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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

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Nominato il Commissario: torna Rosa Maria Simone

Sabato, 31 marzo

Il prefetto di Brindisi, Stefano Narduzzi, non perde tempo e poche ore dopo l'esecutività delle dimissioni del sindaco di Ceglie Messapica, Pietro Magno, ha già nominato il commissario. E' Rosa Maria Simone, direttore amministrativo contabile presso la Prefettura brindisina, che per un anno sostituirà i poteri affidati al sindaco, alla giunta e al consiglio comunale. Quello del commissario Simone è un ritorno a Ceglie poiché ha ricoperto analogo incarico dal gennaio al maggio del 1995, quando la mancata approvazione del bilancio '95 provocò le dimissioni di Pietro Mita (il secondo mandato lo ottenne nel maggio dello stesso anno).

Dal dopoguerra è la terza gestione commissariale del Comune cegliese: la prima dall'aprile al dicembre del '93, la successiva nel '95 e ora quella che si presenta come la più lunga in quanto la prossima sessione delle elezioni amministrative si svolgerà nella primavera del 2002.

La lunga crisi politico-amministrativa ha caratterizzato i 20 mesi di gestione della Giunta Magno: la prima frizione ufficiale risale al 28 marzo del 2000 quando da Roma il sindaco inviò una nota riservata di critica circa l'operato degli assessori e della sua maggioranza, situazioni rese ancora più aspre dai giudizi espressi alla fine di giugno dal primo dei due numeri del Bollettino Municipale, un foglio gestito da Magno con un proprio monologo verbale. La situazione esplose il 29 agosto scorso con il "licenziamento" dell'assessore al Personale Angelo Gasparro, l'inizio di un'escalation ingovernabile sfociata nelle scambio di accuse personali sul Piano regolatore geneale e alla rottura definitiva.

Probabilmente questi saranno i temi dei comizi preannunciati dalle diverse forze politiche: stasera alle 20, in Piazza Plebiscito, toccherà all'ex sindaco di Rifondazione comunista Pietro Mita, domani alle 11 sarà la volta della "verità" di Forza Italia.

 

 

 

 

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Magno sbatte la porta: "Esperienza disgustosa"

Venerdì, 30 marzo

"Il sindaco di Ceglie non ritira le dimissioni", "Magno lascia, arriva il commissario": sono questi i titoli di Gazzetta del Mezzogiorno e Quotidiano sulle dimissioni del sindaco Pietro Magno, da ieri esecutive dopo la "finestra" di 20 giorni prevista dalla legge.

Il quotidiano barese ha riferito di trattative frenetiche svolte per tutto il pomeriggio di ieri, con mediazioni dei parlamentari Vitali (Forza Italia) e Specchia (An) che avrebbero potuto trovare un compromesso sulle condizioni imposte da Magno, ovvero le dimissioni dal Consiglio di Galetta, Ciracì e Mita: un accordo a metà strada (dimissioni di Galetta, dimissioni dalla presidenza del Consiglio da parte di Ciracì e l'espulsione da Forza Italia di Pietro Mita) sarebbe stato rigettato dai tre consiglieri.

"Quotidiano", in un servizio che occupa mezza pagina, ha dato ormai per acquisite le determinazioni di Magno che intervistato dal giornale salentino si è detto "disgustato dell'esperienza amministrativa", giudizio che cancellerebbe l'ipotesi di una sua prossima candidatura alle prossime elezioni amministrative. Nell'articolo del giornale si dà voce anche all'ex assessore Maro Allegretti  di An ("In tutta la mia carriera politica non ho mai assistito ad una degenerazione politica così profonda), mentre un severo commento è stato reso dal capogruppo di Rifondazione comunista Pietro Mita. Il centrosinistra, con Antonio Suma, cerca di trovare i motivi dello scontro: "Il Piano regolatore generale è una delle cause che ha contribuito ad avvelenare il clima della città dove si sono innescati - riflette il consigliere - una serie di odi personali che non hanno nulla a che vedere con la politica". 

 

 

 

 

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Magno conferma le dimissioni: sciolto il Consiglio

Giovedì, 29 marzo

Il sindaco di Ceglie Messapica Pietro Magno ha confermato le dimissioni e pertanto il Consiglio comunale sarà sciolto con oltre tre anni di anticipo rispetto al mandato previsto dalla legge. Eletto nel giugno del '99, avvocato e docente universitario presso la Lum (Libera Università Mediterranea) di Bari, ex presidente dell'Inail, Pietro Magno era alla guida di una coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, An e Forza Ceglie (lista civica), alleanza che però lo ha costretto alle dimissioni dopo l'insanabile frattura con la quasi totalità del partito berlusconiano. Le dimissioni "irrevocabili" erano state presentate il 9 marzo, ma secondo l'attuale normativa prima dell'esecutività dell'atto sono concessi ai sindaci 20 giorni per gli eventuali ripensamenti, possibilità sfumata dopo i contrasti personali tra il sindaco e tre consiglieri azzurri.

Nei prossimi giorni sarà nominato il Commissario prefettizio, che sarà il terzo dal 1993 (fino ad allora non si era mai verificata una guida tecnica), mentre per le elezioni amministrative bisognerà attendere, salvo modifiche alla legge, la primavera del prossimo anno.

 

 

 

 

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Si dimette Enzo Galetta: oggi il d-day del sindaco

Giovedì, 29 marzo

Il consiglio comunale del 28 marzo 2001Secondo, e forse ultimo, consiglio comunale secondo copione, con sindaco e giunta assenti (nella foto, la seduta di ieri)  forze politiche che si sono interrogate in circa quattro ore di discussione sulla profonda crisi della guida Magno. Il motivo della convocazione (richiesta da cinque consiglieri di Forza Italia) è stata la "presunta" approvazione del Bilancio di previsione 2001, bozza che l'amministrazione non ha nè elaborato nè portato in discussione, manovra finanziaria sconosciuta ai Revisori dei Conti (presenti in aula) che ne avevano sollecitato la presentazione: solo l'Ufficio Ragioneria del Comune aveva ricevuto a metà febbraio una proposta contabile che secondo il responsabile del servizio presentava uno  sbilancio di circa 1,5 miliardi, una prima stesura rimandata al mittente.

Intanto oggi scadono i 20 giorni concessi dalla legge ai "ripensamenti" dei sindaci dimissionari, Magno tuttavia sembra intenzionato a confermare le dimissioni poichè la sua richiesta (le dimissioni di tre consiglieri di Forza Italia tra cui il presidente del Consiglio Ciracì) è stata accolta in parte: Enzo Galetta ha affermato in aula che oggi avrebbe presentato le dimissioni ("per unico senso di responsabilità verso la Città" ha motivato), mentre Nicola Ciracì ha annunciato le dimissioni dalla presidenza dell'assemblea ma non quelle da consigliere comunale ("non posso farlo per rispetto degli elettori" ha affermato). Resta al suo posto Pietro Mita, il terzo consigliere "indesiderato" da Pietro Magno.

