultura e la civiltà contadina). Da ricordare, che questi locali furono acquistati dall'amministrazione Magno e si aggiungono a quelli già acquisiti dall'amministrazione Mita (quelli che un tempo ospitavano la Biblioteca e la Pinacoteca Emilio Notte). Il Comune è anche proprietario per due terzi del salone (il restante terzio appartiene alla famiglia Verusio), dove sono stati da poco ultimati i lavori del rifacimento del tetto. Intervento reso possibile grazie all'intervento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per esso la Sovrintendenza ai Beni Artistici e Ambientali di Bari, che ha posto il Castello a vincolo. Intorno all'anno Mille il castello fu importante postazione militare e, successivamente eletta a sede baronale  per essere poi venduto alla Curia Arcivescovile di Brindisi che lo tenne per  60 anni, per poi essere  ceduto ai Sanseverino, una delle sette famiglie più potenti del regno di Napoli.

(La Gazzetta del Mezzogiorno, Luca Dipresa)

 

 

 

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Prime manovre in vista delle elezioni amministrative

Domenica, 17 giugno

Si parla insistentemente, in questi giorni, del possibile ripristino del turno autunnale per i rinnovi dei consigli comunali. Una circostanza che vede interessata Ceglie, attualmente retta dal commissario prefettizio Rosa Maria Simone, dopo la crisi nella maggioranza del Polo che determinò, lo scorso mese di febbraio le dimissioni del sindaco Pietro Magno con conseguente scioglimento del consiglio comunale con largo anticipo sulla scadenza naturale (si era votato a giugno del 1999). Come prevede la normativa in vigore, i cegliesi dovrebbero ritornare alle urne nella primavera del prossimo anno. 

Così a Ceglie, fondate o no che siano indiscrezioni che vorrebbero una modifica del Parlamento, i partiti incominciano a organizzarsi e molti si soffermano sui dati emersi alle recenti elezioni politiche. Giorni fa se ne è discusso in un'assemblea dell'Ulivo. Motivo principale il risultato del 13 maggio che, a detta degli esponenti degli appartenenti al centro sinistra - erano presenti tra gli altri, la sen. Rosa Stanisci e Carlo Tatarano - è, nonostante l'esito nazionale, soddisfacente.

Il risultato registrato nel proporzionale viene ritenuto quello politico e di riferimento, dove balza subito agli occhi i voti della Margherita che sono stati ben 1414. Il che significa che nell'ambito delle forze dell'Ulivo è il primo partito, seguito dai Ds con i 1004 voti e dai Cossuttiani con 412. Rifondazione comunista ha fatto invece registrare 1346 preferenze. C'è poi il dato del partito di Di Pietro con 484 voti. Numeri che, proprio in vista delle comunali - come è stato sottolineato nel corso dell'assemblea dell'Ulivo - possono rappresentare un buon motivo per contrastare il centrodestra. Se si sommano questi voti significa che l'Ulivo più Rifondazione, più Di Pietro arriva a 4722 voti.

Una base di partenza non trascurabile se si tiene conto - come ha sostenuto sempre nel corso dell'incontro Antonio Amico - «quello dell'Ulivo è un risultato che ora va conquistato con ulteriori adesioni ed è per questo che bisogna fidarsi una struttura organizzativa. Dal canto suo, la sen. Stanisci, che a Ceglie ha conseguito un risultato lusinghiero (3.465 preferenze), ha garantito il proprio sostegno e la continua presenza perché la città possa essere amministrata da una coalizione di centrosinistra. Ovviamente c'è molta attenzione in quello che accadrà nel Polo. Il risultato politico non si discute, anche perché tutti i vari esponenti delle forze del centrodestra in campagna elettorale ebbero a dire che la «questione Ceglie» non doveva avere ripercussioni negative sul sostegno a Berlusconi. Quello che bisognerà vedere e se le ferite della crisi amministrativa, con il conseguente scioglimento anticipato del consiglio comunale si siano rimarginate oppure no. Per intanto il centro sinistra pare intenzionato a riorganizzarsi per proporsi alla guida della città.

