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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

Basket: amaro ritorno dalla sfortunata trasferta di Barletta

Lunedì, 31 ottobre

Si ritorna con l’amaro in bocca dalla trasferta barlettana con la Stampalst Ceglie che rimedia la sua seconda sconfitta stagionale, proprio quando si pensava che, finalmente, il roster gialloblù avesse imboccato la  strada giusta. Del resto la vittoria di sette giorni prima inflitta all’allora capolista Ambrosiana Risceglie era letta proprio in questa direzione. Alla vigilia c’erano tutte le premesse  perché la trasferta al palaDisfida si risolvesse con una riconferma dell’ottimo momento dei ragazzi di Piero Labate. E’ vero che il Sidis barletta veniva fuori da due sconfitte cocenti e che, causa anche la precaria posizione in classifica, doveva tentare il  tutto per tutto per vincere questa gara. E, però, ancor più vero, che di fronte c’era un quintetto primo in classifica, sia pure in condominio con atri e che,comunque, sulla carta si apprestata a giocare una gara difficile certamente ma non impossibile.

Allora cosa è successo? E’ forse mancato il giusto apporto con la gara? In settimana si era detto che la cosa più importante nell’affrontare queste gare, piene di insidie, era scendere sul parquet tranquilli, motivati e senza prendere sottogamba la gara  - la posizione di classifica del Barletta era di quelle che non doveva impensierire,avranno forse creduto D’Amicis e compagni. Ebbene, nonostante queste raccomandazioni le cose non sono andate come avrebbero dovuto. L’avvio buono della gara avrà, forse, convinto i giocatori della Stampalst che la gara sarebbe stata una passeggiata. La chiusura del primo quarto in vantaggio, a più 5, premetteva qualcosa di buono, che la gara sarebbe stata comunque saldamente nelle mani del quintetto cegliese. Così, invece, non è stato. “A diciannove secondi dal termine eravamo a meno due – a parlare è il direttore sportivo Enrico Marseglia – e potevamo raddrizzare l’incontro.

Detto questo, però, onestamente non possiamo non sottolineare che una squadra come la nostra non può e non deve arrivare a pochi secondi dalla fine sotto di due punti”. E spiega meglio il suo pensiero:  “Se non torniamo a giocare con la stessa umiltà e piglio visto contro il forte Bisceglie, di queste situazioni ne potremo incontrare ancora” E così conclude: “Nonostante la sconfitta, sono abbastanza ottimista e confido nella capacità del tecnico nel far capire ai nostri giocatori che questo campionato è duro e che in ogni gara va affrontata con umiltà e determinazione”. Domenica, intanto, si ritorna a giocare in casa dove arriverà il Procida, ieri l’altro sconfitto in casa dal Molfetta. Per concludere un’aggiornamento sul palazzetto. Purtroppo, le notizie non sono del tutto buone.

Ancora una volta alle prese con la burocrazia che, quasi certamente non farà mantenere la promessa di aprire la struttura entro l’anno. A quanto è dato sapere, l’amministrazione ha revocato l’incarico al progettista-collaudatore  nominato a suo tempo. Le buste delle offerte per il rifacimento del parquet furono aperte lo scorso 22 settembre.E’ trascorso più di un mese senza che nulla accadesse e, solo venerdì scorso si è proceduto a revocare l’incarico al tecnico che doveva formulare la relazione per poter far avviare i lavori. Il nuovo tecnico, l’ing. Erminio Elia ieri mattina ha fatto un sopralluogo alla struttura e, pare, avrebbe garantito che nel giro di pochi giorni avrebbe consegnato la relazione e, quindi, far avviare i lavori. Una domanda: perché si è atteso più di un mese? Non si poteva far prima quello che è stato fatto dopo un mese?

 Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

L'intervento. Suona la campanella per la Moratti E poi?

Sabato, 29 ottobre

Dal professor Francesco Casale, Vice presidente Nazionale dei Cip (Comitati Insegnanti Precari, Associazione Nazionale), docente di scuola primaria o elementare, cegliese di nascita e vicentino per professione, riceviamo un intervento sul decreto Moratti, recentemente approvato da Parlamento.

 

Sta per suonare la campanella, la più attesa, quella che indica la fine della scuola. Quella dell’era Moratti, s’intende. Quella delle tre “i”: incompetenza, inganno ed ingiustizia. Finisce la scuola dove s’investe meno per avere di più. Quella dove s’impara di più se si frequenta meno. L’hanno riformata perché fosse statale di nome ma regionale di fatto, pubblica anche quando è data in concessione ai privati per farne business. E sebbene citati come diplomifici sono stati finanziati con incrementi del 40%.

Si estende a tutti il diritto scolastico ma si separa chi s’istruisce da chi si forma un mestiere; chi può permettersi le attività opzionali e chi no; chi guadagna crediti con i master universitari e chi è sottoposto allo sfruttamento minorile delle azienda. Questa scuola accentua le disparità negando qualsiasi opportunità di riscatto sociale e culturale a chi sa ed ha di meno.

In una scuola di stato, resa più classista, bigotta e privatizzata, il ministro della repubblica iscrive in bilancio meno scuole dell’obbligo (9,21%), meno classi (1.206) e meno cattedre (25.936) nonostante il consistente aumento degli alunni (67.716). E che dire degli insegnanti. Ci è stato detto che occorre sostituirli con altri che non siano comunisti ma solo più giovani e preparati. Per formarli l’art.5 della riforma ha coniato il 3+2, formula adeguata più ai discount che agli atenei. Nel frattempo i docenti in ruolo sono diminuiti del 15%, (da 770 a 698 mila) e quelli precari aumentati del 153%, (da 53 a 134 mila). Per invelenire i rapporti tra gli insegnanti hanno cancellato le priorità acquisite negli anni, sottovalutando il servizio e sopravvalutando i titoli. Ma non a tutti. Hanno incentivato il cannibalismo professionale: dapprima, obbligando gli insegnanti in ruolo al full time e spingendoli, poi, allo straordinario che sottrae finanche gli spezzoni orari ai precari. Il ministro s’è attribuita 130.000 immissioni in ruolo pur avendone decretate solo 47.500 e promesse altre 30.000 per quando, forse, farà il sindaco a Milano. Promessa doppiamente illogica: primo, perché è la metà del contemporaneo fabbisogno prodotto dai soli pensionamenti e non risolve quello strutturale degli oltre 100.000 supplenti annuali; secondo, perché impedisce allo stato un risparmio netto di 650 miliardi delle vecchie lire. Dalle promesse ai fatti: si lamenta la presenza di 300.000 precari ma il MIUR autorizza le SSIS a formarne altri 56.846.