 

 

 

 

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Salta il Consiglio sul Prg: censurata l'assenza di Borri

Martedì, 27 marzo

In un'atmosfera surreale si è svolto il primo dei due atti finali dell'attuale legislatura amministrativa: al Consiglio comunale convocato per discutere la bozza del Piano regolatore generale non si sono presentati nè il sindaco, nè i suoi assessori e neppure il progettista, l'ingegnere Dino Borri. Pietro Magno aveva in qualche modo annunciato attraverso i giornali il suo forfait alla seduta di oggi e a quella di domani (richiesta da cinque consiglieri di Forza Italia per discutere il Bilancio che non c'è), una presa di posizione politica che fa ritenere molto improbabile una ricomposizione nella Casa delle Libertà mentre mancano ormai due giorni alla scadenza delle dimissioni presentate il 9 marzo. 

A far da cornice nella sala solo i consiglieri comunali, mentre i banchi dell'amministrazione erano vuoti. Su proposta del Centrosinistra è stato votato a larga maggioranza (contrari i due consiglieri di An, un consigliere di Forza Italia, mentre si è astenuto l'unico rappresentante di Forza Ceglie) un documento di biasimo nei confronti di Borri che solo stamattina avrebbe comunicato l'impossibilità della presenza in aula. Già il 17 marzo un consiglio convocato per la discussione del Prg era stato annullato all'ultimo momento per l'assenza del progettista.

Domani si replica, poiché è prevista una seduta fotocopia di quella odierna: si discuterà del Bilancio di previsione 2001 ma nessuno dell'amministrazione l'avrebbe preparato, mentre il sindaco è già lontano da Ceglie Messapica. Le sue condizioni per continuare il mandato sono legate alle dimissioni di tre consiglieri di Forza Italia (Pietro Mita, Enzo Galetta e Nicola Ciracì, quest'ultimo presidente del consiglio e coordinatore provinciale degli azzurri), richiesta rispedita al mittente con toni aspri e polemici. 

 

 

 

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Basket, la D'Annunzio espugna il Casagiove: 71-78

Lunedì, 26 marzo

La D'Annunzio espugna il parquet dell'antagonista Casagiove e dopo aver portato a quattro punti la lunghezza al vertice del campionato di C1 prenota il biglietto per la serie cadetta. 

C'è voluto un tempo supplementare per fissare il risultato sul 78  a 71 per i cegliesi, dopo la gara regolamentare terminata in parità a quota 63, testimonianza di una gara molto equilibrata e vissuta con grandi intensità ed emozioni sia sul terreno di gioco che sugli spalti dove i tifosi delle due squadre hanno incitato fino alla fine i propri beniamini. Gara dunque a fasi alterne con il Casagiove protagonista di molti errori in fase offensiva e la D'Annunzio ha pagato nella fase finale la stachezza  degli esterni: al supplementare De Amicis e Vozza hanno fatto la differenza regalando alla squadra di Ceglie Messapica una vittoria importantissima per l'esito del campionato.

 

D'ANNUNZIO CEGLIE: Gallo 2, Di Lembo 9, De Leonardis 18, Della Corte 15, Epicoco 4, Calò 4, De Amicis 18, Vozza 8, Voglino n.e. All. Romano.

CASAGIOVE: Liguori, Tranfa 2, Iaselli 2, Picirillo 15, Vitiello 14, Barrillo 4, Grzetic 8, Totaro 13, Santoro 8, Schisano 7. All. Masoni.

ARBITRI: Baldini e Tilli di Firenze.

 

Basket  Serie C1 - Girone G

                 23^ Giornata

 Risultati

 

Ostuni - Nola

70-62

C. d. Stabia - Nardò 68-69
Casagiove - Ceglie 71-78
Bisceglie - Amalfi 76-51
Caserta - Corato 77-68
Mesagne - Martina 67-68
Termoli - Ruvo

 

73-114

 

Classifica

 

D'Annunzio Ceglie

38

Casagiove

34

Caserta

30

Ruvo

28

Ostuni, Martina, Nola

26

Corato

24

Mesagne, Nardò

22

Bisceglie

20

C. d. Stabia

16

Amalfi

6

Termoli

4

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Apre a Ceglie la sezione "Alto Salento" dell'Unesco

Sabato, 24 marzo

La tutela dell'ambiente rupestre, la salvaguardia e il recupero del centro storico cegliese, la valorizzazione delle grotte di Montevicoli e delle altre cavità carsiche della zona: sono questi alcuni degli impegni che la sezione territoriale dell'Unesco affronterà nei prossimi anni e che dal mese di aprile inizierà a muovere i primi significativi passi nell'area meridionale della Murgia. Sarà infatti istituita la sezione club dell'Unesco "Valle d'Itria Alto Salento" di Ceglie Messapica, la conferenza stampa di presentazione si terrà venerdì 6 aprile, alle 18,30 presso l'enoteca "Cibus" nel centro storico di Ceglie, con una relazione dell'architetto e saggista Lucio Giummo e l'introduzione della delegata Anna Granzarolo.

In Puglia l'Unesco ha già dichiarato patrimonio mondiale i trulli di Alberobello, il  monumento federiciano di Castel del Monte e, più recentemente, il Parco nazionale del Gargano; ora l'impegno più capillare nel territorio per tutelare il patrimonio artistico, architettonico e archeologico: "Il Club Unesco Valle d'Itria - Alto Salento opera sul territorio - spiegano i promotori della sezione cegliese - tenendone presente le peculiarità, le ricchezze trascurate e ignorate, le potenzialità tuttora inespresse a cui intende dar voce e dignità".

 

 

 

 

 

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Due consigli comunali prima del "tutti a casa"

Giovedì, 22 marzo

Ad una settimana esatta alla fine anticipata della legislatura dell'amministrazione cegliese il sindaco Pietro Magno appare sempr più deciso a confermare le dimissioni "irrevocabili" presentate insieme ai suoi sei assessori il 9 marzo scorso. Lo scambio di accuse nei comizi di sabato (il sindaco) e domenica mattina (Forza Italia) sembra aver annullato ogni possibile mediazione, tanto profondi sono stati i richiami personali rivolti dall'una o l'altra fazione, una situazione che sembra avviata su una via di non ritorno anche se voci - definite in modo originale di corridoio - vorrebbero disperati tentativi di salvare in extremis una situazione che potrebbe rivelarsi esplosiva per il Polo. Colombe sarebbero uno o due assessori preoccupati degli effetti che potrebbe causare il lungo commissariamento sulla "popolarità individuale".

Come ultimi atti c'è da registrare una doppia convocazione del Consiglio comunale per le 15 del 27 e 28 marzo, ovvero a poche ore dal possibile scioglimento: nella prima seduta si discuterà la bozza del Prg con il progettista incaricato, il prof. Borri di Bari, mentre il giorno successivo la seduta si riunirà su richiesta di cinque consiglieri di Forza Italia che hanno voluto porre all'ordine del giorno l'approvazione di bilancio di previsione 2001. Un punto visto di ulteriore rottura con sindaco e giunta.

