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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

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I consiglieri di An contro Gasparro: "Vicesindaco abusivo" 

Mercoledì, 31 dicembre

Non si fa attendere la risposta di An alle dichiarazioni fatte da Carlo Gasparo nel comunicare la sua decisione di aver affidato nelle mani di Ciro Argese e Rocco Venerito (contro di loro è sempre in corso il provvedimento di espulsione dal partito) le sue dimissioni da vice sindaco se queste “serviranno a far risolvere la crisi”. Una nota con una vena polemica nei confronti del presidente provinciale di An, sen. Euprepio Curto. La risposta è del direttivo di An e del gruppo consiliare, attualmente  composto da Mario Laneve e Cosima Gallone.

«Non c’è bisogno di interpellare il presidente provinciale del partito, sen. Curto  - si legge nella nota in risposta a Carlo Gasparro - per sapere che An aveva chiesto un rinvio della seduta dello scorso 5 novembre per trovare una migliora soluzione alla crisi e che, quindi, l’allontanamento (dei due consiglieri, Laneve e Gallone, ndr) era stato determinato dall’arroganza con la quale tale richiesta era stata respinta». Ma non solo: «E’ pure strano che a scendere in campo a criticare il presidente Curto sia un vice sindaco, attribuito ad An, che però si trova a ricoprire l’attuale incarico da “abusivo” in quanto non indicato da An ne a livello locale che provinciale».

E così prosegue la nota di An: «Non può non destare meraviglia il fatto che un “principe del foro” come Gasparro non conosca le regole più elementari della politica e delle istituzioni: su quale testo di diritto ha mai appreso che le dimissioni dell’incarico di vice sindaco possono essere rassegnate nelle mani di due consiglieri comunali (Argese e Venerito) in questo momento rappresentativi solo di se stessi?». Come si può immaginare il “tono” è abbastanza forte tra An e gli “ex”.

Nel documento c’è anche un passaggio riferito a quei riferimenti fatti da Gasparro  che chiamavano in causa alcuni esponenti del partito. «Non sappiamo se il se. Curto – si legge a tal proposito nella nota – riterrà opportuno ascoltare i dotti inviti dell’avvocato Gasparro (ne dubitiamo) coinvolgendo personaggi sicuramente ricchi di storia …ma altrettanto sicuramente latitanti nell’esercizio degli incarichi provinciali conferiti proprio dal sen. Curto, anche se non crediamo che il problema sia in questi termini». E così chiude la presa di posizione del direttivo e del gruppo di An: «La verità è che a Ceglie i nodi sono giunti al pettine e coloro che hanno giocato una carta ignobile alle spalle di An sono ormai isolati e dovranno a breve assumersi le loro responsabilità». Questo è un ulteriore tassello che si aggiunge a un quadro abbastanza confuso quando, tra poche ore si riunirà il consiglio comunale per discutere del Pug. Un argomento che, stando ad alcune indiscrezioni raccolte, verrebbe visto quasi come una sfida lanciata in maniera particolare a Fi ed An. Anche per la fretta con la quale sarebbe stata decisa la cosa, in presenza di una situazione politico-amministrativa ancora da definire e che già da questo pomeriggio potrebbe far capire quali siano, se esistono, i margini di ricucitura di una maggioranza in crisi dal giorno dopo il primo insediamento dell’Annese-uno.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Curto: "La mia politica sarà vincente anche a Ceglie" 

Martedì, 30 dicembre

Senatore Curto, An in questi giorni fa parlare di sè in città e in provincia ed anche a livello nazionale...
«Credo che faccia parlare positivamente, perchè è un partito vivace, è un partito dove la dialettica interna è vivamente sentita; è un partito proiettato verso la modernità. Comprendo perfettamente che la modernizzazione delle idee forza e della stessa organizzazione può determinare, almeno nella prima fase, alcune resistenze, ma sono convinto, anche perchè ne vedo i risultati da adesso, che questa dialettica interna costituirà un fattore importante decisivo e positivo per il futuro di An».

E come vede il futuro a Brindisi città?
«Il futuro a Brindisi è roseo e ricco di prospettive: incontro quotidianamente soggetti appartenenti alla società civile, che già hanno risposto positivamente alla mia richiesta di entrare a fare parte della squadra che scenderà in campo nelle prossime elezioni amministrative; e quindi sono convinto che, legando questi segmenti importanti della vita sociale e culturale della città all'attuale classe dirigente di An, potremo fornire al corpo elettorale un mix decisivo per la realizzazione dell'ipotesi di sviluppo che il centrodestra ha della città di Brindisi».

E intanto, e fino alle elezioni, An è come se a Brindisi fosse commissariata: manca forse la classe dirigente?
«Assolutamente no. C'è una classe dirigente che però, è noto, viene da un periodo abbastanza particolare della vita del partito a Brindisi, che ha visto una sicura penalizzazione di An nell'ultima campagna elettorale, e deve avere quindi il tempo di liberarsi da quelle scorie per poter essere messa nelle condizioni di dare il meglio di sè. Io non gestirò politicamente il partito a Brindisi da solo: chiederò proprio a questi amici, anche a quelli che a mio avviso sbagliando si sono allontanati nell'ultimo periodo, di essere vicini ad An ed al presidente provinciale per costruire il partito del futuro, ma anche la classe dirigente del futuro. L'unica novità rispetto al passato è che non ci saranno rendite di posizione per nessuno: nè rendite legate al consenso elettorale, nè rendite legate al ruolo professionale. Metterò tutti alla prova, così come metterò alla prova me stesso, per individuare colui, colei o coloro che potranno assumere la guida di un partito importante come An, in una città importante come Brindisi, sulla base della prove di affidabilità e di predisposizione anche al sacrificio che la politica sicuramente impone».

Ed invece, nei paesi della provincia cosa sta accadendo? Mi riferisco a Ceglie; mi riferisco ad Oria...
«A Oria assolutamente nulla, rispetto a quanto non sia già accaduto nel passato, e non intendo fare polemica su questo anche perchè, semmai, la polemica e il confronto vanno fatte con chi ha titolo a farlo all'interno di An, in quanto titolare della carta di credito principe di un partito che ha l'iscrizione al partito stesso. Per quanto riguarda Ceglie Messapica, sono convinto che alla fine, i fatti daranno ragione alla mia linea politica che è quella tendente a tutelare An e i singoli che all'interno del partito operano. Spero che il fossato che si è determinato tra diversi soggetti politici presenti in An in quella cittadina non sia considerato incolmabile, anche se mi rendo conto che i tanti e i troppi errori fatti da chi si è allontanato dalla linea politica del partito, rende difficoltosa una positiva soluzione. Ma, essendomi reso conto che c'è una forte volontà al riguardo, non esiterò anche a coinvolgere la classe dirigente di vertice di An brindisina nell'esperire l'ultimo tentativo per tentare di comporre una situazione che, se sanata, proietterebbe An di Ceglie Messapica non solamente ai vertici della città, ma anche ai primissimi posti nella provincia di Brindisi, che è forse il motivo per il quale alcune strategie che nel tempo abbiamo condannato hanno visto appunto preso di mira il partito di An».

E poi tutti dicono che An debba indicare il candidato presidente alla provincia. É già scelto l'identikit del candidato? C'è anche il nome?
«Non faccio nomi e neanche cognomi, perchè credo che prima di farli bisognerà non bypassare alcune procedure che appartengono alle elementari regole politiche. Ritengono che, per una scelta così importante, debba esserci una condizione essenziale: la condivisibilità del progetto e del nome da parte degli alleati. Possiamo dire che anche su questo versante, An è un partito in salute, capace di aggregare e di esprimere una linea ed un progetto politico ricco di grandi capacità di attrazione nei confronti dell'opinione pubblica. Un partito, soprattutto, in possesso di una grande ambizione e una grande speranza: quella di ridare alla città di Brindisi un ruolo primario all'interno del territorio regionale e nazionale, con la convinzione che si deve ritornare alle regole ed ai partiti, per evitare quello che a lungo è stato una babilonia politica».

(intervista di Angelo Sconosciuto, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Volley femminile: si chiude un anno di successi 

Martedì, 30 dicembre

La Volley Ceglie ritornata quest’anno in serie D con la formazione femminile si conferma nelle prime 11 giornate come la formazione leader del campionato e mantiene saldamente la testa della classifica.

 Ma andiamo per gradi. Dove eravamo rimasti? “Con la serie D eravamo rimasti al 2000”, e’ il presidente Giampiero Urgesi a parlare, “Quell’anno la società ha volontariamente rinunciato alla serie D maschile per puntare tutto sui settori giovanili. Si chiudeva così un ciclo durato anni da protagonista del campionato regionale maschile per ripartire dalla base. In questi due anni abbiamo lavorato e investito molto sui nostri giovani, ripartendo dai settori giovanili e dai campionati provinciali. I risultati di questo lavoro si sono avuti lo scorso anno con la promozione in serie D di entrambe le formazioni maschile e femminile. Le giovanissime e promettenti atlete di allora, Ottavia Ciciriello, e Graziana Lerna, 15 e 17 anni rispettivamente, Rosalba Milone (18 anni) sono ormai una realtà del campionato di quest’anno. Segno dell’ottimo lavoro condotto sul piano tecnico in questi anni. Tutto ciò ci conforta sulla bontà delle nostre scelte di allora e ci fa ben sperare per il futuro”.