E’ per tutto questo, e tant’altro ancora, che non vediamo l’ora che suoni la campanella. Ma dopo, cosa ci aspetta? A quale scuola sta lavorando la fabbrica di Prodi? Sarà rilanciata la scuola di tutti e per tutti, quella laica e pluralista? Tornerà ad essere un’agenzia educativa che garantisce pari opportunità ai suoi cittadini, ovunque vivano a da qualunque estrazione provengano? Che ne sarà del tempo pieno, prolungato ed esteso? Verranno ripristinate le regole democratiche in seno agli organi collegiali? Come sarà valorizzata la funzione docente? Sarà tutelata la libertà didattica e incentivato l’aggiornamento? Si ripristinerà la continuità didattica indipendentemente dal vincolo dell’orario cattedra? Sarà incentivata la piena occupazione e, ad un tempo, scoraggiato il cannibalismo professionale dei docenti in ruolo che attraverso le graduatorie e le varie forme di mobilità sottraggono opportunità di lavoro ai precari?

Saranno ripristinate le priorità acquisite negli anni? Cesserà il mercimonio di master, stage, perfezionamenti, specializzazioni e quant’altro imposto per non perdere posizioni in graduatoria?

La formazione di nuovi docenti sarà subordinata al reale fabbisogno e circoscritto a quelle regioni e quegli insegnamenti che abbiano esaurito le graduatorie esistenti? L’università punterà ancora al profitto o ritornerà a fare ricerca e didattica rispettando l’autonomia della scuola? Sarà monitorata costantemente la compatibilità degli istituti privati con i parametri del sistema scolastico nazionale? Si verificherà il possesso dei titoli, i margini di autonomia e la tutela dei diritti sindacali per i loro dipendenti?

In sintesi, ci sarà il coraggio di cambiare o si obietterà, con codardia, che non si riforma la scuola ad ogni cambio di maggioranza?

Francesco Casale
Cip - Comitati Insegnanti Precari, Associazione Nazionale

 

 

 

 

 

 

 

 

Ospedale: nuovo richiamo dal consigliere dell'Udr 

Giovedì, 27 ottobre

Pienamente in linea con le rivendicazioni di molti cittadini cegliesi, anche il consigliere comunale Gennaro Saponaro (Udr) ha voluto richiamare l'attenzione sulle sorti dell'ospedale di Ceglie Messapica. Oltre ad appoggiare il dottore Antonio Casale nel denunciare le precarie condizioni di staticità, sicurezza ed igiene dell'Ospedale di Francavilla Fontana, pone l'accento sulla mancanza dei requisiti che renderebbero «di eccellenza» la struttura francavillese. «Di recente - dice Saponaro - eminenti personalità politiche di Francavilla Fontana hanno riconosciuto che il loro nosocomio non ha i requisiti per essere un Polo d'eccellenza ed hanno avanzato l'ipotesi di realizzare un nuovo ospedale a discapito delle strutture già esistenti. Perché - continua - non tenere conto dello stabile di Ceglie Messapica?».

Il consigliere solleva la questione, infatti, dell'enorme spreco di denaro pubblico che l'opera potrebbe richiedere. Inoltre, Saponaro si dichiara pienamente convinto della necessità di una forte mobilitazione cittadina per ottenere la riattivazione di un minimo numero di reparti tra i quali Chirurgia, Ortopedia, Ostetricia e Medicina. «Tali reparti - sostiene Saponaro - verrebbero incontro alle più elementari e primarie necessità della popolazione, costituendo, al contempo, un filtro per strutture più complesse che al momento non sono in grado di soddisfare tutte le esigenze del territorio». Il confronto con le dinamiche che stanno interessando i paesi limitrofi con la riapertura di reparti chiusi dal «Piano Fitto» aprono, a parere di Saponaro, non pochi dubbi e considerazioni.

 «Mi chiedo perché - dice Saponaro - ci si è dimenticati dell'ospedale di Ceglie Messapica e di come quest'ultimo, in passato, abbia rappresentato, a livello strutturale e qualitativo, un punto di riferimento per il paese e per le realtà limitrofe». Così Saponaro non manca di esprimere il proprio disappunto per il Comitato cittadino pro - Ospedale di Ceglie Messapica. «Dispiace constatare il grande silenzio del Comitato - dice - proprio ora che occorreva essere più determinati nella battaglia per la riapertura dei reparti». «Se sarà necessario - conclude Saponaro - non si avrà alcuna remora nel criticare l'attuale governo regionale di centrosinistra, così come in passato non si è avuto alcuno indugio nel criticare Fitto». Una situazione che continua a far discutere, quella del trasvagliato destino dell'ospedale di Ceglie Messapica, suscitando prese di posizione a più riprese e da più parti.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

Convegno dei Passionisti con il cardinal De Giorgi 

Giovedì, 27 ottobre

Anche i padri passionisti di Ceglie Messapica sono pienamente coinvolti nelle attività dell'anno giubilare che ricorda il I centenario della «Provincia Passionista del Sacro Costato di Gesù». Un anno che è ufficialmente aperto a Manduria e che da oggi vedrà un importante convegno ed altre iniziative. Per l'occasione sarà presente anche il cardinale Salvatore De Giorgi.

Dopo la solenne celebrazione presieduta da mons. Salvatore Nunnari, ancora, i lavori a Manduria si chiuderanno il 30 con un concerto sinfonico dell'Orchestra e del Coro Lirico di Lecce diretto dal Maestro Realino Mazzotta. In oltre cento anni di presenza i padri passionisti sono sempre stati considerati «i missionari per eccellenza». Infatti, l'importante attività che, si svilupperà nel tempo in tutta la Puglia (superando nel 1920 i confini del Salento) per poi diffondersi in Calabria (dopo il Concilio Vaticano II) ed in seguito in Basilicata , si è distinta in particolare per le missioni e per le predicazioni itineranti. Una presenza viva che continua a svolgere un ruolo significativo nella evangelizzazione e rievangelizzazione nelle chiese locali. Infatti, la missione dei padri di San Paolo della Croce ha lasciato un segno indelebile nella realtà locale a cominciare dal 1897.

Una presenza viva, intrisa di vicende umane e religiose che è stata, tra l'alto, raccontata nel corposo volume «I passionisti a Ceglie Messapica 1897-1997 - Celebrazioni e Storia» (edito da Mandria Barbieri), a cura di padre Carmelo Tarciso Turrisi. Un atto celebrativo del centenario che si pone a degna conclusione di un periodo storico ricco di contenuti sociali culturali e religiosi. Anche questa importante ricorrenza del I centenario della Provincia diventa l'occasione per fare memoria ed incoraggiare alla riflessione attraverso convegni, documenti e foto. Una provincia religiosa che trova la sua genesi nel 1866 con l'arrivo in Puglia di 24 passionisti e che, dopo diversi sviluppi storici, verrà proclamata ufficialmente, con il decreto di erezione, nel 1905.