 

 

 

 

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Basket, D'Annunzio come un rullo con il Nardò: 83-53

Lunedì, 19 marzo

Poco più di un allenamento per la capolista D'Annunzio Ceglie la gara disputata ieri sera (quasi in notturna) sul parquet del palaElio. La formazione abruzzese è crollata subito sotto i colpi del quintetto di Cosimo Romano, che ha preferito far scendere in campo le «seconde linee», che verranno buone al momento dei playoff, per disputare il terzo ed il quarto periodo della gara. Da sottolineare, in questo frangente, la prova dei giovani Lisi e Leo, elementi sui quali Romano sta lavorando intensamente.
Nelle iniziali due frazioni la premiata ditta «D & D» (De Leonardis e Della Corte), ben supportata dal «solito» Vozza, ha fatto il bello ed il cattivo tempo, permettendo ai propri avversari di mettere a segno solo 27 punti (13 nei primi 10': quasi un punto al minuto). Ma dal Termoli non c'era da aspettarsi di più, visto che è sceso in campo con soli sette giocatori, fra l'altro un po' «poveri in canna» di fondamentali. 

 

D'ANNUNZIO CEGLIE: Gallo 4, Di Lembo 8, De Leonardis 20, Lisi 9, Della Corte 23, Epicoco 2, Calò, Voglino 10, Vozza 10, Leo 13. All. Romano.

TERMOLI: Pitardi 9, Mai 5, Milici 11, Cicculli 9, Tomei 4, Ballone 4, Guardascione 5. All. Rubino.

ARBITRI: Di Molfetta di Taranto e La Macchia di Toritto.

 

Basket  Serie C1 - Girone G

                 22^ Giornata

 Risultati

 

Amalfi - Casagiove

43-103

Corato - Ostuni 74-57
Nardò - Caserta 84-86
Ceglie - Termoli 99-47
Martina - Bisceglie 84-80
Nola - C. d. Stabia 95-80
Ruvo - Mesagne

 

90-80

 

Classifica

 

D'Annunzio Ceglie

36

Casagiove

34

Caserta

28

Ruvo, Nola

26

Corato, Ostuni, Martina

24

Mesagne

22

Nardò

20

Bisceglie

18

C. d. Stabia

16

Amalfi

6

Termoli

4

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Dai comizi un no alla riappacificazione tra Magno e Fi 

Lunedì, 19 marzo

Sindaco e giunta da una parte, Forza Italia dall'altra. Sono rare le separazioni senza veleni. Figuriamoci in politica, quando sono in ballo, non solo il destino di una amministrazione eletta appena un anno fa, ma anche le sorti elettorali del maggiore partito della Casa delle libertà. È quanto sta accadendo a Ceglie Messapica dove Forza Italia ha sfiduciato il sindaco Pietro Magno e quest'ultimo ha risposto con le dimissioni sue e della giunta. Alleanza nazionale, più vicina al sindaco che a Forza Italia, ha tentato una riconciliazione. Ma inutile. Il sindaco vuole la testa di coloro che ritiene gli artefici della sua disfatta: Nicola Ciracì (Fi), Enzo Galetta e Pietro Mita (cidiellini confluiti in Forza Italia).

E lo ha ripetuto nel corso del comizio tenuto sabato sera in una gremita  Piazza Plebiscito. «Sono pronto a ritirare le dimissioni se Nicola Ciracì, Enzo Galetta e Pietro Mita lasceranno il Consiglio comunale», ha detto Magno. Il sindaco ha spiegato la sua impossibilità a governare perché ogni decisione doveva essere vagliata da Ciracì (del Consiglio è presidente). «Persino le nomine dei legali dovevano essere a lui gradite», aggiunge Magno. Quindi ha riconfermato rivolto a Forza Italia: «Fate dimettere quei tre e io, non solo ritirerò le dimissioni, ma mi impegnerò a portare a termine il mio programma entro dicembre».

Forza Italia non ha fatto attendere la sua risposta. Anch'essa attraverso un comizio, nella stessa piazza, sullo stesso palco, per quasi due ore ieri mattina dalle 11 alle 13. Prendono la parola il presidente della Provincia Nicola Frugis che invita ad un tentativo di riconciliazione; il consigliere provinciale Paolo Urso che porta la solidarietà sua all'operato del partito, il consigliere comunale Enzo Galetta e Nicola Ciracì.

Galetta si sofferma sulla Cittadella dello sport che definisce un bluff. «Se il sindaco - dice Galetta - entro il 28 marzo porterà in Consiglio appena la metà delle firme degli enti che ha coinvolto nel Consorzio, io mi dimetterò». Ma evidentemente per lui è impossibile dato che aggiunge: «L'unico palazzetto dello sport che a Ceglie si può fare è quello deliberato dall'Amministrazione di Rifondazione comunista, e lo si può fare solo nella zona che era stata scelta da quella giunta».

È la volta di Ciracì. Molto esplicito il suo discorso. Non accetta le imposizioni di Magno. «Non ho dato la testa a Mita (ex sindaco di Rifondazione comunista, ndr.) figuriamoci se la offro a Magno». E poi: «Sfido Magno e la sua giunta a scendere in campo e candidarsi alle prossime elezioni». Il Piano regolatore. «Quell'ordine del giorno il sindaco lo votò assieme a Rifondazione perché ci sono consiglieri di quel partito che hanno interessi in via Francavilla. Alla "Gazzetta del Mezzogiorno" più volte ho chiesto una precisazione sul fatto che non era il Piano regolatore ad essere stato approvato ma un Odg e non l'ha mai fatto».

E' stato accontentato, si trattò di una necessaria questione di sintesi del titolo. In quell'occasione la giunta portò in Consiglio comunale un ordine del giorno con il quale si prendeva atto dei suggerimenti dati dalle associazioni locali e si trasmettevano al progettista per stabilire la fattibilità. L'odg fu votato dal sindaco, dai consiglieri di Alleanza nazionale, da Forza Ceglie, da Cataldo Rodio di Forza Italia, dal Centrosinistra e da Rifondazione comunista. I restanti nove di Forza Italia avevano abbandonato l'aula.

Ciracì ha parlato (e lo faceva come se di questa coalizione lui e il suo partito non avessero mai fatto parte) di correttezza nell'amministrare ed ha fatto nuovamente riferimento ad un consulente romano, voluto dal sindaco, che dal 14 al 19 agosto, prima di essere nominato, ha soggiornato in un albergo cittadino con moglie e figlio, inviando al Comune la fattura.

Ha ricordato con ironia (come se non fosse stata la base dell'accordo elettorale) il programma faraonico del sindaco («L'area camper, costata 30 milioni è stata un fallimento»), il bilancio che sarà pieno di aumenti ed i contenziosi che si apriranno per una gestione poco assennata di Magno (ma i problemi non erano dovuti alla precedente Amministrazione?), concludendo con una frase molto amara per la collettività: «Il 2001 sarà ricordato come l'anno della nascita di numerosi contenziosi».

 

 

 

 

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Guerra di comizi tra il sindaco e gli ex alleati

Sabato, 17 marzo

Braccio di ferro a distanza tra il sindaco dimissionario e gli ex alleati di Forza Italia: stasera alle 19, in Piazza Plebiscito a Ceglie Messapica, Pietro Magno terrà un comizio che non si preannuncia affatto riconciliatore se, nell'annuncio fonico mandato per le strade come i "tamburini" di un tempo, si invitava tutti a partecipare per ascoltare la "verità sulla situazione amministrativa di Ceglie". Il duello di stasera dovrebbe essere il primo della serie poichè altre forze politiche, Forza Italia su tutte, hanno già minacciato controcomizi che rischiano solo di creare confusione in una popolazione già provata dai forti contrasti dell'amministrazione.