 Una ripartenza alla grande della Volley Ceglie in serie D con la formazione femminile che in questa prima parte del campionato ha conseguito 10 vittorie su 11 giornate giocate. Una marcia che la vede attualmente sola in vetta alla classifica a 30 punti.

 Alla Volley Ceglie quest’anno si è integrata l’esperienza in ruoli chiave di nuove atlete con l’inserimento nella formazione di Margherita Giovanna, esperta e altrettanto brava palleggiatrice, Francesca Andriola forte centrale e di Giorgia Cardone in attacco. Il risultato finale e’ un gioco corale di squadra, uno spogliatoio molto unito e determinato e come sempre l’ottimo lavoro dell’allenatore Mimmo Argentiero. “Siamo coscienti”, conclude Argentiero, “che da adesso in poi tutto sarà per noi un po’ più difficile. Per le avversarie la Volley Ceglie costituira’ la squadra da battere. Inoltre, non sottovalutiamo le difficoltà di un campionato ancora lungo da giocare”.

La società Volley Ceglie vive oggi un momento particolarmente felice. Il presidente Urgesi ha saputo in questi anni aggregare intorno alla società il supporto e l’entusiasmo di un rinnovato direttivo dirigenti e di sponsor.

La formazione Volley Ceglie - Serie D Femminile: Amico Anna – palleggiatrice, Andriola Francesca – centrale, Cardone Alessandra -  schiacciatrice, Cardone Giorgia – schiacciatrice, Ciciriello Ottavia – schiacciatrice, Friolo Lorena – centrale, Lerna Graziana – schiacciatrice, Margherita Giovanna – palleggiatrice, Milone Rosalba – centrale, Petrosillo Caterina – palleggiatrice, Pignatelli Lucrezia – schiacciatrice, Trinchera Deborah – centrale, Gaggiani Lara – centrale.

 

 

 

 

 

 

 

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Il vicesindaco Gasparro anti-Curto: "Se serve, mi dimetto" 

Lunedì, 29 dicembre

Non si placa la polemica nel centrodestra cegliese che, alla guida della cittadina, vive una crisi di lunghissimo periodo. Nelle scorse ore ad intervenire è stato il vicesindaco Carlo Gasparro vicino ad Alleanza nazionale, il quale in una lunghissima nota dichiara la propria disponibilità a rimettere il mandato, ma innanzi tutto ha invitato «il sen. Curto a spiegare più chiaramente la volontà politica di An rispetto al voto di quel consiglio comunale del 5 novembre 2003: se Argese e Venerito si fossero allontanati dall'aula come gli altri due colleghi di An, e come veniva loro richiesto da qualche "invadente proconsole" estraneo alla città ed ai suoi interessi, il sindaco Annese sarebbe caduto, e la città avrebbe nuovamente visto affossare una maggioranza cui solo un anno prima ne aveva affidato il governo. É questa la colpa di Argese e Venerito? - si chiede - La linea politica di An era allora quella dei due altri consiglieri di An, Laneve e Gallone che, con il loro comportamento, rischiarono di caricarsi, se non fosse stato per gli altri due, la responsabilità politica della caduta dell'Amministrazione Annese? E pure - osserva sul punto - a voler motivare quella scelta, ratificata dal sen. Curto, con il mancato reintegro in giunta dei due assessori usciti, bastava questo ad affossare una maggioranza e la volontà di una città?».

E ribattendo ad altre affermazioni venute dai vertici che parlavano di mortificazione delle minime regole etiche e politiche, Gasparro aggiunge: «A parte che non occorreva scomodare le regole etiche (questo ce lo potevano francamente risparmiare), credo che l'accusa di irresponsabilità istituzionale vada restituita al mittente, verso chi, con la sua assenza ha confuso responsabilità istituzionale con risse e confusione progettuale, disertando giunte, omettendo un impegno assessorile che pur, nella sostanza, si continua a mantenere».

E Gasparro afferma a questo punto: «Nessuno deve dimenticare che su alcune esigenze (Sportello unico, Ordine pubblico, adesione a progetti di finanziamento per la ristrutturazione di un'altra ala del castello, 350mila euro che altrimenti avremmo perso, Piano di diritto allo studio, Piano Urbanistico generale), mentre in altre sedi si discuteva di assessori e di poltrone, Ceglie esigeva una risposta organica dalla politica e dalla sua classe dirigente, dai parlamentari che aveva eletto, dagli esponenti di ogni ente. Non era in gioco la carriera politica della giunta (grazie a Dio una professione l'abbiamo), occorreva dare risposte e sostengo alla città: i problemi che la Giunta ha tentato di risolvere, non erano i problemi del sindaco, dei suoi assessori, del sottoscritto, ma i problemi di tutti».

Ed ora, l'ultima valutazione: «Credo di aver dato alla città, nei limiti delle mie possibilità. Un impegno responsabile - dice Gasparro -. Tocca ad altri, ora, dimostrare uguale responsabilità: invito le forze politiche della maggioranza a basare le ragioni dello stare insieme sui problemi della città e non sulle contrapposizioni personali, invito il sen. Curto ad avviare un dibattito serio e franco nel partito, coinvolgendo figure importanti per storia, onestà intelletiva ed esperienza: valga per tutti, Mario Allegretti, dirigente provinciale del partito. Ringrazio fin da ora - prosegue - chi mi ha voluto, sostenuto, ed anche chi mi ha attaccato, magari con simpatia: la satira è notorietà. Rimetto nelle mani dei consiglieri Venerito ed Argese il mio incarico, ribadisco la precisa disponibilità a dimettermi, se questo servirà a ridare alla città una maggioranza organica di tredici consiglieri, non sottoposta al ricatto del singolo. Quanto a me - conclude - tornerò da dove sono venuto: alla mia professione legale per la quale ho studiato e della quale voglio vivere, memore delle parole del mio maestro di professione di vita, avv. Carlo De Carlo: quando, da ogni altro impegno, si torna all'avvocatura, si sale sempre e non si scende mai».

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Botti di fine anno: tredicenne perde il dito di una mano 

Domenica, 28 dicembre

Un ragazzo di 13 anni ha subito l'amputazione di un dito nell'esplosione di un petardo che stava maneggiando insieme con un coetaneo, dopo averlo raccolto per strada. L'amico è rimasto illeso. Oltre all'amputazione del dito i medici gli hanno medicato ustioni profonde sul palmo della mano. Indagini sull'accaduto sono state avviate dai carabinieri.
Il petardo scoppiato nelle mani del ragazzo, a quanto accertato dai carabinieri, era stato loro venduto da un uomo il quale è stato denunciato a piede libero. I militari hanno compiuto controlli nel negozio di merci vari del commerciante senza trovare altri giochi pirici proibiti.

 

 

 

 

 

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Rivive nel centro storico il presepe vivente 

Domenica, 28 dicembre

Dopo lo straordinario successo delle due precedenti edizioni anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con il “Presepe Vivente” nel centro storico di Ceglie Messapica. La manifestazione, già alla terza edizione, è stata organizzata dall’Azione Cattolica della Chiesa Madre con la collaborazione artistica del pittore Pino Santoro realizzatore del manifesto e della scena della Natività. Il percorso si snoda nello straordinario scenario del centro storico con la rappresentazione degli antichi mestieri distribuiti lungo tortuose stradine con inizio dalla chiesa Madre fino alla chiesa dell’Annunziata costruita nel XIV in cui è stata realizzata la scena della natività.

Gli appuntamenti avverranno nei giorni 26 e 28 dicembre e del 4 e 6 gennaio con l’arrivo dei Magi.

 

 

 

 

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Convocate tre sedute del consiglio comunale: s'inizia il 30 

Domenica, 28 dicembre

Sarà interessante vedere se già dalla prima delle tre sedute di consiglio comunale convocate, rispettivamente, martedì 30 dicembre, lunedì 5 e mercoledì 7 gennaio, l’accordo (l’ennesimo) sottoscritto dalle segreterie provinciali (Ciracì, Curto e Mele)  e cittadini (Verusio, Urso e Vitale) di Fi, An e Udc sortiranno l’effetto sperato, vale a dire “consentire alla città di poter contare su un governo di legislatura”, il tutto passando “all’azzeramento di ogni funzione o carica determinata dall’originario patto elettorale o dalle scelte successive”.

Qualche riserva rimane anche perché, a quanto pare, ci sarebbe qualche resistenza da parte di alcuni (nell’Udc in modo particolare) che avrebbero voluto un accordo che recuperasse tutti e 13 gli iniziali consiglieri comunali e quindi anche Ciro Argese e Rocco Venerito per i quali, come è noto, è in corso il procedimento di espulsione da An. Infatti, mentre gli assessori di Fi  e apre anche entrambi i due dell’Udc avrebbero già dichiarato di aderire al deliberato dei loro partiti, c’è da vedere cosa farà Ciro Argese, ovvero se metterà in discussione anche la sua presidenza del consiglio, e il suo fidato vice sindaco Carlo Gasparro. 

