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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

An chiede più trasparenza nelle scelte politico-amministrative

Giovedì, 28 dicembre

«Il rifiuto di pronunciarsi pubblicamente sulle dimissioni dell’Assessore Conte rende evidente il tentativo della maggioranza e della giunta comunale di Ceglie di soffocare e  imbavagliare la città in una cortina degna della peggiore  tradizione comunista». Va giù duro Franco Nigro, capogruppo consiliare e commissario locale di Alleanza Nazionale. Ed aggiunge: «La gestione oscura e silenziosa del  Pug (esiste ancora?), la scarsa chiarezza e l’assenza di risposte sulla questione dei rifiuti solidi urbani,  la gestione del Teatro affidata silenziosamente, la rinuncia silenziosa al diritto di prelazione su una quota del Castello sono tutti segni tangibili di questa cortina di ferro e del tentativo di trasformare il Consiglio Comunale in un “porto delle nebbie”».  

Ecco perché l’esponente di An si associa alla richiesta già formulata dal capogruppo dell'Udeur Antonio Casale di “pretendere” delle spiegazioni sul perché si è perso il finanziamento di  1.200.000,00 €  ed eventualmente se vi sono dei responsabili. «Il Sindaco e la sua maggioranza non possono sfuggire – prosegue Nigro - con un “no comment”,   “forse no ….. forse si” la domanda chiara e forte che tutti i cegliesi pongono: il finanziamento per gli interventi sul Castello è stato perso? Si o no?».

Di fronte a queste richieste che provengono da gruppi consiliari, l’unica novità starebbe nel fatto che – come afferma Casale dell’Udeur «si sta facendo ridurre il tutto ad una semplice avvicendamento e Rifondazione sarebbe alle prese con il sostituto di Conte che, non va dimenticato ha motivato le sue dimissioni con un vero e proprio “atto di accusa” alla sua maggioranza»: ed a proposito di sostituto in questi giorni c’è una era girandola di “papabili” (si fanno i nomi di Uccio Biondi, Maria Antonietta Epifani – questi sono già stati assessori alla cultura con la giunta Mita – Anna Vitale e Cosimo Vitale, quest’ultimo segretario di Rifondazione).

Ed a proposito di questo Nigro tiene a precisare come «Quello che adesso rimane alla città  e a tutti coloro che avevano creduto nel cambiamento è il solito “totoassessore”,  il  “rimpasto” (mini o maxi che sia), lo scambio delle deleghe come le figurine  (stando attenti alla grammatura). Lo stesso linguaggio di sempre. Ma gli assessori li sceglie veramente il sindaco o sono una questione dell’ufficio politico del Prc? » . E così conclude l’esponente di An:  «Le dimissioni dell’assessore Conte hanno messo in luce le alchimie di paglia che tengono in piedi i resti di una maggioranza consiliare zoologica».

 

 

 

 

 

"Spiritus Mundi" nelle chiese di San Rocco e San Gioacchino

Mercoledì, 27 dicembre

Nell'ambito del "Dicembre musicale" organizzato dall'assessorato alle Politiche ricreative del Comune di Ceglie Messapica, si terrà domani e venerdì la manifestazione "Spiritus Mundi".

Giovedì, 28 dicembre, alle ore 20,30 (ingresso libero) nella chiesa di San Rocco sarà la volta della New Sound Band Orchestra www.nsborchestra.it,  costituita da 32 musicisti, giovani professionisti provenienti dalla Provincia di Brindisi, si caratterizza per l’inserimento in organico di strumenti quali la Fisarmonica,  il Pianoforte digitale, il Basso elettrico, la Batteria, le Percussioni, il Mandolino, il Banjo, la Chitarra elettrica e una voce lirica. Nuove sonorità che hanno permesso di innovare il repertorio che spazia dalla melodia classica napoletana a Frank Sinatra, Benny Goodman, Duke Ellington, i Beatles, Ennio Morricone, Astor Piazzola, Glenn Miller, Perez Prado. La direzione è affidata al maestro Carlo Pezzolla.

Venerdì, invece, alle 20 nella chiesa di San Gioacchino (ingresso libero)  sarà la volta di Rémi Decker (cornamusa), Filippo Gambetta (organetto) & Maarten Decobel (chitarra acustica).