Il Gruppo consiliare del centrosinistra ha proposto la convocazione di un consiglio comunale per discutere nella sede più istituzionale la difficile crisi e il futuro della città, mentre è stata rinviata a "data da destinarsi" la seduta convocata ieri sul Piano regolatore: la mancanza del progettista, prof. Borri, ha fatto saltare tutto. Ma il tempo per nuove convocazioni è sempre più stretto poichè il 29 marzo scadranno i 20 giorni che la legge concede ai sindaci dimissionari per eventuali ripensamenti. Ipotesi sempre più remota.

 

 

 

 

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Neurolesi, un piano regionale per salvare l'ospedale

Giovedì, 15 marzo

Sarà il fondo di riparto, ovvero il "soccorso" del governo in aiuto al Fondo sanitario nazionale, a garantire il progressivo azzeramento del deficit accumulato dal Centro Neurolesi in dieci mesi di attività e valutabile intorno a 6 miliardi, budget che l'amministrazione dell'Azienda ospedaliera Di Summa tenterà di inserire nel budget sanitario della Regione Puglia. Un giro di contabilità che rischia solo di addormentare i problemi legati all'ospedale di riabilitazione di Ceglie Messapica. Nel frattempo la Fondazione Paolini, l'assegnataria romana del Centro, garantirà per un altro mese gli stipendi ai propri dipendenti.

La strategia è stata discussa nel corso di un incontro cui hanno partecipato rappresentanze politiche, ammimistratori sanitari, forze sindacali e lavoratori del settore: è stato inoltre deciso di richiedere un incontro urgente al presidente della regione Fitto e la verifica dei risultati entro il 10 aprile prossimo.

Intanto nel Centro cegliese è partito su iniziativa e progettazione del prof. Giorgio Albertini il servizio di day hospital pediatrico che si avvale di una équipe altamente specializzata nel settore riabilitativo dei bambini con problemi di natura neurologica ed ortopedica. «Il servizio -  spiega la coordinatrice, dottoressa Vittoria Tafuno - é sicuramente all'avanguardia per quel che concerne i trattamenti che, in questa fase, vanno da quello motorio, psicomotorio, logopedico, musicooterapico ed idroterapico». Il tutto congiuntamente al supporto psicologico, pedagogico, informatico e medico polispecialistico. Nel Centro giungono bambini da ogni parte della Puglia: il fatto sicuramente importante, oltre alle tecniche specialistiche é la compartecipazione della famiglia. «In effetti - prosegue la dottoressa Tafuno - le famiglie lavorano in forte sintonia per il raggiungimento degli obiettivi riabilitativi con gli operatori, dai quali si sentono presi in carica e ricevono supporto psicologico». Fino ad oggi i casi trattati sono stati una quindicina, in parte bambini down, in parte piccoli affetti da encefalopatie oltre ad alcuni autistici.

 

 

 

 

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Rocco Casalino probabile candidato alla Camera

Mercoledì, 14 marzo

Rocco CasalinoPotrebbe essere Rocco Casalino, fra i dieci protagonisti della casa del "Grande Fratello", uno dei candidati nella lista dell'Ulivo per il rinnovo del Parlamento il 13 maggio prossimo. Ingegnere di 28 anni, cegliese (nato però in Germania), gran conquistatore del pubblico televisivo,  oratore brillante e svincolato dal pensiero comune, Rocco Casalino è uno dei personaggi su cui starebbero puntando i Ds di Brindisi, sembra su mandato di Veltroni e di Rutelli che avrebbero "benedetto" la candidatura.

Di questo si è pure parlato nella riunione dei Ds tenuta a Bari lunedì mattina dove in un summit regionale è stata discussa la piattaforma dei candidati da inserire nei collegi circoscrizionali: a Rocco Casalino gli sarebbe stato offerto quello di Ceglie, Francavilla e Ostuni e lo vedrebbe opposto all'avv. Luigi Vitali, probabile candidato di Forza Italia.

Già da un mese si erano intensificati i contatti tra la coalizione di Rutelli e l'ingegnere cegliese, almeno un paio di volte Rocco Casalino è stato ricevuto a Roma dall'ex sindaco della capitale e candidato per Palazzo Chigi. Soddisfazione anche a livello locale dove il segretario provinciale dei Ds, Enzo Caforio, ha condiviso la buona scelta affrettandosi a dire che la candidatura di Casalino non può essere paragonata a quella di altri personaggi dello spettacolo come Ilona Staller o Jerry Scotti. E Rocco? Sorpreso e preoccuato della nuova sfida, che se confermata probabilmente accetterà. Si tratterà solo di sanare gli equilibri locali della coalizione di centro-sinistra e far digerire al rappresentante de "i Democratici", l'avv. Carlo Tatarano, di cedere il posto. 

In un'intervista l'ultima confessione dopo il trionfo al "Grande Fratello"

 

 

 

 

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Il ritorno degli ex Magno e Mita nei titoli dei quotidiani

Mercoledì, 14 marzo

I titoli su Magno e MitaFra due settimane le dimissioni del sindaco Pietro Magno saranno irrevocabili per legge e a Ceglie Messapica in queste ore si parla dei prossimi candidati come se si dovesse votare fra qualche settimana e non nella primavera del 2002. Sia "La Gazzetta del Mezzogiorno" che "Quotidiano", giornali con edizione di Brindisi, hanno titolato a tutta pagina delle prossime candidature degli ex Pietro Mita (sindaco di Rifondazione dal 93 al 99) che di Pietro Magno, ma ad una attenta lettura degli articoli si riferisce solo solo in termini probatori, anzi da "non si può escludere che...". Nel caso del sindaco dimissionario non parla neppure lui, in questi giorni a Roma, ma il suo vice Domenico Urso. Tuttavia sulle forzature dei titolisti, in città si sono imbastite discussioni platoniche e probabilmente con scarso futuro.

Ciò che resta sono i problemi di ordine amministrativo e politico: il Polo di centrodestra è letteralmente spaccato, con Forza Italia isolata mentre Alleanza nazionale e Forza Ceglie sono schierate con il sindaco e, di conseguenza, contro gli Azzurri che hanno provocato le dimissioni del sindaco e la lunga gestione commissariale. Domenica mattina, mentre Forza Ceglie teneva il suo comizio, si è notata questa divisione: dinanzi al palco, oltre ai simpatizzanti della lista civica, gli esponenti di An, e il consigliere comunale di Forza Italia Cataldo Rodio, in netto dissenso con il resto del partito. Quasi a voler sminuire ed esorcizzare la frattura, FI nel corso della sua conferenza stampa di mercoledì scorso disse che «i nostri rapporti restano immutati, anche se a livello di delegazione provinciale ci saremmo attesi una ferma presa di posizione».