Passaggi preliminari che devono essere necessariamente compiuti per arrivare a sancire che “il primato della politica si fonda sul rispetto del ruolo e dell’autorevolezza dei partiti, riconoscendo altresì al sindaco il ruolo di garante dell’alleanza elettorale e amministrativa”. La seduta monotematica di martedì prossimo con all’ordine del giorno la discussione sul PUG, il documento sugli obiettivi del piano regolatore, potrà essere il vero banco di prova se quest’ennesimo accordo funzionerà o meno. Probabile che in avvio di seduta i rispettivi capigruppo e tutti gli interessati si esprimano su quello che vorranno fare. Anche perché An, è vero che ha firmato l’accordo, ma fino a quando non vedrà nella sede istituzionale segnali precisi potrebbe rimanere all’opposizione.Ecco perché in questi giorni molti attendono che il sindaco ed i diretti interessati (Argese, Gasparro, Venerito) “battano un colpo”.

Ma torniamo alle sedute consiliari programmate. Dopo quella del 30, l’anno nuovo prevede una seconda seduta monotematica, quella sulla “grave crisi del tessile”, argomento richiesto dal consigliere dei Ds, Cosmo Palmisano.  Due giorni dopo, il 7 gennaio la terza seduta con una caterva di punti all’ordine del giorno. Ci sono  quelli richiesti da Fi ed An ed altri ancora tra cui la ratifica di diversi deliberati di giunta. Deliberazioni fatte con una giunta monca a causa del perdurante “congelamento” dei tre assessori di Fi. Insomma, si aprono dieci giorni intensi con colpi di scena da non escludersi. Va anche detto che è stata convocata una quarta seduta consiliare, quella del prossimo 12 gennaio con l’accoglienza del vescovo diocesano, Mons. Marcello Semeraro in visita pastorale alla città.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Concerto della Corale Santa Cecilia per l'arrivo del 2004 

Domenica, 28 dicembre

La Corale Santa Cecilia festeggia i suoi quindici anni di attività con il rituale concerto di fine anno. “Segui la Cometa” è il titolo del recital in programma martedì 30, con inizio alle ore 19,00 nella chiesa di San Rocco.. Verranno esiguiti ben 23 brani , molti motivi preparati e proposti per la prima volta martedì sera che si accompagneranno a quelli più noti del periodo natalizio, sia pure arrangiati. Tra i motivi proposti vanno segnalati “Forza gente venite”, “Natale e la nebbia scompare”, “The Prayer”, “Magnificat”, “Fammi un favore Gesù”, “Mamma Teresa”, “Fermatevi”.

In questi quindici anni di attività, la Corale ha già avuto modo di farsi apprezzare con concerti tenuti in varie città e tutti particolarmente apprezzati. Il tutto frutto di un costante impegno che vede una trentina di canori impegnati. Eccoli i protagonisti della corale: Isabella Biasi, Donatella Carriero, Alessandra Palmisano, Francesco Bellanova, Giuseppe Barletta, Grazia Caliandro, Vito D’Erico, Farida Intermite, Pompea Palmisano, Pompea Caroli,  Dora Erculeo, Rosaria Gianfreda, Brunella Cancello, Caterina Bruno, Rosa Fumarola, Domenica Colucci, Tommaso Biasi, Dario Carriero, Serena Vitale, Marco Elia, Giuseppe Elia, Giorgia Gianfreda, Francesca Gianfreda, Federica Gianfreda, Loredana Leo, Giusy Ciracì e Valentina Putignano. La corale si completa con il tastierista Alessandro Erario e Vincenzo Suma al sax. Per festeggiare i cinque lustri della Corale, prevista anche la partecipazione della Leonard’s Band diretta dal prof. Bagnato e dalla prof.ssa Epifani: l’orchestra integralmente composta dagli alunni frequentanti la locale scuola media “Leonardo da Vinci”.

L.Dip.

 

 

 

 

 

 

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Chiesto l'azzeramento di giunta. Verso l'Annese-quater? 

Venerdì, 26 dicembre

E' stato sancito con la presenza dei rispettivi segretari    provinciali il nuovo accordo che dovrebbe porre fine alla lunghissima crisi nella Casa delle Libertà. L’altra sera c'è stato il conclusivo incontro tra i tre partiti del Polo - Fi, An e Udc - che hanno sottoscritto il documento che   verrà presentato al sindaco e tra le altre cose chiede le dimissioni di Ciro Argese, presidente del Consiglio comunale. Il tutto dovrebbe avvenire nel giro dì pochi giorni, comunque, prima della seduta consiliare, richiesta da Fi e An, che dovrebbe celebrarsi probabilmente il 5 gennaio.

    Usiamo il condizionale perché non è la prima volta che pur di fronte a documenti ed accordi le cose sono poi andate diversamente. Così, se tutto andrà bene, l'iniziativa di Nicola Ciracì, su mandato del suo partito, d'accordo An e, a quanto pare anche l'Udc, è destinata a far ripartire l'attività politico-amministrativa. Ma cosa è stato deciso nell'incontro conclusivo di ieri sera? «Abbiamo sostanzialmente sottoscritto - a parlare è Nicola Giraci - un documento con il quale riteniamo si debba rilanciare l'attività amministrativa».

Il documento è sottoscritto dai tre segretari provinciali di FI, An e Udc e da  quelli locali. Dopo «aver convenuto sulla necessità di un ulteriore sforzo politico al fine di superare la crisi di Ceglie Messapica, consentendo così alla città di poter contare su un governo di legislatura», i firmatari ribadiscono «che il primato della politica si fonda sul rispetto del ruolo e dell'autorevolezza dei partiti, riconoscendo altresì al sindaco il ruolo di garante dell'alleanza elettorale e amministrativa».

Il documento prosegue: «Nel denunciare e stigmatizzare posizioni individualistiche responsabili del blocco dell'attività amministrativa da cui conseguono danni sensibili alla città, si ravvisa e si concorda sulla   necessità di azzeramento di ogni funzione o carica determinata dall'originario  patto elettorale o dalle scelte, successive».

In altri termini gli assessori nominati nell'Annese-ter, che fanno riferimento a  FI e Udc «adempiranno a tale incombenza mediante consegna delle dimissioni  nelle mani dei rispettivi presidenti provinciali». Ma non basta. Si dovrà anche  dimettere il presidente del  Consiglio. Vale a dire quel Ciro Argese che eletto nelle liste di An (nella legislatura precedente» si era dimesso da FI), ha consentito l'elezione di un assessore in disaccordo con il partito. Argese potrà dimettersi  dalla carica, che gli è stata attribuita in quanto eletto in An, o consegnando la lettera nella mani del presidente di An, il sen. Euprepio Curto (lo stesso che ha  avviato la procedura per l'espulsione dal partita sua e del consigliere Rocco Venerito) oppure, proprio in considerazione di questo provvedimento in corso, nelle mani del segretario generale.

Ma si dimetteranno? Gli assessori potrebbero non avere scampo in quanto o lo fanno da soli o, se lo ritiene, ritira loro la delega il sindaco. E, comunque, se non si dimettono, sono fuori dai rispettivi partiti. Per Argese, invece, è diverso: nessuno può revocargli l'incarico.

 

 

 

 

 

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Il cegliese Colucci nel direttivo nazionale della nuova Dc 

Mercoledì, 24 dicembre

Cosimo Colucci è entrato a far parte del consiglio nazionale della Democrazia Cristiana. L’elezione a conclusione del XIX congresso nazionale che si è tenuto a Roma nei giorni scorsi con tema “1943 - 2003 un Paese, una Storia, un Partito”. «La voglia di riaccendere nell’animo di tutti i cittadini i nuovi valori della democrazia, della solidarietà  e della tolleranza – ha tenuto a dichiarare il neo consigliere nazionale Colucci –, rivolti in modo particolare verso i meno abbienti è l’appello, a quanti si riconoscono in questa idea, a collaborare ed a lottare insieme per raggiungere gli obiettivi prefissati».

Il congresso ha visto un’ampia partecipazione di iscritti ed ospiti, con circa 600 delegati provenienti da ogni parte d’Italia. «In questa circostanza – ha ribadito ancora Colucci – la Puglia ha portato notevoli contributi,  con l’assemblea intera che si è richiamata ai valori del cattolicesimo confermando, nel contempo, sul piano prettamente politico, l’impegno per un ritorno al sistema elettorale proporzionale» e a tal proposito Colucci, sulla linea deliberata dal congresso, sarà presto impegnato per la raccolta di firme per indire un referendum abrogativo dell’attuale sistema elettorale. Accanto alla tre giorni dei lavori congressuali, che ha eletto segretario nazionale Giuseppe Pizza,  Colucci parla del «tentativo dell’on. Roco Bottiglione che si dava un gran da fare per fermare il congresso, rivolgendosi perfino al ministro dell’interno, on. Pisanu, chiedendone la sospensione addirittura per motivi di ordine pubblico». Anzi – sottolinea a tal proposito ancora Colucci - «Il Ministro Pisanu ha inviato all’assembla un telegramma nel quale si giustificava per non poter rispondere al cortese invito a partecipare per impegni inerenti la sua funzione».

l.d.

