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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

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"Nessun timore sulla sorte dell'ospedale di Ceglie"

Venerdì, 29 marzo

Nessun timore per l'ospedale di Ceglie Messapica. Assicurazioni in tal senso sono state date, nei giorni scorsi, da parte del consigliere regionale Marcello Rollo. «Il piano di riordino della rete ospedaliera non è stato ancora definito da parte della Regione - ha detto tra l'altro Rollo - e, pertanto, le decisioni saranno prese successivamente con la partecipazione anche di rappresentanti ospedalieri e istituzionali dei Comuni interessati».

L'oppportunità di un simile chiarimento è stato offerta da un incontro dibattito che sull'argomento ospedale è stato organizzato dal Comitato di salvaguardia del presidio ospedaliero di Ceglie Messapica. Da parte dei presenti si è insistito molto sulla necessità di non penalizzare l'ospedale di Ceglie rispetto ad altri della stessa provincia, anche perchè - è stato detto - la struttura è depositaria di un bagaglio professionale e di un'esperienza che sono frutto di lavoro trentennale. «Già negli anni scorsi - è stato inoltre ricordato - il nostro nosocomio è stato privato del reparto pediatrico e del servizio di cardiologia, senza peraltro essere potenziato nei beni strumentali».

Il Comitato invita, comunque, i cittadini e le forze politiche a non abbassare la guardia, partecipando alla difesa e al miglioramento della struttura ospedaliera, senza tenere conto delle barriere ideologiche. All'incontro erano presenti anche il consigliere provinciale Francesco Locorotondo e il responsabile dei DS,Pietro Mita.

 

 

 

 

 

 

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Emigrazione: i cegliesi partono ancora per l'estero

Martedì, 26 marzo

Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto: sono le quattro regioni maggiormente prescelte dai brindisini in cerca di lavoro. Infatti, mentre in passato le mete preferite erano, in buona parte, i Paesi stranieri (soprattutto Francia, Svizzera e Germania), ora gli «emigranti» preferiscono rimanere il più vicino possibile alla propria terra d'origine. Solo in provincia - per la precisione a Ceglie Messapica e Fasano - sussiste ancora una discreta percentuale di gente che si dirige anche verso l'estero.

Premesso ciò, le statistiche mettono in evidenza un dato particolare: attualmente, il numero degli emigrati è notevolemente inferiore a quello fatto registrare alcuni decenni fa. Nello stesso tempo, però, è aumentato il saldo migratorio negativo, vale a dire la differenza tra il numero dei cancellati (emigrati) dalle liste anagrafiche e quello degli iscritti (immigrati).
Così, mentre nel 1970 il numero di immigrati fu 2366 e quello degli emigrati 2600, dieci anni dopo le cifre calarono sensibilmente (1700 cancellati e 1918 iscritti).

Con il passare degli anni, il divario tra flusso migratorio ed iscrizione nella lista anagrafica comincia ad aumentare drasticamente: infatti, mentre nel 1991 si registrarono 1198 immigrati e 1478 emigrati, già nel 1992 la differenza aumentò considerevolemente (1121 iscritti, a fronte dei 1589 cancellati). Negli anni successivi, i dati numerici diventano sempre più allarmanti, fino al 1999 e soprattutto il 2000, vale a dire l'anno in cui è stato segnalato il maggior saldo negativo mai riscontrato: solo 1001 nuovi cittadini vennero iscritti all'anagrafe comunale, mentre ben 1764 furono le persone cancellate dalla lista. Lo scorso anno, infine, si è avuto un leggero miglioramento (1028 immigrati e 1668 emigrati): la speranza è che i dati raccolti nel 2001 rappresentino l'inizio di una inversione di tendenza.

Per quanto concerne i dati relativi alla provincia, è emerso che il movimento migratorio è negativo specie a Ceglie Messapica, Cellino San Marco, Latiano, Mesagne, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni e Torchiarolo. Percentuali meno rilevanti sono state, invece, riscontrate a Carovigno, Ostuni, Villa Castelli e San Michele Salentino.

Nel complesso, nella nostra provincia c'è una maggiore propensione ad emigrare rispetto alle altre province meridionali: infatti, da noi il tasso di decremento migratorio è del 5,8 per mille, mentre nel Sud è del 3,4 per mille.

 

 

 

 

 

 

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Ceglie ricorda la figura del prof. Cataldo Agostinelli

Martedì, 26 marzo

Una cerimonia d'intitolazione si è svolta nei giorni scorsi presso l'aula magna del Liceo classico. L'Istituto d'istruzione secondaria superiore (comprensivo dell'Itc-Ipsia-Ipss-Classico e Scientifico) ha voluto rendere omaggio al prof. Cataldo Agostinelli, dedicandogli la scuola.

Una scelta che rivela un forte desiderio di identificazione che si innesta nel modello di uomo e scienziato quale fu Cataldo Agostinelli.
Dopo i saluti del dirigente scolastico Vincenzo Caragli, che ha fatto un breve riferimento ai dati ufficiali ai quali è legata la nascita dell'Istituto comprensivo, è intervenuto il commissario straordinario. Rosa Maria Simone ha espresso il suo personale apprezzamento «per una scelta che si propone di interpretare i sentimenti di affetto e riconoscenza dei cittadini cegliesi».

La figura dell'accademico è stata poi ricordata, in chiave storica, da Enrico Turrisi, presidente del Consiglio d'istituto e da Gaetano Scatigna Minghetti. Turrisi ha evidenziato «l'aspetto etico dell'attività di ricerca e di magistero» dello scienziato di origine cegliese che «ha creduto ad un valore non solo conoscitivo ma anche educativo della scienza». Ceglie Messapica vanta numerosi esponenti, per lo più in ambito religioso, che si sono contraddistinti lasciando un segno nella storia «ma non vi sono dubbi - ha sottolineato Scatigna, invitato a relazionare su "Agostinelli l'uomo e lo scienziato" - che Agostinelli sia l'unico nome cegliese di spicco ad emergere in ambito scientifico. Tutto ciò, lo rivela una prestigiosa carriera accademica profusa nella vastissima produzione scientifica a cui ha dato vita».

Una nota personale di Scatigna ha fatto emergere «la genialità di una persona che ha trovato lo spazio anche per la critica letteraria».
Non è mancato l'intervento di mons Domenico Caliandro, vescovo di Nardò-Gallipoli, nativo di Ceglie dove, per molti anni, proprio presso il Liceo classico ha insegnato.

«Un istituto superiore - ha sottolineato il vescovo - è come l'anima per la Città» .
Egidio Conte, assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, ha fatto notare l'offerta formativa «che può, oggi, vantare il territorio grazie alla diversificazione degli indirizzi».

In collegamento con il tema è intervenuto il consigliere provinciale Paolo Urso, il quale ha parlato dell'«impegno dell'Amministrazione provinciale che si è attivata non solo per istituire il nuovo indirizzo di studi (Liceo scientifico), che va senza dubbio a completare l'offerta formativa dell'Istituto, ma anche per trovare le risorse finanziarie per il funzionamento». In riferimento agli interventi di edilizia scolastica, Urso ha reso noto «che un'intesa di massima con il commissario straordinario è in via di completa definizione per il comodato d'uso della media adiacente l'Ipsss».

Supportato dai dati di bilancio ha precisato, poi, «come già nel corso del 2002 è stata espletata la gara per l'affidamento all'adeguamento alle norme per la sicurezza e prevenzione dell'Ipsia, per un importo paria a 268.000.000 di lire, mentre è in via di definizione, la gara per l'Ipsss.

Nel bilancio 2002, recentemente approvato dalla Provincia, è stato previsto un mutuo di 300.000.000 di lire per la risistemazione ed l'adeguamento dell'Istituto.
«Si è fortunati se si ha un buon maestro», ha concluso il provveditore agli studi Fabio Scrimitore, poiché su delle indicazioni si possono raggiungere alte vette. Ed è così che ricordando l'accademico dei Lincei, Cataldo Agostinelli, si vuole fornire un grande modello a cui tutti gli studenti possano sempre nella loro vita far riferimento».

 

 

 

 

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Dopo il commissariamento rinnovati i vertici della Pro Loco

Sabato, 23 marzo

Dopo quasi due anni di commissariamento, l'assemblea dei soci ha eletto gli organi statutari della Pro Loco, per i prossimi quattro anni. I lavori sono stati presieduti dal Commissario prof. Cosimo Galasso, su delega del Consiglio Regionale dell'Unpli.

All'unanimità l'assemblea ha eletto presidente Riccardo Manfredi, la persona che in questi mesi, più di ogni altra ha lavorato, si è prodigato per la ricostituzione e il rilancio di questa Associazione. È stato anche eletto il Consiglio di amministrazione, così composto: vice presidente Rosa Masiello; componenti: Cosimo Suma, Vittoria La Corte, Giuseppe Vitale, Michele Ciracì. Collegio dei Probiviri: Pietro Elia, Cataldo Suma, Rocco Basile; Revisori dei Conti: M. Pompea Logorio, Paola Ugenti, Damiano Pinto.