Parlare di unità, dunque, appare più che mai azzardato. Soprattutto dopo che il sindaco, che in questi giorni è a Roma, ha detto a chiare lettere che non intende avere più nulla a che fare con gli esponenti cegliesi di Forza Italia. D'altro canto, non gli si può dar torto. I suoi alleati sono andati molto giù pesanti più dell'opposizione: hanno chiesto di inviare alla procura presso la Corte dei conti tutta la documentazione riguardante il Palazzetto dello sport per accertare se il comportamento del sindaco e della giunta ha provocato danno alle casse comunali. Non solo hanno detto no al sogno nel cassetto del sindaco (la Cittadella dello sport) ma ora chiedono che se danni ci sono stati a pagarli sia la giunta di centrodestra.

E sul futuro ruolo del sindaco, il vice Urso, interpellato dai giornali brindisini, si dice  "convinto, ritenendo di conoscerlo bene, che «non lascerà Ceglie e non è escluso un suo diretto impegno il prossimo anno quando si ritornerà alle urne». Magari guidando una coalizione composta da An e Forza Ceglie?, gli si chiede «Non posso escludere nulla», è la risposta di Urso".

 

 

 

 

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Basket, D'Annunzio come un rullo con il Nardò: 83-53

Lunedì, 12 marzo

Convincente e bella prestazione del Ceglie che mette in mostra un gioco in alcuni tratti da manuale con il pubblico che si diverte ed applaude. E questo nonostante le precarie di D'Amicis e soprattutto di Della Corte. Il Nardò ha potuto far poco, nonostante la voglia di ben figurare al cospetto della capolista e con Mazzarella caricato di tre falli dopo quattro minuti di gioco. È stata la serata di Lillo Leo e di Stefano Epicoco, ormai completamente recuperato. Per non parlare dei Beppe Vozza, che ha concesso poco al temuto Cristofori, Angelo De Leonardis cinque volte a segno dalla lunga distanza ed il play Di Lembo.

Nel primo quarto i neretini vanno a segno dopo 8' e chiudono a -9. Con Mininanni e Camapeggio che cercano di opporsi alle giocate dei cegliesi, che continuano a macinare gioco e punti. Si va al riposo sul punteggio di 37-26. Da qui in avanti la partita non ha più storia, Romano dà la possibilità a tutti i suoi di giocare e saggiare la condizione di Calò.

 

D'ANNUNZIO CEGLIE: Di Lembo 10, De Leonardis 19, Lisi 1, Della Corte 9, Epicoco 5, Calò 2, Voglino, D'Amicis 10, Vozza 12, Leo 15. All. Romano.
DRIBBLING SPORT NARDO': D'Andrea 5, Campeggio 8, Sabato, Durante 2, Mininanni 14, Cristofori 12, Mazzarella 8, Leone 4, Frasca, Colella. All. Raho.
ARBITRI: Parisi e D'Amato di Roma.

 

Basket  Serie C1 - Girone G

                 21^ Giornata

 Risultati

 

C. d. Stabia - Martina

70-69

Casagiove - Ostuni 93-58
Ceglie - Nardò 83-53
Bisceglie - Ruvo 81-71
Caserta - Amalfi 87-41
Mesagne - Nola 82-80
Termoli - Corato

 

93-97

 

Classifica

 

D'Annunzio Ceglie

34

Casagiove

32

Caserta

26

Ruvo, Nola, Ostuni

24

Corato, Mesagne, Martina

22

Nardò

20

Bisceglie

18

C. d. Stabia

16

Amalfi

6

Termoli

4
   

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Dal prossimo anno il Liceo Scientifico a Ceglie

Domenica, 11 marzo

Ed ora c'é anche l'autorizzazione del Provveditore agli studi di Brindisi per la formazione della prima classe del Liceo Scientifico nell'ambito dell'ampliamento del Liceo Classico. Una notizia che era nell'aria e che comunque «premia» le 36 famiglie che hanno deciso lo scorso mese di gennaio di iscrivere i propri figlioli allo Scientifico che, prima l'Amministrazione comunale e poi quella provinciale, in un discorso di competenza territoriale, avevano fortemente voluto e promosso. Con l'autonomia in atto, questo discorso é possibile - sussistendone ovviamente i numeri - e così come avviene a Fasano, anche a Ceglie, nell'ambito del Liceo Classico, é stato possibile attivare questo corso di studi che vede da sempre tantissimi studenti cegliesi frequentare altrove.

Fatto positivo ed atteso dalle famiglie che così non avranno a che fare con i problemi legati al pendolarismo.

«Siamo soddisfatti - ebbe a dichiarare l'ex assessore alla pubblica istruzione, Mario Allegretti - della felice conclusione della vicenda che ci ha visti particolarmente attivi in questi mesi, interpretando alla meglio le istanze che ci provenivano da diversi genitori che volevano a Ceglie questo indirizzo scolastico».

Trattandosi di un discorso inserito nel proprio ambito di competenza, la neoformata classe dello scientifico verrà ubicata presso la sede del liceo classico lungo via Aldo Moro.

A proposito di nuove iscrizioni, quest'anno a Ceglie - dove funziona un istituto superiore comprensivo - si registra un incremento abbastanza evidente. Questi i dati ufficiali: 36 al primo liceo scientifico, 26 al quarto ginnasio ( i nuovi studenti liceali saranno tutti cegliesi), 76 all'istituto professionale maschile, 66 all'istituto professionale femminile per i servizi sociali, 24 al commerciale.

In totale ben 228 nuove iscrizioni che, in un certo qual modo, vanno letti nella direzione del rilancio che da anni si é avviato, partendo dalle sollecitazioni che provengono da vari ambienti cittadini, le famiglie soprattutto, che vorrebbero far viaggiare il meno possibile i propri figli potendo contare su una variegata scelta. Intanto si é anche sparsa la voce (tutta da verificare) che il prossimo anno potrebbe dirigere quest'istituto comprensivo il preside prof. Silvano Marseglia che, grazie alla sua indiscussa esperienza nel campo della scuola (a lui si deve l'istituzione del commerciale come sede staccata di Ostuni) potrebbe rappresentare un punto fermo per l'intero sviluppo della scuola cegliese.

 

 

 

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Il Centro Neurolesi rischia la chiusura per debiti

Sabato, 10 marzo

Si fa sempre più difficile la situazione nel Centro di riabilitazione per Neurolesi e motulesi di Ceglie Messapica, dove i dipendenti e i fornitori da mesi attendono il pagamento degli stipendi.

Una delegazione di lavoratori dell’ospedale ha cercato di incontrare a Brindisi il direttore dell’Azienda ospedaliera “Di Summa”, Giuseppe Giuri, dal quale il centro cegliese dipende amministrativa, per tentare di chiarire le indiscrezioni circa i pagamenti che sarebbero stati effettuati nei confronti di creditori esterni, circa un miliardo e mezzo che non sarebbe stato utilizzato per soddisfare gli obblighi verso i dipendenti.

La missione a Brindisi è stata infruttuosa poichè di Giuri non s’è trovata traccia, lasciando nell’angoscia le decine di lavoratori che intravedono un futuro sempre più incerto. Inoltre l’incontro fissato per lunedì prossimo per fare il punto con amministratori, sindaci e parlamentari del luogo si preannuncia già una debacle per via dei forfait che alcuni rappresentanti hanno già annunciato.

