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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

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Prove d' inverno: 9° a Ceglie, mai accaduto in settembre

Lunedì, 30 settembre

L'estate che non c'è mai stata ha già lasciato il posto ai primi venti invernali lasciando nello sconcerto quanti si illudevano in un settembre compensativo, ma ha lasciato a bocca aperta soprattutto i meteorologi che ormai quasi sempre sono spiazzati da un andamento stagionale privo di regole. Gli studiosi del clima  alla vigilia delle vacanze avevano previsto caldo torrido, siccità e desertificazione della Puglia: le piogge e il freddo li hanno smentiti. Anche l'ultimo fine settimana di settembre  era stato preannunciato caldo, con qualche possibilità di tuffo nell'azzurro mare. E invece la tramontana ha sferzato la costa adriatica, le cime del Pollino sono state imbiancata da una coltre bianca, mentre in Abruzzo la neve è caduta fino a quota 1.400 metri.

Anche Ceglie e tutta la provincia di Brindisi non sono state risparmiate dal primo assaggio di inverno: e infatti dopo una giornata domenicale  intiepidita dall'ultimo sole settembrino in nottata la temperatura è scesa a 9 gradi, un record per il mese mai registrato in passato, almeno a memoria d'uomo.

Le previsioni del tempo, le grandi sconfitte nell'era dei capricci atmosferici, balbettano tendenze ad un lento miglioramento subito seguito da un ritorno di aria fresca, ma in realtà si tratta di "aria fritta" che non rende giustizia a quanti, comunque,  si sforzano di dirci con anticipo il tempo che farà.

Il problema è che nessuno sa e vuole spiegarci perché l'anticiclone delle Azzorre se n'è rimasto sopra l'Atlantico, perché l'annunciato clima sahariano è stato bidonato dall'umidità di luglio e agosto (che pare l'artefice dei temporali e dei fulmini abbattutisi sull'Europa). Nessuno più si sbilancia e ha voglia di spiegare, anche sotto forma di ipotesi, per quale motivo le correnti fredde che giungono dal polo non riescono a  ridare la mitezza dell'autunno tanto atteso.

 

 

 

 

 

 

 

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A don Guanella scuola di formazione sull'impegno sociale

Lunedì, 30 settembre

Per la prima volta a Ceglie Messapica la scuola di formazione all'impegno sociale e politico ha tenuto, nei giorni scorsi (martedì 24 settembre) un convegno, che apre il secondo ciclo di studi, dal tema «Prendere il Largo». Presso il teatro Don Guanella, ha introdotto i lavori il responsabile del corso di studi Don Danilo Di Noi che ha posto l'accento sul tentativo della scuola di essere itinerante allo scopo di toccare le varie realtà cittadine della diocesi di Oria. Ciò giustifica, dopo dieci anni di costituzione della scuola, l'iniziativa di affrontare tematiche socio-politiche, anche a Ceglie Messapica.

A partire dai cardini della dottrina sociale della Chiesa ha relazionato, nel corso della serata, lo studioso in materia don Mario Toso. Ordinario di filosofia sociale presso l'Università Pontificia Salesiana e professore di Magistero Sociale presso L'Istituto di pastorale della Pontificia Università Lateranense, don Toso ha evidenziato come l'impegno sociale e politico non debba essere considerato estraneo alla vita del cristiano che ha chiaramente il compito di perseguire il bene comune. E' su questa base che la dottrina sociale diviene un elemento essenziale della nuova evangelizzazione. Non un semplice orizzonte di riferimento ma un impegno rivolto a tutti per contribuire in maniera determinante alla riscoperta delle ragioni del «farsi prossimo».
Secondo il relatore, infatti, una delle ragioni che ha determinato la crisi dello stato sociale è da ricercarsi nella carenza di «amicizia» intesa in senso forte. Così, è il «bene umano» che ci induce alla solidarietà e che svela la persona interdipendente ed orientata all'amicizia.

 

 

 

 

 

 

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Forse è stata uccisa la cegliese trovata cadavere a Padova

Sabato, 28 settembre

Il sospetto che sia stato omicidio si fa concreto: gli esiti degli accertamenti medico-legali eseguiti sul cadavere di Emanuela Marangi - 22enne di Ceglie Messapica trovata morta il 21 agosto in un fosso, alla estrema periferia di Padova - hanno escluso la presenza di punture da siringhe sulle braccia e su altre parti del corpo della ragazza anche se, per escludere totalmente l'ipotesi della morte per overdose, inizialmente accreditata dagli investigatori veneti, occorrerà attendere ancora dei giorni. Gli esiti della perizia tossicologica, infatti, non sono ancora noti malgrado siano abbondantemente trascorsi i tempi solitamente necessari per ottenere un risultato scientifico.

Di certo si sa che nelle ore immediatamente successive al rinvenimento del corpo della ragazza - che era sparita il 13 agosto allontanandosi dalla comunità terapeutica «Airone» di Agugliaro (Vicenza) - i periti del Tribunale prelevarono campioni di tessuto proprio dalla parte interna delle braccia, per eseguire analisi tese ad accertare l'eventuale presenza di buchi da ago. Ora si sa che Emanuela non si bucò. E nei prossimi giorni, il completamento della perizia tossicologica metterà la parola fine sulla evetuale presenza di sostanze stupefacenti nei tessuti. Ciò significa che, se anche le ultime analisi consentiranno di escludere l'ipotesi della morte per overdose, dovrà essere almeno in parte rivisto l'impianto investigativo riguardante la fine della 22enne cegliese.

È certo che, dopo essersi allontanta dalla comunità terapeutica, la ragazza raggiunse Padova ed incontrò alcune persone, tutte poi ascoltate dagli investigatori. Le perizie autoptiche hanno finora stabilito che la giovane donna morì, quasi certamente, tra il 13 ed il 14 agosto. E ciò spiegherebbe anche l'avanzato stato di decomposizione in cui il corpo si trovava al momento del rinvenimento, la sera del 21 agosto. L'altra ipotesi esclusa quasi subito fu quella della morte per arma da fuoco o per arma da taglio: il corpo non presentava ferite riconducibili a proiettili o coltelli. A tutt'oggi, quindi, l'unica ipotesi non escludibile è quella della morte per soffocamento. E comunque, non va dimenticato che il cadavere della povera Emanuela - la quale da diverso tempo aveva deciso di cambiar vita cercando un lavoro e poi entrando in comunità per disintossicarsi definitivamente - fu trovato avvolto in due sacchi di plastica nera, stretti al corpo da lacci di corda. Segno evidente che, chi era con lei al momento della morte, ha voluto sbarazzarsi in fretta del cadavere. Quella stessa persona, ora, è un sospetto omicida.