Nell'ambito delle attività programmate, è prevista anche la «peregrinatio», dal 27 aprile al 28 maggio, dell'Urna con le Spoglie di San Paolo della Croce, fondatore dell'ordine religioso. Ceglie Messapica sarà interessata dall'evento dal 1 al 4 maggio. Durante la «peregrinatio» sarà allestita una mostra itinerante sulla vita e spiritualità passionista. Il Raduno degli ex alunni passionisti avverrà il 4 giugno a Manduria. Mentre, dal 6 al 9 luglio 2006, a Moccone (Cs), si svolgerà il meeting della «Gioventù Passionista». La chiusura del centenario, il 29 ottobre 2006, vedrà Monsignor Franco Rodè, prefetto della Congregazione per i Religiosi, presiedere la solenne celebrazione eucaristica, presso il convento dei passionisti a Manduria. Tante le iniziative, dunque, che testimoniano una missione che continua nel tempo ed in pi? una occasione per i fedeli e per quanti condividono la spiritualità passionista per manifestare a Ceglie come nel resto della «Provincia» religiosa un sincero ringraziamento per una presenza che ha saputo unire con l'esempio di vita e preghiera intere generazioni.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

 

Conclusi i lavori sul secondo tronco della Ceglie-Ostuni 

Martedì, 25 ottobre

Si sono conclusi da poco i lavori di allargamento del primo tratto della provinciale Ceglie-Ostuni. Lavori che hanno interessato, per lo specifico, il tratto che da Ceglie porta fino all’ex dosso San Paolo, anche questo oggetto, anni addietro, di lavori di abbassamento ed allargamento. Quando, si interverrà sul resto dell’arteria, vale a dire da san Paolo fino ad Ostuni, saremo di fronte ad un intervento che renderà questa importante e frequentatissima arteria moderna, funzionale e con l’eliminazione dei tanti pericoli ed incidenti registrati nel corso degli anni, proprio a causa della sua limitata larghezza. Un intervento, per farla breve che era necessario e che, anzi, giunge dopo molti anni di ritardo e lamentele. Insomma, un lavoro richiesto da molti lustri e che oggi vede la realizzazione di gran parte dell’intero intervento di totale allargamento dell’arteria provinciale.

L’unico neo, se così si può dire, e che ha fatto un po’ storcere il naso ai moltissimi utenti che giornalmente si servono di questa strada il non aver previsto la continuazione dell’allargamento fino alle porte della città. A lavori ultimati, si presenta uno spettacolo che va contro la modernità, la funzionalità e la sicurezza. Un vero pugno nell’occhio quello che si presenta all’automobilista che, giungendo da Ostuni, dopo il bel violone realizzato, proprio a poche centinaia di metri dall’ingresso della città si vede canalizzato in un imbuto, con una pericolosa strettoia ed un muretto a secco a far da barriera. E’ vero che il tutto viene adeguatamente segnalato, ma è pur vero che ne limita l’efficienza dell’intervento fin lì realizzato. Senza sottacere il fatto con un violone che arriva fino all’ingresso della città è un bel  biglietto da visita per la città stessa. Molti hanno pensato che il non aver potuto proseguire con l’allargamento dipendeva dal comune, ritenendo che tale parte restante della strada fosse di competenza della civica municipalità.

A tal proposito abbiamo raggiunto l’assessore Domenico Lacala, il quale ha fatto presente che la competenza era, invece, dell’Amministrazione Provinciale. Ed allora, la domanda logica: perché non è stato previsto l’allargamento anche per il restante tratto? Anche questa domanda, al momento non c’è risposta, anche se l’assessore ha detto che, ritenendo legittime le lamentele dell’utenza, si sarebbe fatto carico presso la Provincia per capire lo stato delle cose e, comunque, sollecitare quest’ulteriore intervento migliorativo. Aver potuto completare l’allargamento della strada in corso d’opera, per la parte rimanente, sarebbe stato auspicabile anche per dare, come si diceva, un aspetto più accogliente della “città turistica” oltre a non dimenticare che proprio su questo tratto c’è l’ingresso della scuola primaria di Villa Aurora frequentata da molti bambini e, pertanto, soggetta a traffico intenso, specie all’ingresso che all’ora di uscita.  

L. Dip.

 

 

 

 

 

Basket: la Stamplast vince di misura ma convince 

Domenica, 23 ottobre

STAMPLST CEGLIE – BISCEGLIE BASKET  80 – 73

STAMPLAST CEGLIE: Sardano 7, Ventruto F. 3, Ventruto C. 2, Bove, Della Corte 20, Mujango 17, D’Amicis 16, Passante 15; n.e.:Leone, Rossi. Allen. Labate

BISCEGLIE:  Di Lauro 2, Barbato 6, Giampaglia 8, Lo russo 3, Butini 13, Liuzzi 11, Sisto 10, Bosco 16, Rinaldi 4; n.e. Casamassima. All. Djiujic

ARBITRI: Chirico e Petrone di Salerno.

Note: parziali: 29-16, 50-31, 68-48, 80-73. Escono per 5  falli Sardano, Bove, Butini.  Tiri Liberi: Ceglie 18/20, Bisceglie 15/28. Falli: Ceglie 21, Bisceglie 26.

Grande impresa della Stamplast che con una gara quasi perfetta, specie nei primi tre quarti, riesce a domare un coriaceo Bisceglie che proprio in questo derby perde la sua prima gara e la guida della classifica. E’ il capolavoro di Labate che in settimana aveva preparato in ogni particolare la gara, prevedendo anche che Djiujc avrebbe “francabollato” il temuto Mujango. Tutto è girato alla perfezione e l’ex Bosco e soci hanno presto capito che uscire indenni dal palaTodisco sarebbe stato molto difficile.  Del resto, i parziali sono la chiara lettura dell’andamento della gara, arrivando alla quarta frazione con un sonoro più venti.

Proprio l’ultima frazione la più intensa, quando il tecnico barese ha ordinato l’assalto e ci stava anche riuscendo visto che a due minuti dalla fine si portava a –2.  Per la Stamplast sarebbe stata una vera quanto immeritata beffa, perdere una partita sempre nelle sue mani nonostante la diga ospite alla fine fa suo un risultato che ora la proietta ai vertici della classifica.  

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

Nubifragio nel Brindisino, black-out di due ore a Ceglie 

Sabato, 22 ottobre

Un violento nubifragio ha colpito stamattina alcune zone tra le province di Bari e Brindisi provocando allagamenti in garage, abitazioni al piano terra, strade e campagne. Le zone più colpite - a quanto si è appreso dai vigili del fuoco - sono la località "Capitolo", nel territorio di Monopoli (Bari), e il Comune di Fasano (Brindisi). A "Capitolo" e nelle contrade vicine i vigili urbani segnalano strade e campagne allagate con un livello di acqua che avrebbe anche superato il mezzo metro. Particolarmente colpita la litoranea. Disagi vengono registrati anche a Fasano dove sono allagati garage, strade e alcune abitazioni al piano terra. Qui la situazione è definita dai vigili del fuoco di "micro-emergenza", ma sarebbe comunque sotto controllo. In entrambe le località sono al lavoro i vigili del fuoco e la polizia municipale che stanno compiendo sopralluoghi.