L’ospedale per Neurolesi, in gestione alla fondazione Silvana Paolini di Roma, del gruppo Angelucci, fu aperto nel maggio dello scorso anno in piena campagna elettorale per il voto regionale. Molti rappresentanti politici misero in guardia sulla effettiva qualificazione dell’ospedale e sulla tenuta dell’accordo con la società romana, un patto bocciato prima dal Tar di Lecce e successivamente dal Consiglio di Stato dove l’Azienda Di Summa aveva fatto ricorso. Ora il tarlo dei debiti, anche questi annunciati, ma ignorati solo dai manager pubblici che evidentemente fondano le iniziative più sulle linee di credito dei partiti che sulla contabilità reale.

 

 

 

 

 

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Il sindaco Magno e i suoi assessori si sono dimessi

Venerdì, 9 marzo

Il sindaco di Ceglie Messapica, Pietro Magno, e i sei assessori che compongono la giunta si sono dimessi stamane con una comunicazione al segretario generale del Comune. L'atto è la conclusione annunciata di una lunga guerra di logoramento tra il primo cittadino e Forza Italia, sfociata nell'ultimo Consiglio comunale con la mozione di sfiducia presentata da 9 dei 10 rappresentanti del pattuglione berlusconiano. Ora Pietro Magno avrà a disposizione venti giorni, secondo la norma di legge, per ritirare le dimissioni, eventualità estremamente remota vista l'insanabile frattura che si è determinata con gli alleati. Con Pietro Magno, che ha definito la sua decisione "irrevocabile", hanno rassegnato le dimissioni il vicesindaco Domenico Urso e gli assessori Mario Allegretti, Lucia Ricci, Giuseppe Putignano, Rocco Cavallo e Ciro Argese.

Il sindaco aveva già preannunciato le dimissioni  ai giornali il 20 dicembre scorso, affermando che le avrebbe presentate nel corso di un Consiglio comunale appositamente convocato per il 31 gennaio, data e propositi non rispettati e anzi con un colpo di coda che ha visto il sindaco sull'Aventino arroccato su posizioni ormai isolate.

Se la rinuncia dovesse trovare conferma Ceglie vedrebbe nuovamente la gestione tecnica del commissario prefettizio (la terza dal dopoguerra), un commissariamento di oltre 14 mesi poichè il voto per il nuovo sindaco non si potrà svolgere prima della primavera del 2002.

La lettera di dimissioni del sindaco Pietro Magno

 

 

 

 

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Atto finale: Forza Italia sfiducia il proprio sindaco

Giovedì, 8 marzo

Servizio speciale di Luca Dipresa per "La Gazzetta del Mezzogiorno"

Qualcuno l’ha definito il canto del cigno e, forse non ha avuto tutti i torti. Il riferimento alla seduta di consiglio comunale di mercoledì scorso quando sostanzialmente è stata decretata la morte di questa legislatura e soprattutto la frattura creatasi nella Casa delle Libertà tra Forza Italia e Alleanza Nazionale. "An – ha affermato Nicola Ciracì, coordinatore provinciale degli Azzurri, oltre che presidente del consiglio comunale - sceglie di seguire un uomo (il sindaco Pietro Magno, ndr), tradendo la Casa delle Libertà e questo deve farli riflettere profondamente". 

Ora c’è la sfiducia che nove consiglieri comunali di FI (Ciracì, Argentiero, Battaglia Galetta, Gianfreda, Mita, Martina, Minghetti e Santoro) su dieci hanno presentato e che verrà discussa entro i prossimi venti giorni. Si è dissociato il decimo consigliere di FI, Cataldo Rodio che è sulle posizioni del sindaco. Da segnalare come l’avv. Pietro Magno non ha fatto una piega alla mozione presentatagli e questo va in linea con la sua posizione assunta nei confronti del partito berlusconiano, a suo dire, la causa del rallentamento dell’azione amministrativa. 

La seduta di ieri era stata voluta da Forza Italia in chiara "sfida" lanciata al sindaco, indicando nell’ordine del giorno alcune consulenze deliberate da sindaco e giunta. La sfida raccolta dal primo cittadino e dalla giunta, che facevano inserire nell’ordine del giorno la bozza del Piano regolatore con il reperimento delle indicazioni venute dalle varie categorie sociali. Ma andiamo con ordine. La seduta inizia alla presenza di molti cittadini. Si intuisce subito che non sarà una seduta tranquilla. Inizia subito il tiro a bersaglio dei consiglieri di FI con una serie di interrogazioni con il chiaro intento di mettere in difficoltà la giunta. E per la verità ci riescono tenuto conto che su molte questioni sollevate gli assessori sono stati molto evasivi come su quella presentata da Nicola Ciracì che richiamava una fattura "salata" presentata da uno dei consulenti dell’amministrazione e, pare, contenesse le spese di alcuni familiari. L’assessore Lucia Ricci rispondeva che nessuna fattura di tale portata era stata presentata e che comunque avrebbe verificato con eventuale addebito delle spese non lecite. Terminato il tempo stabilito per le interrogazioni, il consigliere di Forza Itala, Minghetti, dava lettura della mozione di sfiducia al sindaco ed alla giunta. Il silenzio in sala. Angelo Lenoci di An, a questo punto, chiedeva l’inversione dell’ordine del giorno anticipando al primo punto la questione della bozza del Prg. Si apriva una vivace discussione ed alla fine si andava al voto con questo esito: 10 consiglieri favorevoli all’anticipazione del punto (i 5 di Rifondazione, i 2 di An, sindaco, Rodio di FI e Bellanova di Forza Ceglie), 8 contrari (FI, era assente Martina) e 2 astenuti (Suma e De Masi del centrosinistra). Il voto favorevole all’inversione di Rifondazione, Mita lo giustificava con il fatto che il suo partito ci stava perché si trattava di fare un passo in avanti. Prendeva allora la parola il sindaco che dopo aver fatto una breve cronistoria dell’iter del Prg fino a quel momento, invitando tutti (il riferimento a FI, ndr) "passando sopra a incomprensioni e contrasti, di fare questo ulteriore passo per lo sviluppo della città" e poi che "oggi sapremo chi realmente vuole il bene della città e chi no". Gli rispondeva subito Mita di FI che affermava come "non ci serve la predica domenicale, ma ci serve capire quali sono le modifiche che la giunta propone, visto che nella cartella degli atti della seduta non c’era niente". 

Più duro Suma del centrosinistra per il quale "si tratta di un bluff perché a noi non è pervenuta nessuna nuova bozza e tutto è fermo a quella del 28 ottobre scorso". E qui si apriva un’altra discussione perché in effetti non si capiva di cosa si dovesse parlare, visto che tutti i consiglieri avevano la bozza di ottobre mentre si faceva riferimento alla delibera di giunta del giorno prima di reperimento delle indicazioni pervenute. Si susseguiva una sfilza di interventi. Molto seguito quello di Nicola Ciracì che non ha risparmiato sindaco e giunta e dimostrando, dal suo punto di vista come FI sia stata la vittima di tutto quanto accaduto. Si arrivava a votare un ordine del giorno, nel quale si prendeva atto delle osservazioni pervenute alla commissione d’ascolto, le si inviava al progettista Ing. Dino Borri, decidendo di convocare, entro dieci giorni, una seduta monotematica, con la presenza dello stesso progettista. 