Nel ringraziare tutti per lo spirito di collaborazione, il presidente Manfredi ha colto l'occasione per dire che la sua gestione «sarà improntata alla "trasparenza e umiltà". Cercherò - ha aggiunto - insieme a tutti i soci, di predisporre gli strumenti necessari affinché la Pro Loco, con le sue manifestazioni valorizzi tutte le ricchezze culturali, naturali ed artistiche presenti sul territorio. L'Associazione può avere un futuro se ci apriremo alla Città, se sapremo coinvolgere tutte le risorse positive presenti negli enti, associazioni, ditte e singoli cittadini, disposti ad offrire collaborazione. Solo se ci sarà questo spirito costruttivo si riuscirà a far crescere la nostra Ceglie. Auspico piena collaborazione da parte della stampa, del Comune, della Provincia, della Regione Puglia». Nella stessa seduta è stato anche presentato un programma di massima delle manifestazioni.

 

 

 

 

 

 

 

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Elezioni: Rocco Cavallo e Pietro Mita si "presentano"

Venerdì, 22 marzo

La Casa delle Libertà non ha ancora ufficializzato il candidato sindaco a Ceglie Messapica. Ma una fetta del centro destra ha già deciso su chi puntare in occasione della prossime elezioni amministrative del 26 e 27 maggio. 
Ieri mattina, infatti, l'assessore uscente al Personale Rocco Cavallo - imprenditore, fondatore del movimento "Forza Ceglie", alle spalle una lunga carriera politica e ben due campagne elettorali già vissute come candidato primo cittadino - ha annunciato la propria candidatura a sindaco. E lo ha fatto presentandosi, accompagnato dal coordinatore di "Forza Ceglie" Sergio Lodedo, ad una conferenza stampa organizzata presso il salone di rappresentanza della Casa municipale. Si tratta di una candidatura, come sottolinea lo stesso Cavallo, "maturata nell'ambito del centro destra e frutto delle numerose testimonianze spontanee e della richiesta giunta da parte di circa tremila cittadini, giovani, donne, anziani, nonché imprenditori e commercianti locali".

"Hanno contribuito a determinare la mia scelta", ha spiegato Cavallo, "i pareri favorevoli espressi dalla maggioranza dei consiglieri comunali uscenti del centro destra (tra i quali Rocco Argentieri, Emilio Gatti, Angelo Minghetti, Cataldo Rodio, Cataldo Bellanova), nonché l'appoggio nei miei confronti giunto da parte dell'assessore uscente Ciro Argese e soprattutto dal sindaco uscente Pietro Magno, il quale ha già indicato nella mia persona il suo successore ideale per continuare a portare avanti il programma amministrativo interrotto anzitempo". 

"Che la strada intrapresa sia necessaria ed opportuna", ha sottolineato Cavallo, "emerge dal fatto che senza alcuna esitazione l'onorevole Luigi Vitali, illustre esponente di Forza Italia, dopo una serio esame della situazione politica attuale, ha deciso di impegnarsi nel sostegno della mia candidatura, facendola propria". "Proprio all'onorevole Vitali", aggiunge Cavallo, "va riconosciuto un grande acume politico ma soprattutto una onestà negli impegni assunti con i cittadini. Ringrazio anche il senatore di Alleanza nazionale Giuseppe Specchia per aver preso a cuore la mia candidatura, insieme ad altri amici del Ccd. Considerata la loro esperienza e saggezza politica, mi onora il fatto che illustri personaggi della Casa delle libertà ripongano fiducia nella mia persona".

Cavallo a tutt'oggi non sa se sarà davvero lui il candidato sindaco della Casa delle libertà. Le trattative avviate su scala provinciale potrebbero favorire, infatti, la candidatura a primo cittadino di Mario Annese. Ma una cosa però è certa. Lui, in ogni caso, sarà della partita, come candidato sindaco. E seppure la Casa delle libertà non dovesse sostenerlo, al suo fianco sarebbero già pronte a scendere in campo almeno un paio di liste: "Non ho nulla da eccepire su Annese. Ritengo semplicemente che la mia candidatura, più di altre, possa contribuire da un lato a fare chiarezza nell'ambito dell'incerto e confuso confronto politico in corso su scala provinciale nella Casa delle libertà, e dall'altro lato a ricucire la coalizione di centro destra a Ceglie, dopo la frattura venutasi a determinare un anno fa". 

Ieri sera, intanto, presso la sala conferenze dell'Istituto musicale si è svolta una manifestazione pubblica nel corso della quale è stata presentata ufficialmente la candidatura a sindaco per la coalizione di centro sinistra di Pietro Mita, già primo cittadino per quasi due legislature. La candidatura di Mita è sostenuta da Rifondazione comunista, Democratici di sinistra, Sdi e Margherita.

(Nuovo Quotidiano) 

 

 

 

 

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Rocco Cavallo: "Sono io il candidato del centro-destra"

Mercoledì, 20 marzo

Un vertice di fuoco, per l'ennesima fumata nera. Nulla di ufficiale, dunque, è emerso lunedì notte dall'incontro tra le delegazioni della Casa delle libertà. 
Il vertice notturno è stato preceduto da una lunga ed animata riunione dei rappresentanti dell'Unione dei Democratici di centro (Ccd, Cdu e Democrazia europea), chiamati a confrontarsi in primo luogo tra di loro e poi con la coalizione sulle prospettive del movimento dei moderati all'interno degli equilibri in via di assestamento nella Casa della libertà su scala provinciale.
Le divergenze in atto continuano così a determinare un clima di incertezza intorno alle candidature in almeno un paio di Comuni, come Ceglie Messapica e San Michele Salentino. 

Mentre, stando alle dichiarazione rese nella giornata di ieri dal consigliere regionale Cosimo Mele, sarebbe già assodata la candidatura a sindaco di Ostuni per la Casa delle libertà del cardiologo Elio Spennati, anche alla luce della formale rinuncia a scendere in campo comunicata la settimana scorsa ai vertici di Forza Italia dal pediatra Giuseppe Colucci. 

Lunedì sera le delegazioni provinciali di Forza Italia e del Ccd sembravano pronte a convergere su un accordo complessivo destinato a favorire le candidature a sindaco per la coalizione di centro destra di Rocco Cavallo (a Ceglie), di Alessandro Torroni (a San Michele Salentino) e di Spennati (ad Ostuni). 

Da qui le divisioni che sarebbero emerse all'interno dell'Unione dei democratici di centro, con i delegati del Cdu e di Democrazia europea decisi a reclamare, al fine di ottenere maggiore visibilità in provincia di Brindisi, la candidatura a sindaco di Ceglie Messapica di Mario Annese. 

Proposta, quest'ultima, che a notte fonda avrebbe quindi rimescolato le carte, agitato ulteriormente gli animi e spinto Alleanza nazionale a far sentire la propria voce. Ed è stata sin troppo esplicita la richiesta avanzata dalla delegazione di An: "A questo punto siamo noi che rivendichiamo il diritto di esprimere a Ceglie Messapica il candidato sindaco della Casa delle libertà". Inevitabile, a quel punto, l'ennesimo aggiornamento del vertice. 

Gli strascichi dell'animato confronto, però, già pesano come macigni. Forza Italia, per voce dell'onorevole Luigi Vitali, avrebbe ammonito gli alleati che sarebbe pronta a scendere da sola. Mentre da Ceglie, Rocco Cavallo annuncia l'organizzazione di un incontro pubblico, in programma domani alle ore 10 presso il suo studio tecnico, per la presentazione della propria candidatura a primo cittadino, proposta da una cordata di imprenditori e politici locali e sostenuta dal centro destra . E lo stesso Cavallo precisa: "Scendo in campo come candidato sindaco del centro destra".
 

 

 

 

 

 

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Adriana Notte e Pietro Marino: lite "futurista" sull'arte

Lunedì, 18 marzo

Interessante scambio di accuse, poco ermetico ma molto espressionista e neorealista, tra Adriana Notte, figlia del pittore cegliese Emilio Notte, e Pietro Marino, critico culturale della Gazzetta del Mezzogiorno e per molti anni condirettore del quotidiano pugliese. Lo scintillìo di sciabole, cui peraltro la Adriana non è nuova nella personale difesa del padre e della pittura, occupa gran parte della rubrica "Lettere" della Gazzetta del Mezzogiorno.

Pubblichiamo integralmente lo scritto di Adriana Notte e la risposta di Pietro Marino. 

 

 

"Il pittore Emilio Notte (e la figlia)"La lite sulla Gazzetta del Mezzogiorno

 

LA LETTERA DI ADRIANA NOTTE

 

A proposito della mostra di arte contemporanea: «Omaggio al sacro» di Noci, nella Civica galleria d'arte contemporanea (via Porta Putignano 44, inaugurata il 9 febbraio e aperta fino al 9 aprile), con tanta ironica baldanza descritta (si fa per dire) dal giornalista Pietro Marino, ci permettiamo, in vista di una conferenza dibattito che si terrà nelle stesse sale della mostra il 20 c.m., di presentarci con qualche annotazione di merito.

A ferro caldo, l'articolo suddetto dal titolo: «Noci cercando il sacro» (Gazzetta, febbraio 2002) ebbe l'effetto di una bevanda appena effervescente di cattivo gusto e pessima marca. Abbiamo atteso, prima di riaverci dal piccolo shock: la sfrontatezza leggiadra dell'articolo aveva del patetico. Dei partecipanti alla mostra, visti in mucchio, non uno si era salvato, solleticati melanconicamente dalla spiumata penna del Marino che, tra sottintesi da ricamo pettegolo, approdava infine pericolosamente ad apprezzamenti antistorici intorno alla figura di Emilio Notte. Scandalose inesattezze storiche non dovrebbero essere permesse ad un giornalista che si voglia far rispettare come tale. È veramente troppo mostrare Emilio Notte come «protagonista» del Futurismo napoletano che non è mai esistito.