 

 

 

 

 

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L'Api in aiuto alle piccole aziende: confronto alla Imiel

Venerdì, 27 settembre

C'è preoccupazione nell'ambiente delle piccole e medie imprese dopo la notizia delle ultime novità in materia di bonus fiscale e del lavoro varate dal governo. Per questa ragione l'associazione piccole industrie di Brindisi -Confapi, ha organizzato per oggi alle 18 presso la sede dell'azienda Imiel srl di Ceglie Messapica via provinciale per Francavilla Fontana, un incontro con aziende e consulenti del lavoro per discutere appunto sul bonus fiscale e della normativa in materia di sommerso.
L'incontro è stato organizzato soprattutto allo scopo di informare le aziende e i consulenti che operano sul territorio provinciale, sulle iniziative che l'Api Brindisi intende intraprendere a sostegno della piccola e media impresa.
Le novità varate dal governo infatti non fanno che rappresentare un ulteriori ostacolo alle aziende del Mezzogiorno che stentano così a decollare. Le stesse poi speravano di contare su questi ultimi due punti proprio per risanare i propri bilanci.
Tutti coloro che volessero prendere parte all'incontro o semplicemente ricevere delle informazioni possono rivolgersi alla sede dell'associazione in via Osanna, 16 a Brindisi o telefonare al numero 0831/526068, o utilizzare l'indirizzo e-mail apibrindisi@libero.it.
 

 

 

 

 

 

 

 

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Poco tempo per il cartellone, Estate cegliese in tono minore

Martedì, 24 settembre

Non si può certo dire che quella appena trascorsa sia stata l'estate dell'Amministrazione, essendosi quest'ultima insediata agli inizi di luglio. I tempi tecnico-organizzativi, hanno fatto si che l'oneroso compito di ravvivare le serate cegliesi spettasse alla Pro Loco e alle varie associazioni costituitesi negli ultimi anni, le quali, tra mille difficoltá, hanno messo a punto un programma basato in gran parte sul recupero delle tradizioni popolari, che, se pur apprezzabile, alla fine é risultato un po' troppo omogeneo.

Quasi tutto bene quest'estate, dunque? No, qualche nota dolente c'é, e riguarda il controllo del territorio da parte del corpo di Polizia Municipale , «pressocché assente e abbandonato a se stesso» come hanno notato parecchi cittadini. Un esempio per tutti: via Enrico De Nicola, dove é situato il Centro di Documentazione Archeologica. Non era difficile - soprattutto le sere in cui c'era qualche iniziativa nel centro - incappare in un ingorgo lungo quella via (a doppio senso di marcia e con divieto di sosta su un lato) giá di per sé stretta e resa ancora piú impraticabile dal cantiere aperto per il completamento della casa comunale. Macchine parcheggiate su ambo il lati della strada rendendo difficoltoso il transito, stridori di clacson e nemmeno un vigile presente che desse una controllata.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Cerca funghi e si perde nel bosco: trovato con l'elicottero

Lunedì, 23 settembre

Ha perso l' orientamento in un bosco che si trova tra Francavilla Fontana e Ceglie Messapica ed è stato trovato e tratto in salvo alcune ore dopo dall'equipaggio di un elicottero dei carabinieri impegnati nelle ricerche. Adelmo Rubeschini, di 56 anni, era andato nel bosco a raccogliere funghi insieme con il genero, Massimo Garau, di 33 anni ma dopo un po' i due si erano persi di vista.

Quando il trentatreenne è rientrato a casa e ha visto che il suocero non era nell'abitazione, ha dato l' allarme. I carabinieri hanno utilizzato un elicottero con il quale hanno sorvolato a bassa quota il bosco alla ricerca dell' uomo. Quest'ultimo è stato trovato in buone condizioni fisiche alcune ore dopo: era fortemente provato dalla stanchezza e dalla paura di non ritrovare più la via del ritorno

 

 

 

 

 

 

 

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Contropiano ospedaliero dell'Ulivo: sprecati 185 miliardi

Giovedì, 19 settembre

Il piano ospedaliero del centrosinistra pugliese sta prendendo corpo. Ieri pomeriggio, i consiglieri regionali hanno incontrato i sindaci del centrosinistra per presentare la bozza del piano alternativo e per accogliere suggerimenti ed integrazioni. «Un atto politico e metodologico - si afferma - diversamente da quanto ha fatto Fitto che ha presentato ai Comuni il piatto già pronto». Quindi, dopo questa consultazione, domani nascerà il piano definitivo.
Nella relazione generale si puntualizzano i capisaldi, partendo dall'assunto che «vanno definite tutte le specialità e i servizi ospedalieri che ogni Asl deve avere, in rapporto al numero degli abitanti, ai dati epidemiologici e alla mobilità. Ogni distretto deve avere il suo ospedale di riferimento: «deve avere mediamente 140 posti letto e ospitare tutte le specialità di base, mediche e chirurgiche. Non può esistere l'ospedale medico, non può esistere ospedale senza sala operatoria funzionante».

Per il centrosinistra «l'eccellenza va concentrata nelle ex aziende ospedaliere e nei dipartimenti di emergenza di II livello. L'1 per mille va redistribuito privilegiando la riabilitazione a scapito della lungodegenza».

Il contropiano prevede quattro livelli: tre per l'ospedalizzazione per acuti e uno per la lungodegenza e riabilitazione. Il primo livello per acuti riguarda gli ospedali di interesse regionale, che comprende le vecchie aziende ospedaliere, le due aziende ospedaliere-universitarie, il San Paolo e i tre ospedali ecclesiastici (San Giovanni Rotondo, «Miulli» e «Panico» di Tricase). Gli ospedali delle città capoluogo (per Bari il Policlinico) più San Giovanni Rotondo vengono ritenuti dipartimenti di emergenza di secondo livello.