(La Gazzetta del Mezzogiorno, Luca Dipresa)

 

 

 

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Incappucciati tornano a seminare panico in campagna

Sabato, 16 giugno

È stato grazie al telecomando antirapina che una 55enne signora di origine tirolese è riuscita a sventare un tentativo di rapina che tre giovani incappucciati stavano cercando di perpetrare ai suoi danni l'altra sera, volendo penetrare nel trullo isolato nelle campagne di Ceglie Messapica.

Verso le 22.30, nella sala operativa dell'istituto metronotte: «Securitas La Torre» di Ceglie, scattava l'allarme e il personale in servizio allertava le pattuglie facendole convergere in contrada «Lamia Nuova», alla periferia del territorio cegliese e al confine con quello più estremo di Ostuni (quasi vicino Martina) raggiungibile più facilmente dalla provinciale Ostuni-Martina Franca, dopo il ponte della ferrovia Sud-Est.

Una zona isolata dove gente del Nord e straniera - desiderosa di riposo, tranquillità, contatto con la natura per potersi rilassare sotto i secolari ulivi - ha acquistato vari trulli e case di campagna.
Proprio in uno di questi trulli, da qualche giorno, era arrivata la signora per trascorrervi le vacanze.

Questi tre rapinatori, dopo aver staccato il contatore della corrente (in questi trulli è posizionato nelle parti esterne per un più facile accesso e collocazione), avevano iniziato a forzare le finestre e a rompere con arnesi da scasso l'uscio per poter penetrare all'interno. La donna, ovviamente spaventata, ha urlato a squarciagola sperando di richiamare l'attenzione di qualcuno.
I malviventi, invece di scappare, si accanivano nel voler forzare gli ingressi per entrare. Tremendi minuti di terrore, dunque, al buio più completo con i banditi che non proferivano alcuna parola ma - forse sapendo che la signora era sola - intendevano aprirsi un varco per fare irruzione nel trullo.

Solo sentendo l'arrivo delle auto dei metronotte, i tre malviventi si davano alla fuga a piedi per le campagne, mentre sul posto i vigilanti facevano convergere i Carabinieri della stazione di Ceglie per avviare le indagini.

Una serie di controlli veniva subito organizzata per cercare di capire se vi erano auto che, a quell'ora della notte, stavano cercando di scappare ma tutto ha dato esito negativo.

 

 

 

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Palasport: si torna al vecchio progetto nella zona "167"

Venerdì, 15 giugno

Si torna a parlare del Palasport, non l'opera ipotizzata dall'ultimo sindaco per la Città dello Sport che non c'è, ma quello già approvato e finanziato nel '98. É stato infatti fissato per lunedì prossimo l'incontro tra il commissario prefettizio, dott.ssa Simone e la Ditta Martucci per sapere se i lavori del palazzetto dello sport inizieranno subito oppure ci sono ancora dei problemi. Sembra una lunga telenovela destinata a non avere mai fine quella del palazzetto, struttura sognata da lustri e che proprio in questi ultimo mesi ha fatto conoscere quanto sia pesata la sua mancanza proprio in considerazione delle imprese della D'Annunzio Basket che, regina riconosciuta del basket salentino, grazie alle sue imprese sportive nel giro di due anni ha conquistato la serie B/2.

La dott.ssa Simone, facendosi probabilmente interprete della volontà popolare, ha prodotto un proprio atto deliberativo con il quale riportava tutto al punto di partenza, vale a dire al giugno del 1999 quando sarebbero dovuti iniziare i lavori per dare alla città il palazzetto nel giro di sei, sette mesi. Molto presto, però, tutto si bloccò perché la subentrante nuova maggioranza del Polo decideva di bloccare l'iter, in quanto si aveva in animo di realizzare la cittadella dello sport in contrada Galante, località dove sarebbe dovuto nascere anche il palazzetto.