Del noto trio di Rémi Decker sono presenti lo stesso cornamusista e il chitarrista Maarten Decombel. Al loro duo si affianca l’organettista Filippo Gambetta in un concerto carico di antiche melodie fiammigo-occitane e improvvisazioni sulle arie celtiche. Decker è oggi, non solo per il Belgio ma per tutto il centro-nord Europa, il cornamusista fiammingo più conosciuto e apprezzato. Proprio per la sua instancabile ricerca improvvisativa, fondata su una profonda conoscenza dei moduli tradizionali più antichi, ha all’attivo numerose registrazioni e collaborazioni con la radio nazionale belga e folk festival più prestigiosi. Filippo Gambetta, nonostante la sua giovane età, ha già alle spalle un lungo e prestigioso curriculum. Ha all’attivo come solista due importanti lavori che lo hanno fatto conoscere al pubblico internazionale: “Stria” (2000) e “Pria Goea” (2003). Attualmente firma le musiche per diversi spettacoli di danza e teatro. Attualmente è protagonista di una nuova e importante collaborazione con il clarinettista Mirabassi. Il concerto, che presenta con Rémi Decker è un viaggio folk sui generis, perché è nella continua instabilità armonica e nel meticciato sonoro che i due solisti tracciano il solco del loro “folk del non-luogo”.

 

 

 

 

Rapina al supermarket: il bandito tradito dalle scarpe, arrestato

Martedì, 26 dicembre

Rapina in un supermarket: il bandito tradito dalle scarpe firmate “Cavalli”. Il copione è il solito. Un uomo armato entra in un supermarket e intima alla cassiera di consegnargli il denaro, poi fugge via.

Protagonista dell'assalto un 34enne operaio del posto, Patrizio Leonetti, forse ingannato dalla possibilità di un facile guadagno. In un periodo come quello delle feste natalizie le attività commerciali possono diventare un bersaglio papabile per chiunque voglia approfittare dei frutti del lavoro altrui. Il fatto di cronaca è accaduto venerdì sera quando nell'Eurospin in Via Massimo d'Azeglio di proprietà di un commerciante di Grottaglie. Leonetti, con il volto coperto da un passamontagna ha puntato una pistola, forse giocattolo, contro la commessa che in quel momento si trovava alla cassa e l'ha costretta a consegnare il denaro. Tutti avevano capito le intenzioni compreso il proprietario che ha assistito alla scena, senza poter far nulla. Prelevato il bottino che ammontava a 700 euro si è poi lanciato in una corsa a piedi, lasciando nel panico i presenti che avevano temuto il peggio. L'illusione di un colpo facile, non ha permesso al rapinatore di capire quanto di lì a poco sarebbe accaduto. Se non fosse stato per la prontezza di chi si trovava in quel momento nel supermercato, che ha tempestivamente chiamato il numero di emergenza 112, il cattivo di una vicenda tutt'altro che natalizia, sarebbe scampato alla cattura.

Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri del posto che a seguito di una velocissima indagine hanno arrestato il malvivente. Patrizio Leonetti, un operaio di 34 anni di Ceglie, incensurato, si trovava nella sua abitazione quando i militari dell'arma sono andati a prelevarlo per trasportarlo nella vicina caserma. L'impresa è stata possibile anche perché i testimoni nonostante lo spavento hanno saputo fornire elementi utili per il riconoscimento e l'arresto del rapinatore. A tradirlo sono stati infatti i particolari dell'abbigliamento, e soprattutto le scarpe, di cui era stato notato il marchio di una famosa casa di moda italiana, probabilmente un falso. Tra i presenti che si trovavano in quel momento a fare la spesa per il pranzo di natale, alcuni hanno saputo indirizzare le autorità verso una pista certa e con il racconto preciso della vicenda è stato possibile infatti rintracciare chi poco prima impugnando una pistola aveva scatenato il panico.
Non c'è al momento nulla di certo se non il carcere per un giovane che ha creduto di migliorare la propria condizione con un colpo gobbo.

(M.G., Quotidiano di Puglia)
 

 

 

 

 

Coppia di coniugi picchiata e rapinata nell'abitazione in campagna

Domenica, 24 dicembre

Una coppia di coniugi è stata picchiata e rapinata da un gruppo di malfattori armati che hanno fatto irruzione nella loro villa, a Ceglie Messapica. È questo l' ennesimo episodio del genere che si verifica nel brindisino nelle ultime settimane. I rapinatori, sembra cinque incappucciati, sono riusciti a portare via alcune migliaia di euro dopo aver picchiato marito e moglie che hanno subito contusioni ed escoriazioni;prima di fuggire si sono impossessati anche di alcuni fucili regolarmente detenuti in casa. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri di Ceglie e del nucleo operativo di Brindisi.