Poi ci sono 7 ospedali (Andria, Barletta, Monopoli, San Severo, ospedale della Murgia, Cerignola, Casarano o Gallipoli) di riferimento aziendale e 15 strutture (Spinazzola, Minervino, Ruvo, Rutigliano, Noci, ospedale «San Michele» di Putignano, Ceglie Messapica, San Pietro Vernotico, Monte Sant'Angelo, il «D'Avanzo» di Foggia, San Cesario, Maglie, Poggiardo, Gagliano del Capo, Mottola). La fondazione «Maugeri» di Cassano viene definito solo come ospedale di riabilitazione e lungodegenza come le strutture «Galateo» e «Libertini» di Lecce. Per il «Policlinico» di Bari e l'«Ospedali Riuniti di Foggia» si prevede la dotazione di posti letto di riabilitazione per fini didattici.

Gli ospedali distrettuali (sono 33) avranno almeno le quattro specialità di base (chirurgia, medicina, ortopedia, ostetricia-ginecologia). Agli ospedali privati, il piano del centrosinistra conserva i posti letto che avevano (1944), ma dei 700 che vanno rimodulati, 388 devono essere finalizzati a lungodegenza e riabilitazione. Infine si propongono modifiche alla convenzione con l'Università di Bari e Foggia.

Il numero di posti letto ipotizzati: per prima fascia, per gli ospedali di interesse regionali, 7300 per acuti; per quelli di riferimento aziendale 2000 posti letto per acuti; per i distrettuali 5232 per acuti, compresivi dei posti letti di terapia intensiva. Poi ci sono i 2060 posti dell'Irccs e i 1554 dei privati. Per la lungodegenza e riabilitazione si prevedono 4087 posti letto.
Una parte consistente dell'antipiano del centrosinistra riguarda gli sprechi e i cantieri aperti (ma chiusi per assenza di denaro). L'opposizione afferma che dei 767 miliardi della prima tranche dell'art 20 della legge 67/88 (edilizia sanitaria) sono stati spesi solo 547,977 miliardi di lire per una percentuale del 71,43%. Si rileva che ci sono lavori in corso per il nuovo ospedale di Barletta, l'ospedale di Manduria e adeguamento a norma degli impianti elettrici dell'ospedale di Taranto. Poi, vengono ricordati i cantieri chiusi per sospensione dei lavori: gli ospedali di Andria, quello della Murgia, il «Cotugno» di Bari, le rsa di Poggiorsini e Sannicandro, «Di Summa», i «corpi» L-M-N dell'ospedale di Scorrano, il dipartimento di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica del giovanni XXIII di Bari e l'adeguamento a norma dello stesso ospedale, del padiglione ospedaliero e della sala convegni dell'ospedale «Di Venere» di Bari, i lavori di costruzione della scuola infermieri professionali e tecnici di laboratorio del «Fazzi» di Lecce.

Confrontando queste incompiute con le scelte del piano ospedaliero, il centrosinistra afferma che «sono stati sperperati 27 miliardi di lire per opere che non saranno più utilizzate e 67,5 miliardi di lire per opere che saranno scarsamente utilizzate, e 185 miliardi di lire già spesi per opere che non sono state completate. L'opposizione presenta un elenco di 46 strutture ospedaliere per le quali erano stati stanziati fondi e che ora - a loro dire - risultano «penalizzate» dal piano. Infine si individuano 56 distretti contro i 48 previsti della giunta.

 

 

 

 

 

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Assediata la criminalità: rispondono le forze dell'ordine 

Giovedì, 19 settembre

Contro le azioni criminose, territorio assediato e costantemente sotto controllo nel circondario di Fasano, Ostuni, Ceglie Messapica e Cisternino.

Negli ultimi tempi sono stati diversi i fatti criminosi che si sono registrati nella zona e questo ha impensierito non poco la popolazione a tal punto che si sono moltiplicate a raffica le pressioni su forze dell'ordine e organismi istituzionali, perché si facesse qualcosa e soprattutto perché si ponesse un argine al dilagare della delinquenza. Anche perché - e la circostanza non va affatto sottovalutata - oltre alla sicurezza delle persone ne andava di mezzo anche l'immagine delle città coinvolte.

La questione criminalità nel territorio era stata posta persino all'attenzione del Governo da parte del sen. Pino Specchia, con un'apposita interrogazione, in cui venivano segnalati nel dettaglio i fatti criminosi registratisi negli ultimi tempi: rapine quotidiane ai danni dei commercianti di viale Pola ad Ostuni; tagli di 250 alberi di ulivo in contrada Pezze di Greco; rapina in contrada Santo Scalone; sequestro di un giovane a Ostuni; numerosi furti nelle villette estive ecc.
All'interrogazione del sen. Specchia ha ora risposto il sottosegretario all'Interno, on. Mantovano. Questi ha assicurato che sono stati incrementati i servizi di controllo nelle campagne. A Ceglie, da almeno due anni ormai è operativa una pattuglia radiomobile dell'Arma dei Carabinieri, mentre equipaggi della Compagnia dei Carabinieri di Fasano, in orario notturno, vigilano sulle periferie rurali di ceglie e Ostuni. Nel quadro del rafforzamento della prevenzione, tra l'altro, è stata sollecitata la fattiva collaborazione degli istituti di vigilanza e sono stati istituiti servizi mirati da parte della Polizia di Stato. L'azione di contro - ha detto Mantovano - ha già dato i suoi primi frutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: Annese diserta l'incontro dei sindaci con Fitto 

Giovedì, 19 settembre

Piano di riordino ospedaliero: nessuna novità è emersa dal vertice tenutosi in Regione martedì scorso, circa le determinazioni già assunte in merito al ridimensionamento del nosocomio di Ceglie Messapica. Rispetto alla proposta originaria - rettificata in extremis, il 26 luglio scorso, dallo stesso Governatore Raffaele Fitto, su sollecitazione del sindaco Mario Annese - resta dunque confermato da parte della Giunta regionale il mantenimento di 5 posti di Chirurgia generale. Già assodato, inoltre, il mantenimento delle Divisioni di Ortopedia (con 20 posti letto), Lungodegenza (43 posti letto) e Psichiatria (15 posti letto).

Un disegno complessivo giudicato però insufficiente da gran parte delle forze politiche cittadine, che qualche settimana fa hanno avuto modo di esprimere il loro disappunto direttamente a Fitto, nel corso di una concitata seduta consiliare monotematica. 