Ma sa, almeno, il Marino, che Emilio Notte è stato firmatario del Manifesto futurista nel 1917? E che a Napoli pervenne nel 1930? È pietosamente ridicolo parlare di «blando espressionismo» a proposito del suddetto artista; il quale ha lasciato una traccia troppo importante nella storia dell'arte per non permettere manipolazioni ambigue di date e avvenimenti. Invitiamo pertanto il Marino a documentarsi almeno sulle date della storia, a meno che la sua autosufficienza non sia una feritoria troppo stretta per documentazioni per lui forse faticose.

Per finire, alla sottoscritta figlia di Emilio Notte fa abbastanza schifo il supposto «blando espressionismo», anche a lei attribuito. Per cui, in attesa dell'annunciata conferenza della sera del 20 marzo, dal titolo: «La ricerca del Volto», cerchiamo onestamente e umilmente di leggere la nostra storia, che, davvero, non è «blanda», né «sommaria», né «passatista», ma tragicamente e meravigliosamente nuova.

Adriana Notte
Ceglie Messapica (Brindisi)

 


LA RISPOSTA DI PIETRO MARINO

 

Risponde Pietro Marino.
Se la signora Adriana Notte mi avesse coperto di insulti un mese fa, ovvero dopo la recensione alla mostra di Noci nella rubrica «Colpo d'occhio» del 14 febbraio, avrei capito. A caldo, una cattiva lettura (anzi, lo «shock») può far perdere le staffe. Di insulti ne ho ricevuti, in oltre 40 anni di militanza critica: sempre da pessimi pittori o da maldestri organizzatori, incapaci di opporre ragionamenti a giudizi magari anche severi. Ora, di Adriana Notte avevo altra stima. Apprezzavo la passione con cui si dedica al culto del padre a Ceglie Messapico, paese natale dell'artista. Che poi abbia voluto seguirne le orme, non dico sfruttarne il nome, è umano. I risultati della figlia in pittura non sono granché. Perciò a me sembrava, scrivendo che le sue opere si rifanno ad un «blando espressionismo» (che non è una parolaccia) di averla trattata sin troppo bene.

Ma è francamente sgradevole che lei riduca Emilio Notte a «scudo umano» per così dire, quasi che fosse lui l'offeso, mentre io gli rendevo evidentemente omaggio. Ma che sto a discutere con una che si spinge ad affermare che «il Futurismo napoletano non è mai esistito»? Chissà a chi parlò Boccioni a Napoli nel 1910 e per chi scrisse il «manifesto futurista ai pittori meridionali» nel 1916, chissà che ci faceva Sprovieri a Napoli con la sua Galleria Futurista nel 1914 e Prampolini , Marinetti e Casella a Capri negli anni Venti, chissà come si rivoltano nella tomba Francesco Cangiullo e gli altri pionieri napoletani sino ai Circumvisionisti degli anni Trenta ed oltre, Piscopo, Buccafusca, Jappelli, Lepore eccetera, chissà dove si accostarono al Futurismo altri pugliesi come Filippo Cifariello e Paolo Ricci. E quanto ad Emilio Notte, è vero che la sua vicenda futurista nasce e si sviluppa tra Firenze e Milano. Ma quando scese a Napoli avendo ottenuto la cattedra di decorazione all'Accademia nel 1929, da quella fama era preceduto. E come «avanguardista» fu pesantemente osteggiato dai passatisti (con attacchi offensivi simili a quelli che ora la figlia rivolge a me) mentre affascinò i giovani studenti di Accademia.

Molti furono poi protagonisti del rinnovamento napoletano. Da Notte «scoprimmo il fascino degli impressionisti, i meandri picassiani, il Futurismo», testimonierà uno di loro. Ma i rapporti ulteriori di Emilio Notte con Marinetti ed altri esponenti del secondo futurismo, la sua firma apparsa su un altro manifesto futurista nel 1933, le sue riprese di opere futuriste negli anni Cinquanta - Sessanta, sono sottolineati nel saggio di Riccardo Notte (Adriana lo conosce?), pubblicato nel catalogo Electa della mostra «Futurismo e Meridione», che si tenne a Napoli a cura di Enrico Crispolti nel 1996. A quel testo rinvierei la signora Notte perché si ripassi bibliografia e storia del Futurismo napoletano… e del padre. «Onestamente e umilmente», si capisce. Auguri per l'incontro del 20 marzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Al Neurolesi dipendenti di nuovo senza stipendio 

Sabato, 16 marzo

«Pensavamo che dopo la definizione della vertenza dei mesi scorsi, sostenuta dal personale in servizio con diverse azioni di lotta, il diritto a percepire con regolarità lo stipendio fosse ormai da ritenersi un fatto acquisito». Nel Centro Motulesi e Neurolesi di Ceglie Messapica, le forze sindacali Fp Cgil, Cisl Fps e Uil Fpl rappresentanti il personale sono di nuovo sul piede di guerra.

Il motivo è molto semplice. Agli infermieri e impiegati non è stata ad oggi, ancora corrisposta la retribuzione di febbraio. «La Fondazione pretenderebbe di farlo - incalzano i sindacati - solo dopo aver percepito dall'Azienda ospedaliera l'acconto mensile, così come è accaduto per gli stipendi di dicembre e di gennaio».

«Siamo costretti - continuano - a dover prendere atto che purtroppo così ancora non é, nonostante la certezza della corresponsione da parte dell'Azienda ospedaliera, a far tempo da gennaio 2002, di acconti mensili sugli importi dovuti per le prestazioni riabilitative».
Un atteggiamento deprecabile dal momento che il contratto collettivo nazionale di lavoro prescrive che lo stipendio debba essere consegnato «...non oltre il decimo giorno successivo alla fine di ciascun mese».

«Non siamo disposti a tollerare che siano sempre e soltanto i lavoratori a fare le spese delle strategie poste in essere per il perseguimento degli altrui obiettivi», contestano le forze sociali.

La tolleranza degli operatori è allo stremo. Temono che possa riproporsi la stessa situazione di alcuni mesi fa. Perciò chiedono l'immediato e puntuale rispetto degli obblighi contrattuali e dichiarano lo stato di agitazione del personale.  (v. a.).

 

 

 

 

 

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Musica: domenica l'omaggio a Olivier Messiaen 

Venerdì, 15 marzo

E’ uno di quegli appuntamenti da non perdere quello in programma domenica ed inserito nell’”8 Stagione Concertistica Caelium”. Questo quarto appuntamento della stagione concertistica, a detta degli intenditori, è di quelli da non perdere per nessun motivo e, tutto sommato, si inserisce nella tradizione dell’Associazione Musicale Caelium che da otto anni a questa parte porta a Ceglie fior fiori di musicisti. “Omaggio a Olivier Messiaen” è il concerto in programma nella sala conferenze del centro riabilitativo della Fondazione Paolini, con inizio alle ore 18,00. “Il concerto – ci confida il presidente del Caelium, il maestro Massimo Gainfreda – è davvero da non perdere per gli appassionati, e di sicuro interesse per le persone aperte ai nuovi linguaggi musicali”.

E così prosegue: “Mmessiaen è certamente tra i grandi compositori del ‘900, la nostra Associazione, con questo concerto, gli rende un dovuto omaggio proprio in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa”. A rendere omaggio a questo grande compositore, il Quartetto “Olivioer Messiaen”, formato dai musicisti Mario Di Marzio (violino), Vincenzo Di Pede (clarinetto), Antonio Di Marzio (violoncello) e Vincenzo De Filpo (pianoforte).

Quattro musicisti, tutti docenti di conservatorio, che vantano un’intensa attività concertistica sia in Italia che all’estero ed il loro debutto risale al luglio 1991 in occasione del “Luglio Materano”.  Il quartetto ha riscosso ovunque unanime consenso di critica ed è per questo che va lodato lo sforzo dell’Associazione Caelium che ha sicuramente conferito lustro alla città. Il repertorio, tra gli altri, revede “Liturgie de cristal”, “Vocalise pour l’ange qui annonce la fin du temp”, “Intermède”, “Dance de la fureur, pour les sept trompettes”, “Louanges à l’immortalité de Jésus”. 

Da segnalare che la stagione concertistica ha avuto il patrocinio della Provincia di Brindisi e del Comune di Ceglie Messapica. E qui non si può non sottolineare quella che, probabilmente, è stata una svista, anche se “imperdonabile”. In contemporanea al concerto è in programma una manifestazione teatrale, la terza da quando è stato inaugurato il ristrutturato teatro Comunale. Al Caelium ci sono rimasti un po’ male, tenuto conto che, avendo patrocinato l’8 stagione concertistica, quanto meno non avrebbe diruto far programmare in contemporanea un’altra iniziativa. E non è che il livello di questo, come gli altri concerti, non siano all’altezza. Tutt’altro. Dopo questo appuntamento, il prossimo concerto in cartellone è quello di domenica 7 aprile quando si terrà il “Gratia Artis”, il concerto tenuto dal quintetto di fiati formato dai maestri Amedeo Rizzo (flauto), Corrado D’Elia (oboe), Aldo Mauro (clarinetto), Carlo bene (corno) e Giuseppe Spedicati (fagotto).  Da segnale, infine, che apprezzata è l’iniziativa dell’Associazione Caelium di offrire agli ospiti la guida all’ascolto. 