L'ultimo episodio si è verificato sabato sera, poco dopo la chiusura del negozio di frutta che la coppia gestisce in via Roma. I banditi, che evidentemente conoscevano le abitudini dei due, li hanno attesi nascosti all'esterno della villa di campagna per aggredirli non appena scesi dall'auto. Le vittime sono state subito circondate dai cinque e picchiate selvaggiamente per farsi consegnare il denaro e le chiavi della casa, dove poi hanno rubato altro denaro trovato in un cassetto e altri oggetti di valore. Non sono mancati i gesti di ravvedimento della banda, almeno uno di loro: la donna ha implorato chi la tratteneva sfilandosi un anello che aveva al dito e consegnandolo al malfattore pur di liberare anche il marito, ancora steso a terra e raggiungo dai calci di uno di loro. Il rapinatore ha però rifiutato l'anello rimettendoglielo nel palmo della mano richiudendolo.

I due, una volta liberatisi, hanno chiamato il 113 e raggiunto il vicino ospedale per i soccorsi. Strascichi ci sono stati anche con i carabinieri giunti sul posto, i quali nella fase iniziale delle indagini avrebbero messo in dubbio il racconto delle vittime.

Dopo quanto avvenuto a Ceglie Messapica, sul territorio è stato disposto un servizio straordinario di prevenzione anticrimine.

 

 

Servizio straordinario di prevenzione? Basterebbe l'"ordinario"

"Disposto un servizio straordinario di prevenzione anticrimine": cosa vuol dire?, che formuletta è? nei confronti di chi e di cosa? forse verranno battute a tappeto le campagne del territorio e le abitazioni del paese? O forse un'auto dei carabinieri o della polizia o della polizia municipale o di quella provinciale girerà un'ora in più?

Non sarà probabilmente responsabilità degli uomini incaricati della sicurezza, ma a Ceglie Messapica e dintorni non c'è grande soddisfazione per l'operato delle forze dell'ordine. E' vero, episodi come quello di ieri accadono dappertutto, al Sud come al Nord, in Italia o nel Texas, eppure sembra di assistere ad un nuovo scivolamento al ribasso circa i controlli e la prevenzione. Pochi controlli in strada, scarsa visibilità delle forze dell'ordine, paura di negozianti e acquirenti che nelle ore serali temono l'assalto di qualche disgraziato, nessuna prevenzione verso  i ritrovi dove in questi giorni di festività si fa più intenso il gioco d'azzardo: è forse qui che si concentrerà il servizio straordinario di prevenzione? Ci accontentiamo del servizio ordinario, se efficace: più attenzione agli spacciatori di stupefacenti che in certe ore della giornata sono i controllori del territorio, più scrupolosità per il comportamento degli automobilisti (un po' di autodisciplina è benvenuta ad ogni livello) e dei motociclisti. E magari  basterebbe bussare con maggiore insistenza alla porta di qualche "circolo culturale e ricreativo" del circondario dopo la chiusura ufficiale dei locali.

 

 

 

 

 

Come i vecchi tempi, si scriverà una ballata sulla scuola incendiata

Giovedì, 14 dicembre

Un cantastorie si occuperà della Pascoli, la scuola di Ceglie incendiata alcune settimane fa. 

Il Cantastorie, colui che trae dalla quotidianità, dalla cronaca, gli spunti, le storie delle sue ballate, e delle sue cantate. Strumento per raccontare gli aspetti minimi delle vicende, per trarre insegnamenti ma anche per denunciare.

Mauro Geraci, (www.geracicantastorie.com), uno dei più importanti cantastorie oggi in Italia, Professore associato di Etnologia presso l'Università di Messina, collaboratore con l’Università La Sapienza di Roma, e autore del volume Le ragioni dei cantastorie. Poesia e realtà nella cultura popolare del Sud (Roma, Il Trovatore 1996), è in questi giorni a Cegle Messapicaper condurre un laboratorio sulla scrittura e sulla musica, che coinvolge studenti delle medie superiori di Ceglie e di altri comuni. Un percorso che rientra nel programma temporaneo in materia di spettacolo, promosso dalla Regione Puglia, (Assessorato al mediterraneo), presentato dal comune di Ceglie Messapica, (Assessorato alle politiche ricreative), ente capofila e soggetto proponente, in collaborazione con i comuni di Villa Castelli e di San Michele Salentino, in provincia di Brindisi, Il progetto denominato “L’universo in piccoli luoghi Mondo globale, mondi locali”, comprendente un programma articolato di eventi, rassegne e festival.