Forza Italia ed Alleanza nazionale presentarono un ordine del giorno, rivolgendo al presidente della Regione Puglia due richieste su tutte: il mantenimento dell'intero reparto di chirurgia generale ed il potenziamento del Poliambulatorio specialistico. Il poliambulatorio specialistico verrà potenziato, ma si tratta di una scelta che verrà assunta dal direttore generale dell’Azienda sanitaria locale, Bruno Causo, esulando dai problemi propriamente opedalieri.

All'incontro di martedì scorso a Bari tra gli amministratori comunali pugliesi ed il Presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto non c'era comunque alcun rappresentante del Comune di Ceglie Messapica. Segno che il confronto avuto in Consiglio comunale è stato sufficiente a chiarire da un lato le aspirazioni della comunità cegliese, dall'altro la posizione del Governo regionale, che anche ieri ha lasciato intendere come non siano possibili ulteriori, sostanziali modifiche al Piano. 

L'attenzione del sindaco Annese - che nel corso dell'estate si è reso interprete di una volontà generale, espressa in più occasioni anche dal Comitato cittadino per la difesa del diritto alla salute, ossia quella di dare il giusto risalto ad una struttura che ha sul territorio una lunga e prestigiosa tradizione - a questo punto è tutta rivolta a quelle che saranno le decisioni del Direttore generale dell'Azienda sanitaria brindisina Bruno Causo. L'auspicato potenziamento del Poliambulatorio specialistico, dovrà rientrare, infatti, nel programma di distrettualizzazione che la Ausl brindisina si appresta a predisporre. 
In particolare, l'Amministrazione comunale starebbe premendo per ottenere in tempi brevi l'attivazione di una serie di strutture ed impianti all'avanguardia al servizio dei reparti in funzione. 

 

 

 

 

 

 

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Architetto cegliese progetta la Città della musica di Puccini 

Mercoledì, 18 settembre

C'è anche un architetto cegliese, Giuseppe Caroli, tra i candidati per la costruzione a Torre del Lago, vicino a Viareggio, della Città della musica di Puccini. Oltre all'apprezzato professionista pugliese vi sono altre blasonate «griffe» della progettazione: c'è lo studio dell'architetto Roberto Natalini di Firenze, quello Guido Canali, di Parma, quello di Francesco Saverio Aymonino di Roma. Ci sono anche i curriculum di Paolo Riani, di Francesco Tomassi (progettista di Cittadella del Carnevale e mercato ittico). Ed è atteso il curriculum dello studio di Aldo Rossi, il grande architetto milanese scomparso pochi anni fa. Tutti in fila per riuscire a costruire a Torre del Lago, la Città della musica di Puccini e il teatro all'aperto sul Massaciuccoli. Che attira anche il romano Italo Insolera, urbanista di livello, esperto di architetture del paesaggio. Chi vincerà la selezione si saprà in tempi brevi - un mese circa, garantisce l'assessore all'urbanistica, Fabrizio Manfredi - perché entro dicembre deve essere pronto il progetto preliminare della Città della Musica con cui concorrere al bando regionale per l'assegnazione di 4 milioni di euro. Finanziamento sostanzioso per iniziare riqualificare la penisola delle torbiere, trasformando gli edifici industriali dismessi in museo di Puccini, auditorium, laboratorio di scenografie. Il progetto è ambizioso, come dimostrano i curriculum mandati al Comune (ma nei prossimi giorni ne potrebbero arrivare altri per posta) per la scelta del progettista.

Ecco gli altri candidati: oltre a  Giuseppe Caroli di Ceglie Messapica, gli architetti associati Pica Ciamarra, docenti della facoltà di architettura a Napoli, l'ingegner Umberto Di Cristina di Palermo, la Green Design di Gorle, lo studio Natalini architetti di Firenze, l'architetto Luigi Castiello di Camaiore, l'urbanista Italo Insolera di Roma, lo studio Canali di Parma (progettista ufficiale di Prada) in associazione con Stefano Montemagni e Riccardo Pieraccini, Benevolo studio architetti di Lucca (Benevolo, urbanista di fama, autore del piano strutturale di Lucca), Ugo Sassi di Bolzano (molto attivo in Germania), Sergio Petruccioli di Roma (già ordinario alla Sapienza), Gino Zanella di Roma, studio Moss Graham, Giovanni Rebecchini di Roma, lo studio Acqua e terra di Pisa, studio Oikos ricerche di Bologna (con all'attivo importanti piani strutturali), Seste associati (leggi Aymonino) di Roma, Francesco Tomassi di Livorno. Fra i versiliesi, Valtere Prunetti (progettista di locali a Torre del Lago), Tiziano Lera (sua la casa di Zucchero a Pontremoli), Sergio Pelletti di Pietrasanta, Giorgio Polleschi di Viareggio, Paolo Riani (direttore dell'Istituto italiano di cultura a New York).

 

 

 

 

 

 

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Lavori al castello: il sovrintendente agli arresti domiciliari 

Martedì, 17 settembre

Ha ottenuto gli arresti domiciliari Giovanni Battista Matichecchia, il direttore della Sezione distaccata di Taranto della Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici e Storici della Puglia, finito in carcere il 22 luglio scorso con l'accusa di concussione. Nei giorni scorsi, l'istanza di revoca della misura cautelare era stata respinta dal Tribunale dell'Appello (ma c'è ricorso in Cassazione). Ieri, invece, il giudice delle indagini preliminari Ciro Fiore ha accolto l'istanza degli avvocati Eligio Curci, Carlo Petrone e Leonardo Lanucara.
Secondo gli inquirenti, il funzionario avrebbe costretto i titolari delle ditte accreditate presso la Soprintendenza ad affidare in subappalto lavori di falegnameria ad un artigiano di Monteiasi (una operazione da 155mila euro).

In cambio avrebbe ottenuto da quest'ultimo la ristrutturazione gratuita di una masseria di sua proprietà, sita a Grottaglie (per un importo di 80 milioni delle vecchie lire), ma questa parte del capo d'imputazione è stata annullata dal Tribunale del Riesame. E' stato proprio l'artigiano che ha effettuato i lavori nella masseria di Matichecchia a presentare un esposto ai carabinieri. L'inchiesta riguarda i lavori di restauro della Chiesa Madonna delle Grazie di Francavilla Fontana, del Castello Alfonsino di Brindisi, del Castello di Ceglie Messapica e del Palazzo Ducale di Erchie.