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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An con un suo candidato, Forza Italia rischia l'isolamento 

Giovedì, 14 marzo

Come era facile prevedere, la fase preliminare dell’appuntamento elettorale del prossimo 26 maggio, quando si porrà fine alla lunga fase commissariale per ridare alla città un governo, si preannuncia piuttosto tortuosa. Più nella Casa delle Libertà che sull’altro fronte, quello del centrosinistra.

Nessuno avvrebbe mai immaginato che sul nome dell’ex vice presidente del consiglio regionale, Mario Annese, non si sarebbe chiusa subito la partita. Proprio dall’interno delle forze del Polo, compreso i vertici, già da diverse settimane venivano sollecitazioni ed auspici in tal senso. C’era solo da acquisire la disponibilità dell’interessato. Poi, quando tutto sembrava filare liscio, emerge che la partita è tutt’altro che chiusa. Da subito appare chiaro che le “ferite” procurate nel corso della crisi dello scorso anno quando, proprio a febbraio, a causa dell’insanabile frattura esistente con gran parte dei consiglieri di Fi, il sindaco Pietro Magno salutò tutti e andò via. Ora, appare chiaro che la partita fu solo rinviata. Da un lato la parte ufficiale (almeno finora non risulta il contrario) di Fi, An e Ccd che avrebbe chiuso subito sul nome di Annese, dall’altra diversi ex consiglieri comunali di Fi che affiancano l’on. Vitali nella indicazione a candidato sindaco di Rocco Cavallo, che del partito non è nemmeno, essendo tuttora leader di Forza Ceglie. Ed il tutto non è passato inosservato in città, e soprattutto nell’elettorato di centrodestra. E tra questi i più critici appaiono proprio gli aderenti ed i simpatizzanti di Alleanza Nazionale.

Proprio domenica, si è celebrato il congresso cittadino di An, che ha visto l’elezione per acclamazione a presidente dell’avv. Mimmo Urso, già vice sindaco della giunta Magno. E nel corso del dibattito non sono mancati posizioni critiche di chi rivendica un ruolo più determinante del partito, diventato quasi il partito della rinuncia. Il motivo presto detto. E’ noto che, in base ad un accordo provinciale, a Ceglie l’indicazione del candidato sindaco per la casa delle Libertà sarebbe toccato ad An. Poiché si vociferava da tempo di una possibile candidatura di Annese i dirigenti di An ebbero subito a dire che di fronte ad una candidatura di spessore si sarebbero tirati indietro.

Poiché, a quanto pare, le cose sembrano prendere un’altra piega, dalla base si rivendicherebbe il diritto che le spetterebbe in base a quell’accordo. E dopo il nulla di fatto e la rottura registrata nel corso della riunione provinciale svoltasi nella notte di lunedì, An martedì sera si sarebbe riunita per esaminare la situazione e comunque prepararsi in caso di mancato accordo unitario. In questo caso, secondo indiscrezioni, An si presenterebbe sola e con un proprio candidato (si facevano già i nomi di Franco Nigro e dello stesso Mimmo Urso).

 Non è escluso che si possa anche arrivare ad una soluzione che vede apparentate An e Ccd con Annese candidato, lasciando fuori Forza Italia se la frattura non si sana. Insomma, in città si parla di un vero e proprio “braccio di ferro” tra il responsabile provinciale Nicola Ciracì e l’on. Vitali:  il primo si è schierato con Annese, il secondo per Cavallo.

Se Ciracì perde qualcuno parla di sue dimissioni dai vertici provinciali di Fi. Ore decisamente difficili per gli Azzurri. Sull’altra sponda pare tutto filare in maniera agevole e pare che il prossimo 21 marzo, in occasione di una pubblica manifestazione (si dovrebbe parlare di sanità, ndr) verrà presentato ufficialmente il candidato sindaco del centro sinistra, Pietro Mita. Rimane qualche problema. La coalizione, dopo aver accolto la richiesta della Margherita di esprimere la candidatura a vice sindaco “per non sbilanciare troppo a sinistra la coalizione”, dovrebbe ora decidere se affiancarlo da subito (come vorrebbero i rutelliani) e solo a cose fatte. C’è poi la questione dei Comunisti italiani che non siedono più al tavolo. I dirigenti locali, a quanto è dato sapere avrebbero rimesso tutto nelle mani della segreteria provinciale.

 

 

 

 

 

 

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Elezioni: un'altra fumata nera per i candidati del Polo

Mercoledì, 13 marzo

La Casa delle Libertà ha bisogno di altro tempo per indicare i candidati da proporre agli elettori per la carica di sindaco nei Comuni in cui si voterà il 26 maggio prossimo. Lunedì a tarda notte le delegazioni avevano trovato l’intesa sul candidato sindaco del Comune di Ostuni, il quale su richiesta dell’Unione di centro è il cardiologo Elio Spennati. Su Spennati ormai vi era l’assenso anche di Alleanza nazionale e di Forza Italia, ma tutto è stato rimesso in discussione quando l’onorevole Luigi Vitali, che aveva la delega a gestire le candidature nel Comuni di Ostuni e Ceglie ha indicato per quest’ultimo Comune la candidatura di Rocco Cavallo.

L’Unione di centro (Ccd-Cdu-Democrazia europea) a questo punto ha rimesso in discussione tutto, ritenendo che il candidato per Ceglie fosse stato già scelto al di fuori di ogni appartenenza partitica e fosse l’ex assessore regionale Mario Annese.

Le delegazioni (An, Forza Italia, Unione di centro, Pri) sono state costrette ad aggiornarsi e con ogni probabilità si rivedranno tra venerdì sabato. E a questo punto si può dire che a parte i Comuni in cui sono stati i dirigenti locali a definire l’intesa sulle candidature (Antonio Del Coco a Torchiarolo e Luigi Vizzino a Mesagne, entrambi in quota a Forza Italia) in tutti gli altri la confusione è altissima.

Anche per quanto riguarda il Comune capoluogo la situazione è confusa. Nessuno mette ormai in discussione la candidatura di Gian Paolo Zeni, ma non esiste uno straccio di documento politico dal quale risulti che egli sia il candidato della Casa delle Libertà.

Insieme a Ostuni e Ceglie, situazione confusa anche a Fasano, dove il candidato sindaco è Vito Ammirabile, di Forza Italia, ma l’Unione di centro non disdegnerebbe di misurarsi sul nome di Franco Mastro. A San Michele lunedì sera la candidatura di Alessandro Torroni, indicata dall’Udc era stata sostituita con quella di Pasquale Gallone, gradita al Pri. A Latiano e a Erchie i nomi, in quota ad An erano quelli di Giuseppe Natale e di Massimo Prima. Ma a questo punto anche lì non v’è certezza di alcun genere. Per la verità qualcuno pensa che l’Unione di centro abbia l’intenzione di presentarsi da solo alle prossime elezioni al fine di verificare la prporia forza elettorale. Si vedrà nei prossimi giorni se è così.

E intanto gli iscritti del club di Forza Italia “Insieme per Tuturano abbandona il partito. «Sugli organi di stampa si assiste da settimane al dibattito per la scelta del candidato sindaco di Brindisi per la Casa delle Libertà», dicono i dirigenti del club, ma nessuno viene coinvoltonelle scelte, per cui i candidati cambiano giorno dopo giorno . La presenza di “Insieme per Tuturano” all’interno del partito non ha più alcun senso. Per tale ragione, i soci rassegnano le dimissioni da Forza Italia».

«A partire da oggi», scrivono ancora, «“Insieme per Tuturano” torna ad essere un soggetto autonomo che procederà con una attenta valutazione della situazione politica cittadina per poi scegliere, senza alcun vincolo, il candidato sindaco a cui fornire il proprio sostegno».

Tale presa di posizione fa seguito a quella del vice commissario provinciale e del commissario cittadino del Ccd, rispettivamente Amedeo Fino e Bruno Storella. I due dirigenti del Ccd hanno deciso di abbandonare il partito accusando i dirigenti di aver barattato Brindisi con le realtà dei Comuni della provincia. Anche loro si dicono pronti a scegliere persone che ritengono più vicine al loro modo di sentire nella prossima campagna elettorale

 

 

 

 

 

 

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Elezioni: Viceconte  affida a Vitali la scelta Annese-Cavallo

Martedì, 12 marzo

Si sono fatte le ore piccole. Ieri sera, la riunione dei partiti della «Casa delle Libertà» che avrebbe dovuto definire il quadro completo della situazione delle candidature in tutti i centri del Brindisino, nei quali si vota, ha fatto registrare un primo dato su tutti gli altri: l'inizio con oltre due ore e mezza di ritardo. Lo slittamento si è reso necessario su richiesta del senatore Pino Specchia commissario provinciale di Alleanza nazionale, perchè impegnato con le scadenze congressuali del suo partito.