Sin dai primi giorni di laboratorio gli studenti hanno espresso il desiderio consapevole di trattare come fatto di cronaca l’incendio doloso della Scuola Pascoli, ciò esprime già un grado di partecipazione e apre una preziosa possibilità formativa: quella di affrontare una problematica che ha scosso tutta la nostra comunità, in modo non giornalistico, ma come farebbe il Cantastorie.

Il laboratorio - fa sapere l'assessore comunale alle Politiche sociali Patrizio Suma -  farà nascere una ballata che sarà dedicata alla Scuola Media Giovanni Pascoli, ai suoi studenti e docenti e presentata venerdì mattina 15 dicembre alle ore 9.30 p.v. presso il Teatro Comunale di Ceglie Messapica.

 

 

 

 

 

 

Accoltellato in strada l'avvocato De Leonardis: ferito lievemente

Mercoledì, 13 dicembre

Un avvocato di Ceglie Messapica, Cosimo De Leonardis, è stato ferito in strada con alcune coltellate dopo che gli aggressori avevano anche tentato di investirlo con un'auto. Il professionista è stato soccorso da alcuni passanti e portato in ospedale dove i medici gli hanno riscontrato alcune ferite da arma da taglio alle mani, al volto e alle gambe, giudicandolo guaribile in 20 giorni.

I carabinieri, che indagano sull'episodio, stanno interrogando in caserma un uomo di 38 anni, titolare di un bar in paese, sospettato di aver avuto un ruolo nell'aggressione. L'uomo in passato sarebbe stato cliente dell'avvocato ferito.

 

 

 

 

L'Udeur striglia la maggioranza: "Parli sulle dimissioni di Conte"

Mercoledì, 13 dicembre

 «Il nostro è davvero un paese strano». E’ lapidario Antonio Casale, responsabile Udeur e capogruppo in seno al consiglio comunale. La questione le dimissioni dell’assessore Rino Conte. «Un vero e proprio atto di accusa – afferma Casale – di fronte alle quali assistiamo ad un inaudito silenzio del sindaco e dei gruppi che compongono la sua maggioranza, Ds, Rifondazione comunista e Margherita».

 La questione alla base delle sue dimissioni nel fatto che avrebbe voluto maggior celerità nel restauro del castello ducale per via del finanziamento di 1 milione e 200mila euro inserito nel Por Puglia 2000-2006 e accreditato lo scorso anno all’attuale giunta di centrosinistra guidata da Pietro Federico dopo un iter avviato nel 2001. Il finanziamento prevedeva entro febbraio 2006 l’invio di una serie di incartamenti, pena il rischio di perderlo. «Una scadenza - scrive Conte nella lettera di dimissioni inviata al sindaco, al presidente del Consiglio, ai capigruppo e al segretario generale - che nonostante le mie assillanti e pressanti richieste non è stata rispettata, per l’altrettanto assillante presenza di altre emergenze che di fatto hanno sempre relegato in secondo piano il progetto del castello».

Secondo Conte, nonostante già il 22 febbraio la Regione avesse sollecitato l’invio degli atti richiesti, e ci fossero state quotidiane pressioni sulla Giunta e sull'ufficio competente per dare priorità al castello, «fino ad oggi non si è trovato uno straccio di ritaglio di tempo per questo». E così proseguiva Conte: «Quanto sia grave la responsabilità politica di una simile scriteriata gestione del problema sembra superfluo sottolineare»,  anche se  - ammette - «la denuncia di questo misfatto non riduce le personali responsabilità dell’assessore alla Cultura, la più grave delle quali è quella di non essere riuscito a convincere i colleghi della Giunta sulla necessità di dare priorità assoluta al progetto di recupero del castello».

Di fronte a tutto ciò non una sola parola sarebbe stata spese per giustificare o ribattere alle accuse del prof. Conte. «Vorremmo che qualcuno ci spiegasse le ragioni di che sembra abbia voluto boicottare l’assessore alla cultura e privare la città di un simile finanziamento»: ma non si ferma qui l’esponente Udeur: «Ci sono dei responsabili in tutto questo? Personalmente, stando anche alle affermazioni dell’assessore dimissionario, credo che vadano individuati nei suoi colleghi di giunta e negli stessi uffici preposti». Ma non vengono risparmiati nemmeno i partiti della maggioranza: «E’ assordante il silenzio di Rifondazione, Ds e Margherita che pure hanno delle responsabilità. Allora perché non hanno chiesto chiarimenti su un fatto di una tale gravità? Chi o cosa si vuole coprire o nascondere? Il sindaco non può uscirsene con un “no comment” a domande della stampa quasi che non l’avesse nominato lui questo assessore».