 

 

 

 

 

 

 

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Riabilitazione: accordo tra il San Raffaele e Toledo 

Martedì, 17 settembre

di Luca Dipresa

Stabilizzatori su un paraplegicoTOLEDO (Spagna) - Nel campo della ricerca e dell’alta specializzazione firmato un importante protocollo d’intesa tra la struttura San Raffaele che gestisce il centro riabilitativo di Ceglie e l’Hospital National de Parapléjcos di Toledo, in Spagna. E’ questo a conclusione di una interessante settimana che ha visto la delegazione del San Raffaele, guidata dal dottor Rinaldo Mazzetti, direttore del centro, impegnata nel tenere un corso di aggiornamento sul tema dell’”Ortesi nen paziente paraplegico”.

Seminario tenuto dalla professoressa Antonietta Vannini, la fisiatra ricercatrice che dirige il centro cegliese e creatrice degli stabilizzatori (degli stivali che in sostanza sono stati costruiti applicando la legge dei piani inclinati) che sono al centro del progetto europeo Suaw, quello meglio noto in Italia come “Alzati e cammina” e che consente già a pazienti paraplegici di abbandonare la carrozzella integrandosi meglio nella vita quotidiana e soprattutto acquistare quell’autonomia che stando in carrozzella non riesce ad avere. Progetto di ricerca Suaw che entra nella seconda fase, quello che vede la prof.ssa Vannini e il suo collega francese, prof. Robishion impegnati nel perfezionamento di quella protesi mioelettrica che dotrebbe dare migliori risultati quando si applicherà direttamente sui centri nervosi e non, come previsto nella prima fase di ricerca, sui muscoli. Nel centro nazionale spagnolo per paraplegici – 250 posti letto – fisiatri e fisioterapisti hanno avuto modo di apprendere le nuove tecniche riabilitative, con vere e proprie dimostrazioni su pazienti ricoverati nella struttura, con la prof.ssa Vannini coadiuvata da Genny Carignano, fisioterapista del centro cegliese e Cinzia Franceschini, tecnica del La sottoscrizione dell'accordo con il centro di Toledo Rizzoli di Bologna dove vengono fabbricati gli stivali (il centro emiliano era rappresentato a Toledo da Dino Melilli, direttore della distribuzione).

Ma, dal “gemellaggio” con Toledo potrebbe arrivare ben presto l’apertura nel centro di Ceglie del servizio per la sessualità e paternità del paraplegico, per il quale si prevede una stretta collaborazione con il prof. Antonio Sanchez Ramos che da quando ha avviato questo servizio (da quasi otto anni)ha consentito la paternità a ben 75 paraplegici. “Adesso – è il dr Mazzetti a parlare – perfezioneremo questo progetto per poterlo presentare al dr Bruno Causo, il direttore dell’Ausl brindisina dal quale il San Raffaele dipende, che nell’alta specializzazione e ricerca ha sempre creduto, sostenendo ogni nostra iniziativa”. Quindi, potremmo essere alla vigilia di un importante “patto” di collaborazione con la Spagna (e non si esclude a breve un’apertura anche con la Francia, ndr).

Intanto, si parte con il protocollo siglato dal dr Mazzetti e dall’omonima  dell’ospedale nazionale di Toledo, Maria Immaculata Ramos nel quale si legge che “Entrambi i centri desiderano intensificare questa collaborazione di interscambio”, convenendo di “iniziare un processo di valorizzazione e studio per la possibile realizzazione di un accordo di collaborazione tra le due istituzioni, sottoscritto dai rispettivi servizi di sanità, alla base di progetti clinici riabilitativi e di ricerca in forma congiunta”.

 

 

 

 

 

 

 

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Bloccati a Ostuni ulivi secolari su un tir diretto a Padova 

Sabato, 14 settembre

Due ulivi secolari, espiantati in zone di campagna alla periferia di Ostuni, e già caricati su un tir diretto a Padova, dove probabilmente sarebbero stati immessi sul mercato, sono stati "bloccati" da una pattuglia dei vigili urbani.

Per decisione degli amministratori comunali, i due alberi saranno piantati nei giardinetti della zona abitativa e direzionale di via Giovanni XXIII, di fronte al luogo dove sorgerà il palazzetto dello sport. Di quanto stava accadendo si è accorta per caso una pattuglia dei vigili urbani. Secondo quanto è stato accertato, il primo ulivo era stato espiantato da un fondo in località Grisiglio, nella zona industriale, dove dovrà sorgere un opificio; l' altro, di circa duecento anni, era stato tolto da un terreno in località Baugli, che dovrà ospitare un piazzale con annesso oleificio.

Dopo aver bloccato l' automezzo, i vigili urbani hanno chiesto l' intervento della forestale, la quale ha accertato che il conducente era in possesso dell'autorizzazione rilasciata dall' ispettorato agricolo. La stessa polizia municipale ha però rilevato che non vi era autorizzazione comunale: da due anni, infatti, per disposizione del sindaco, gli ulivi secolari non possono essere portati fuori dal territorio comunale. Sul posto sono poi giunti il vicesindaco di Ostuni, Francesco Farina, e altri amministratori e tecnici comunali, i quali hanno deciso il luogo dove piantare i due alberi.

 

 

 

 

 

 

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Il direttore della Asl: "Salveremo l'ospedale di Ceglie" 

Mercoledì, 11 settembre

Bruno Causo"Vedrete, anche l'ospedale di Ceglie alla fine sarà salvato". Il direttore della Asl Br/1, Bruno Causo, sostituito alla guida della azienda sanitaria brindisina proprio dal governatore Fitto nell'agosto scorso, ha stupito tutti stamane nel corso dell'incontro tenuto nell'ospedale di Ostuni con medici e personale dell'amministrazione. Causo, fino al mese scorso direttore dell'azienda ospedaliera Di Summa, è impegnato in un tour negli ospedali della provincia di Brindisi per capire e raccogliere le problematiche sanitarie del territorio. Parlando poi del rilanci del nosocomio di Ostuni e del ruolo che il Piano di riordino gli assegna come struttura primaria insieme a Fasano e Ceglie ha poi ammiccato confidenzialmente alla sorte dell'ospedale cegliese facendo intendere che le indicazioni del Piano potranno essere profondamente modificate.