Notevoli disagi anche a Ceglie Messapica, dove un violento nubifragio si è abbattuta nella zona poco dopo le 8, quando molti cittadini erano già tra i banchi del tradizionale mercato settimanale. Ma i problemi maggiori sono stati provocati da un black-out elettrico che ha lasciato senza energia elettrica gran parte del paese. Un guasto alla linea portata ha impegnato i tecnici di Reteitalia dell'Enel, ma per la riparazione sono occorso più di due ore. 

 

 

 

 

 

Basket: primo scontro con le grandi, tocca al Bisceglie 

Sabato, 22 ottobre

La quarta giornata del campionato di basket di C1 propone il primo scontro tra grandi: la Stampalst Ceglie riceve la visita della capolista Ambrosiana Bisceglie. Incontro di cartello e di grandi attese per i due roster che avranno la possibilità di verificare le proprie ambizioni, anche se siamo ancora agli inizi.  Il quintetto di Slavo Djujic è a punteggio pieno ed in questo primo scorcio di campionato ha fatto vedere le cose migliori. Però, anche i giocatori di Diedro Labate sono in netta ascesa e tutto fa precludere che il numeroso tifo pronosticato si divertirà. E che si è sulla buona strada lo ha affermato anche Charles Mujango, sicuramente l’alfiere e l’uomo più in forma del quintetto cegliese. “Sono convinto – il parere di Mujo – che abbiamo imboccato la strada giusta, giorno dopo giorno lavoriamo sodo e miglioriamo  a vista d’occhio”: E sulla gara-cartello di questo pomeriggio? “Oggi ci sarà da soffrire – afferma tranquillo il lungo cegliese – perché il Bisceglie è forte e contrastarlo non sarà semplice”. Ed aggiunge: “Però, anche per loro non sarà una passeggiata e sono convinto che il risultato sarà in bilico fino alla fine, proprio perché si affrontano due quintetti forti e ben organizzati”. E gli fa eco il direttore sportivo del claub gialloblù, Enrico Marseglia: “L’importante è giocare con tranquillità e determinazione, senza lasciarsi prendere dal nervosismo”. Interessante lo scontro tra Mujango e l’ex Horacio Bosco. L’argentino lo scorso anno a Ceglie ha lasciato un buon ricordo ed ha ancora molti estimatori. Ma , ora il tifo cegliese apprezza le imprese di Mujo ormai adottato dai tifosi della “curva”. Si tratta di due giocatori importanti, micidiali cecchini e sicuramente dalle loro mani partiranno le maggiori minacce. Senza dimenticare, però, che le gare non si vincono da soli, ma è necessario, fondamentale l’apporto di tutti. Grande attesa anche per l’ala-pivot Diego Passante, anche lui in crescendo ed in queste prime gare ha fatto vedere di essere ancora un giocatore importante. Non  a caso società e tecnico lo hanno voluto trattenere a Ceglie. “IN settimana – a parlare questa volta è il coach Piero Labate – abbiamo lavorato con impegno, preparando nei minimi particolari questa gara che per noi è un ottimo banco di prova”: Ed aggiunge: “Ho detto ai giocatori che quello che conta è la tranquillità, giocare calmi senza lasciarsi prendere dal nervosismo, consapevoli che abbiamo tutte le carte in regola per contrastare il forte quintetto barese”. Sicuramente il palaTodisco di Costernino questo pomeriggio sarà stracolmo perché la partita è di quelle da non perdere. Importante l’apporto del tifo che anche questa volta è chiamato ad essere il valore aggiunto del quintetto cegliese. Per concludere una nota sulla vicenda palazzotto. Inspiegabilmente si perde del tempo. Le buste delle offerte per il rifacimento del parquet sono state aperte l scorso 22 settembre. Dal Municipio si assicurò che l’avvio dei lavori sarebbe stato immediato, proprio per mantenere fede alla parola data di aprire la struttura entro l’anno. Ebbene, è passato un mese ed ancora niente. Di chi la colpa del ritardo?

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

Primarie: Prodi vince anche nel Brindisino, Bertinotti secondo 

Martedì, 18 ottobre

«Un voto libero e democratico, non militarizzato»: su questa valutazione si sono ritrovati tutti i rappresentanti dei partiti dell’Unione nel commentare i risultati delle elezione primarie svoltesi domenica scorsa. Ai seggi si sono presentati in 19.480 e, secondo le previsioni, anche nel Brindisino è stato Romano Prodi ad ottenere il maggior numero di consensi: 12.855, pari al 66.4 per cento.

Fausto Bertinotti con 4.479 voti e una percentuale del 23.1 per cento è andato al di là delle più rosee previsioni. Il terzo nella classifica è stato Clemente Mastella: 1.097 voti e il 5.7 per cento che probabilmente il leader dell’Udeur ritiene non proprio un successo. Antonio Di Pietro si è fermato a 537 voti (2.8 per cento) Alfonso Pecoraro Scanio a 247 (1.3) Simona Panzino a 79 (0.4 per cento) Ivan Scalfarotto a 78 (0.4).
Romano Prodi ha vinto il confronto in tutti i Comuni ad esclusione di Villa Castelli, dove Bertinotti ha ottenuto 138 voti e l’ex presidente della Commissione europea 116.
A Bertinotti il colpo non è invece riuscito a Ceglie Messapica, dove vi è un gruppo consistente di Rifondazione comunista che da tempo ottiene risultati elettorali da grande partito: il leader di Rifondazione ha ottenuto 364 voti, Prodi 404.

Il maggior numero di elettori in termini assoluti si è registrato nel Comune capoluogo: 3437. Prodi ha ottenuto 2714 preferenze, Bertinotti 977, Mastella 146, Di Pietro 104, Pecoraro Scanio 50, Scalfarotto 15, la Panzino 8. Mastella, dopo l’ingresso nell’Udeur del Cdu Biancofiore di Pasquale Dagnello e Giampiero Pennetta, si sarebbe probabilmente aspettato di più da Brindisi. Ma l’alto numero dei votanti lo ha penalizzato. In ogni caso i dirigenti dell’Udeur di Brindisi sono soddisfatti del risultato ottenuto. In percentuale rispetto al numero degli aventi diritto al voto, la mobilitazione maggiore si è avuta a Mesagne, dove Prodi ha ottenuto 1417 preferenze personali e Bertinotti 647.