E conclude: «La città ha il diritto di sapere perché sono stati persi tutti quei soldi ed il sindaco ha il dovere di rispondere e non far finta che non sia accaduto nulla. Stessa cosa chiedo ai partiti della maggioranza che con il loro silenzio fanno quasi capire che è stato un disegno preordinato per far fuori l’assessore Conte, al quale va tutta la solidarietà dell’Udeur per il suo atto responsabile, comportamenti che altri dovrebbero imparare ad avere perché si amministra non un condominio».

 

 

 

 

Incidente sulla Ceglie-Francavilla: muore un uomo di 21 anni

Sabato, 9 dicembre

Un giovane di 21 anni, Tommaso Urgese, è morto, nella tarda serata di ieri, un incidente stradale sulla provinciale che collega Francavilla Fontana con Ceglie Messapica. Secondo una ricostruzione dell' accaduto fatta dai carabinieri, il giovane, che era alla guida di una Alfa Romeo 167, per cause non ancora accertate ha perso il controllo della vettura che è finita fuori strada.

 

 

 

 

Sono ex studenti della scuola i presunti piromani della "Pascoli"

Venerdì, 8 dicembre

Sono tre e sono minorenni i presunti responsabili dell'incendio che un paio di settimane fa provocò ingenti danni alla scuola media Giovanni Pascoli di Ceglie Messapica. Si tratta - secondo quanto accertato dai carabinieri di Fasano e di Ceglie Messapica - di tre ex studenti dello stesso istituto, tra i 15 e i 17 anni, che sono stati denunciati alla magistratura.

Non è stato ancora chiarito il motivo dell' azione piromane che ha provocato danni gravi ai locali adibiti ad archivio e a 18 aule e ha costretto 400 ragazzi a sospendere per alcuni giorni le lezioni in attesa del completamento dei lavori di ripristino delle aule e dei locali danneggiati dal fuoco.

 

 

Il passo lento di una città dai due volti

Dalle ceneri della scuola di Ceglie Messapica affiorano lentamente colpe che non appartengono soltanto alla mano dei piromani del sabato sera. Uno ad uno vengono fuori i resti di uno stordimento purtroppo longevo, confuso tra distrazione e remissività perché ci si è convinti che, tanto, le problematiche o sarebbero state risolte dal pietoso intervento del cielo o avrebbero convissuto come è sempre accaduto, senza tante storie né analisi sociali.

L'assessore Rino Conte motivando le dimissioni presentate la scorsa settimana ha parlato di "maledizione divina" caduta sul paese, e Conte non è personaggio da indirizzare all'Altissimo responsabilità sull'attuale stato di salute della cittadina, rimasta bella ormai nelle brochure turistiche o in qualche guida gastronomica. Evidentemente qualche peccato dell'uomo, da qualche parte, deve pur essere stato commesso se negli anni, diciamo negli ultimi venti, Ceglie pare scivolare verso un declino che è sociale, urbanistico, lavorativo, un deficit che ha peggiorato persino i comportamenti. In politica, poi, le divisioni continuano a compromettere i rapporti sociali perché non solo non si perdona ma neppure si dimentica, dettagli e vezzi di una subordinazione ideologica che continua ad avvelenare i pozzi come se si fosse agli albori del "secolo breve".
In 13 anni di elezioni dirette del sindaco la Prefettura ha dovuto nominare per quattro volte un commissario, tanto è alta la conflittualità e la vulnerabilità dei consigli comunali che si formano. Quasi tutti i sindaci sono stati costretti alla capitolazione, l'unica legislatura portata a conclusione risale al '95, quando si insediò un governo monopartito e coeso da una gerarchia di apparato, ma per quasi quattro anni complessivi la gestione dell'amministrazione è stata delegata ad un tecnico, figura contabile e ovviamente priva di un mandato politico in grado di progettare, decidere, scegliere, indirizzare e governare.
Nel frattempo la città reale ha tentato di incamminarsi su un percorso parallelo, ha cambiato fisionomia e atteggiamenti, però mai certificati perché privi di appartenenza. Mentre ci si cingillava sul recupero di Piazza Plebiscito, lo storico "quadrato" con il monumento dell'orologio di una mitteleuropa ai confini con Bisanzio, e ci si arrovellava sul commercio di zona e sul ruolo dei bar del perimetro, si è sviluppato altrove un secondo paese infastidito e lontano da quello ufficiale: locali pieni di gente fino a tarda ora, ritrovi musicali di forte richiamo oltre i confini provinciali, si sono recuperati trulli e masserie trasformando la campagna in oasi assolutamente inedite, si sono consolidate le associazioni culturali, che a dispetto di tutti vivono orgogliosamente senza sussistenza organizzando stagioni sinfoniche, appuntamenti teatrali ed eventi sportivi.