E quindi, solo alle 20.30, ha avuto inizio l'incontro con al tavolo del confronto la delegazione di Alleanza nazionale composta dal solo senatore Specchia, quella dell'Udc forte di Lino Dagnello, Paolo Chiantera, Mimmo Mele e Mimmo Ammaturo ; quella del Pri con Claudio Niccoli e quella di Forza Italia con Marco Pezzuto, Marcello Rollo, Nicola Ciracì e l'on. Gino Vitali, assente nell'ultima riunione, ma parte autorevole in quella di ieri sera, perchè aveva ricevuto dal responsabile regionale «azzurro», il viceministro Guido Viceconte, delega particolare ad interessarsi dei Comuni di Ceglie Messapica, Ostuni e San Michele Salentino.

E dunque, tutto come la riunione di sabato mattina? Certamente no, anche perchè si è discusso a carte scoperte, ma sul tavolo idoneo per la trattativa, dopo che sembra un incontro barese informale ci sia stato venerdì pomeriggio tra Mele, Viceconte e Vitali al fine di iniziare a comporre una trattativa che presentava diversi nodi da scogliere.

Ma stando ai «si dice» l'aria, ieri sera, era più distesa e si era tutti pronti a giungere alla soluzione finale richiesta dall'Udc, che ha sollecitato la «chiusura di tutte le candidature».

E così, mentre la trattativa ha proseguito nelle ore notturne, sembra che qualche nodo sia venuto al pettine e abbia trovato soluzione. Ad Ostuni, ad esempio, la candidatura del dott. Spennati sembra sia andata in porto ed il medico è candidato in quota all'Udc, partito che vede accolta la sua richiesta di visibilità. Questa formazione, tuttavia, in virtù di tale scelta, cede al Pri la possibile candidatura a San Michele Salentino. Addio candidatura, dunque, per Torroni, mentre il Pri dovrebbe indicare Gallone.

Già da queste prime indicazioni, tuttavia, e prima che si entrasse nel vivo delle questioni, con il nodo altrettanto spinoso di Ceglie Messapica e di Latiano, un dato sembra certo: se così dovessero rimanere le cose, il candidato unico della Casa delle Libertà per il comune capoluogo è certamente Gian Paolo Zeni per tutte le componenti. Ed ora si attende solo che il presidente dell'ordune dei commercialisti riceva formale investitura.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Crisi familiare e ruolo della donna all'incontro del "Cif"  

Domenica, 10 marzo

Si è voluto dare un taglio diverso, non più solo al femminile, alla giornata della donna ed è così che, venerdì 8 marzo, il Centro italiano femminile di Ceglie Messapica ha organizzato una serata all'insegna della riflessione ma anche del divertimento, presso la Casa di Momo. Dopo un caloroso saluto alle tante donne che hanno voluto aderire all'iniziativa, la presidente locale del Cif, Anna Vitale, ha precisato che rispetto alle trascorse occasioni si è voluto dar vita ad una serata in cui si potesse riflettere sul ruolo della donna, senza però prescindere dall'universo maschile.

Molte donne, infatti, hanno voluto aderire all'iniziativa accompagnate dai rispettivi mariti o compagni. E non è mancata la presenza di giovani uomini che hanno testimoniato un cambiamento in atto, sia pure dimensionato e contestualizzato.

A tutto ciò si è pensato quando si è deciso di invitare il dott. Francesco Colizzi che ha relazionato sulla «donna nel ciclo vitale della Famiglia». Il relatore è stato molto apprezzato dal pubblico presente quando ha parlato di ciò che le donne hanno detto di sé calandosi nell'arte. Prendendo spunto dalle poesie , dai quadri e dai brani di note firme femminili del passato - che hanno trovato il coraggio di estrinsecare i loro pensieri - ha fatto emergere un cammino di crescita culturale significativo compiuto nel corso del tempo. Legando la scienza all'arte e con un taglio maggiormente psicologico, Colizzi si è soffermato sul ciclo vitale della famiglia, un concetto scientifico, tutto sommato nuovo, che risale al periodo del dopoguerra. E' importante pensarci e pensare alle persone non in modo lineare ma all'interno dei cicli, nei quali possono esserci degli eventi nodali, definiti comunemente crisi, che possono, talvolta, suscitare cambiamenti. La serata è stata allietata, in seguito, da tre ironici monologhi per altrettanti ruoli femminili, messi in scena dall'attore Michele Napoletano. La compagnia Gegè ha presentato, per l'occasione, «Mamma» piccola tragedia minimale di Annibale Ruccello, «Il Mal di denti» ovvero «madre e figlia», «Maria di Carmela ovvero piccolo delirio manicomiale», e per finire «La telefonata», una piccala tragedia minimale.

Il Centro italiano femminile di Ceglie Messapica, ancora una volta, può dirsi soddisfatto di aver proposto un'alternativa orientata non solo alle donne ma alle famiglie ed a tutti coloro che vivono ed operano con esse. Ed è per questo che ha voluto organizzare non unicamente una festa, ma una «giornata» dedicata alle donne. Un'iniziativa organizzata per ricordare ma, soprattutto, per riflettere insieme. 

 

 

 

 

 

 

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La festa della donna prosegue anche dopo l'8 marzo  

Sabato, 9 marzo

Si continua a discutere di temi femminili anche oltre l’8 marzo, con una conferenza organizzata per domani a Ceglie Messapica dal titolo “Essere donna: protagonista nel mondo o vittima inerme dell’ignoranza umana?”. Un argomento attuale, anche per un ruolo maggiore che la donna deve ritagliarsi nella politica, non solo certamente locale, proprio in questi giorni in cui la Camera dei deputati ha detto il primo sì alla modifica dell’articolo 51 della Costituzione, per introdurre il concetto di pari opportunità nella politica tra uomini e donne. E tutte di sesso femminile saranno le partecipanti al dibattito, organizzato dal movimento locale “Forza Ceglie” (presieduto da Sergio Lodedo) nella sala del Centro di riabilitazione neurolesi e motulesi, con inizio alle 10.30.
Parleranno l’onorevole Gabriella Carlucci, donna di spettacolo con un presente fatto di impegno da deputata forzista sui temi della famiglia e del sociale, il sindaco di Taranto Rossana Di Bello e la commissaria prefettizia del Comune di Ceglie, Rosa Maria Simone. Moderato da Rocco Cavallo, leader cittadino di Forza Ceglie, l’incontro vedrà anche gli interventi dell’onorevole Luigi Vitali e del senatore Pino Specchia.

 

 

 

 

 

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Festa della donna: un articolo ricorda Graziella Gallone  

Venerdì, 8 marzo

In tutto il mondo si celebra l'8 marzo, giornata dedicata alla donna, al suo ruolo, al suo protagonismo, al suo modo di interpretare il mondo civile, la politica, Proprio su quest'ultimo aspetto lo storico cegliese Vito Antonio Leuzzi ha scritto per la pagina culturale della Gazzetta del Mezzogiorno, un articolo sulla presenza delle donne nelle istituzioni. "Chi dice donna non dice onorevole (almeno in Puglia) è il titolo dell'articolo, un resoconto sul "fiocco rosa" nel nuovo Parlamento repubblicano e sulla rappresentanza femminile durante l'immediato dopoguerra. Nella ricostruzione di Leuzzi è ricordato anche il ruolo di un'insegnate cegliese, Graziella Gallone, fondatrice del Cif e prima donna eletta ai consigli comunale e provinciale di Brindisi per la lista della Dc.

Pubblichiamo, ringraziando l'autore, il testo inegrale dell'articolo.

 

RASSEGNA STAMPA

"Chi dice donna non dice onorevole, almeno in Puglia" 

 

di Vito Antonio Leuzzi

 

La debole rappresentanza femminile nel parlamento e nelle istituzioni rappresentative regionali e locali è un dato peculiare ed anomalo della realtà politica italiana rispetto a quella europea. Ed è individuabile in tutto il secondo dopoguerra.

Il riconoscimento della cittadinanza politica alle donne in Italia venne deciso nel marzo 1946, due mesi prima delle elezioni alla Costituente, con un decreto del consiglio dei Ministri che prevedeva oltre al diritto di voto anche la loro eleggibilità. Tra le ultime in Europa, le donne italiane si recarono per la prima volta alle urne il 2 giugno 1946 per indicare i costituenti e per il referendum Monarchia-Repubblica.

Nello stesso anno, in due momenti diversi, si svolsero le elezioni amministrative. All'acquisizione di una piena personalità giuridica femminile si pervenne dopo un lungo travaglio politico. Nel 1919 un voto favorevole della Camera, che estendeva il suffragio a tutti, non ottenne il consenso del Senato per la chiusura anticipata della legislatura; mentre nel 1924 la legge Acerbo, che prevedeva il voto amministrativo alle donne alfabete e ad altre categorie, tra cui le madri di caduti in guerra e le decorate al valore civile e militare, venne vanificata dall'introduzione del regime podestarile.

L'esclusione delle donne dai posti di prestigio, tra cui la carriera in magistratura, la direzione delle scuole e persino l'insegnamento della storia e della filosofia nei licei caratterizzò il fascismo che, tuttavia, rispetto al periodo precedente favorì un maggior coinvolgimento sociale della donna attraverso le organizzazioni del tempo libero.

Dopo il crollo del regime il protagonismo politico-sociale delle donne si determinò con la nascita, quasi contemporaneamente nell'autunno del 1944, di due organizzazioni: l'Unione donne italiane (Udi) vicina al Partito comunista ed il Centro italiano femminile (Cif) legato all'Azione cattolica. Quest'ultima affondava le sue radici nel primo dopoguerra caratterizzandosi per una notevole azione sul terreno dell'assistenza, azione che non venne meno durante il regime.