Venditore di fumo?, incantatore di serpenti? o latore di messaggi criptati?: si vedrà in futuro il significato delle parole pronunciate oggi da Causo. La prima occasione si porrà nei prossimi giorni quando il nuovo direttore della Asl sarà all'ospedale di Ceglie, un'opportunità per medici e personale tecnico-sanitario per porre domande precise. Se lo vorranno, naturalmente.

 

 

 

 

 

 

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Alla Fiera del Levante i sapori della gastronomia cegliese

Martedì, 10 settembre

“Non solo mare” è il messaggio che ai visitatori italiani e stranieri della Fiera del Levante lancia il Gal (Gruppo di Azione Locale) “Alto Salento”, la società costituita dal Consorzio dei Comuni di Ostuni, Ceglie Messapica, San Vito dei Normanni, Carovigno e San Michele Salentino, da associazioni culturali ed imprenditori privati per gestire il programma dell’Unione Europea che promuove lo sviluppo delle zone rurali. La fascia costiera su cui gravitano questi Comuni, cioè quella che va da Torre Egnazia a Torre Guaceto, è caratterizzata da un’alta concentrazione di strutture ricettive per il turismo balneare. Ma il territorio alle spalle della costa è ricco di centri storici, siti archeologici, masserie fortificate, aree naturalistiche, frantoi ipogei e, soprattutto, presenta un paesaggio agrario collinare caratterizzato da boschetti, vigneti e dagli oliveti dai quali si ricava la perla gastronomica di quest’area, l’olio extravergine d’oliva a Dop “Collina di Brindisi”.

E proprio la “Strada dell’olio” è una delle iniziative del Gal. Il percorso tocca le “città dell’olio” – Ostuni, Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino, Ceglie Messapica, Villa Castelli, Cisternino e Fasano – e una serie di pubblicazioni di pregevole fattura e con molte illustrazioni presentano i “tesori” culturali e naturalistici lungo l’itinerario e indicano i frantoi e le masserie ove è possibile fermarsi per acquistare, oltre all’olio extravergine, anche gli altri prodotti tipici che sono il vanto del territorio. Una sosta è d’obbligo, a San Vito dei Normanni, al Museo della Strada dell’olio, che espone presse, mole in pietra, fiscoli di giunco e cocco, vasche di decantazione, e tutti gli oggetti del frantoio tradizionale.

Ai prodotti tipici ed alla particolare gastronomia dell’Alto Salento ha dedicato una pubblicazione una delle associazioni aderenti al Gal, la “Ceglie è…”. Ad uno ad uno sono descritti i prodotti dell’orto, dei frutteti, dei campi, quelli dei forni a legna, i formaggi, i salumi, ed i piatti tradizionali che con questi alimenti preparano da sempre le massaie della zona. Non manca, ovviamente, una raccolta di ricette tipiche con l’indicazione delle aziende agrituristiche ove è possibile gustarle.

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: l'Espresso cita la penalizzazione di Ceglie

Lunedì, 9 settembre

La citazione e la copertina del settimanale L'EspressoIl riordino degli ospedali italiani è uno dei temi affrontati sul numero dell'Espresso da sabato in edicola, argomento particolarmente caldo soprattutto in Puglia dove il governatore Raffaele Fitto ha presentato il programma di riorganizzazione degli ospedali con i reparti da tagliare o accorpare. Nel lungo articolo dal titolo "Epidemie di chiusure", quattro pagine con analisi della situazione nelle altre regioni italiane, il giornalista Marco Lillo ha citato come esempio di interventi discutibili quello dell'ospedale di Ceglie Messapica. Sottolineando il peso del condizionamento politico nelle scelte adottate dalla Giunta regionale  ha evidenziato la sperequazione tra Ostuni e Fasano scrivendo testualmente: "Anche la scelta di privilegiare il nosocomio di Ostuni rispetto a quello di Fasano lascia perplessi. Fasano dispone di quatto sale operatorie inaugurate  nel 2000 e di un'ala di cinque piani appena ristrutturata, dove si con tecniche moderne come la laparoscopia". Proseguendo l'inchiesta, sulla sorte dell'ospedale di Ceglie il giornalista ha annotato: "Con l'aggravante del trasferimento ad Ostuni, che dovrà accorpare oltre a Fasano, Cisternino e Ceglie Messapica, un ospedale vecchio al punto da non rispondere alle normative igienico-sanitarie".

Nel dibattito locale pesanti critiche vengono ancora rivolte all'amministrazione comunale e ad un sindaco che pare contentarsi di un "piatto di lenticchie", troppo silenziosi e allineati ai diktat di un'esigenza che sembra dettata più da opportunità (e tornaconti) politici che da reali esigenze tecniche.

Un altro fronte che sembra in questi giorni è l'indirizzo dell'ospedale per Neurolesi e motulesi, gestione affidata alla Fondazione Paolini (del gruppo Tosinvest): il nome è cambiato in Centro di riabilitazione "San Raffaele" così come pure il ramo di specializzazione che non s'occupa nè di neurolesi nè di motulesi. Il silenzio con cui è stata effettuata l'operazione sta irritando più di quanto, probabilmente, non giustifichi il mutato interesse clinico.

 

L'articolo integrale dell'Espresso

 

 

 

 

 

 

 

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Un "generatore d'urto" al centro Neurolesi

Lunedì, 9 settembre

Tra alcuni giorni il presidio ospedaliero ''San Raffaele'' sarà dotato di un generatore di onde d' urto multifunzionale. Lo rende noto un comunicato nel quale è detto che l'attrezzatura sarà presentata il prossimo 18 settembre in un convegno organizzato dall'Asl ''Brindisi uno''. L' apparecchio - è detto nella nota - sarà usato ''in numerose patologie ortopediche, in quelle urologiche, in andrologia e in gastroenterologia''.

 

 

 

 

 

 

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Francesco Caramia nuovo preside dell'istituto "Agostinelli"

Domenica, 8 settembre

Un nuovo dirigente scolastico per l’istituto d’istruzione Secondaria Superiore “Cataldo Agostinelli”. È il professor Francesco Caramia nativo di Mesagne, ma residente a Martina Franca. Il dirigente scolastico, che ha preso il posto del preside Vincenzo Caragli, prima di assumere la guida del Polo Scolastico cegliese ha guidato l’Istituto professionale (con annesso liceo scientifico) di Mottola ed è stato preside anche a Firenze.