Ecco di seguito i voti riportati da Prodi e Bertinotti in tutti gli altri Comuni: Carovigno: Prodi 448, Bertinotti 168. Cellino, Prodi 417, Bertinotti 89. Cisternino, Prodi 407, Bertinotti 94, Di Pietro 15 (si vede che il sindaco Luigi Convertini non sostiene più il leader dell’Italia dei Valori). Erchie, Prodi 334, Bertinotti 113. Fasano, Prodi 943, Bertinotti 416, Mastella 153 (di cui 95 a Montalbano). Francavilla, Prodi 830, Bertinotti 243, Mastella 117. Latiano, Prodi 835, Bertinotti 244. Oria, Prodi 263, Bertinotti 100, Mastella 90. Ostuni, Prodi 929, Bertinotti 268, Mastella 144. San Donaci, Prodi 276, Bertinotti 71. San Michele, Prodi 105, Bertinotti 43. San Pancrazio, Prodi 641, Bertinotti 197. San Pietro, Prodi 737, Bertinotti 126. San Vito Prodi 568, Bertinotti 85 e Mastella 226 (San Vito è il Comune in cui il leader dell’Udeur ha ottenuto il più alto numero di consensi). Torchiarolo, Prodi 142, Bertinotti, 40. Torre Santa Susanna, Prodi 338, Bertinotti 56. 

 

 

 

 

 

Ospedale: il consigliere Casale avvia una petizione 

Lunedì, 17 ottobre

“Due pesi e due misure, e questo mi preoccupa”. Così si esprime il consigliere comunale Antonio Casale, esponente del gruppo Indipendenti di Centro, dopo la notizia dell’imminente riapertura dell’unità operativa di ostetrica preso l’ospedale di Fasano. “Per carità – a parlare è sempre Casale – nulla contro la cittadina fasanese, anzi sono contento per loro, ma quello che mi preoccupa è come all’indomani della visita del direttore generale all’ospedale di Ceglie, la dichiarazione resa è che solo a conclusione della ricognizione delle strutture si sarebbe deciso cosa fare”.

 Il riferimento è alla visita che il dr Guido Scoditti ha fatto venerdì scorso, prima al presidio di alta specializzazione del San Raffaele e, subito dopo, all’ospedale di Ceglie, oggi stabilimento. “Il procedere in un modo difforme – prosegue Antonio Casale – non mi soddisfa, come non soddisfa tantissimi miei concittadini che, dopo le notizia di stampa, mi hanno sollecitato a farmi carico delle oro preoccupazioni perché,  sulla scorta delle tontissime promesse degli anni passati  si sentono sempre più emarginati e poco considerati”. Da qui la sua iniziativa. “Per non restare sordo a queste preoccupazioni – chiarisce il consigliere centrista – ho avviato una raccolta di firme per la riapertura delle quattro unità operative che sono il minimo  per il funzionamento d un ospedale, vale a dire chirurgia, ortopedia, ostetricia e medicina”. Ma non sarà solo la raccolta di firme l’iniziativa che Antonio Casale vorrà prendere, senza dimenticare che nei mesi addietro è stato anche il firmatario di una “denuncia” circa le condizioni di staticità, sicurezza ed igienicità dell’ospedale di Francavilla Fontana

 “Sia chiaro che non chiediamo che il nostro diventi ospedale di eccellenza – tiene a precisare il consigliere comunale -, anche se ha tutte le carte in regola per esserlo, solo che vogliamo la riapertura dei quattro servizi che elimineranno i disagi patiti in questi mesi quando, a causa della mancanza di posti nell’ospedale d’eccellenza, i nostri ammalati sono stati trasferiti dove capitava”. Ma vediamo all’altra iniziativa, oltre la raccolta di firme. “Considerato il silenzio delle forze politiche che,  dopo la notizia della riapertura di servizi a Fasano come, mi pare, anche a San Pietro Vernotico – esplicita Casale -, non hanno mosso dito, ho chiesto la convocazione di una seduta consiliare monotematica, al fine di concordare iniziative che non vedano ancora la nostra popolazione penalizzata. E quando parlo di popolazione mi riferisco anche alle comunità limitrofe come Villa Castelli e San Michele Salentino”. Intanto, negli ambienti del San Raffaele sono state molto apprezzate le parole del direttore generale nell’aver constato la validità di una simile struttura nel nostro territorio. “Mi riempie veramente di gioia e di orgoglio – ebbe ad affermare Scoditti nel corso della visita alla struttura riabilitativa -  poter riscontrare la professionalità e la validità assistenziale che contraddistinguono questo Centro. Dobbiamo impegnarci insieme e continuare ad interagire perché questa struttura possa integrarsi a pieno titolo con il territorio che la circonda affinché tutti possano usufruire delle competenze e dell’elevato grado di qualità del personale socio-sanitario del San Raffaele che oggi ho potuto apprezzare personalmente”.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

Basket: entusiasmo per la vittoria della Stamplast a Salerno 

Lunedì, 17 ottobre

La Stampalst vince e convince. A Salerno, contro il Battipaglia il quintetto del coach Piero Labate ha sfoderato una prestazione convincete, anche se appare quasi inspiegabile il calo fatto registrare nel terzo quarto quando, dopo essere stato sempre in vantaggio i cegliesi prima si fanno rimontare e poi superare fino a chiudere il penultimo tempo a più 10. Sembra quasi una musica già sentita: in queste prime tre giornate la storia si ripete con i giocatori gialloblù che al terzo quarto fanno registrare un momento di calo di concentrazione (solo?). 

Fortuna che, subito dopo c’è la reazione. “In effetti – a parlare è il direttore sportivo Enrico Marseglia – accade che al rientro dal riposo i nostri giocatori necessitano di ricarburare per entrare in partita”. Il motivo? “Siamo agli inizi – la risposta – e qualcosa può ancora non girare per il verso giusto, però il dato importante è che la squadra c’è e sa reagire”. Ma va bene lo stesso, quando alla fine si vince, sia pure con qualche piccola distrazione. La capacità di reazione è comunque una noto positiva del gioco cegliese ed avere la meglio contro un Battipaglia che sul proprio parquet e di fronte al proprio pubblico voleva vincere non era cosa di poco conto. Come al solito le note di cronaca registrano l’ottima gara di Charles Mujango (27 i suoi punti messi a segno sul totale dei 78 messi in c canestro dalla squadra). Mujo è ormai una pedina fondamentale negli schemi di gioco di Labate ed assieme a lui stanno crescendo di condizione gli altri, a partire da Cristiano Ventruto, domenica tra i protagonisti del successo al palaLuzzi salernitano. Cristiano è un giocatore voluto fortemente da tecnico e società, anche perché a Ceglie c’era già stato ed aveva lasciato un ottimo ricordo. Ora che le strade si sono rincontrate le cose non possono che andare bene. “Sono soddisfatto – il commento a fine gara del coach cegliese, Piero Labate – della vittoria, importante per noi e anche per prova dei miei giocatori sul difficile parquet campano”.