Si perpetua così la contraddizione di una città double-face, che si indigna dinanzi alle fiamme della scuola e rimane inerme al cospetto dello spacciatore di droga che indisturbato fa le consegne in pieno centro o tra le tombe del cimitero. Una comunità rassegnata alle prepotenze di strada che ormai fanno un tutt'uno con la mala educazione, al traffico caotico che nessuno ha voglia di disciplinare, con i silenzi e i deserti di luoghi un tempo meta di vivaci confronti. E' vero, di questo passo si rischia lo scivolamento verso il pessimismo, ma gli episodi incoraggianti e visibili all'oggi non indicano ancora bel tempo tanto è il lavoro di recupero da fare.

Da anni si discute del Piano regolatore. L'incarico affidato nel '95 è fermo sul tavolo del progettista perché insabbiato da distinguo sensa senso mentre la città si espande come un blob secondo il piano di edificazione redatto con urgenza nel 1969. Il risultato è che si stanno realizzando "quartieri dormitorio" (proprio così, è questa la definizione attribuita quasi di essere alla periferia di Tokyo o Città del Messico), privi di verde, con abitazioni senza spazio e senza libertà, edifici oppressivi come quelli in cantiere sulla collina Insarti. E' uno dei balconi di Ceglie, l'ultima vetta delle Murge dove l'orizzonte va da Ostuni alla pianura del Salento, uno spazio aperto che nei giorni ionizzati dalla tramontana consente persino di scorgere i rilievi montuosi alle spalle di Valona. Ora è tutto chiuso dai "dormitori", edilizia intensiva autorizzata candidata al ghetto.

La politica è chiamata ad un ruolo primario, eppure c'è la consapevolezza che se questa è la condizione di Ceglie non si possono rovesciare imputazioni al sindaco di oggi o a tutti coloro che lo hanno preceduto. Si invoca una assunzione di responsabilità collettiva perché a bruciare la scuola e a incendiare l'operosità di tantissima gente non è stata la criminalità ma la delinquenza, quella di chi considera la violenza e la prepotenza una necessità per esserci e farsi notare. Il pianto di una docente dinanzi ai muri anneriti dell'aula, la protesta di due giovanissimi studenti, le manifestazioni di difesa della civiltà sono state reazioni per indicare che anche qui tutto può cambiare. E alla gente poco importa se nell'ultimo consiglio comunale l'attentato alla scuola "Pascoli" è passato in sordina perché la questione non era all'ordine del giorno.

(Mino De Masi, Quotidiano di Puglia)

 

 

 

 

L'opposizione su Conte: "Segno del fallimento dell'amministrazione"

Sabato, 2 dicembre

Reagisce l'opposizione alle dimissioni presentate dall'assessore Rino Conte.  «Quello di Conte è un gesto responsabile nei confronti della città perché si è reso conto dell’inefficienza di un sindaco e di una giunta che vanno per la loro strada senza rendere conto nè alla maggioranza né all’intero Consiglio comunale », afferna il consigliere di An Franco Nigro, mentre per Ciro Argese, della Lista Magno, «si tratta di un atto dignitoso ma anche di un’ammissione del fallimento di questa giunta, completamente autonoma dai partiti di maggioranza e troppo presa da altri impegni amministrativi, quali la proroga alla Tra.De.Co., un teatro dato in gestione ad amici senza il coinvolgimento del Consiglio comunale e della città, un Pug di cui i cittadini non sanno nulla».