L'organizzazione femminile comunista, invece, sperimentò per la prima volta nel secondo dopoguerra la sua iniziativa, caratterizzandosi per il forte dinamismo nella vita sociale e lavorativa. L'Udi ed il Cif si impegnarono nell'assistenza ai reduci, all'infanzia, ai profughi, contribuendo alla ricostruzione morale e civile del paese dopo il disastro bellico.

Le donne pugliesi non ottennero una rappresentanza politica nell'Assemblea Costituente, nonostante la presenza nelle diverse liste di candidature femminili. La prima pugliese a mettere piede nel primo parlamento italiano (si votò il 18 aprile del 1948) fu l'on. Graziuccia Giuntoli, preside della scuola media di Troia, sua città natale, eletta nelle liste della Democrazia cristiana per il collegio della camera Bari-Foggia con 27.404 preferenze.

A far parte per la prima volta del consiglio comunale di Bari fu una lavoratrice della Manifattura tabacchi, Luigia De Marinis, eletta nel 1946 nelle liste del Partito comunista. In venti anni di storia repubblicana, dal 1946 al 1976, solo nove donne furono chiamate nel consiglio comunale del capoluogo pugliese e solo una di esse, Renata Maggioni, ricoprì la carica di assessore, in rappresentanza della Dc. A Manfredonia, sempre nel 1946, si ebbe per la prima volta una donna amministratrice, la signora Vincenti-Lanzetta, che proveniva dalle file del Partito d'Azione, eletta consigliere comunale in una lista del «Fronte popolare»; stessa situazione a Ceglie Messapica dove l'insegnante Graziella Gallone, fondatrice del Cif rappresentò in consiglio comunale ed in quello provinciale le donne della Dc.

Il primo sindaco donna della Puglia fu Maria Chieco-Bianchi, eletta in una lista d'ispirazione monarchica, che resse il comune di Fasano (Brindisi) dal 1949 al 1954.

Mentre la professoressa Maria Marangelli fu la prima donna della provincia di Bari a capo di una amministrazione comunale. La sua elezione avvenne a Conversano, sua città d'origine, nel 1959 in una lista della Democrazia cristiana.
Un'altra esponente del movimento femminile cattolico, la professoressa Maria Miccolis di Castellana Grotte, ha amministrato non solo il comune della sua città ma è stata chiamata a presidiare la Provincia di Bari nei primi anni Ottanta. Pur in assenza di un quadro analitico d'insieme sulla partecipazione femminile nelle istituzioni elettive pugliesi nel secondo dopoguerra, si rileva una percentuale molto bassa delle donne negli enti locali e una marginale partecipazione alle diverse forme di governo, la cui gestione appare ancora oggi monopolio incontrastato del potere maschile. È evidente dunque che le conquiste legislative e il processo ininterrotto di uguaglianza non solo nella sfera pubblica - connotati peculiari del movimento di emancipazione della donna nell'età repubblicana - non sono stati sufficienti ad eliminare le manifeste discrasie della presenza femminile nella sfera politico-istituzionale.

 

 

 

 

 

 

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Il Polo schierato con Annese sconfessa l'on. Vitali  

Giovedì, 7 marzo

Mario Annese resta il candidato della Casa delle libertà per la carica di sindaco a Ceglie Messapica. È questo quanto è stato deciso nei giorni scorsi dal Polo. Non ci sono alternative. Nonostante il parere sfavorevole dell'on. Luigi Vitali, che nei giorni scorsi ha appoggiato la candidatura di Rocco Cavallo, leader della lista civica Forza Ceglie.

La Casa delle libertà, dopo la lettera aperta inviata da Vitali al dott. Annese, lettera che è stata giudicata persino con toni "inquietanti" da frange del centro-destra, con la quale lo ha invitato a riflettere, ha ribadito la sua scelta. Ovvero la designazione di Annese nella corsa alla guida del paese, da contrapporre a Pietro Mita, candidato del centrosinistra.

Annese, leader della ex Dc, non è iscritto a FI. Da tempo ha abbandonato la scena politica. È stato contattato dalla Casa delle libertà che gli ha offerto la candidatura. Sul suo nome si sono pronunciati FI, An, Ccd, Cdu e De.
Tutto sembrava andare in direzione di una candidatura unica del centrodestra. Appunto Annese. Ma i problemi sono sorti quando alcuni ex consiglieri di FI (Argentiero, Rodio, Minghetti, Bellanova e Gatti) e l'ex assessore Argese (FI) hanno appoggiato la proposta avanzata da alcuni imprenditori di candidare Rocco Cavallo che ha atteso alcuni giorni e poi ha sciolto la riserva, chiedendo di avere la benedizione dai parlamentari eletti nei collegi di Ceglie Messapica. L'unico a dargliela è stato l'on. Vitali.

Ma proprio questa «benedizione» ha scavato un solco tra Rocco Cavallo e il Polo. Ufficialmente non lo si dice, ma in via ufficiosa si fa balenare la volontà di non avere rapporti con lui. Nemmeno se si dovesse giungere al ballottaggio perché viene definito «una palla al piede».

 

 

INTERVENTI

Paolo Urso: "Annese è l'unica candidatura per il Polo"  

Sento il dovere, nella mia qualità di rappresentante istituzionale di Ceglie e di esponente di FI, intervenire sull'attuale fase decisionale che sta affrontando la Casa delle libertà per l'individuazione del candidato sindaco, in contrapposizione al candidato imposto da Rifondazione comunista che, pur volendo proporsi quale risultanza e sintesi di una discussione e scelta politica delle forze dell'Ulivo, denota da un lato la sua egemonia, dall'altro la debolezza e l'incapacità dell'Ulivo di trovare e proporre soluzioni alternative, ruolo che spetterebbe loro di diritto se si dovesse tenere conto del risultato del voto alle ultime politiche.

Questa vitalità e questo fermento sta caratterizzando, di converso, la scelta del candidato del Polo, ed in questa direzione va interpretata la lettera aperta e l'intervento dell'on. Vitali sulla questione. Nel merito condivido l'affermazione di Vitali: «La candidatura del dott. Annese non può essere paragatonata a nessun altra per il centrodestra». Conosco bene le capacità, l'impegno, la determinazione, la passione dell'on. Vitali che nelle piazze e nelle aule parlamentari coinvolge e suscita le attenzioni, ed allo stesso modo riconosco il coraggio, l'onestà, la coerenza e la chiarezza allorquando rappresenta una posizione o una scelta da lui perorata. Con la stessa chiarezza però non ravvedo le perplessità e i dubbi evidenziati nella lettera aperta.

La candidatura di Annese, prima ancora di essere valutata, voluta e ratificata dal Polo e dall'esecutivo provinciale di FI, è conseguenza e frutto della volontà di quella parte di popolazione che si riconosce nel progetto politico del centrodestra. La stessa non solo è la più credibile e vincente, ma quella che offre, più di ogni altra, la certezza di essere in grado di rispettare la volontà del mandato degli elettori che è elemento fondamentale della democrazia, cui tutti siamo chiamati al rigoroso rispetto.

Per di più, le indubbie capacità del dott. Annese tanto sul piano amministrativo e su quello politico istituzionale, soddisfano l'esigenza di buon governo della città ed anche il giusto equilibrio tra le diverse istanze insite nelle coalizioni. Sono quese solo alcune considerazioni politiche che mi fanno ritenere valida e quanto mai attuale la candidatura Annese.

arch. Paolo Urso

 

 

 

 

 

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Forza Italia: l'on. Vitali, contestato, frena ancora Annese  

Mercoledì, 6 marzo

Mario AnneseLa scelta dei candidato sindaco di Ceglie Messapica ha creato forti tensioni all’interno della Casa delle Libertà. In particolare i dirigenti locali di Ccd (Cosimo Colucci) Cdu (Giuseppe Vitale) e Democrazia europea (Giovanni Suma) contestano la posizione assunta dall’onorevole Luigi Vitali. «Abbiamo appreso con sconcerto dalla stampa locale che l’on. Luigi Vitali, parlamentare eletto nelle fila del Polo della Libertà, in occasione di incontri pubblici e privati ha espresso la volontà di candidare a sindaco di Ceglie Messapica un rappresentante di un movimento politico locale non facente parte del Polo.Tale atteggiamento lascia perplessi e del tutto contrari i rappresentanti del Ccd - Cdu - De in considerazione del fatto che a livello provinciale la candidatura del dott. Mario Annese era già stata indicata come la più rappresentativa e vincente. Non si comprende quindi la presa di posizione del parlamentare in parola che crea confusione tra l’elettorato moderato e suscita ingenerosi sospetti».

L’onorevole Luigi Vitali a seguito di tali polemiche ha scritto una lettera al candidato sindaco Mario Annese. «La confusione che si sta creando a Ceglie Messapica sulla individuazione del candidato sindaco per la Casa delle Libertà e l’impegno da me assunto nell’ultima campagna elettorale verso i cegliesi, mi impongono di rappresentarti pubblicamente quanto già in privato ho avuto modo di dirti» scrive Vitali ad Annese «Non è in discussione la tua persona, né le tue capacità né l’amore che hai già in altri tempi dimostrato fattivamente di nutrire per la tua città. Il problema è rappresentato esclusivamente da quanti, non importa se a torto o a ragione, hanno costretto Ceglie ad un anno di commissariamento prefettizio, costringendo al ritiro un sindaco scelto da tutta la coalizione e votato dalla città e oggi, riacquistando il dono della parola, brandiscono (io dico utilizzano) la tua legittima voglia di riscatto e la tua consapevolezza di poter essere utile a Ceglie, solo per rimettersi in giuoco».