 E così prosegue: “Certo, c’è ancora qualcosa da migliorare, ma stiamo lavorando sodo e sono convinto che presto la squadra darà quelle risposte che tutti ci attendiamo”: Insomma, il lavoro procede bene ed i risultati in queste prime tre gare si sono visti, nonostante la battuta d’arresto rimediata alla prima di campionato. Ma anche questo ci può stare. Intanto ci si rimette a lavoro perché domenica l’appuntamento che riserva il calendario è di quelli da non far star tranquilli. A Costernino arriverà infatti il capolista Bisceglie dell’ex Horacio Bosco. a punteggio pieno, dimostrando di essere il roster migliore visto fino a questo momento. Gara di cartello che potrebbe e dovrebbe dire una ulteriore parole sulle intenzioni e pretese tra due delle società che, almeno alla vigilia, contavano i maggiori pronostici degli addetti ai lavori. Una settimana in più di lavoro a D’Amicis e compagni non potrà che far bene, non dimenticando che la squadra conterà sul notevole apporto dell ‘impareggiabile tifo cegliese, presente numeroso anche a Salerno domenica scorsa.

 

 

 

 

 

 

Primarie: grande affluenza in Puglia, test di democrazia

Domenica, 16 ottobre

Quasi 70 mila persone alle 13 hanno votato per le Primarie dell' Unione nei 409 seggi allestiti in Puglia. Il centrosinistra in Puglia ha un obiettivo chiaro: un' affluenza di almeno 100.000 elettori. E sembra che la meta - secondo i primi dati - sia vicina. Alle ore 13 a Bari e provincia hanno votato 20.000 persone (5.480 solo a Bari), a Lecce e provincia 16.000, a Foggia e provincia 11.400, a Brindisi e provincia 6.801, a Taranto 10.000 e nella Bat 4.960. 

''Anche in Puglia - rendono noto i responsabili dei coordinamenti provinciali dell' Unione - e' stato necessario ristampare altre schede perche' l' affluenza e' stata piu' alta del previsto e le code di gente sono lunghissime ovunque''. Per i pugliesi l' esperienza delle primarie non e' nuova: il 16 gennaio scorso il centrosinistra pugliese tenne le sue primarie e dalle urne (votarono 82.000 persone in 111 sezioni), a sorpresa, usci' il nome di Nichi Vendola (Prc), che riuscì a battere l' economista Francesco Boccia. Fu Vendola, il comunista, cattolico e omossessuale, quindi, a sfidare nella campagna elettorale per le regionali il governatore uscente della Puglia, Raffaele Fitto (Fi), e a vincere la battaglia, sorprendendo ancora una volta. Vendola ha votato stamani nel suo paese, a Terlizzi (Bari), nel seggio del Chiostro delle Clarisse, in piazza Cavour. 

Ed e' stato proprio Vendola che l' altro giorno, accompagnando Fausto Bertinotti che a Bari chiudeva la campagna per le primarie, a ricordare: ''la Puglia ha sconvolto le leggi del potere che dicevano che per vincere bisogna perdere l' anima. Qui abbiamo dimostrato che si puo' vincere senza perdere l' anima''. E' dunque in Puglia che Fausto Bertinotti, contando proprio sull' effetto-Vendola, spera di raccogliere il maggior numero di voti. La Puglia in queste primarie e' dunque sicuramente una regione ''sotto osservazione'': 

E per questo la mobilitazione del centrosinistra qui e' stata particolarmente attiva. I Ds, in particolare, hanno organizzato volantinaggi ovunque, soprattutto nei mercati. E mobilitazione c'e' stata anche nella sesta provincia della regione dove si vota per la prima volta dopo l' istituzione ufficiale: nella Bat (cosi' si chiama l'istituenda sesta provincia) ci sono 30 postazioni. Le altre sono cosi' distribuite: 122 nel barese, 117 nel Salento, 72 nel foggiano, 44 nel tarantino, 22 nel brindisino. 

 

 

 

 

 

 

 

Scoditti "promuove" il servizio sanitario del San Raffaele

Venerdì, 14 ottobre

“Mi riempe veramente di gioia e di orgoglio poter riscontrare la professionalità e la validità assistenziale che contraddistinguono questo Centro. Sono queste le qualità che andrebbero ricercate dappertutto anche negli ospedali”. E’ così che si è espresso il nuovo Direttore Generale della Asl  Br/1, Guido Scoditti in occasione della visita effettuata presso la Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica, il Presidio Ospedaliero di Riabilitazione ad Alta Specialità della Asl brindisina.  “Dobbiamo impegnarci insieme e continuare ad interagire - ha continuato - perché questa struttura possa integrarsi a pieno titolo con il territorio che la circonda affinché tutti possano usufruire delle competenze e dell’elevato grado di qualità del personale socio-sanitario del San Raffaele che oggi ho potuto apprezzare personalmente”.

Il Direttore Generale ha visitato la struttura accompagnato dal dott. Mauro Sansò, Direttore Operativo della Fondazione, dalla prof.ssa Antonietta Maria Vannini, Direttore Scientifico e dalla dr.ssa Annarita Desantis, Direttore Sanitario, i quali hanno illustrato i protocolli riabilitativi ed i programmi di ricerca che hanno fatto delle struttura cegliese un centro di riferimento nazionale per la cura delle disabilità.

La struttura, operante da maggio 2000, è dotata di 99 posti letto (di cui 9 in day-hospital) ed è specializzata nella cura e nella riabilitazione di pazienti con traumi cranici, mielolesione e spinolesioni. Ospita anche un reparto operante in regime di ricovero diurno dedicato alla riabilitazione delle disabilità dello sviluppo dell’età evolutiva.

“A fonte di precisi obiettivi istituzionali e tramite un processo di collaborazione integrata e continua con la ASL - ha dichiarato il dr. Sansò - il Presidio di Ceglie ha saputo dare una risposta esaustiva alle esigenze assistenziali della Regione Puglia riducendo la disagevole migrazione di pazienti e familiari verso centri di riabilitazione siti al Nord d’Italia o addirittura all’Estero”.