 

 

 

 

 

 

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In edicola il numero di dicembre de "l'Idea" 

Lunedì, 22 dicembre

E' in edicola il numero di dicembre dell'Idea, periodico di informazione e analisi  dell'omonima associazione cegliese che cura la versione online di "ideanews". Nel nuovo numero sono affrontati  temi che riguardano la vita sociale ed economica di  Ceglie Messapica, in modo particolare la grave crisi politica ed amministrativa che sta impedendo programmazione e sviluppo. In questo contesto la vicenda dell'ospedale, ridimensionato nel silenzio secondo il Piano di riordino. Società, economia, sport e un intervento del senatore Gaglione sulla irrisolta "questione morale" all'interno del giornale che, come al solito, è distribuito gratis nelle edicole della città.

Per scaricare il giornale (versione pdf) è sufficiente cliccare nella foto. 

L'Idea - In edicola il numero di dicembre

Clicca qui per scaricare il documento in "pdf" (273 Kb)

 

 

 

 

 

 

 

 

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La Margherita chiede linee guida sulla Conferenza servizi

Lunedì, 22 dicembre

 In attesa che venga approvato il Pug (il piano regolatore), il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero, ha presentato una mozione con la quale chiede che vengano indicate “le linee guida per l’attuazione del Dpr 440 (la Conferenza di Servizi), di produrre tutte gli atti amministrativi necessari e conseguenti, nel rispetto del territorio e delle sue peculiarità ambientali e di fornire risposte adeguate e rapide alle richieste presentate nelle istanze degli operatori turistici locali al fine di assicurare una crescita del settore e dell’insieme dell’economia e dell’occupazione di Ceglie”.

La mozione del rappresentante della Margherita parte da alcune importanti considerazioni. La prima che la città “è dotata di un programma di fabbricazione risalente agli anni sessanta-settanta e non di un piano urbanistico generale di recente elaborazione , adeguato ai bisogni del territorio”. Poi perché “numerosi imprenditori, in virtù delle vigenti normative, con lo strumento delle conferenze di servizio chiedono di poter ampliare, migliorare e potenziare le loro attività, in modo particolare nel settore turistico, ricettivo e in quello della ristorazione”. Si tratterebbe di progetti che complessivamente prevedrebbero la realizzazione di 600 posti letto, “numero tendenzialmente in linea con le previsioni della domanda turistica”.

Non manca poi di sottolineare come “il consiglio comunale, su iniziativa dei singoli consiglieri comunali ha più volte trattato la questione, senza però raggiungere ad alcuna determinazione” e che “la giunta comunale ha approvato l’atto deliberativo n. 171 dell’ottobre 2002, avente per oggetto l’attivazione delle procedure, prendendo atto che le aree destinate all’insediamento di impianti produttivi nel nostro comune sono nettamente insufficienti”. Questo senza dimenticare che Ceglie è stata inserita nell’elenco regionale delle località turistiche e delle città d’arte, limitatamente al periodo marzo-ottobre e che “la Società Pacchetto Localizzativo Brindisi ha definito i criteri del bando di gara per l’assegnazione di fondi pari a 12 milioni e 211mila euro, destinati alle imprese turistico-alberghiere della provincia che intendono ristrutturare e ampliare le loro strutture”.

In presenza di queste premesse, Argentiero fa notare come ad oggi “gli imprenditori cegliesi non hanno ricevuto risposta alcuna alle loro richieste previste dalla normativa”. Una “inerzia che porrebbe questi imprenditori nella impossibilità di concorrere al bando delle Pacchetto Loccalizzativo e ad altre iniziative con grave danno dal punto di vista dell’economia locale”. Proprio per dare una svolta a questa “inerzia” l’iniziativa della Margherita di presentare una circostanziata mozione.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Fi e An "telefonano" al sindaco: "Si prega provare più tardi"

Sabato, 20 dicembre

A detta di molti la richiesta della convocazione del consiglio comunale fatta con un comunicato stampa congiuntamente da Forza Italia e Alleanza nazionale, si presta a molte interpretazioni. Forse è un modo con il quale far uscire allo scoperto sia il sindaco Mario Annese che l’Udc? Del resto, dopo il lungo silenzio, successivo al varo dell’esecutivo che di fatto determinò la fuoriuscita dalla maggioranza di An “ufficiale” e il disimpegno di Fi che, invitando formalmente il sindaco a ripartire daccapo, congelava i propri assessori, qualcuno doveva pur farla la prima mossa. Insomma, la richiesta di Fi era (ed è) quella di un ritorno al “primato della politica”.

Così, lunedì sera nella sede di Fi c’è stato l’incontro con An (mancava l’Udc che partecipa regolarmente alle giunte “monche”,ndr) a conclusione del quale è stato emesso un comunicato stampo accompagnato dalla richiesta del consiglio comunale con all’ordine del giorno diverse questioni. «Fi ed An – si legge nel comunicato stampa -  con tale iniziativa intendono ribadire la loro volontà di assicurare governabilità alla città, portando a compimento gli impegni programmatici sottoscritti dalla coalizione della “Casa delle Libertà” con i cittadini, ridando però serietà all’assetto amministrativo, che ad oggi non è rappresentativo né dei partiti della coalizione né della volontà popolare». Già, l’obiezione che molti sollevano, ma questo passa attraverso quell’azzeramento dell’esecutivo, sia pure nella parte riguardante la componete non rifacente più ad An, che da alcune settimane è stato chiesto fortemente da Fi. An sta lì ad attendere, ribadendo che senza questo passaggio loro rimarranno all’opposizione. Il perno della questione rimane allora il sindaco al quale quest’ennesimo documento appare un vero e proprio ultimatum.

Ed è qui che si gioca l’intera partita. «Fi ed An – si legge infatti rivolti proprio ad Annese - nella consapevolezza che il primato della politica si fonda nel rispetto del ruolo dei partiti, ribadiscono le ragioni dell’unità della coalizione ed invitano il Sindaco, nel suo ruolo di garante dell’alleanza, a recepire il messaggio di forte responsabilità delle nostre forze politiche, eliminando le cause della difficoltà amministrativa e del disagio politico, che rischiano di penalizzare la stabilità della nostra comunità, per la irresponsabilità di alcuni “solisti”che per mero calcolo personale stanno mortificando le minime regole etiche e politiche non curanti del danno che arrecano alla città».

Ora la prossima mossa dovrebbe toccare al sindaco ed alla stessa Udc visto che Fi e An fanno ormai causa comune. Accompagnato al comunicato stampa la richiesta di convocazione del consiglio comunale con ben sette punti all’ordine del giorno. Si potrebbe pensare che la seduta si possa anche tenere per tastare il polso e dimostrare – Fi ed An – tutta la loro disponibilità a garantire il governo della città. Ma, se dopo questa apertura di credito, vale a dire la celebrazione del consiglio comunale, se l’effetto consequenziale non sarà quello di una ripresa della coalizione con un nuovo esecutivo è intuibile immaginare che il sindaco possa porre termine alla situazione, dimettendosi entro la fine di febbraio e senza comunque abbandonare la scena politica. Almeno quella locale. Con chi o come è ancora presto per dirlo.

 

 

 

 

 

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Concerti dell'associazione Caelium: domani il via

Sabato, 20 dicembre

Con il “Concerto di Natale”, domenica 21 dicembre prende il via ufficialmente la X Stagione Concertistica organizzata e proposta dal Centro Artistico Musicale “Caelium”. Ad esibirsi nella Chiesa di San Rocco il Coro Polifonico “J. Salepico” e l’Orchestra Giovanile “Suzuki”, diretti da don Salvatore Pappagallo e Annalisa Andriani. La voce solista sarà quella del soprano Valeria Andriani.

Il programma della serata – l’inizio è fissato per le ore 19,00- prevede l’”Ave Verum” di Mozart, “Domine Deus” dal Gloria di Vivaldi, “Ombra Mai fu” dall’opera “Xerse”, “Panis Angelicus” di Franck, “Christmas Fantasy” di Andriani e la “Cantata 147” di Bach.  Il Coro Polifonico “Josquino Salepico” nasce a Molfetta nel 1977 e nella sua intensa attività – conta qualcosa come oltre 200 concerti tenuti non solo in Iatlia ma anche negli Stati Uniti, in Brasile, in Grecia e in Ungheria -  ha raggiunto notevoli traguardi artistici con un repertorio che spazia dal canto Gregoriano alla Polifonia antica e moderna, dalla musica polare alla lirica. L’orchestra Giovanile Suzuki, invece nasce nel 1997, composta dagli allievi di violino della dalla prof..ssa Annalisa Andriani., ed anch’essa annovera partecipazioni ad importantissimi appuntamenti conseguendo anche prestigiosi premi. A questo primo concerto – la stagione che celebra il suo decennale ne prevede ben nove – seguirà quello del 18 gennaio nel Teatro comunale con il Concerto Jazz proposto dal pianista Anrico Pieranuzzi.

L. Dip.

 

 

 

 

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Il vescovo Semeraro in visita al Centro San Raffaele

Venerdì, 19 dicembre

“E’ davvero il più bel regalo che ci potessimo ricevere”. Con queste parole, un paziente del Centro di alta Specializzazione San Raffale  ha voluto ringraziare il Vescovo diocesano, Mons. Marcello Semeraro che, nella serata dell’altro ieri ha fatto visita al centro, intrattenendosi, accompagnato dal responsabile, dr Rinaldo Mazzetti, con tutti e novanta i pazienti (ed i loro familiari) qui ricoverati per formulare loro gli auguri di Buon Natale.