Si proseguiva e qui l’altra novità. Si trattava della questione palazzetto. Si votava un ordine del giorno con il quale sostanzialmente si decideva di ritornare all’originario palazzetto, con le stesse condizioni di costo e capienza e con la sola variante di costruirlo nella zona Galante, là dove doveva nascere la Cittadella dello Sport. E questo segna anche la "sconfitta" del sindaco e del suo cavallo di battaglia, vale a dire la Cittadella dello Sport che prevedeva un palazzetto di più ampia capienza. Dopo questo punto si decideva di aggiornare la seduta, con il resto dei punti inseriti nell’ordine del giorno, per la mattinata di oggi. Cosa che è stata fatta con l’assenza del primo cittadino che, evidentemente, consumato quest’ultimo atto non attende che i termini di legge quando si discuterà della mozione e quindi della fine della legislatura aprendo la città ad un anno e passa di commissariamento e con un bilancio alle porte che non sarà uno scherzo. Per domattina, intanto, Forza Italia ha indetto una conferenza stampa.

 

 

 

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Poste proibite nel pomeriggio: chiudono gli uffici

Giovedì, 8 marzo

Quasi per non perdere  l'abitudine, sottolinea qualcuno, rieccoci con  l'ufficio postale al centro delle lamentele della gente con i problemi creati con la decisione di sospendere il servizio pomeridiano. Una decisione in vigore dallo scorso primo marzo e che ha prontamente suscitato, com'era logico prevedere, il disappunto più che giustificato dell'intera popolazione. E qualcuno non ha mancato di sottolineare come i problemi restano, anche dopo la privatizzazione del servizio, quando si pensava all'avvento di una maggiore e migliore funzionalità di un servizio essenziale per i cittadini. Il motivo della sospensione è il solito, la mancanza di personale e più precisamente la non riconferma delle unità straordinarie che comunque garantivano l'andamento del servizio. Quello della carenza del personale è sempre stato il problema dei problemi senza porvi un definitivo rimedio nonostante i continui pensionamenti succedutosi nel corso degli anni. Si è andati avanti con difficoltà e ricorrendo quasi sempre a chiamate temporanee. E ciò nonostante, il personale operante ha sempre fatto in modo che la gente avvertisse quanto meno possibile questa situazione ed, al contrario, si registrava con soddisfazione che finalmente tutto procedeva al maglio. 

 Però, nemmeno il tempo di farci l'abitudine che, quasi un fulmine a ciel sereno, la decisione di sospendere l'apertura pomeridiana. Il problema, dicevamo, nella venuta meno del personale straordinario. E qui, come direbbe un famoso conduttore, sorge spontanea una domanda: ma l'azienda non sa quando scadono questi contratti a termine? E se si perché non vi  provvede in tempo alla sostituzione o alla proroga delle stesse unità?  Non si può penalizzare una corposa popolazione che con questo servizio deve fare i conti giornalmente. Ventimila abitanti, con quasi cinquemila pensionati che, è facile immaginare come intasino i due uffici. L'apertura pomeridiana dava un po' d'ossigeno, diluendo il lavoro e le attese agli sportelli. Ora, siamo punto e a capo. E non è la prima volta che si assiste a questi episodi con il puntuale e rituale disappunto della gente. Eppure non si impara, direbbe qualche altro. Non è possibile che si penalizzi sempre questa città, è il commento che più ricorre in questi giorni. E, certamente non per fare una guerra di campanile, perché, in periodi di magra non si un unico criterio territoriale? Come dire ci sono città dove di uffici postali ce ne sono tre o quattro, con regolare servizio pomeridiano. ED allora - qui la proposta - poiché a quanto pare la questione è sempre il personale, perché non provvedere a riorganizzare territorialmente il servizio e se "scure" ci dev'essere, va fatto in modo che questa decapiti quanto più teste possibili. Naturalmente sarebbe opportuno che si garantisse quanto già esiste, anzi potenziandolo. Però, se ciò non è possibile non si può colpire sempre da una parte - è l'opinione diffusa. Così, mentre altrove continuano a funzionare i tre o quattro uffici (ed è giusto così),  con regolare servizio pomeridiano, a Ceglie questo discorso sembra non valere. E' allora opportuno provvedere quanto prima a ripristinare il servizio che è bene sempre ricordarlo, il cittadino non riceve gratuitamente e pertanto è giusto che lamenti disfunzioni e contrattempi.

 

 

 

 

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D'Annunzio: il coach Romano promuove i suoi ragazzi

Mercoledì, 7 marzo

Servizio di Luca Dipresa per "La Gazzetta del Mezzogiorno"

Lo si era detto che difficilmente la D’Annunzio mancava i grandi appuntamenti. E così è stato nel difficile e combattuto derby con la Teolcom Ostuni. I ragazzi di Coco Romano hanno dato sfoderato una bella e convincente prestazione, anche se i "cugini" ostunesi non hanno certo reso la vita facile, al punto che sono riusciti a rimontare uno svantaggio di meno 12 accumulato alla fine dei primi due quarti. Una rimonta che una squadra come quella cegliese non deve permettere, ma al contrario deve portare a chiedere prima e definitivamente la gara. "Effettivamente – a caldo Romano subito dopo la gara – è questa l’unica nota negativa di una gara difficile ma che abbiamo dominato e vinto con merito". Gran prestazione quindi del quintetto cegliese che in questa gara aveva posto una particolare attenzione e dalla quale dipendeva molto. Poi, si sapeva che il Casagiove aveva perso a Ruvo e questo voleva significare ritornare soli al comando. "Un grande Angelo De Leonardis, specie nella prima parte della gara, riuscendo a chiudere bene sulle fasce ed un altrettanto grande Paolo Della Corte, specie nella fase finale, sono stati gli artefici principali della vittoria, unitamente agli altri ragazzi che pure hanno svolto a pieno i compiti che gli avevo loro assegnato". Pressing, azioni veloci e soprattutto un gioco corale sono stati gli ingredienti principali della positiva prestazione del Ceglie. Una prestazione che nel secondo quarto ha avuto il suo momento migliore riuscendo a realizzare ben 30 punti contro i 21 dell’Ostuni. Per fortuna il calo registrato nel terzo quarto è stato prontamente assorbito. "Per noi questa gara era importante – prosegue Romano - perché ho sempre sostenuto che il campionato si gioca e si vince in trasferta". Ed ancora: "Ero molto curioso di vedere come i miei ragazzi si sarebbero comportanti e come avrebbero reagito, tecnicamente e psicologicamente". Insomma Romano è visibilmente soddisfatto della prestazione dei suoi e soprattutto per aver espugnato un campo difficilissimo come quello della Telcom. Proprio alla vigilia di questo incontro avemmo espresso quello che era un desiderio che un po’ tutti nell’ambiente covavano: la D’Annunzio che vince ad Ostuni ed il Ruvo che ferma il Casagiove. Ora per la D’Annunzio ci sono due gare interne (si dovrebbe giocare a Locorotondo, ndr) quella più impegnativa di domenica contro il Nardò e quella successiva contro il Termoli. Poi il difficilissimo trittico con l’impegno-verità esterno di Casagiove, la gara interna contro i Falchetti Caserta e la nuova impegnativa trasferta di Ruvo. Un calendario quasi proibitivo ma che, a questo punto, non spaventa più di tanto gente del calibro di De Leonardis, della Corte , Vozza D’Amicis, Di Lembo che sanno che loro ogni incontro è una battaglia ed è questo lo scotto, il pedaggio che deve pagare una capolista. Questo campionato esaltante per la D’Annunzio si chiuderà con l’altro derby, quello in cui sarà il Mesagne a far visita e tutti si augurano che in quella occasione si possa celebrare l’impresa di una società che ha ridato il sorriso allo sport cegliese proiettandolo, grazie al dinamico presidente Gianfranco Sportelli in una dimensione che fino a ieri era solo una chimera ma che oggi suscita invidia da parte di coloro che da anni tentano analoghe imprese.