Il seguito è storia nota con l'unico risultato che non c'è stata alcuna cittadella e che la D'Annunzio è stata costretta a fare la «squadra zingara», costretta a chiedere ospitalità a destra ed a manca pur di giocare le sue partite interne in palazzetti il più vicini possibile a Ceglie. Il commissario prefettizio ha opportunamente ripreso l'originario progetto del palazzetto da 600 posti nella zona 167 di Via Francavilla, così come era stato progettato ed appaltato dall'amministrazione di Rifondazione comunista.

La volontà di riprendere l'originario progetto, espressa con atto deliberativo è stata notificata giorni fa alla ditta Martucci che nel 1999 si aggiudicò la gara per l'esecuzione dei lavori del costruendo palazzetto. Insomma, come dire «puoi iniziare i lavori». Ma la ditta Martucci ha chiesto, prima di iniziare, un incontro con il rappresentante istituzionale, che regge le sorti del Comune. La dott.ssa Simone ha fissato l'incontro per lunedì prossimo. Perché la richiesta di un incontro? Difficile dirlo, anche se si può supporre che potrebbe essere incentrato sul lungo periodo trascorso (più di un anno) da quando era pronta per iniziare i lavori e che, non per proprie colpe ha dovuto rinviare. Vorrà una specie di risarcimento? Lunedì, quando avrà luogo l'incontro se ne saprà di più. Per intanto c'è da prendere atto che per il palazzetto, forse è arrivato il momento della posa della prima pietra. Certo, non sarà una struttura simile al «palaElio» di Brindisi.

Però si inizia e chissà che il progetto non possa essere rivisto, nell'ambito di quello che prevedono le disposizioni in materia e prevedere un numero di posti superiore e che possa contemplare quindi la possibilità di disputare gare di un certo livello. Un palazzetto, insomma, simile a quelli nei quali sono impegnati sia la d'Annunzio che la Volley.

(La Gazzetta del Mezzogiorno, Luca Dipresa)

 

 

 

 

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Giugno nero: aumenta del 72% la tassa sui rifiuti

Venerdì, 15 giugno

Non bastava la batosta sull'Ici,  i cittadini cegliesi dovranno fare i conti anche con l'aumento della spazzatura ed applicazione dell'addizionale comunale Irpef: sono queste le due grosse novità del bilancio di previsione approvato lo scorso 4 giugno dal commissario prefettizio, Rosa Maria Simone. L'importante documento contabile si trova ora all'esame dell'organo di controllo per l'approvazione definitiva, salvo rilievi.
Il bilancio è accompagnato dalla relazione favorevole del collegio dei revisori, composto da Giuseppe Salonna, Alessio Epicoco e Francesco Margheriti. Era nell'aria che il bilancio dovesse contemplare alcuni rincari e si sapeva che i settori da colpire erano quello del costo del servizio della spazzatura e dell'applicazione dell'addizionale comunale irpef.
Si era anche parlato di un possibile aumento dell'Ici, ma evidentemente - ed opportunamente - non è stata resa più pesante la scure anche sull'imposta della casa tenuto conto che con il 6,5 per mille Ceglie si colloca in vetta ai comuni più tartassati del Salento.  

L'aumento della spazzatura comporterà per ogni famiglia  un aumento pari a circa il 72 per cento. In questo modo verrà pareggiato il costo del completo del servizio che viene svolto dalla «Tra.de.co.».

Sempre in tema di servizio raccolta e smaltimento servizi solidi urbani è in fase conclusiva la transazione con la ditta che, come si ricorderà aveva chiesto la revisione del canone in applicazione degli indici Istat e dell'ampliamento stesso del servizio rispetto all'originario appalto.

Ritornando all'aumento previsto in bilancio, volendo fare un esempio, una famiglia che abita in un appartamento di circa cento metri quadri e che pagava sulle 230.000 per il 2001 raddoppierà il canone. Ovviamente permangono quelle agevolazioni previste, come per coloro che abitano stagionalmente la casa, risiedono all'estero o sono singoli: tutte condizioni che vanno documentate ed accertate. Da quest'anno viene anche applicata l'addizionale comunale Irpef, sia pure nella misura minima che è calcolata sullo 0,2 per cento.