Da gran comunicatore, il Vescovo ha portato un po’ di felicità e speranza a questi pazienti, moltissimi dei quali passeranno qui le festività natalizie. “E’ per me motivo di felicità – ha detto Mons. Marcello Semeraro – trascorrere un po’ di tempo con questi ricoverati provenienti da varie regioni, dai quali c’è molto da imparare per come vivono la loro situazione”. Poi, alla fine della visita la celebrazione della messa nella cappella del centro, allietata dai canti e dall’animazione dei giovani volontari cattolici che da circa un mese, sotto l’attenta guida del cappellano, don Antonio Longo, operano in questa struttura rivelandosi una felice iniziativa sponsorizzata sia dal Vescovo in persona che dal direttore, dr. Mazzetti.

Un'attività che vede coinvolti una cinquantina di giovani (li coordina Emanuele Tunno) che, a turno, vengono qui ad intrattenersi con i pazienti seguendo un circostanziato progetto. Si parte da un gruppo che  si dedica all’animazione liturgica, dalla semplice messa giornaliera ai momenti religiosi forti, come appunto questo il Natale; da quello ricreativo con attività ludiche (giochi, tombolate); a quello culturale che sta dando vita alla creazione di un vera e propria biblioteca e l’organizzazione di incontri e convegni.  C’è poi il gruppo musicale (un gruppo canoro-strumentale) che darà luogo anche a dei concerti. Per il momento vivacizzano le funzioni liturgiche. Infine un altro gruppo si interessa ( e pare proprio con successo) al progetto teatro che prevede per la prossima Pasqua la  messa in scena di una commedia. Ma restiamo a questo periodo. Dopo la partecipata e divertente tombolata che ha coinvolti circa duecento persone tra pazienti e parenti, il prossimo 22 ci sarà uno spettacolo musicale e, il 28 dicembre l’attesa serata dedicata al karaoke. Pare che, sotto la guida di questi giovani volontari stiano emergendo diversi …cantanti. Le manifestazioni natalizie si concluderanno il 5 gennaio del nuovo anno con la presentazione di un lavoro teatrale proposto da una compagnia di Latiano.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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Fi attacca Curto e chiede al sindaco lo stop a Gasparro

Giovedì, 18 dicembre

«Il coordinamento cittadino ed il gruppo consiliare di FI esprime al sindaco Annese la propria solidarietà di fronte al linguaggio "poco ortodosso" usato dal Presidente provinciale di An sen. Curto, offensivo dell'intera comunità cegliese, nonché in maniera strabica diverso da quello che lo stesso usa nei comuni di Oria dove Fi primo partito della città è stato relegato alla opposizione in disprezzo della volontà popolare o in quello di Torre dove la stessa situazione è vissuta dagli amici dell'Udc». Inizia così il comunicato che direttivo e gruppo di FI hanno diramato dopo la riunione convocata per discutere sugli ultimi avvenimenti politico-amministrativi. «Nel registrare le incomprensioni presenti all'interno del gruppo consiliare di An, che hanno portato alla sospensione dalle attività di partito dei consiglieri comunali Argese e Venerito (rei di aver consentito l'approvazione del consuntivo) e che rischiano di minare in modo irrevocabile la governabilità della nostra città, rendendo peraltro evidente quanto dissennata sia stata la gestione di tale vicenda da parte della dirigenza locale e provinciale di tale partito» - prosegue la nota a firma di Nicola Ciracì, coordinatore prov.le Fi, Carlo Verusio coord. cittadino) e Antonio Suma capogruppo - si «chiarisce che Fi rimane a sostegno del sindaco Annese nel rispetto della volontà popolare e rigetta qualsiasi tentativo, soprattutto estraneo alla comunità cegliese, di sciogliere l'assise cittadina diffidando gli alleati a non assumersi tale grave responsabilità».

E quindi un accenno alle decisioni prese dalla presidenza provinciale di An. «Nel contempo - si legge -, a dimostrazione della propria responsabilità e lealtà verso la coalizione della Cdl ed in particolare verso gli amici di An tutti, non si può che registrare la decisione della Presidenza provinciale di An di sospendere i citati consiglieri, scelta che va rispettata sia dalle forze politiche ufficiali che dallo stesso Sindaco».

Premesso questo Fi, sottolinea che «ritenendo indispensabile una leale ripresa del dialogo tra le segreteria dei partiti, nelle prossime ore incontrerà il Sindaco Annese per chiedergli di prendere atto della situazione, sospendendo dalla attività il neo amministratore Carlo Gasparro in attesa delle determinazioni ufficiali di An e nel contempo si farà carico di incontrare le segreterie cittadine della coalizione al fine di ritrovare le ragioni politiche dello stare insieme».

Intanto, Paolo Urso - con lui sarebbe solidale tutta Forza Italia - non ha ancora deciso se accettare la nuova delega che non lo vede più vicesindaco. Una sorta di «declassamento» non ritenuto condivisibile, anche perché il suo sacrifico non avrebbe agevolato il partito visto come sono andate le cose (al suo posto Annese ha nominato proprio Carlo Gasparro). Da riportare che Annese avrebbe invitato Urso a sciogliere la riserva, pena la nominato di un nuovo assessore. Ma è probabile che il tutto venga rinviato all'incontro che Fi, come si legge, nel comunicato chiederà al sindaco.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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Blitz antidroga dei carabinieri: tre arresti e sette denunciati

Mercoledì, 17 dicembre

Avevano adottato un gergo particolare per cui, durante le telefonate, per indicare la droga si parlava di cd musicali e, se si voleva eroina, si parlava di rock. E uno degli elementi raccolti dai carabinieri della compagnia di Fasano e della stazione di Ceglie Messapica che la notte scorsa hanno arrestato tre persone e ne hanno denunciate altre sette. Gli arrestati sono Pietro Calabretto, Vincenzo Spluga e Giuseppe Semeraro: tutti di Ceglie Messapica. Hanno tutti precedenti penali. Solo qualche mese fa Semeraro, nel tentativo di sfuggire ad un controllo, aizzò contro un carabiniere un cane pitbull.

 

 

 

 

 

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Fi e An chiedono la convocazione del Consiglio comunale

Martedì, 16 dicembre

In un documento congiunto Forza Italia e An tentano di riprendere l'attività dell'amministrazione comunale e con una nota, che appare un attacco per nulla velato sia al sindaco Mario Annese che al presidente del Consiglio Ciro Argese,  sollecitano la convocazione del consiglio comunale. Il testo è stato sottoscritto dai consiglieri di Forza Italia Antonio Suma, Nicola Ciracì, Vito Santoro e Antonio Putignano.

Pubblichiamo il testo integrale.

"I gruppi consiliari di Forza Italia ed Alleanza nazionale al fine di ridare impulso alla attività amministrativa e consiliare, permettendole di uscire da una stasi che da troppo tempo la sta caratterizzando, hanno deciso con senso di responsabilità di chiedere la convocazione del Consiglio Comunale per discutere ed approvare alcune tematiche di fondamentale importanza per l’economia cittadina quali:
1) Mozione Istituto Musicale Comunale Pareggiato.
2) Relazione Amministrativa  Comunale e Dirigente U.T.C. sullo stato delle conferenze dei servizi
3) Approvazione regolamento recante criteri, requisiti e caratteristiche delle aree per l’installazione dei distributori di carburanti
4) Approvazione regolamento per il servizio di noleggio autobus con conducente, taxi, trasporto agricolo e disabili
5) Approvazione regolamento per l’assegnazione lotti cimiteriali
6) Approvazione regolamento ufficio legale
7) Approvazione Piano diritto allo studio

Fi e An con tale iniziativa - presegue la nota - intendono ribadire la loro volontà di assicurare governabilità alla città portando a compimento gli impegni programmatici sottoscritti dalla coalizione della Casa delle Libertà con i cittadini, ridando però serietà all’assetto amministrativo, che ad oggi non è rappresentativo nè dei partiti della coalizione nè della volontà popolare.

Fi I ed An nella consapevolezza che il primato della politica si fonda nel rispetto del ruolo dei partiti, ribadiscono le ragioni dell’unità della coalizione ed invitano il Sindaco, nel suo ruolo di garante dell’alleanza, a recepire il messaggio di forte responsabilità delle nostre forze politiche, eliminando le cause della difficoltà amministrativa e del disagio politico, che rischiano di penalizzare la stabilità della nostra comunità, per la irresponsabilità di alcuni “solisti”che per mero calcolo personale stanno mortificando le minime regole etiche e politiche non curanti del danno che arrecano alla città".

 

 

 

 

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Giro d'Italia: il 17 maggio i ciclisti attraverseranno Ceglie

Venerdì, 12 dicembre

La mappa dell'87° Giro d'ItaliaPer la prima volta il Giro d'Italia, la più famosa gara ciclistica a tappe, transiterà da Ceglie Messapica: accadrà intorno alle ore 16 del 17 maggio prossimo, quando all'arrivo di Carovigno, sede di arrivo della 9^ tappa, mancheranno quasi 25 chilometri. Il percorso della frazione più meridionale dell'87° Giro d'Italia è stato presentato nella "Cittá della Nzegna", Carovigno appunto, dove ieri è giunto lo staff tecnico dell'organizzazione presieduto da Gianni Castellano: oltre alla presentazione dell'evento i tecnici e le forze dell'ordine hanno compiuto un controllo sul percorso del centro cittadino e quindi verificare le condizioni del circuito e trovare il punto di arrivo della tappa, la Policoro-Carovigno di 142 chilometri.

