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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

Ritornano i piromani:  incendiato casolare in campagna

Sabato, 27maggio

Sconosciuti hanno appiccato il fuoco, la notte scorsa, a un casolare di campagna con annesso deposito nelle campagne di Ceglie Messapica, di proprietà di Tommaso Gioia. Secondo i primi rilievi fatti dai vigili del fuoco, le fiamme sono state appiccate in più punti delle strutture e gli attentatori hanno appiccato il fuoco anche ad alcune cataste di legna e di paglia che si trovavano nel terreno circostante il casolare.

Indagini sono state avviate dai carabinieri per identificare i responsabili e chiarire le finalità dell' accaduto.

 

 

 

 

 

 

A scuola per parlare di pace e di legalità

Venerdì, 26 maggio

La pace, la legalità e l'ambiente visti dai bambini. Il II circolo didattico - plesso «Giovanni XXIII» - presenta, con il patrocinio Comune, il recital-tavola rotonda «Profumi e colori di bimbi liberi», organizzato dalle classi del Tempo pieno.

Saranno presenti, oltre al sindaco, Pietro Federico (centrosinistra) e all'assessore all'Ambiente e alla Legalità, il diessino Rocco Argentiero, il cap. Marco Pucciatti, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Fasano, il sociologo Alberto Zonno, il responsabile delle comunicazioni ambientali della ditta «Serveco», Danilo Sforza.

L'appuntamento è per oggi alle 18, presso il palazzo di città. Si tratta, in sostanza, della fase finale di un lungo percorso che i bambini hanno intrapreso su iniziativa dell'Amministrazione, la quale ha voluto coinvolgere le scuole su temi di così stretta attualità. I tre argomenti proposti sono stati discussi con gli insegnanti, che hanno guidato gli alunni nella ricerca e nell'approfondimento delle varie tematiche attraverso attività di laboratorio: da quello manipolativo a quello multimediale, passando per il canto, la recitazione, la coreografia. La serata non avrà il carattere «istituzionale» tipico di una tavola rotonda. Gli alunni - seguiti dagli insegnanti Monaco, Federico, Lena, Vitale D. e V., Gianfreda, Salinaro, Chirulli M. e A.M., Santoro, Sammarco, Radogna, Urso, Elia, Nigro, Santacroce, Casale - daranno vita a degli «schetches» attraverso i quali esprimeranno la loro visione della giustizia, della pace nel mondo dell'ambiente. Successivamente porranno ai tre relatori invitati delle domande di approfondimento. Ci sarà anche un'esposizione di manufatti in arte povera, planimetrie delle cappelle rupestri e disegni di Ceglie, realizzati dagli alunni.

(Pierpaolo Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)
 

 

 

 

 

 

Riapre la Casa per gli anziani: martedì l'inaugurazione

Giovedì, 11 maggio

Il centro anziani di Ceglie Messapica sarà aperto. Lo ha comunicato con una lettera ai cittadini il sindaco Pietro Federico e l'assessore alle Politiche sociali Patrizio Suma.

"ll Centro Socio-Ricreativo degli Anziani, meglio ricordato come “Casa degli Anziani”, sarà aperto. In questi anni, in più occasioni, avete giustamente sollecitato l’attivazione del centro" si legge nel documento. Che prosegue: " La Casa degli Anziani, già inaugurata  nella primavera del 1999, sorse per voi. Oggi riannodiamo quella trama spezzata, riconquistando l’armonia necessaria per raggiungere obiettivi, per incontrare i bisogni della città, affrontandoli.  L’Amministrazione Comunale sta attivando tutto l’iter organizzativo per aprire il Centro che desideriamo sia spazio vivace d’incontro e di relazione in ambiente salubre. Molto dipenderà dall’impegno che assieme vorremo e dovremo dedicare.  Questa lettera ha lo scopo di informarvi dell’iniziativa in corso.

Vi chiediamo altresì di estendere la nostra comunicazione ai vostri amici coetanei.

 Come primo passo - prosegue la comunicazione - è necessario che vi iscriviate al Centro. Potrete farlo già dal 4 maggio 2006 recandovi in mattinata dalle ore 8 alle ore 12 presso gli uffici comunali dei servizi sociali al primo piano.

 Ci incontreremo per l’inaugurazione della Casa degli Anziani martedì 16 maggio alle ore 18.00. Nel corso della serata, si procederà, per chi non l’avesse ancora fatto alla iscrizione, e vi sarà comunicata la data della prima assemblea che sceglierà i rappresentanti nel comitato di gestione. Tutti gli anziani potranno candidarsi facendo richiesta formale - conclude la lettera - al Sindaco tramite lettera da far pervenire entro il 23 maggio 2006".