Restano invariati i servizi come la mensa e l'asilo nido e continueranno ad essere gratuiti il trasporto dei bambini che abitano in campagna e l'assistenza agli anziani. Sempre in tema di costi, è stato dato incarico ad una società specializzata, la «SvimService», per quel che concerne la razionalizzazione per acqua e luce. Inoltre si darà presto corso all'informatizzazione degli uffici riutilizzando lo stanziamento di 610 milioni già previsto dalla passata giunta Mita. Infine, dal primo giugno sono stati assunti due nuovi vigili, riutilizzando la graduatoria del concorso espletato due anni fa, che andranno a coprire i due posti lasciati vacanti per trasferimento.

 

 

 

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Spettacolo di fuochi (e fiamme) per la festa di Sant'Antonio

Giovedì, 14 giugno

Lo spettacolo pirotecnico per S. AntonioUn entusiasmante spettacolo pirotecnico (nella foto a destra) ha concluso a Ceglie Messapica le celebrazioni di Sant'Antonio, patrono della città.

La festa ha avuto pieno successo, due giorni di riti religiosi e civili che hanno ridato al paese un volto che sembrava perduto, con gente finalmente a passeggio, dinanzi alla cassarmonica per ascoltare le bande che si sono alternate e i bimbi richiamati dal Luna Park allestito nella zona Moretto.

Stanotte il culmine con la giostra pirotecnica esplosa per la prima volta sulla sommità della collina Insarti, tra il convento dei Passionisti e la strada per Villa Castelli. Migliaia di persone si sono affollate sugli ampi spazi per poter assistere allo spettacolo che ha rispettato le attese, un carosello di botti e colori premiato da un lungo applauso della gente e Le fiamme sviluppate dopo lo spettacolo pirotecnicoaccompagnato dal prolungato saluto dei clacson delle auto che così hanno voluto esprimere l'assenso. 

Il fuoco ha però provocato l'incendio (nella foto a sinistra) di erbacce e sterpaglie tanto che le   lingue di fuoco alimentate in un vicino bosco hanno minacciato alcune abitazioni della zona "167". L'immediato intervento dei Vigili del Fuoco ha scongiurato ogni pericolo.

Le prossime feste in appuntamento sono quelle di Sant'Anna, il 26 luglio, e San Rocco, il 16 agosto: celebrazioni in forse poiché l'amministrazione comunale ha già fatto sapere di non poter partecipare con risorse finanziarie e di affidare l'iniziativa alla raccolta dei vari comitati promotori. 

 

 

 

 

 

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Invariata l'aliquota dell'Ici. Ceglie il più caro in Puglia

Lunedì, 11 giugno

Resta invariata l'aliquota per l'Ici 2001, l'imposta sugli immobili: il commissario prefettizio del Comune di Ceglie Messapica ha stabilito di lasciarla al 6,5 per mille, una delle più alte in Puglia (lo scorso anno era al terzo posto della classifica regionale). Invariata anche la detrazione per la prima casa, ferma a 200 mila lire.

Ceglie Messapica si conferma il paese più caro della Puglia secondo la classifica regionale, a fargli compagnia Patù (Lecce) mentre il meno caro è Lecce dove per la prima casa l'aliquota è del 3,5 per mille, addirittura mezzo punto in meno rispetto a quanto indica la legge.

 

I dettagli sul pagamento Ici per il Comune di Ceglie Messapica.

La classifica regionale: l'Ici in Puglia

 

 

 

 

 

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Due giorni di festa per celebrare il patrono S. Antonio

Giovedì, 7 giugno

Nel pieno rispetto del calendario si terrà il 12 e 13 giugno prossimi la festa di Sant'Antonio, il patrono di Ceglie Messapica che da qualche anno ha ricevuto maggiori "attenzioni" e che inizia il ciclo di feste cittadine che culmineranno con quella di San Rocco (il 16 agosto). Da giorni sono al lavoro gli operai per l'allestimento di una luminaria che quest'anno si presenta ancor più imponente e variegata: in Piazza Plebiscito oltre alla cassarmonica è già stata sistemata una parata di luci che concludono con un imperiale rosone sistemato accanto alla torre dell'orologio, mentre due variopinte gallerie arredano Corso Garibalid e via San Rocco.