La carovana del giro giungerà da Martina Franca per dirigersi in direzione di San Vito dei Normanni. Tre le ipotesi allo studio circa il passaggio da Ceglie Messapica che, essendo a poche decine di chilometri dal traguardo, verrà seguito in diretta televisiva per tutti i circuiti europei. Prima ipotesi: alle porte di Ceglie i "girini" potrebbero essere convogliati verso via San Rocco, discendere quindi lungo Corso Garibaldi e Piazza Plebiscito per avventurarsi poi verso via Umberto, si tratta di un percorso difficile e ad imbuto, con ripide discese che ne penalizzerebbero la scelta in quanto è previsto un passaggio in gruppo dei ciclisti. Seconda ipotesi: da via San Rocco verso via Moretto e il rettilineo delle Grotte per poi avviarsi lungo la Circonvallazione sud-est e da qui verso la provinciale per San Vito, è questa l'ipotesi che abbraccerebbe il circuito della Coppa Messapica formandone un ideale gemellaggio. Terza ipotesi: da Via Martina la carovana del Giro lambirebbe il centro abitato transitato lungo la circonvallazione nord-est raggiungere Largo Amendola, quindi via Francavilla per superare il viadotto delle ferrovie Sud Est e da qui verso San Vito. Al momento sembra questo il tracciato più favorevole.

La presentazione ufficiale della tappa si é tenuta nel castello Dentice di Frasso, presenti i componenti l'Amministrazione comunale di Carovign, il sindaco Vittorio Zizza, l'assessore provinciale, Franco De Biasi, il presidente della Provincia, Nicola Frugis, l'assessore regionale al Turismo, Marcello Rollo, il consigliere regionale Mimmo Mele. Gianni Castellano organizzatore dell'87° Giro d'Italia, nel suo intervento ha illustrato la tappa ed ha affermato che «un'accoglienza come quella ricevuta a Carovigno, anche se il Giro oramai é un avvenimento entrato nella tradizione nel cuore degli italiani, raramente lo ha trovato in altre parti d'Italia». Poi, continuando: «Se tanto mi dà tanto, non oso immaginare cosa troveremo di bello e di accogliente intorno a noi il 17 maggio. La corsa partirá da Policoro abbandonando la Statale 106, per andare verso Palagiano, Massafra, Martina Franca per poi scendere a Ceglie Messapica e arrivare a Carovigno ove per dare un maggiore spettacolo, abbiamo individuato un circuito di Km 4,300 che sará ripetuto per tre volte dopo il primo passaggio sull'arrivo, stabilito in via Santa Sabina con angolo via Montessori».

L'arrivo sará anticipato rispetto all'orario standard (17-17,15). Il 17 maggio sarà anticipato di un'ora. La sala stampa sará collocata nel Castello Dentice di Frasso. Per i corridori il raduno é previsto al campo sportivo. Il palasport sará adibito a luogo di raduno per prepararsi e mettersi in viaggio. In serata lo sponsor «Mediolanum», organizzerá uno spettacolo nella piazza centrale. Castellano ha quindi concluso: «Siamo sulla strada maestra per ottenere il successo che tutti noi ci siamo prefissati quando abbiamo scelto Carovigno sede di tappa».

 

 

 

 

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Minerale contaminata a Ceglie: donna ustionata agli occhi

Giovedì, 11 dicembre

L'acqua contaminata fa la sua comparsa anche a Ceglie Messapica. Vittima una donna di 29 anni, Anna Fumarola, che insospettita da un minuscolo foro sul collo di una bottiglia di minerale acquistata in un negozio del paese ha tentato di accertarne l'integrità secondo le manovre consigliate nelle ultime ore da esperti e mass media. La donna ha quindi capovolto la bottiglia e dal piccolo foro è zampillato uno schizzo d'acqua che l'ha colpita agli occhi provocandole ustioni che comunque non hanno causato gravi conseguenze. La malcapitata si è infatti subito recata al più vicino ospedale dove i medici l'hanno sottoposta a lavaggi fisiologici dell'area colpita. La bottiglia di acqua minerale è stata sequestrata dai carabinieri di Ceglie i quali hanno disposto prontamente le indagini sulla sostanza urticante, probabilmente iniettata nella bottiglia.

Si moltiplicano in Italia e in Puglia le segnalazioni di acqua contaminata da ammoniaca, varechina o altre sostanze tossiche, anche se gli inquirenti arretrano l'ipotesi degli ecoterroristi privilegiando di più la "pista" imitativa di "pazzi che si sono aggiunti ad altri pazzi.

Anche su una confezione di latte si addensano oggi sospetti di inquinamento. I carabinieri l’hanno sequestrata ad Erchie (Brindisi). Un giovane si è sentito male a Merine, alle porte di Lecce, dopo aver bevuto qualche sorso da una bottiglia di acqua minerale: ha incominciato ad avvertire dei dolori addominali sempre più forti e un forte bruciore alla laringe. Un’altra bottiglia di acqua minerale sospetta è stata sequestrata a Taranto, la terza nel giro di poche ore nella provincia ionica. L’ha trovata un’agente di polizia in servizio nella caserma D’Oria che ha acquistato una bottiglietta di plastica dal distributore che ha la concessione nella stessa caserma, ma dopo averla sorseggiata si è accorta che il liquido aveva un sapore acre e odorava di candeggina. Nella bottiglia sequestrata a Castrignano del Capo, in Salento, l’8 dicembre scorso è stata accertata la presenza di ammoniaca.

Si è accertato invece che è ipoclorito di sodio in quantità eccessiva il contenuto di una bottiglia d'acqua minerale consegnata l'altro ieri da un pensionato ai Carabineri della stazione di San Giorgio Jonico: è quanto hanno riscontrato i tecnici del Presidio Multizonale di Prevenzione di Taranto. L'uomo aveva acquistato la bottiglia in un esercizio di generi alimentari nelle scorse settimane. Successivamente, pur essendo la confezione sigillata, ha notato un foro sospetto all'altezza del collo. I militari, dopo aver aperto la confezione, hanno sentito un odore acre e sequestrato la bottiglia.

 

 

 

 

 

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La crisi (se possibile) si complica: guerra fredda nella Cdl  

Sabato, 6 dicembre

Sembra ulteriormente complicarsi la crisi politico-amministrativa e l’ultimo tentativo messo in atto da Forza Italia di ritornare a far discutere i tre partiti della coalizione (FI, Udc ed An)  pare destinato a fallire. Per la verità di incontrarsi si sono pure incontrati ma  senza ancora aver approdato ad alcun risultato. E c’è chi dice che ora da questa situazione bisogna vedere come Fi se ne debba uscire facendo riferimento al congelamento dei suoi tre assessori che come è noto non mettono più piede sul comune dal giorno in cui il sindaco Annese nominò la nuova giunta (nuova per due terzi). Fatto che determinò la netta contrarietà - e passaggio all’opposizione - di An perché contraria al deliberato del partito (reintegro in giunta di Urso ed Ostacolo). Da qui il la presa di distanza degli Azzurri che chiesero al sindaco l’immediata revoca della delega di vice sindaco a Carlo Gasparro (era stata tolta a Paolo Urso) e nell’attesa di ciò annunciavano il “congelamento” dei tre assessori (Epifani, Mita e Urso). L’Udc, dal canto suo non creava problemi avendo conseguito il riconoscimento delle due componenti interne e, in un certo  qual modo, ricompattato il gruppo.

In contemporanea, Fi tentava di recuperare il dialogo tra i partiti, ormai piuttosto deteriorato. Arriva anche a chiedere (ed ottenere) il rinvio, tra le proteste delle opposizioni, della seduta di consiglio comunale della scorsa settimana, indetta per approvare l’assestamento e il piano di diritto allo studio che scadeva lo scorso 30 Novembre. Le tre segreterie cittadine si sono incontrate e ciascuna, in un certo qual modo ha preso tempo per riferire ai partiti. I riflettori erano puntati soprattutto su Alleanza Nazionale e al suo recupero.

Nel corso degli incontri avuti An avrebbe detto e confermato che il ritorno nella coalizione passava dall’azzeramento di quanto fatto e qualcuno pare abbia aggiunto anche le dimissioni da presidente del consiglio comunale di Ciro Argese che, assieme all’altro consigliere Rocco Venerito è in odor di espulsione dal partito. Anzi, pare anche che qualcuno abbia avanzato una sorte di “perdono” per i due facendoli rientrare nel partito ma senza aspirare ad incarichi o candidature future (Provincia?). Ed è qui che si fermano gli orologi il cui “guasto” appare davvero impossibile.