Critico anche il giudizio di Forza Italia che con i suoi consiglieri Nicola Ciracì, Vito Santoro, Angelo Palmisano e Cesare Epifani osservano che "è ormai sotto gli occhi di tutti che la giunta di centrosinistra di Ceglie Messapica è al fallimento. Le responsabili dimissioni dell’Assessore Isidoro Conte di Rifondazione Comunista, accompagnate da una schietta lettera zeppa di accuse di incapacità amministrativa al Sindaco, alla Giunta e al Dirigente, rei di aver fatto perdere alla città un finanziamento di 1.200.000,00 euro per il Castello, sono la fotografia di un esecutivo alla deriva, che non ha mantenuto la minima promessa elettorale con le quali avevano carpito la buona fede dei cegliesi ad iniziare dall’approvazione del Piano Regolatore e l’apertura di reparti dell’Ospedale entro il termine, abbondantemente scaduto, di un anno.

A ciò si aggiunga - continua la nota del gruppo consiliare di Forza Italia - che mentre il 31 dicembre scade la terza proroga alla Tradeco e la ditta ha avanzato una richiesta “anomala” di 1.500.000,00 euro per servizi extra-contratto, l’esecutivo non è in grado di procedere ad una nuova gara per il servizio di Nettezza urbana, lasciando la città sempre più sporca ed indebitata. Anche gli ultimi gravi fatti criminali che hanno scosso Ceglie per i quali avevamo lanciato l’allarme in tempi non sospetti senza essere ascoltati in alcun modo, dimostrano come il tessuto sociale cittadino è di fatto abbandonato al suo destino, senza una guida autorevole. Di fronte a questo quadro desolante, prendiamo atto del silenzio del consigliere regionale Mita, troppo adagiato - conclude Fi -  nel suo triplice ruolo di consigliere comunale, provinciale e regionale, per preoccuparsi della propria comunità".

 

 

 

 

 

Le dimissioni di Conte un atto d'accusa all'Ufficio tecnico del Comune

Venerdì, 1° dicembre

Sono un atto d'accusa all'Ufficio tecnico del Comune di Ceglie Messapica le dimissioni poresentate dal   prof. Isidoro Conte (Prc) da assessore alle Politiche culturali e scolastiche; avrebbe voluto maggior celerità nel restauro del castello ducale per via  del finanziamento di 1 milione e 200mila euro inserito nel Por Puglia 2000-2006 e accreditato lo scorso anno all’attuale giunta di centrosinistra guidata da Federico dopo un iter avviato nel 2001.

Il finanziamento prevedeva entro febbraio 2006 l’invio di una serie di incartamenti, pena il rischio di perderlo. «Una scadenza - scrive Conte nella lettera di dimissioni inviata al sindaco, al presidente del Consiglio, ai capigruppo e al segretario generale - che nonostante le mie assillanti e pressanti richieste non è stata rispettata, per l’altrettanto assillante presenza di altre emergenze che di fatto hanno sempre relegato in secondo piano il progetto del castello ». Secondo Conte, nonostante già il 22 febbraio la Regione avesse sollecitato l’in - vio degli atti richiesti, e ci fossero state quotidiane pressioni sulla Giunta e sull'ufficio competente per dare priorità al castello, «fino ad oggi non si è trovato uno straccio di ritaglio di tempo per questo».

«Quanto sia grave la responsabilità politica di una simile scriteriata gestione del problema sembra superfluo sottolineare» scrive Conte, «anche se - ammette - la denuncia di questo misfatto non riduce le personali responsabilità dell’assessore alla Cultura, la più grave delle quali è quella di non essere riuscito a coinvincere i colleghi della Giunta sulla necessità di dare priorità assoluta al progetto di recupero del castello ».

«Il gioco al massacro che ne deriverà contro l’assessore - riflette Conte – individuato come l’unico responsabile non servirà a tacitare le coscienze di coloro, assessore compreso, che avrebbero dovuto e potuto dare altro sbocco al problema». A quanto pare, nonostante il sindaco abbia invitato Conte a tornare sui suoi passi, le dimissioni sarebbero irrevocabili. E ora, resta da capire quali effetti potrà avere questa decisione sugli equilibri della maggioranza".

 

 

 

 

 

Scuola media, tra emozione e rabbia si riparte dopo l'incendio

Venerdì, 1° dicembre

L'emozione è quella del primo giorno di scuola. In via Toniolo, dinanzi alla sede centrale della scuola Media Giovanni Pascoli, l'attesa per il gran rientro la si avverte a pelle, tra i genitori, i ragazzini, gli insegnati.