Già iniziata il primo giugno la festa religiosa, con il ciclo di funzioni religiose che culmineranno il 13 giugno con la pontificale cui parteciperanno il vescovo di Oria, Marcello Semeraro, e tutti i sacerdoti di Ceglie. In serata la processione con il Patrono per le vie della città.

La celebrazione civile prevede due giorni di festa: il 12 giugno l'esibizione in Piazza Plebiscito della Grande Banda di Ceglie Messapica, diretta dal maestro Leonardo Quadrini, e del Concerto Bandistico Città di Ceglie, diretto dal maestro Eduardo Lacorte. Il 13 sarà la volta di altre due bande blasonate: il Città di Lecce, diretto dal maestro Gerardo Garofalo, e il Città di Francavilla Fontana del maestro Ermir Krantja. Uno spettacolo pirotecnico concluderà secondo tradizione i festeggiamenti.

 

 

 

 

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In cantiere al Neurolesi  la riabilitazione per gli atleti

Lunedì, 4 giugno

Dovrebbe essere prossima l'apertura di un nuovo importante servizio presso il centro motulesi e, questa volta, riservato agli atleti che necessitano di valutazioni funzionali e di sedute di fisioterapia per curare quei traumi da sport per i quali si è spesso costretti a recarsi in strutture dal centro Italia in su. Il progetto è a buon punto, confortati dalla presenza di condizioni strutturali e tecnologiche sofisticate e adatte allo scopo. Mercoledì pomeriggio ha visitato la struttura Giacomo Leone, atleta della vicina Francavilla Fontana e  vincitore della maratona di New York, che ha avuto modo di vedere le attrezzature e l'organizzazione del centro. Una struttura che potrà avere come bacino di utenza buona parte del meridione d'Italia.

Insomma non avrebbe nulla da invidiare, ad esempio, ad Acquacetosa. A far gli onori di casa, l'altro giorno, c'era il dott. Rinaldo Mazzetti, direttore amministrativo della Fondazione Paolini che gestisce la struttura. «La fondazione - ha detto Mazzetti - è impegnata a rendere questa struttura funzionale al massimo, in modo da offrire una vasta gamma di qualificate prestazioni in diversi settori e, quindi, anche nella medicina sportiva». Insomma si vuole investire anche nello sport e lo si fa partendo dalla grande risorsa che lo sport pugliese rappresenta. D'altro canto la Fondazione si è interessata alle valutazione funzionali e alla terapia sportiva anche per «le continue richieste - a parlare è sempre il dott. Mazzetti - da parte di società sportive che ci chiedono se la strutture sia attrezzata e convenzionata». Da qui l'idea di affrettare i tempi per soddisfare anche questa richiesta. «A breve - tiene a sottolineare ancore il direttore amministrativo - ci avvarremo di ulteriori sofisticate strumentazioni per quel che concerne la fisioterapia, come il laser CO2». Ed entusiasta è apparso Giacomo Leone: «Qui - ha detto l'atleta - uno sportivo può sottoporsi alla lunga trafila della rituale valutazione funzionale e soprattutto curarsi all'occorrenza, usufruendo di attrezzature e spazi sportivi che altri complessi al momento non hanno».

Dicevamo che il progetto è a buon punto e si avvale di collaborazioni di primo piano: «Infatti - dice il direttore sanitario, dott. Giovanni Mastrocola - stiamo lavorando assieme al dott. Vecchiet, l'ex medico della nazionale italiana di calcio, e con le Università di Bari e Chieti. Prossimamente, con il dott. Vecchiet e con esponenti dei due atenei avremo un incontro ricognitivo per fare il punto della situazione». Ma la struttura, dal punto di vista della collaborazione nel campo dello sport, non guarda solo agli atleti affermati. «A breve, contiamo di incontrare il Provveditore agli Studi di Brindisi - ha detto Mazzetti - al quale vogliamo presentare un progetto di collaborazione che interessi quella vasta schiera di studenti partecipanti alle varie competizioni sportive studentesche, come i Giochi della Gioventù, che molte volte non possono contare su di una valutazione funzionale in grado di attestare la condizione a svolgere le varie specialità».