Allora cosa potrà accadere? E soprattutto Fi come si comporterà: farà “scongelare” i propri assessori, oppure manterrà fermo il proposito costringendo magari il sindaco a sostituirli? Insomma un panorama indefinibile. ED allora ecco che dalle opposizioni ritornano a farsi sentire i tam-tam. «Ancora una volta – a parlare è il segretario dei Ds, Pietro Mita – mi rivolgo al sindaco invitandolo a porre fine all’agonia in cui ha portato la città prendendo magari esempio da quanto fatto dal sindaco della vicina Martina Franca che, senza escogitare dorme e formule macchinose a preso atto di non avere più una maggioranza ed ha fatto l’unica cosa che un politico deve fare, dimettersi e ridare la parola alla città».

Gli fa eco Tommaso Argentiero della Margherita: «Siamo fortemente preoccupati per il danno che si sta arrecando alla città - afferma Argentiero – e del fatto che vengono ormai stravolte tutte le regole, consentendo di rinviare una seduta di consiglio comunale senza valide motivazione ed infischiandosene dei problemi che si andavano a discutere come quello del diritto allo studio». E stando così la situazione tocca al sindaco fare la prossima mossa che potrebbe partire anche dalla sostituzione dei tre assessori di Fi, partito che – stando alcune voci – potrebbe anche dare l’appoggio esterno. Ma fino al prossimo bilancio. Non oltre.

Luca Dipresa

 

 

 

 

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Per tre giorni senz'acqua, occupato l'ufficio del sindaco 

Giovedì, 4 dicembre

 Si sa bene come a tutto si può rinunciare tranne che all'acqua. Quando questa manca per poche ore il disagio che crea è noto a tutti. Figurarsi quando una trentina di famiglie non vedono scendere per tre interminabili giorni nemmeno una goccia. A nulla sono valse le proteste, le telefonate all'acquedotto, ed allora con la situazione igienica ormai al limite di guardia, l'unica possibilità rimasta - hanno pensato le trenta famiglie in questione- era quella di investire il primo cittadino occupando il suo gabinetto (l'ufficio, ovviamente). «Sono stati momenti di alta tensione - ci spiega il sindaco Mario Annese che ieri mattina non si attendeva di certo una simile accoglienza - con la situazione che poteva precipitare da un momento all'altro se non si fosse data una risposta alle rimostranze delle trenta famiglie in questione».

Ma cosa è mai accaduto perché l'acqua venisse a mancare per tre, interminabili giorni. Presto detto Le famiglie in questione sono quelle che occupano il lotto n. 7 della zona Peep di Via Mons. Caliandro.

«Qui l'impianto idrico - afferma il sindaco - è centralizzato ed è accaduto che l'acquedotto in presenza di diversi morosi ha interrotto l'erogazione dell'acqua». E fin qui non ci sarebbe nulla di strano se la si considera in chiave burocratica. «Però - è sempre Annese a parlare - non si è tenuto conto che in questo modo l'erogazione veniva interrotta a tutti, anche a quelli che erano in regola con i pagamenti». Questo l'antefatto. Il fatto che nella «causa» tutti avevano fatto causa comune e sopra la testa del sindaco incombeva la minaccia che senza una riapertura dell'impianto loro (le famiglie) avrebbero consumato i propri bisogni dove capitava, sul comune, per le strade. Insomma una situazione piuttosto seria. Il sindaco, senza perdesi d'animo si è prontamente attivato, e dopo aver informato per prima cosa il prefetto si è subito messo al telefono contattando i responsabili dell'acquedotto. Il tutto in piena protesta che ha bloccato l'intera attività degli uffici del primo, quelli dove si trova il gabinetto del sindaco e la sala consiliare.

«Devo dire - è sempre il sindaco a parlare - che ho trovato nei dirigenti dell'acquedotto, in maniera particolare nell'ing. Danilo Ancora, la massima disponibilità, facendosi carico di quella che era una vera e propria emergenza sotto tutti i punti di vista, a partire da quella igienica». Qual è stata la soluzione? «L'accordo trovato quello - chiarisce il sindaco, che ora può tirare un sospiro di sollievo per aver risolto la situazione - è stato che l'acquedotto riapriva l'impianto in presenza di un impegno da parte delle famiglie interessate a versare un acconto su quanto dovuto e non versato». Solo a questo punto, e non prima che Mario Apruzzi, il funzionario dell'Acquedotto, avesse riaperto l'impianto alla palazzina in questione, la mobilitazione delle trenta famiglie e terminato facendo ritorno nelle proprie case dove l'acqua è ritornata a uscire dai rubinetti.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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Auto: al cegliese argentiero la gimkana di Ostuni

Giovedì, 4 dicembre

Donato Argentiero, del team «Silver Car» di Ceglie Messapica, su Micra, si è aggiudicato il VI trofeo «Città di Ostuni», gimkana automobilistica. Argentiero ha impiegato il minor tempo senza penalità nell'eseguire il non facile percorso stradale, del circuito realizzato nel piazzale del mercato settimanale.
Il pilota cegliese ha conquistato il primo posto assoluto nella classifica generale sbaragliando il campo dei concorrenti. Inoltre, alla guida di una A-112, lo stesso pilota si è aggiudicato il secondo posto assoluto. Terzo è giunto Roberto Giannotta su Fiat 500 di Cutrofiano (Le); 4. Rocco Argentiero di Ceglie M. su A-112; 5. Roberto Giannotta di Cutrifiano su Mini Minor; 6. Cosimo Salonna di Cisternino su A-112.

La prova d'abilità nella guida di automobili di varie cilindrate, è stata organizzata dalla «Car Service» di Francesco Sozzi e dal promoter Salvatore Santoro, con il patrocinio della Regione Puglia, Provincia di Brindisi e del Comune di Ostuni.

I 250 concorrenti, suddivisi in 10 categorie, si sono cimentati tra birilli, gabbie e giravolte. Direttore di gara è stato Antonio Mitrugno il quale è stato assistito dai cronometristi della Federazione italiana cronometristi, Sezione di Brindisi (presidente Vincenzo Ammaturo).

Le classifiche
Cat. A, su Fiat 500, 1.Donato Argentiero; 2. Giuseppe Calò, 3. Matteo Marzio.
Cat. B su Mini Minor: 1. Roberto Giannotta; 2. Antonio Turrisi, 3. Matteo Marzio.
Cat. C, su A-112: 1. Roberto Giannotta; 2. Cosimo Salonna, 3. Pietro Urso.
Cat. D, su Fiat 127: 1. Pietro Urso; 2. Umberto De Donno, 3. Rocco Aergentiero.
Cat. A, su Alfa Romeo e Fiat 128: 1. Giuseppe Calò; 2. Rocco Argentiero; 3. Nicola Argentieri.
Cat. A Speciale, su Fiat 500: 1. Donato Argentiero; 2. Antonio Turrisi; 3. Matteo Marzio.
Cat. B speciale su Mini Minor: 1. Roberto Giannotta; 2. Matteo Marzio; 3. Antonio Turrisi.
Cat. C speciale, su A-112: 1. Donato Argentiero; 2. Rocco Argentiero; 3. Cosimo Salonna.
Cat. D speciale, su Fiat 127: 1. Donato Argentiero; 2. Rocco Argentiero; 3. Giuseppe Barletta.
Cat. E speciale, Fiat 128 e Alfa Romeo: 1. Giuseppe Calò; 2. Rocco Argentiero; 3. Nicola Argentieri.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

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Riecco la Dc: a Roma i delegati della provincia di Brindisi

Mercoledì, 3 dicembre

La truppa scudocrociata che rappresenterà la provincia di Brindisi al 19° congresso nazionale della Dc, che si terrà a Roma dal 5 al 7 dicembre prossimi, sarà composta da sedici delegati. Lucia Maria Fortunato, Antonio Clarizio, Michele Clarizio, Giovanni Di Leo, Ilaria Cisternino (Fasano), Rocco Colucci, Cosimo Elia (Ostuni), Mario Papadia, Ottavio Scarafile (Latiano), Cosimo Colucci, Domenico Di Presa, Giuseppe Cancellieri (Ceglie Messapica), Francesco Iaia, Antonio Iaia (Brindisi), Giovanni Lanzillotti (Carovigno) e Raffaele Lisi sono stati eletti all'unanimità dall'assemblea degli iscritti al partito, che si è tenuta nei giorni scorsi nel capoluogo. Il consiglio provinciale della Dc ha anche proceduto all'elezione del comitato elettorale del partito che sarà chiamato a gestire i prossimi appuntamenti con le rne. Del comitato fanno parte Lucia Fortunato, Pablo Garro Cataldi, Antonietta Palma, Gianluca Gliberto, Michele Colucci, Alesandra Cacciapaglia, Vincenzo Carlucci, Antonio Altavilla e Francesco Di Leo. Dopo la celebrazione del congresso nazionale della Dc, lo scudocrociato brindisino riprenderà a tessere le fila del discorso in vista dell'appuntamento elettorale amministrativo provinciale della primavera 2004. Sull'argomento in casa Dc le bocche restano cucite, ma sembra certo che, nonostante il dialogo con entrambi gli schieramenti rimanga aperto, le possibilità che lo scudocrociato decida di correre con un proprio candidato alla presidenza della Provincia sono molto elevate.  