Il nuovo dirigente, in questi giorni, unitamente ai docenti dell’istituto, è impegnato nell’organizzazione didattica e logistica delle cinque scuole che compongono l’Istituto “Agostinelli”. Si tratta dell’Istituto Professionale per i Servizi sociali, dell’Istituto professionale per l’Industria e l’Artigianato, del Liceo Classico, del Liceo Scientifico e dell’istituto tecnico commerciale. Intanto, presso l’Istituto Agostinelli l’anno scolastico partirà il 16 settembre. Per le terzi classi dei due Istituti Professionali che compongono l’Istituto così come prevede la normativa, l’anno scolastico partirà una settimana prima. Il 9 settembre, perciò a sedere per primi tra i banchi saranno gli alunni e le alunne dell’Ipsss e dell’Ipsia.

La decisione di anticipare di tre giorni il calendario ministeriale è stata assunta in sintonia con le nuove norme sull’Autonomia Scolastica, all’unanimità dal Collegio dei docenti. L’organo scolastico, che si è riunito qualche giorno fa, ha deliberato in tal senso per motivi organizzativi e didattici.

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: dopo le proteste Fasano salva la Pediatria

Sabato, 7 settembre

Il reparto di Pediatria dell'ospedale fasanese è salvo. Non sarà più soppresso, come prevede invece il Piano regionale di riordino ospedaliero. E con esso, è salvo anche il Pronto soccorso che, nel Piano, era stato declassato in un Punto di primo intervento. Le grosse novità sono scaturite nell'incontro di venerdì a Bari fra il direttore generale dell'Ares (l'Agenzia regionale dei servizi sanitari che ha steso la bozza del Piano), Mario Morlacco, e la delegazione politica cittadina capeggiata dal sindaco Vito Ammirabile e composta dall'assessore comunale alla Sanità Dino Arnese, dal vicecapogruppo consiliare di Forza Italia, Stiano De Luca, per la maggioranza, e da Fabiano Amati della Margherita, per il centro-sinistra.

Il mantenimento della divisione pediatrica, con il suo primario, gli aiuti ed i paramedici, e del Pronto soccorso, sono due delle proposte (presentate e, a quanto pare, accolte) contenute in quella sorta di contro-Piano dell'Amministrazione comunale che il sindaco Ammirabile illustrò nel Consiglio comunale del 27 agosto scorso alla presenza del presidente della Regione Raffaele Fitto. In quella occasione, udita la puntuale relazione del primo cittadino ricca di cifre e dati alla mano, Fitto disse che quel "contro-Piano" poteva essere discusso ed esaminato nei dettagli per capire se qualcuna di quelle proposte potesse essere accolta. Con la certezza annunciata già allora, però, che su Ginecologia nulla si poteva spuntare. Sarà soppressa.

Fasano è stato il primo Comune contestatario ad essere convocato dalla Regione e, del resto, è stato il primo a presentare un contro-Piano preciso ed articolato. Dunque, due proposte sono state accolte. Ora dovranno essere vagliate, in un prossimo incontro fra la delegazione guidata da Ammirabile e lo stesso governatore Fitto che dovrebbe tenersi fra martedì e mercoledì prossimi, le altre proposte: il mantenimento di 10 posti di Chirurgia (più due in regime di day surgery) e di Ortopedia, nonché dell'Unità operativa cardiologica. 

I cittadini e gli operatori sanitari incrociano le dita. Sono stati loro, insieme con l'Amministrazione comunale e con l'intero Consiglio comunale (con quell'ordine del giorno di forte contestazione contro il Piano) a far riflettere l'Ares ed il governatore Fitto perché ripensassero il Piano almeno in qualche passaggio, pur non intaccando l'impostazione generale del provvedimento della Regione. I fasanesi sono scesi in piazza a centinaia, il 12 ed il 27 agosto scorsi, mentre medici e paramedici ospedalieri si sono spinti oltre: presentando un circostanziato esposto alla Procura brindisina ed alla Corte dei conti di Bari. 

 

 

 

 

 

 

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Pioggia e allagamenti a Ceglie e in provincia di Brindisi

Sabato, 7 settembre

Il maltempo non dà tregua ai comuni a nord di Brindisi, in particolare Ostuni, Fasano, Ceglie Messapica  e Francavilla Fontana. Molti gli allagamenti di abitazioni e di ville di campagna, dove sono in corso interventi dei vigili del fuoco di Brindisi e di Ostuni soprattutto per portare soccorso alle persone rimaste bloccate in casa. In alcuni casi, infatti, l'altezza della pioggia ha raggiunto anche il mezzo metro. La situazione, comunque, per il momento, è sotto controllo.

Il primo violento temporale che ha colpito Ceglie si è avuto poco dopo le 4 di stamane, annunciato da centinaia di fulmini che hanno ininterrottamente illuminato a giorno il cielo. Subito dopo il violento rovescio, durato fino alle 5,30,  che ha allagato alcuni scantinati. Dopo una pausa in mattinata, è ripreso a piovere intorno alle 12 ma con minore intensità rispetto al nubifragio della notte.

 

 

 

 

 

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Il centro-sinistra proporrà un nuovo piano ospedaliero

Venerdì, 6 settembre

I partiti del centro-sinistra alla Regione Puglia presenteranno nei prossimi giorni una proposta alternativa ''per la tutela della salute dei cittadini e la sottoporranno alle 12 conferenze dei sindaci con le quali il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, non ha voluto confrontarsi''.

Lo sottolineano in una nota i rappresentanti dei gruppi regionali Ds, Margherita, Socialisti democratici italiani, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani, Verdi, Lista Di Pietro, Socialisti autonomisti, Udeur, Rinnovamento Puglia. ''Il piano ospedaliero della giunta Fitto - è detto nella nota - non migliorerà la sanità in Puglia e non ne ridurrà i costi, pertanto se ne chiede la revoca e l' immediata sospensione''.

La proposta alternativa sarà illustrata dal centrosinistra anche alle organizzazioni degli operatori sanitari e alle organizzazioni d' interesse. Saranno mobilitati subito - si annuncia - ''i cittadini contro l' aumento scriteriato dei costi della sanita' in Puglia: ticket e addizionale Irpef''. Il centrosinistra ''si opporrà fermamente alla rimodulazione del piano ospedaliero che Fitto ha annunciato, ignorando ancora una volta il consiglio regionale, sede naturale del confronto con l' opposizione''.