(La Gazzetta del Mezzogiorno, Luca Dipresa)

 

 

 

 

 

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Rabbia e disagi per i negozi chiusi il 2 giugno

Lunedì, 4 giugno

Malumori e disagi a causa della ripristinata festa della Repubblica, una ricorrenza ristabilita dal presidente Ciampi ma che a Ceglie si è trasformata in incubo per le migliaia di cittadini. Niente a che vedere con la monarchia o nostalgici passati, anzi è piena la soddisfazione per una celebrazione che restituisce unità al Paese: il problema è stato molto più ordinario. E' accaduto infatti che l'applicazione disposta dai commissari sulla chiusura dei negozi per il 2 giugno ha trovato impreparati tutti: cittadini e negozianti, questi ultimi costretti ad un prolungato blocco visto che anche il pomeriggio di giovedì è stata osservata la turnazione. In molti si sono trovati senza approvvigionamenti   alimentari e, un po' come nel giugno del '46, con dispense ormai svuotate poiché è d'uso attendere il fine settimana per gli acquisti per la famiglia. Problematica la mancanza per la chiusura dei panettieri: in alcuni casi sono stati rimessi in funzione i forni di campagna per il fabbisogno domestico.

I problemi sono stati accentuati dalla inadeguata informazione, affidata nel pomeriggio di venerdì  ad un tardivo annuncio fonico mandato in giro per il paese. Ma la rabbia è aumentata quando ci si è accorti che al danno andava giunta la beffa poiché in quasi tutti i comuni del brindisino (e d'Italia) i negozi sono stati regolarmente aperti fino alle 21 e passa, un "evento" che appena si è conosciuto ha convinto i cegliesi a recarsi nei centri confinanti per la spesa. Comprensibilmente irritati anche i commercianti del luogo, costretti a loro dire ad una lunga serrata: qualcuno sta pensando di rivolgere un esposto per la "concorrenza sleale" di cui sarebbero stati vittima. Si ignorano i risvolti giudiziari della vicenda, purtroppo sono già conosciuti quelli reali, ovvero che anche nel giorno della festa della Repubblica l'Italia ha centinaia, migliaia di repubbliche a sé.

 

 

 

 

 

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Servizi a pezzi: a rischio anche l'ufficio dell'Acquedotto 

Sabato, 2 giugno

L'ufficio di Ceglie dell'Acquedotto pugliese potrebbe presto  e per tutte le pratiche e le informazioni si dovrà far ricorso allo sportello di  San Vito. Per il momento è ancora un'ipotesi che inquieta i cittadini, del resto i precedenti sono parecchi in fatto di chiusura di servizi, per cui non è una novità che la gente mormori appena sente parlare di chiusure o restrizioni di servizi. Ovviamente, al momento non c'è nulla di certo e si tratta solo di voci che, comunque, da parte saranno pure originate. C'è però il particolare che questo "vox populi"  si sia diffuso non a caso, quando sarebbe ormai prossima la scadenza della riorganizzazione (entro il prossimo 31 luglio), in base alla quale l'Acquedotto Pugliese dovrebbe chiudere gli uffici periferici. E qui starebbe una certa contraddizione che, in un certo senso, potrebbe far rientrare le preoccupazioni dei cegliesi. Poiché nella nuova organizzazione si parla solo di uffici periferici, Ceglie non dovrebbe rientrare in quest'ambito in quanto è «ufficio di zona» (a Ceglie fanno infatti capo San Michele Salentino e San Vito dei Normanni, ndr). Quindi non dovrebbe essere toccato l'attuale organigramma. Però, siccome questo non è un «comandamento», potrebbe anche accadere che - proprio in virtù della nuova organizzazione - si ridisegnassero anche gli uffici di zona. 

 

 

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