 

 

 

 

 

 

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Rapina alle Poste: in ostaggio mamme e bimbi

Lunedì, 1° dicembre

Non hanno esitato a puntare una pistola contro una mamma ed il suo bambino i tre malfattori che oggi hanno compiuto una rapina nella filiale dell'ufficio postale di Ceglie Messapica, vicino don Guanella, portando via un bottino di 80mila euro.

I rapinatori sono entrati nell' ufficio postale praticando un foro tra l'ufficio sanitario dove le mamme portano i loro bimbi per le vaccinazioni e il vicino sportello postale. I malfattori, tutti armati, sono entrati in azione attorno alle nove e trenta del mattino: uno dei tre è rimasto nella stanza dove era la mamma con il suo piccolo assieme ad altre donne che nel frattempo erano entrate nella struttura. L' uomo ha tenuto tutte le donne sotto la minaccia di una pistola. I suoi complici, invece, si sono introdotti nell' ufficio postale impossessandosi del denaro.

Prima di fuggire i rapinatori hanno chiuso in uno sgabuzzino i medici che si trovavano nell' ambulatorio. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ceglie e della compagnia di Fasano e nella zona sono stati organizzati posti di blocco. I malfattori, subito dopo essersi impossessati del denaro - secondo gli investigatori - sarebbero fuggiti a piedi raggiungendo, probabilmente, un complice che, a poca distanza li attendeva a bordo di un' auto.

 

 

 

 

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Il primario denuncia: "Nell'ospedale si rischia di morire"

Lunedì, 1° dicembre

La revoca del servizio della pronta reperibilità all’ex presidio ospedaliero di Ceglie, con il riordino diventato Stabilimento, pone un serio problema per la tutela del cittadino. Ed è proprio animato da questo aspetto che va interpretata la lettera che il primario di medicina ha inviato al direttore generale dell’Asl (dr. Causo), a quello del Dipartimento Emergenze (dr. Panunzio) ed a quello medico (dr. Montanile). Un vero grido d’allarme e di preoccupazione non nuovo. «Fate pure quello che volete – esordisce il prof. Politi -, visto che non mi è stato possibile convincervi del contrario, ma non perdete di vista la tragica realtà che va profilandosi per il nostro presidio con le recenti ultime Vostre disposizioni».

E la sua preoccupazione da medico la esprime con un interrogativo che  bene il senso della questione posta all’attenzione dei vertici dell’Asl. «Se è inevitabile morire per strada – si legge – poter morire per strada o nel proprio domicilio, a seguito di un accidente acuto ed imprevisto, per  la mancanza di un soccorso tempestivo e qualificato, sarà mai accettabile che questo possa accadere in un ospedale?». Un evento che – a detta del primario – «prima o poi, inevitabilmente, accadrà» e per il quale c’è da chiedersi «cosa diremo a nostra discolpa?». 

E dopo aver sottolineato come «ogni sforzo è stato fatto per organizzare il trasporto del paziente acuto (il riferimento è al 118), nulla invece per gli interventi necessari alla stabilizzazione del paziente critico nelle situazioni di emergenza-urgenza intraospedaliera, che ricorrono negli stabilimenti, come il nostro, ridimensionati dal piano di ristrutturazione». E qui entra nel nocciolo della questione: «La situazione è ulteriormente peggiorata – prosegue il prof. Politicon l’annunciata sospensione, tra i tanti servizi essenziali, della “pronta disponibilità” del medico anestesista-rianimatore, figura che anche il direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza ha il dovere di riconoscere assolutamente centrale nei frangenti di arresto acuto delle funzioni vitali, soprattutto quando si ammette l’inadeguatezza degli attuali organici di Pronto Soccorso a vicariale tali funzioni,  auspicando l’avvio, tutto futuribile, di corsi di addestramento alle manovre di rianimazione cardiopolmonare di base ed avanzata».

Più chiaro di così il primario medico non poteva essere e va anche oltre, parlando di “grande confusione”. «Non si comprende diversamente – chiarisce a tal proposito – il richiamo finale di una lettera del direttore dipartimentale laddove, in risposta ad un gruppo di sanitari del Pronto Soccorso di Ceglie, afferma testualmente: “…per quanto attiene le situazioni di emergenza-urgenza intraospedaliera che si verificano nei reparti presenti nei suddetti stabilimenti … queste devono essere garantite dai medici dei reparti i quali hanno l’obbligo di assicurare e risolvere (sic!) tali evenienze”».

E qui il primario parla di  «infortunio, che mi auguro involontario, non potendomi spiegare diversamente la “pretesa” di delegare manovre rianimatorie a figure non esercitate a farle (penso ad esempio al chirurgo, all’ortopedico …); ritenere la “soluzione” di tale evenienza un obbligo». E dopo queste osservazioni che appaiono quanto mai opportune, la lettera si chiude in questi termini: «Un ospedale, ancorché ridimensionato, rimane sempre un ospedale, ed un ospedale non è più tale se privato dei servizi essenziali. Se poi questo ospedale, una sciagurata programmazione ha voluto isolare dall’ospedale di riferimento, i servizi di pronta disponibilità vanno rafforzati e non indeboliti». Ora, sarebbe interessante conoscere quale sarà la risposta che verrà data alla lettera del prof. Politi. Begli interessi della comunità, ovviamente.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Ici: Ceglie o cara, al quarto posto della classifica fiscale

Lunedì, 1° dicembre

Anche per il 2003 Ceglie Messapica si conferma tra i paesi più tassati della Puglia e d'Italia, confermando da una parte la gravità di un bilancio comunale vicino al dissesto e in second'ordine l'incapacità sia di contenere la spesa che di produrre introiti capaci di calmierare i conti pubblici. Per il 2003 l'amministrazione comunale ha lasciato invariate le aliquote al 6,5 per mille, per la prima e seconda casa, ritoccate nel 2000 dall'allora  sindaco Pietro Magno.  Oltre a Ceglie, che anche quest'anno occupa il quarto posto della classifica fiscale pugliese, la maglia nera spetta al comune di Scorrano in provincia di Lecce che applica la massima aliquota prevista dalla legge: il 7 per mille. Dietro i comuni di Rodi Garganico (Foggia) e Lizzanello (Lecce).

Il saldo dell'imposta comunale sugli immobili si paga dal 1° al 20 dicembre.

 

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Mita: "Consiglio paralizzato, intervenga il Prefetto"

Lunedì, 1° dicembre

Tornare alle urne per ripristinare le regole del gioco. L'ex sindaco di Ceglie Messapica e responsabile regionale per le autonomie locali di Rifondazione comunista, Pietro Mita non vede altra strada. «L'Amministrazione comunale di Ceglie Messapica è in crisi da molti mesi, ma questo è noto in città e fuori - dice -. Meno conosciuto è lo sfregio che giorno dopo giorno si consuma ai danni delle istituzioni e del loro regolare funzionamento. Recentemente - continua - sono accaduti due fatti gravissimi che tempo addietro avrebbero tenuto occupati Prefetto e organi di controllo».

E invitato a farli presente dice: «Primo episodio: una seduta del Consiglio comunale convocata e pubblicizzata con tutti i crismi della legalità viene annullata perchè Forza Italia aveva da sbrigare faccende di partito; il Presidente del Consiglio comunale e il Sindaco si adeguano e si sottraggono al loro ruolo di garanti delle istituzioni e delle relative procedure». Quindi prosegue: «Secondo episodio: atti amministrativi di competenza del Consiglio comunale, in scadenza il 30 novembre, vengono approvati entro tale termine dalla Giunta e non dal Consiglio, con palese violazione delle procedure e con espropriazione delle funzioni, dei poteri e del ruolo dell'organo eletto dai cittadini».

Ed il commento è quasi ovvio: «Il mancato rispetto delle regole getta un preoccupante cono d'ombra intorno all'operato dell'Amministrazione comunale con i pericoli immaginabili per l'imparziale funzionamento dell'Amministrazione e per il rispetto del principio della trasparenza nella produzione e approvazione di atti amministrativi» - dice ancora Mita, che ricorda le tappe fondamentali della questione. «Si era partiti con la crisi amministrativa, trasformatasi nell'estate scorsa in crisi politica - spiega Mita -, per giungere nelle ultime settimane ad un vero e proprio vulnus istituzionale: nella confusione dominante nel palazzo di città non si comprendere più ciò che tocca alla Giunta e ciò che spetta al Consiglio». E l'ovvia conclusione è: «Il rispetto rigoroso delle regole nelle istituzioni - che appartengono a tutti i cittadini - interessa o dovrebbe interessare tutti, a destra come a sinistra. La città non può essere indifferente, l'uso di parte delle istituzioni si rivolgerebbe contro di essa. Arrivati a questo punto, e siamo già oltre lo sfascio, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. L'opposizione sta svolgendo con serietà, serenità e fermezza la sua battaglia in Consiglio comunale, e non solo. Ma non basta.

Quei cittadini moderati, pur lontani da noi, che hanno espresso preoccupazione per lo sfascio della città, dovrebbero prendere coraggio e persuadere i loro consiglieri comunali di riferimento a togliere insieme all'opposizione la fiducia a questo Sindaco e a questa Amministrazione inesistenti. Quando s'inceppano le regole democratiche - conclude Mita -, il primo dovere di tutti è ripristinarle. Siamo già a questo punto, tergiversare aggraverebbe la situazione».

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 


 

  

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