Infine sarà chiesta la convocazione del consiglio regionale ''per discutere la proposta alternativa del centrosinistra'' che, tra l' altro, presenterà ''subito una proposta di legge regionale sulla medicina non convenzionale''

 

 

 

 

 

 

 

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Sosta selvaggia dinanzi l'ufficio dei Vigili urbani

Giovedì, 5 settembre

Ma a chi tocca far rispettare le ordinanze? L'interrogativo in questi giorni si pone a più riprese nel constatare che in via Orto Nannavecchia, dove sono in corso i lavori del rifacimento della pavimentazione, si concede il transito alle automobili con tutto quello che ne consegue.

All'imbocco della strada in questione, in piena Piazza Plebiscito, di fronte l'ufficio della Polizia municipale, affiancati ai blocchi delle pietre che vengono utilizzate per la pavimentazione, c'è una transenna con un pannello appiccicato con su la scritta «Strada interrotta».
Ora, quella transenna perché non campeggia all'imbocco di Via Nannavecchia?

E poi l'ordinanza non è stata notificata ai vigili che dovrebbero farla rispettare?

E non si può dire che i vigili non si accorgano del transito delle auto considerato che oltre ad avere l'ufficio a due passi (è proprio di fronte alla strada in questione), nella piazza principale della città vi svolgono normale servizio di routine. E c'è di più. Venerdì sera due vigili in servizio ad un automobilista che si informava se potesse parcheggiare la vettura in piazza, hanno indicato via Nannavecchia. La gente seduta nel piazzale di un bar a godersi un po' di fresco non può che notare il tutto con i conseguenti commenti.

Purtroppo questo disordine non può che influire sull'andamento dei lavori.
Qualcuno dei presenti è arrivato anche a sottolineare il fatto che diverse lastre di pietre sistemate presentano scheggiature lungo i bordi. La ditta non potrebbe recriminare sul mancato rispetto del divieto? A meno che la direzione dei lavori non sia nelle condizioni di stabilire eventuali responsabilità. Ma a parte questo è un dato estremamente negativo che il tutto avvenga sotto gli occhi di chi è preposto a controllare l'attuazione e il rispetto delle ordinanze. A meno che a farlo non debba essere lo stesso sindaco!

 

 

 

 

 

 

 

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Picchia la convivente per 50 euro: arrestato

Martedì, 3 settembre

Erano due anni che Giuseppe Franco, 25 anni, di Ceglie Messapica, picchiava la convivente. E tutto perché pretendeva dalla donna del denaro. E l’ultima volta, per appena 50 euro, l’ha ridotta molto male visto che i medici dell’ospedale di Ostuni le hanno riscontrato una contusione toracica con ematoma giudicandola guaribile in cinque giorni. Ma di botte l’altra sera la donna ha rischiato di prenderne molte di più se ad un certo punto, in preda alla paura, non avesse deciso di fuggire dalla sua sua casa cercando rifugio presso la caserma dei carabinieri di Ceglie Messapica. Era corsa via nonostante il dolore al torace.

Una sofferenza superata sola dal terrore che il suo convivente la raggiungesse per strada per picchiarla ed umiliarla ancora una volta. Chi l’avesse incontrata per stada si sarebbe subito accorto che quella donna era in preda al panico. E così se la sono vista arrivare in caserma i carabinieri. Dopo averla calmata i militari l’hanno finalmente convinta a raccontare la sua storia ed a denunciare il convivente. Purtroppo questa vicenda non era sconosciuta agli stessi militari che in più occasioni erano arrivati in casa dalla coppia.

Anche in queste occasioni la donna era stata picchiata ed anche in maniera molto forte visto che in almeno un’altra occasione è stata costretta a fare ricorso alle cure mediche. Fino all’altra sera, però, la vittima non aveva trovato il coraggio di andare fino in fondo denunciando l’uomo. In cuor suo – ha raccontato - aveva sperato che potesse cambiare. Subito dopo la denuncia i carabinieri hanno raggiunto l’abitazione del Franco arrestandolo. Il venticinquenne adesso si trova rinchiuso nel carcere di Brindisi con l’accusa di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.

Dal racconto della donna è emerso che il Franco pretendeva la somma di 100 euro a settimana. Gli servivano le diceva, per le sue spese. Ma non mancavano, come nell’ultimo caso, delle richieste straordinarie di soldi anche per il fatto che l’uomo, un imbianchino, non lavorava tutti i giorni e solo saltuariamente riusciva a guadagnare qualche cosa con il suo lavoro. Pretendeva, però, il denaro che la vittima dei maltrattamenti riusciva a guadagnare con il suo lavoro presso una ditta di pulizie. 

Gli episodi di maltrattamenti, a quanto pare, si stanno ripetendo con frequenza nel brindisino. Qualche giorno fa, a Francavilla Fontana, una situazione simile aveva visto vittima un’altra donna anche lei finita all’ospedale per le botte ricevute dal marito. Anche in questo caso l’uomo era un disoccupato che saltuariamente svolgeva il lavoro di muratore.

 

 

 

 

 

 

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Temporali tropicali sul Brindisino, allagato villaggio turistico

Martedì, 3 settembre

Violenti nubifragi e temporali "tropicali" hanno colpito nelle ultime ore la zona a nord di Brindisi. Sia pur risparmiata dai più dannosi rovesci anche Ceglie ha subìto i capricci dell'estate più piovosa dell'ultimo secolo.

L'ondata di maltempo ha colpito stamattina la zona costiera, in modo particolare  le zone di Fasano e Ostuni. Qui il villaggio turistico "Il Pilone", sul litorale,  è stato allagato a causa della ingente quantità di pioggia caduta per tutta la notte e nella mattinata sulla zona collinare circostante e confluita poi verso il mare. Tutte le villette e le strade d' accesso al villaggio sono state sommerse da oltre mezzo metro d' acqua, mentre gli scantinati e le costruzioni sotto il livello stradale sono stati letteralmente invasi dall' acqua. I villeggianti hanno dovuto abbandonare le case; vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e carabinieri sono tuttora al lavoro per riportare la situazione alla normalità.

 

 

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