 

 

 

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Basket, al Ceglie il derby con l'Ostuni: 87-95

Domenica, 4 marzo

Doppio slam per la D'Annunzio Ceglie che vince il derby esterno con l'Ostuni tornando sola così al comando della classifica di C1 grazie alla sconfitta del Casagiove a opera del Ruvo.

Tiratissimo e spettacolare il confronto dei cegliesi con i vicini di casa, praticamente sempre dominati dalla formazione incitata da De Leonardis e Della Corte, dimostrando una compattezza ed un entusiasmo di squadra trainante. La D'Annunzio subito avanti chiudendo il primo quarto sul punteggio di 21 a 24, la seconda frazione ha visto un Ostuni inutilmente arrembante che ha chiuso sul 42 a 54. Nel terzo la musica è cambiata con i locali determinati a riprendere il risultato, con i minuti lo svantaggio è andato man mano diminuendo fino al ribaltone del 69-69. A questo punto sono usciti i ragazzi del coach Romano che non solo hanno saputo resistere gli assalti dei gasati ostunesi ma hanno recuperato gara  punteggio chiudendo con un secco 87 a 95.

Formazione e realizzazioni:  Di Lembo 3, Lisi n.e.,Della Corte 33, Epicoco 7, Voglino n.e., Calò 2, D'Amicis 15, Vozza 8, Leo, De Leonardis 27. Allenatore: Romano

 

Basket  Serie C1 - Girone G

                 20^ Giornata

 Risultati

 

Amalfi - Termoli

87-73

Ostuni - Ceglie 87-95
Corato - C. d. Stabia 85-75
Bisceglie - Mesagne 65-74
Martina - Nardò 87-71
Nola - Caserta 72-71
Ruvo - Casagiove

 

76-66

 

Classifica

 

Ceglie

32

Casagiove

30

Ruvo, Caserta, Nola, Ostuni

24

Martina

22

Corato, Mesagne, Nardò

20

Bisceglie

16

C. d. Stabia

14

Amalfi

6

Termoli

4

  _______________________________________

 

 

 

 

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Forza Italia e sindaco Magno alla "ressa dei conti"

Domenica, 4 marzo

Chi vincerà il braccio di ferro in atto tra il sindaco Pietro Magno e Forza Italia? E, soprattutto, quanto durerà? Sono questi gli interrogativi che la gente si pone dopo le note vicende che hanno visto ulteriormente incrinarsi i rapporti all'interno del Polo. Il sindaco Magno non molla e a chi gli chiede perché non si dimette è pronto a rispondere che «sono gli altri, i consiglieri di FI, a doverlo sfiduciare». Ma perché mantenere in piedi questo matrimonio ormai rotto e consumato? E su quest'altro interrogativo nessuno sa rispondere con esattezza. Qualcuno ritiene che si ha paura per chi debba fare la prima mossa. Paura delle conseguenze. Le elezioni politiche sono imminenti e tutto questo bailamme che regna all'interno delle forze della Casa delle Libertà non può non avere il suo peso. Così lo scaricabarile continua: il sindaco che incolpa i consiglieri di FI, «colpevoli» di averlo ostacolato su ogni problema; gli esponenti di FI che sfidano Magno ad elencare un solo problema sul quale è stato osteggiato. E così si va avanti. Farsi un'idea, prospettare soluzioni diventa davvero complicato. In tutto questo clima di confusione ed incertezze c'è pure chi parla di ribaltoni. La qual cosa ha poca credibilità perché sull'altra sponda c'è Rifondazione ed il gruppo del centrosinistra che non hanno alcuna voglia ad «intromettersi», ma sono preoccupati della piega che ha preso la situazione per la vivibilità e per i problemi della città. Un'altra voce riferirebbe di una iniziativa tesa a sfiduciare il presidente del consiglio e coordinatore provinciale di FI, Nicola Ciracì, per gli episodi avvenuti nel corso dell'ultima seduta consiliare, quella in cui si discuteva della situazione dell'ospedale quando avvenne di tutto subito dopo il voto favorevole del sindaco Magno all'ordine del giorno presentato da Rifondazione.
Va detto che dopo l'episodio, al sindaco pare stiano giungendo diversi attestati di solidarietà. Queste che si susseguono sono ore frenetiche.
Il sen. Pino Specchia ha già risposto all'ultimatum inviato ad An da Forza Italia per sapere da che parte sta il gruppo di Fini. Certo che la situazione è abbastanza ingarbugliata. Nel corso della recente conferenza stampa, FI - forse intuendo che comunque si sarebbe andati avanti così a lungo - ha individuato nella seduta consiliare sul bilancio (c'è tempo fino alla fine del mese) il termine del definitivo chiarimento sul futuro della legislatura, che a questo punto appare appesa ad un filo. E per quella data hanno lanciato al sindaco l'ultima sfida: «Lo invitiamo a presentare un bilancio senza l'aumento di una sola lira e, soprattutto a dirci di chi è adesso sindaco, visto che ha dichiarato di non esserlo più di Forza Italia». Cosa che, i consiglieri di Forza Italia sanno benissimo che non è possibile. A meno che sinora non abbiano fatto parte di un'altra maggioranza. Gli aumenti debbono necessariamente esserci per quadrare il cerchio. Ma questo potrebbe essere l'escamotage cui aggrapparsi per non votare il bilancio e mandare a casa il sindaco.

 

 

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A Cisternino il 2° workshop della foto matrimoniale

Giovedì, 1 marzo

Si terrà dal 1 al 5 aprile prossimi, presso l’hotel Lo Smeraldo di Cisternino (Brindisi) il 2° workshop di fotografia dedicata esclusivamente ai ritratti nuziali: “Oltre il confine del matrimonio -  Matrimonio ritratto glamour reportage”. L'obiettivo della  manifestazione è quello di offrire ai fotografi professionisti un ventaglio di stimoli, informazioni tecniche ed approcci creativi, dalle teorie sull'immagine alla “impaginazione dell'Album”, in modo da permettere al fotografo di attestarsi su un indispensabile livello di “qualità totale”, dove l'intreccio tra  tecnica, linguaggio e personalità dell'autore costringa sempre di più ad analisi profonde e di alto profilo. Al secondo appuntamento di Cisternino anche un  corso teorico e pratico della foto digitale grazie a Kodak e alla sua Foto-Camera DCS 660, e la stampante 8660 Thermal Printer. In questo corso specifico e in tutti gli altri appuntamenti svolgeranno un ruolo di animatori due studiosi ed autori della fotografia, come Uliano Lucas  e Pio Tarantini.

 

 

 

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