«Mentre i postulanti cercano di rappresentarti una realtà tutt’altro che reale», aggiunge Vitali, «riconoscimi almeno il coraggio, l’onestà e la coerenza di averti voluto far riflettere su quanto si stava verificando. Nel nostro colloquio privato ti ho detto che la tua candidatura, sulla quale fino ad una settimana fa non mi era balenato alcun dubbio, veniva rappresentata, forse anche strumentalmente, come la candidatura di quelli che avevano affossato l’esperienza Magno. Tu hai riconosciuto questo problema anche se senza volerne o poterne dare una soluzione».

Così conclude Vitali. «Mi appello alla tua saggezza ed alla tua intelligenza perché possa riflettere, senza condizionamenti ed incitamenti, facendo prevalere, almeno per questa volta, prima quello che è meglio per te. So che quando leggerai questa lettera aperta proverai amarezza e dolore ma mi auguro che la stessa possa evitarne di peggiori».

 

 

 

 

 

 

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Sarà aperta ai fedeli anche la chiesa dell'Annunziata 

Lunedì, 3 marzo

Buone notizie per i cegliesi, il patrimonio storico-artistico della città si arricchisce di un altro gioiello... A giorni sarà restituito, completamente restaurato, uno dei monumenti più antichi e importanti di Ceglie Messapica, la Chiesa dell’Annunziata che, si inserisce con naturalezza nel contesto generale del centro storico.

Nel mese di giugno 2001, per merito di alcuni cittadini, fu costituito un Comitato spontaneo sotto la presidenza del parroco della Chiesa collegiata, don Giuseppe De Santis, al fine di restaurare questa importante testimonianza artistica e di fede del popolo cegliese. Il primo intervento prevedeva il restauro delle tre statue presenti nella chiesa. L’Annunziata, l’Angelo Annunciatore, San Giuseppe, oltraggiati dal tempo e dall’incuria dell’uomo. Con fondi propri, il Comitato ha iniziato e concluso l’obiettivo che si era prefissato, le statue, restaurate, sono ritornate a Ceglie e momentaneamente sono custodite presso la chiesa di San Domenico, in attesa di far ritorno nella chiesa dove da secoli sono custodite.

Ma, l’azione di salvaguardia e restauro, non poteva riguardare solo le statue. Il Comitato, con il fattivo sostegno del parroco, ha ritenuto di restaurare completamente la chiesa, portati a compimento in appena sei mesi!

A sostegno di questo ulteriore progetto è intervenuta la popolazione cegliese che, con spirito di mecenatismo ha contribuito alle spese di restauro.

Importante e costruttivo è stato l’aiuto offerto dal geometra Domenico Caliandro che ha donato le chianche e ha provveduto alla loro posa in opera, la ditta Imiel di Antonio Amico, sempre gratuitamente, ha provveduto all’impianto di elettrificazione ed a una artistica illuminazione, il Centro legnami di Luigi Elia che ha offerto il prezzo più vantaggioso per il legname occorrente per la sostituzione del portone, la falegnameria Errico. Fondamentale è stato l’intervento dell’Amministrazione provinciale di Brindisi che, accogliendo la richiesta del parroco, ha assegnato un contributo di L. 15.000.000 che ha permesso di portare a compimento il restauro.

La chiesa dell’Annunziata sarà solennemente restituita alla città il prossimo 8 aprile, alla presenza di S.E. il vescovo di Oria.

Ma, l’azione di salvaguardia e restauro dei beni storici e artistici della città ad opera di privati, non terminerà con questo impegno, infatti, nei prossimi giorni in una conferenza stampa, sarà presentato alla cittadinanza un Comitato di cittadini, Enti e organizzazioni presenti sul territorio, che si prefigge di ricostruire la chiesa di San Demetrio, crollata negli anni ’60 del secolo scorso e in simbiosi con il Comitato del restauro della chiesa di Sant’Anna, costituitosi tempo fa, rilanciare l’idea del recupero del più antico monumento religioso di Ceglie Messapica.

 

 

 

 

 

 

 

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Il candidato è Cavallo, anzi Annese: Forza Italia nel caos 

Lunedì, 3 marzo

Cosa succede in Forza Italia a Ceglie e in provincia di Brindisi? Chi sono i candidati sindaco annunciati al mattino e smentiti la sera? L'on. Vitali aveva detto venerdì sera che il "suo" candidato sindaco a Ceglie sarebbe stato il geometra Rocco Cavallo; dodici ore dopo la segreteria provinciale del partito, retta dal cegliese Nicola Ciracì, ribalta tutto e afferma che il candidato sindaco sarebbe stato Mario Annese, l'ex Dc protagonista di una lunga stagione politica culminata con la presidenza al consiglio regionale pugliese. Il caos non è cegliese ma riguarda anche le scelte per Brindisi e Ostuni.

Insomma, si domanda oggi Angelo Sconosciuto sulla Gazzetta del Mezzogiorno, quei candidati sindaco individuati soltanto sabato pomeriggio in Forza Italia e da sottoporre agli altri partner della Casa delle Libertà sono ufficiali, ufficiosi, o cos'altro? E cosa si diranno oggi, tra di loro, nella riunione, i partiti della Casa delle Libertà e confrontandosi con il Centro Moderato per la candidatura di Brindisi città?

Le domande sono più che legittime dopo che ieri l'on. Gino Vitali, vice coordinatore regionale di Forza Italia e tra gli autorevoli partecipanti alla riunione dell'esecutivo provinciale, ha precisato alcuni concetti anticipati dalla stampa, in vista delle «ufficializzazioni» odierne. «Il candidato Gian Paolo Zeni ha esordito - è il candidato per Brindisi dell'intera Casa delle Libertà, ma tengo a precisare che nella riunione di sabato, per quanto riguarda la situazione di Ostuni, è emerso che il coordinatore provinciale Ciracì proporrà agli altri partners la candidatura di Giuseppe Colucci al di sopra delle parti, perchè il candidato indicato a suo tempo da Forza Italia era Semerano sul quale non c'è stato il gradimento degli altri. Noi indicheremo Colucci come candidato super partes, menter al momento non parliamo di vicesindaco e altri argomenti».
Insomma un distinguo, che lascia comprendere come la situazione sia ancora in definizione, anche in considerazione delle recentissime dichiarazioni del vice commissario regionale del Ccd, Mimmo Mele.

E la situazione è ancor meno definita se si pensa che non si esaurisce al «caso Ostuni», ma ce n'è uno altrettanto intrigante, che si potrebbe definire «caso Ceglie».

É lo stesso Vitali a parlare. «Non è certo che il candidato per Ceglie Messapica sia Mario Annese - dice -. All'esito della riunione di sabato, mi è stato dato incarico di contattare Annese e di informarlo di quanto emerso nell'esecutivo. É emerso, infatti - ha aggiunto Vitali - ed io sono stato tra quelli a farlo presente, che Annese a Ceglie viene percepito come il candidato di quelli che all'interno della Casa delle Libertà hanno mandato a casa la giunta Magno. E cioè, a Ceglie sono convinti che Annese sia proposto soprattutto da Ciracì, da Mita da Gasparro. E queste cose - prosegue Vitali - le ho fatte presente nella serata di sabato ad Annese in un colloquio durato due ore, al termine del quale Annese ha chiesto ventiquattr'ore per riflettere».

Del resto, su Ceglie era stato proprio l'on. Vitali a candidare ufficialmente Rocco Cavallo nel corso di una riunione sull'ospedale. E Vitali precisa: «L'esecutivo provinciale mi ha dato mandato di parlare con Anense e preciso che sulla percezione che della sua candidatura a sindaco si ha a Ceglie Messapica non sono stato il solo. Il collega Sardelli, infatti, ha sostanzialmente confermato la mia analisi».

E dunque, non tutto sembra perfettamente definito all'interno della Casa delle Libertà, che oggi alle 12,30, nella sede di Forza Italia, si riunirà prima con i partiti e movimenti del Centro Moderato, poi con gli altri partners della coalizione per fare presenti le risultanze dell'esecutivo. E si preannuncia, dunque, un'altra giornata «interessante».

 

 

 

 

 

 

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Appello dalle Acli: "Valorizzare il paesaggio rurale" 

Lunedì, 4 marzo

«Valorizzazione del nostro ambiente-Legge sull'Amianto» è stato il tema affrontato nell'incontro- dibattito, organizzato dall'associazione cristiana lavoratori italiana (Acli). Nel salone parrocchiale di San Rocco è stato affrontando un tema complesso ed ampio nello stesso tempo: il dott. Felice Suma, agronomo, ed il direttore del patronato Acli di Brindisi, Antonio Lamustra.