Subito dopo, il direttore generale dell’Asl, accompagnato  dal sindaco e la giunta si sono recati presso l’ospedale cegliese per una ricognizione. Il dr Scoditti ha visitato in lungo ed in largo la struttura, dimostrando di conoscerla bene, al punto che ad un tratto – evidentemente non era a conoscenza dei lavori nel frattempo effettuati – ha detto “Ah, non si entra più di qua?”. Visita importante che può essere il punto di partenza di una situazione diversa non solo per questo come per tutti gli “stabilimenti”.  Comunque, come è stato sottolineato, in questa fase si stanno effettuando delle vere e proprie ricognizioni conoscitive e dopo si potrà predisporre un progetto di eventuale nuovo utilizzo delle strutture. “In questa fase –ha sottolineato il sindaco Pietro Federico – non si può ancora formulare alcuna ipotesi e prendiamo atto della disponibilità del dr Scoditti che ha sottolineato come in futuro ci si muoverà in perfetto accordo con le istituzioni locali”.

Alla visita erano presenti tra gli altri Emanuele Vinci e Alfredo Rampino, rispettivamente Direttore Sanitario e Amministrativo della ASL BR/1, Massimo Di Castri, Direttore Sanitario dell’Ospedale di Ceglie, il consigliere regionale Pietro Mita, il vice sindaco Nicola Trinchera, gli assessori Domenico Lacala e Rocco Argentiero.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

Cegliese risarcito per il black-out del settembre 2003 

Mercoledì, 12 ottobre

Ricordate il black-out verificatosi la notte del 28 settembre 2003 che lasciò l'Italia al buio per circa 12 ore? I numerosi cittadini che nel frattempo si erano rivolti alla Federconsumatori di Brindisi, hanno ottenuto giustizia dal Giudice di Pace di Ceglie Messapica, con una recentissima sentenza che - secondo l'avvocato della Federconsumatori Brindisi, Antonio Putignano - «contiene un innovativo principio giurisprudenziale». «Il Giudice di Pace, avv. Salvatore Camposeo, accogliendo le istanze di un cittadino che si era rivolto alla Federconsumatori di Brindisi, da me difeso - spiega Putignano - ha condannato l'Enel ad un risarcimento dei danni pari a 100,00 euro, oltre al pagamento delle spese delle causa, poiché l'Enel non avendo ottemperato ai suoi obblighi contrattuali, facendo mancare l'energia elettrica per 12 ore consecutive, ha provocato un danno che viene configurato e catalogato come "danno esistenziale e da stress", conseguente alla protrattasi interruzione della corrente elettrica. Uniformandosi e facendo proprie le recentissime determinazioni della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale - continua Putignano - il Giudice di Pace (organo sensibile ed attento alle nuove metamorfosi giuridiche), ha ritenuto che i danni patrimoniali siano stati ampliati nei "casi di risarcimento dei danni non patrimoniali attraverso un'interpretazione più aderente alla costituzione dell'art. 2059 cc".

 Alla luce della nuova interpretazione, ciò che si rileva ai fini dell'ammissione al risarcimento è l'ingiusta lesione di interessi o valori - spiega Putignano - inerenti alla persona, dai quali conseguono pregiudizi non suscettibili di valutazione economica. In tali categorie rientrano anche i danni da stress, anche se la loro fonte è di inadempimento contrattuale la cui risarcibilità è posta a tutela della persona estesa non più alla sola sfera della salute, bensì ai rapporti sociali, alle attività di carattere culturale, agli svaghi e al tempo libero, sul presupposto che trattasi di ipotesi di danno che, anche se non collegata ad una particolare lesione, impone un "non facere", che limita comunque i complessi ambiti di realizzazione della persona umana». Una sentenza per alcuni aspetti innovativa, quindi, che amplia le possibilità di ottenere un riconoscimento del danno. «In pratica - commenta Putignano - la rinuncia e la limitazione da parte del cittadino di quelle attività di riposo e di svago e comunque di opportunità esistenziali, conseguenti alla interruzione dell'erogazione di energia elettrica, hanno portato un danno che equitativamente e giustamente il Giudice di Pace ha ritenuto dover liquidare in 100 euro». E ora che succede? «Ne consegue che qualsiasi cittadino ha diritto a tale indennizzo e potrà rivolgersi alla Federconsumatori Di Brindisi, in via Bastioni Carlo V 14, tutti i pomeriggi, onde aderire alle cause collettive che saranno proseguite nei confronti dell'Enel per ottenere tale risarcimento. Queste sono le nuove frontiere del risarcimento dei danni: la nostra associazione dei consumatori rimane attenta a questi fenomeni e alle istanze che quotidianamente provengono dai cittadini».

(Pierpaolo Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

Basket: la Stamplast di Ceglie vince all'esordio casalingo

Domenica, 9 ottobre

 

STAMPLAST CEGLIE – MARIGLIANO BASKET  74 – 72

STAMPLAST CEGLIE: Sardano 7, Ventruto F. 3, Ventruto C. 4, Bove 2, Della Corte 4, Mujango 37, D’amicis, Passante 17; n.e.: Blasi, Rossi. Allen. Labate

MARIGLIANO BASKET: Corvo 8, Confessore 18, Iaselli 10, Fioretti 11, Moretti, Di Napoli 13, Latorre 12; n.e.: Fornaio, Gammella. All. Sepe.

ARBITRI: Petroli di Lecce e Di Benedetto di Barletta

Note: parziali: 18-22, 44-40, 63-62, 74-72. Esce per 5 alli Confessore. Tiri Liberi: Ceglie 18/22, Marigliano 13/21. Falli: Ceglie 20, Marigliano 20.

Esordio vincente della Stampalst che doma un volitivo Marigliano, quintetto difficile da battere. La vittoria, pur sofferta, è stata meritata e ripaga un tifo da incorniciare. Il primo quarto vede gli ospiti più precisi nel tiro e nei rimbalzi. Il Ceglie è costretto a ricorrere e mette in vetrina un Mujango – che limita i danni con i suoi 10 punti (tre bombe) sui 18 complessivi. Il secondo quarto vede un Ceglie quasi trasformato, che mette in difficoltà Di Napoli e compagni che non riescono a fronteggiare il gioco dei padroni di casa. Le minacce peggiori giungono sempre da Mujang. Si va al riposo con il Ceglie a più 4. Al rientro sul parquet è chiaro l’intenzione di Sepe: bloccare “Mujo”. Così da ordini, prima a Fioretti e poi a Iaselli di francobollare il forte giocatore cegliese. Ma l’operazione riesce a metà. Il pubblico si diverte e si passa all’ultima frazione, quella più intensa. Il risultato è sempre in bilico anche perché i davanti cegliesi sbagliano troppo, complicandosi la vita. Nefi ultimi trenta secondo il punteggio è 73-72: Latorre, su errore di D’Amicis conquista palla e rilancia, costringendo al fallo su Corvo. Dei due liberi entra  il primo e sul secondo c’è il rimbalzo vincente della difesa cegliese che rilancia per Sardano sul quale c’è fallo: mancano 4 secondi: due liberi e la festa è fatta.

 Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

Basket: attesa per l'esordio casalingo della Stamplast

Sabato, 8 ottobre

Occhi puntati sul PalaTodisco di Cisternino per l’esordio stagionale della Stampalst Ceglie di Piero Labate.  C’è molta attesa per questo esordio casalingo, specie dopo la battuta d’arresta subita domenica scorsa a Molfetta. La squadra è nuova per otto decimi ed il coach Labate sta lavorando sodo per amalgamare giocatori e schemi. La sconfitta molfettese è stata dura da digerire, però, è stata, in un certo qual modo,  salutare. I giocatori ora più che mai  hanno compreso come in questo campionato di C 1 c’è da lottare, palla su palla, secondo dopo secondo e che tutti i roster sono agguerriti. Alla fine, chi sbaglia meno trarrà i migliori risultati. Ma niente drammi. “I giocatori – a parlare è il dinamico direttore sportivo, Enrico Marseglia – sono tutti consapevoli di come questo campionato sia duro, altamente competitivo; domenica scorsa ne abbiamo avuto la prova e questo ci ha dato la carica giusta,  perché domenica di fronte al nostro tifo vogliamo ben figurare”.

A far visita a D’Amicis e compagni (l’iniizo è fissato per le ore 17,30 di oggi) giunge il Marigliano, la squadra campana che tra le sue file annovera giocatori di un certo peso, di categoria superiore. Domenica ha vinto nel suo esordio stagionale (ha vinto in casa contro il Sidis Barletta), di fronte al proprio pubblico e questo pomeriggio c’è da giurare che vorrà tentare i colpaccio. Tra i giocatori cegliesi non ci dovrebbero essere forfait. Qualche problema per Paolo Della Corte, ma il forte giocatore dovrebbe farcela, anche perché in questa gara è necessario presentare il miglior quintetto. Insomma un confronto – come sottolineano gli addetti ai lavori – d’alta quota con due società che hanno programmi bellicosi. Buone note giungono da Mujango e Sardano. I due giocatori si stanno  integrando bene nell’ambiente e sono quasi al top della preparazione. Buona premessa per una squadra che conta molto sull’esperienza e la capacità di simili giocatori.

Piero Labate dovrebbe inizialmente presentare il quintetto composto da Sardano, Ventruto, Bove, D’Amicis, Mujango e Passante. Pronti, comunque a dare il loro apporto ci sono anche gli altri giocatori che compongono il roster cegliese. “In settimana – a parlare è sempre il ds cegliese – i giocatori li ho visti motivati, determinati e concentrati, consapevoli che un nuovo passo falso potrebbe compromettere i programmi della cosietà”. E così conclude: “Questo pomeriggio contiamo molto sull’apporto del nostro meraviglioso tifo che anche quest’anno sarà l’arma in più nelle nostre mani”. Ambiente caricato e una tale  levatura tecnica.

 Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

Domenica la gimkana torna sul tradizionale circuito di 30 anni fa

Venerdì, 7 ottobre

 C’è grande attesa per l’ormai tradizionale appuntamento autunnale della gimkana automobilistica, il Trofeo “Città di ceglie Messapica” che quest’anno festeggia il diciottesimo anno. La manifestazione è organizzata dalla Silver Car di Rocco Argentifero e di suo figlio Donato, affermato pilota di Formula 3. Un’organizzazione che in questi diciott’anni è stata impeccabile, grazie anche al contributo dell’ormai esperto Salvatore Santoro, pilota oltre che organizzatore.

 La manifestazione, in programma domenica 9 ottobre sull’ormai collaudato circuito di Viale Emilio Notte richiamerà come al solito tutti i migliori piloti delle Regione, ed anche oltre. La gara, patrocinata dalla Regione  Puglia, dalla Provincia di Brindisi  e dalla Città di Ceglie Messapica, prevede la partecipazione di circa 250 piloti – “quest’anno supereremo il record delle passate edizioni, a conferma della validità tecnica della competizione”,afferma Salvatore Santoro – suddivisi in dieci categorie, in rapporto alla macchina con la quale gareggiano,. Come al solito, così come prevede il regolamento, vincerà il 18.mo Trofeo il pilota che effettuerà la prova sul non facile percorso nel minor tempo possibile. “Il nostro è un percorso ormai collaudato – spiega Santoro -, impegnativo, tecnico e selettivo fatto di gabbie, slalom, boe, strettoie e cerchi a 360 gradi che richiedono grande calma e determinazione da parte dei piloti”. Percorso che verrà effettuato sotto l’attenta sorveglianza dei giudici di gara capeggiati dal direttore di gara, Antonio Mitrugno, coadiuvato dai cronometristi della federazione di Brindisi. In serata, a conclusione della gara la ricca premiazione con trofei, coppe e targhe per tutti.

L. Dip.

 

 

 

 

 

 

Vinci e Rampino collaboratori del direttore dell'Asl di Brindisi

Lunedì, 3 ottobre

Nuovi direttori amministrativo e sanitario per la direzione dell'Ausl BR/1. Il direttore generale, Guido Scoditti, ha conferito l'incarico di direttore sanitario ad Emanuele Vinci, già direttore dell'unità operativa complessa Laboratorio analisi del presidio ospedaliero Cisternino-Ostuni-Fasano.

Direttore amministrativo è Alfredo Rampino, leccese, direttore generale dell'Arpa (agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), che in passato è stato anche direttore generale dell'azienda ospedaliera 'V. Fazzi' di Lecce. Con queste nuove nomine - è detto in una nota - lo staff della direzione generale diventa perfettamente operativo.

 ''La competenza professionale di entrambi i nuovi direttori - dichiara il direttore generale Guido Scoditti - sono garanzia per un lavoro proficuo che ci apprestiamo a compiere nell'interesse di tutti gli operatori sanitari ma soprattutto, ovviamente, dei cittadini. Siamo consapevoli che la popolazione attende segnali importanti capaci di dimostrare concretamente una gestione più vicina ai problemi della gente. Il nostro impegno sarà quello di migliorare quantità e qualità dell'offerta sanitaria pubblica''. ''La collaborazione che mi verrà assicurata dai nuovi direttori, amministrativo e sanitario, in aggiunta, sono certo, a quello di tutto il personale dell'Ausl, in ogni realtà territoriale si trovino e con qualsiasi mansione lavorino, mi risultera' particolarmente di grande conforto - aggiunge Scoditti - nel raggiungimento degli obiettivi già illustrati dall'assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco e più in generale della giunta Vendola. Cercheremo di rendere sempre più vicino e migliore il rapporto tra l'erogatore del servizio e il beneficiario, soprattutto tra medico e paziente. Su questo dobbiamo lavorare, avendo ben chiare le priorità; prime fra tutte l'ammodernamento e il potenziamento tecnologico e l'accorciamento delle liste d'attesa''.

 

 

 

 

 

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