E quando davanti al cancello compare la sagoma del preside, armato di megafono, si percepisce nelle prime come nelle ultime file che il calvario in parte è finito.
"Ragazzi ben tornati. Il vostro rientro, tra i banchi di scuola, è la più efficace risposta che potessimo offrire, a pochi giorni di distanza dal brutale attentato incendiario messo a segno dalla criminalità a danno dell'istituzione scolastica".

Così Francesco Nisi, dirigente della "Pascoli", ha accolto ieri mattina, alle 8 in punto gli alunni del plesso distaccato di via Salerno.

Accompagnati dai genitori e salutati dal sindaco Pietro Federico, gli scolari hanno preso possesso delle loro nuove aule, ricavate tra le stanze adibite a laboratorio ed allestite a tempo di record per cancellare in fretta l'incubo delle fiamme che nella notte tra sabato e domenica scorsi hanno parzialmente distrutto e trasformato in un rogo il loro istituto.
"E' un giorno importante. Ci tenevo che i ragazzi tornassero subito a frequentare le lezioni. Se il mio auspicio - ha aggiunto il preside - si è potuto realizzare lo si deve alla collaborazione tra scuola ed Amministrazione comunale, nonché all'abnegazione mostrata da tutto il personale della Giovanni Pascoli e dagli operai del Comune. A loro, che per giorni hanno lavorato senza sosta, va il plauso ed il ringraziamento di questa direzione didattica".
Una mattinata speciale, vissuta sotto i riflettori delle telecamere e dei flash. Ambientarsi all'interno dei nuovi spazi non sarà semplice ma neppure estremamente difficile: "Ci mancano le nostre aule. Ma siamo contenti di poterci comunque ritrovare tutti insieme, tra i banchi", spiegano con spontaneità gli alunni.
Tratte le somme, la macchina organizzativa ha funzionato senza intoppi. La confusione ed il disorientamento, che pure si temevano, non hanno fatto capolino ieri in via Toniolo.
Medesima emozione hanno provato anche gli insegnanti e gli alunni delle cinque classi ospitate presso la struttura parrocchiale "Don Guanella", che in mattinata hanno ricevuto la visita del primo cittadino e quella del preside.
Dopo il vile attacco, la vita scolastica, torna dunque a scorrere regolarmente alla "Pascoli". In attesa che anche il plesso ferito possa presto risorgere: "Faremo tutto il possibile", l'impegno solenne del sindaco Federico.

(Nicola Quarta, Quotidiano)

 

 

Giornali e tv analizzano il "dissesto Ceglie", il Tg Puglia Rai continua a dormire

L'incendio alla scuola media, la pressione della criminalità (o meglio, della delinquenza), le laceranti dimissioni dell'assessore alla Pubblica istruzione Rino Conte che non se ne va per motivi legati alla delega principale ma per protestare contro le lungaggini di un chiacchieratissimo Ufficio tecnico (non avrebbe ancora elaborato un progetto per il parziale recupero del castello ducale, intervento già finanziato). Insomma, l'imbarbarimento generale della vita sociale di Ceglie è improvvisamente arrivato all'attenzione dei mass media che in questi giorni stanno affrontando l'emergenza con analisi di taglio sociale.

Dal Corriere del Mezzogiorno (edizione pugliese)  a Senzacolonne,  al Quotidiano di Puglia, a Repubblica o la Gazzetta del Mezzogiorno, nessuno ha trascurato il "fenomeno Ceglie". Molto attente anche le televisioni, dalla provinciale Trcb di Ostuni a quella multiregionale TeleNorba che in almeno tre occasioni ha inviato troupe a Ceglie per capire le ragioni di un dissesto sociale, argomento che sarà trattato anche lunedì prossimo nel corso del programma "il graffio".

L'edizione di Brindisi di Quotidiano ieri ha dedicato due pagine su Ceglie, la sua scuola offesa e le reazioni del mondo politico ed educativo. Per guardarle cliccare qui sul link per scaricare il "pdf" dello speciale.

Grande assente, ma non è una novità, la Tgr Puglia della Rai che si perde dietro convegni, convegnini, simposi e baccanali noiosi e di discutibile interesse, servizi facili da realizzare perchè programmati, non impegnativi e lasciati al fai-da-te della domanda intrigante: "Qual è l'aspetto più importante dell'incontro di oggi?".  Del resto la sede di Bari è meritatamente ultima nella graduatoria dello share e degli ascolti tra le testate giornalistiche locali della Tv pubblica.

 

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