Il moderatore, Tommaso Argentiero, prima di dare la parola ai relatori ha voluto ricordare un sacerdote cegliese, don Oronzo Elia, il quale è ancora tutt'oggi un modello di vita sociale che ben si sposa con le tematiche affrontate nel corso della serata. Non vi sono limiti all'ingegnosità umana nel trovare sempre nuove soluzioni ai problemi ambientali, tuttavia, bisogna superare quella sorte di presunzione, che ci porta, superficialmente, a capire senza conoscere. Conoscere porta ad una maggiore consapevolezza, ed è così che il dott. Felice Suma nel corso del dibattito, ha fatto emergere una serie di questioni che hanno avuto un forte impatto sul pubblico presente. Sarebbe stato bello, infatti, se avessero accolto l'invito soprattutto i giovani, un'occasione mancata di riflessione ed informazione verso un problema sociale di vaste dimensioni, che riguarda l'intera umanità.

Il territorio cegliese, di origine antichissima ha avuto una storia molto compatibile con l'ambiente, basti vedere come coltivavano le terre e quali mezzi usavano di irrigazione e di abbeveraggio degli animali, ne sono un esempio, ancora visibile (documentato nel corso del dibattito da diapositive) le fogge, i canali, i muretti a secco, le specchie, gli acquari ed altro. Un paesaggio rurale con campagna diffusa che ancora, grazie anche al territorio collinare che presenta vaste zone boschive e macchie spontanee, è nel contesto brindisino un fiore all'occhiello di cui esser fieri.

 

 

 

 

 

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L'on. Vitali candida Rocco Cavallo: il Polo si spacca 

Sabato, 2 marzo

“Il candidato ufficiale di Forza Italia è Rocco Cavallo”. L’investitura  ufficiale  fatta dall’on. Vitali  - che di fatto “boccia” la candidatura di Mario Annese - a conclusione del convegno organizzato ieri sera sera e svoltosi nel salone parrocchiale di San Lorenzo, per discutere dei problemi e del  futuro dell’ospedale. La sortita del parlamentare azzurro in un certo qual modo conferma quello che da tempo si sapeva e cioè della spaccatura esistente nella Casa delle Libertà.

In pratica da una parte c’è An, Ccd ed ex Cdl che propongono la candidatura di Mario Annese, ritenuto l’unico in grado di poter riconquistare il Municipio, non dimenticando che sulle spalle del Polo pesa la conclusione anticipata dell’amministrazione Magno. Dall’altra, appunto la “corrente” che fa capo al parlamentare francavillese e che indica in Cavallo, leader della lista civica Forza Ceglie, il candidato di Fi.

Cosa accadrà ora? Di certo che le posizioni si inaspriranno ulteriormente e non è escluso che, alla fine, nel centrodestra si possa arrivare ad una doppia candidatura: Cavallo per Fi ed Annese per An, Ccd ed ex Cdl (è probabile che questi diano luogo ad una sola lista, attuando l’accordo sancito a livello nazionale tra Casini, Buttiglione e D’Antoni). Andrà a finire così? Tutto lascerebbe supporre di sì, anche se va chiarito che a tutt’oggi non esiste ancora una formale richiesta avanzata all’ex esponente democristiano. E come la mettiamo poi con la questione delle rappresentanze: An, partito al quale toccherebbe esprimere il candidato sindaco a Ceglie, in base ad un accordo provinciale, ha sempre sostenuto che si sarebbe tirato indietro solo in caso di una candidatura forte. E quella di Annese, per An lo è. In caso contrario si è sempre detta pronta ad avvalersi della prerogativa. Ed allora perché l’uscita di venerdì sera? Più logico dire “Annese non ci sta bene, cara An fateci la vostra  proposta”. Ecco perché appare di essere di fronte ad un muro contro muro. Questioni di equilibri interni? La “paura” che Annese possa ritornare ad essere un leader in campo provinciale al quale dar conto? Sono tutti interrogativi che in queste ore più di qualcuno si pone. Salvo ad essere smentiti nei prossimi giorni.

Però, se la spaccatura rimarrà, cosa che al momento appare inevitabile, non è escluso che nei prossimi giorni i vertici di An e del Ccd chiedano ufficialmente e formalmente la disponibilità a Mario Annese. Insomma, par di capire che gli strascichi delle dimissioni del sindaco Pietro Magno non siano stati ancora del tutto assorbiti. E presentarsi disuniti all’appuntamento del prossimo 26 maggio è un handicap che potrebbe avere il proprio peso. Anche perché, in caso di ballottaggio (previsto quindici giorni dopo,) cosa accadrebbe? L’uno non farà convergere i voti sull’altro candidato di centrodestra?. Interrogativi che nell’elettorato del Polo sono in molti a porsi, preferendo ad una spaccatura controproducente, un accordo con tutte le “gambe” della Casa delle Libertà”. 

Insomma la settimana che si apre si presenta davvero interessante. Il tutto quando dall’altra parte, nel centrosinistra, i preliminari proseguono senza grossi problemi. Pietro Mita è la persona indicata a capeggiare la coalizione. Resta da definire alcune questioni che andranno a completare l’accordo. Da parte della Margherita c’è la richiesta ai partner della rivendicazione della figura del vice sindaco: “Serve una figura di area moderata da affiancare da subito al candidato prescelto, per dare chiare indicazioni all’elettorato e che possa togliere consensi all’area altrettanto moderata del Polo”  afferma Antonio Amico della Margherita. 

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Nominato il nuovo comandante dei Carabinieri 

Venerdì, 1 marzo

Il maresciallo ConvertiniDa mercoledì il comando della stazione dei carabinieri di Ceglie Messapica è stato assunto dal maresciallo capo Sante Convertini, 34 anni, proveniente dalla stazione carabinieri di Massafra.

Il maresciallo, arruolato nell’Arma nel 1989, dopo aver frequentato la Scuola allievi marescialli, ha prestato servizio presso la stazione di Potenza e successivamente al nucleo operativo di quella compagnia e ancora presso il reparto operativo del comando provinciale, fino ad assumere il comando della stazione carabinieri di Montalbano Ionico.

Ora il nuovo incarico, molto importante, nell’ambito della compagnia di Fasano.

Il maresciallo Convertini sostituisce Leonardo Meleleo, destinato ad altro incarico,  che per quasi dodici anni ha ricoperto il comando della stazione di Ceglie Messapica. 

 

 

 

 

 

 

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Dalla Toscana alla Polonia: preso latitante cegliese 

Venerdì, 1 marzo

Giuseppe Urso OmoEra destino che si incontrassero di nuovo. Il poliziotto e il rapinatore. Di anni ne sono passati, dall'epoca in cui il cosiddetto clan Nicotra metteva a segno rapine a ripetizione in tutta la Toscana, pistole e kalashinikov in pugno, le armi dell'arsenale di Migliana per intendersi. Nel frattempo si sono chiusi i processi di primo e secondo grado, i membri del clan erano stati arrestati tranne lui, Giuseppe Urso Omo, 46 anni, di Ceglie Messapica, latitante di livello per la questura di Prato: era ricercato per un ordine di carcerazione della procura generale di Firenze perché deve scontare nove anni e sette mesi per reati che vanno dalla partecipazione ad associazione mafiosa all'associazione a delinquere finalizzata alle rapine, dalle rapine plurime pluriaggravate alla detenzione e porto abusivo di armi al falso. Il poliziotto che fu tra coloro che diedero la caccia al clan nel frattempo è diventato ispettore: ieri mattina era fra gli investigatori delle squadre mobili di Prato e Milano incaricati di prendere in consegna dai colleghi polacchi il latitante preso a Varsavia.

Giuseppe Urso Omo, originario di Ceglie Messapica ma trapiantato a Prato negli anni Ottanta, era ricercato dal 19 gennaio 2001, data dell'ordine di carcerazione. A Prato ha moglie e figlia, ma era introvabile. Due mesi fa è stato localizzato a Varsavia: la squadra mobile lo individua nel corso delle indagini su un traffico relativo a un giro di cocaina, armi ed estorsioni. Le ricerche si intrecciano con quelle della squadra mobile di Milano che sta cercando di rintracciare Francesco Orilio, altra primula rossa emigrata in Polonia, ricercato perché deve scontare trent'anni per un traffico internazionale di 700 chili di cocaina.

Tre giorni fa, durante un'irruzione in una villa polacca, Orilio è stato arrestato. Emerge che l'uomo ha in mano una specie di hotel di lusso per latitanti a Varsavia. Urso Omo non viene trovato, ma il cerchio si stringe: è evidente che, senza Orilio, dovrà cercarsi nuovi appoggi nella comunità italiana in Polonia. Il problema è che per l'ex uomo dei Nicotra non è stato ancora spiccato il mandato internazionale, più volte sollecitato ma clamorosamente in ritardo: quando viene trovato in un ristorante italiano, Urso Omo ha un passaporto rilasciato nel 1992 dal commissariato di Prato ma falsificato al momento della scadenza. Viene dichiarato «persona non gradita» in Polonia e viene accompagnato alla frontiera. Anzi scortato in Italia, perché al momento di imbarcarsi sull'aereo per Milano, Giuseppe Urso Omo non ci vuole stare: è starno per un uomo del suo calibro ma mette su una sceneggiata di tali proporzioni che la polizia polacca lo scorta fino a Milano. Dove il latitante ha ritrovato l'avversario di un tempo. Con le manette in mano. Un saluto, un «avverta mia moglie, per piacere» e un'unica speranza, di venir trasferito presto dal carcere di Milano alla Dogaia.

 

 

 

   

 

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