 

 

 

 

 

 

"Grande cuoca e vita snella": così Antonella (Ricci) finisce sul ciak

Giovedì, 11 maggio

Ciak, si gira. E questa volta sul set c’è Antonella Ricci, testimonial del nuovo spot dello yogurt Vitasnella della Danone. Non c’è che dire una donna piena di sorprese che, ancora una volta, ha affrontato un’avventura dinnanzi alle telecamere. Questa volta però non si tratta delle telecamere della “Prova del cuoco”, la trasmissione condotta da Antonella Clerici che già in passato l’ha vista protagonista, né di quelle di “Gambero Rosso Channel”. Questa volta è proprio lei l’unica star dello spot pubblicitario della Danone, girato dalla regista Nadia De Paoli.

«Un’esperienza del tutto diversa - commenta Antonella Ricci - più difficile, alla quale non ero abituata». Ma con un po’ di coraggio, che alla cuoca pugliese di certo non manca, il gioco è fatto. Così è diventata la testimonial dello Yogurt Vitasnella, girato a Milano in due giorni di full immersion, per cui però sono state effettuate anche delle riprese al ristorante di famiglia “Al Fornello da Ricci”, di Ceglie Messapica, una vera e propria perla della cucina gastronomica.

 Antonella è la nuova donna Danone, anzi la cuoca Danone, quella che «tra un pasto e l’altro si mantiene in forma mangiando Vitasnella». Questo il messaggio lanciato ai telespettatori. E in forma la cuoca trentottenne lo è, con i suoi 48 chilogrammi, per un metro e settantadue di altezza. Misure da top model, tant’è vero che Antonella sostituisce sul set Natasha Stefanenko, testimonial già da qualche anno per la Danone. Insomma il riscatto delle donne che, per un motivo o per l’altro, sono sempre a contatto con i fornelli. Da tempo si rifletteva sul nuovo messaggio pubblicitario da lanciare nello spot e si era indecisi proprio sul testimonial. Uomo o donna? Un bel dilemma, anche se la squadra che ci lavorava, composta per la maggior parte da donne, aveva già una certa idea di affidare il ruolo di testimonial a una rappresentante del gentil sesso. Bisognava però trovarne una che avesse una figura longilinea. E molte, ahimè, sono cadute proprio su questo punto dolente per chi è amante della buona cucina.

Una settimana di lavoro in tutto per mettere in piedi lo spot pubblicitario. Prima le selezioni, alle quali alla fine erano rimaste in sei, già scelte tra quelle con una taglia da miss, poi il provino su un set. «I provini finiscono qui. Non abbiamo bisogno di altro - le hanno detto -. Per noi Antonella è la cuoca Danone». «Ero felicissima - ricorda - e mi sono anche molto divertita quando la troupe, di circa trenta persone, è venuta a Ceglie per girare alcune scene nel ristorante. Fiori e addobbi ovunque. E’ stato davvero bello».

Poi è stato il momento di fare i bagagli e vivere questa nuova avventura. Così Antonella è andata a Milano, in compagnia del marito Vinoa Sokar, dove, per l’occasione, erano stati riprodotti i fornelli della cucina Ricci. Qui si è lavorato per due giorni, dalle sette di mattina fino a notte inoltrata. Una squadra di lavoro, composta quasi esclusivamente da donne, nella quale Antonella si è sentita subito a suo agio. «Ci siamo divertite tantissimo - dice -. A Ceglie avevo potuto dilletarmi nella preparazione di piatti tipici per la trupe. A Milano è stato davvero impossibile, ma tra una pausa e l’altra mi chiedevano alcune ricette. Ancora oggi mi chiamano per avere alcuni consigli sulla preparazione dei piatti. Sul set si è dovuto porre rimedio anche ad alcuni problemi tecnici, come quando dovevo decorare un dolce con del gioccolato fondente che però non si scioglieva, viste le temperature basse all’interno dello studio. Scene da ridere».

Antonella ha fatto di nuovo centro. Bravura, capacità di buttarsi a capofitto nelle nuove avventure, allegria contagiosa e, perché no, un pizzico di buona sorte. Ma ci sarà forse per la bella cuoca pugliese un piatto che le porta fortuna? «La cucina pugliese, quella che mi hanno tramandato i miei genitori - risponde lei - e che in famiglia continua a darci tante soddisfazioni. Questo è il mio cavallo di battaglia. Anche pochi giorni fa, ad esempio, sono andata a pranzo da Beppe Bigazzi, con cui sono rimasta in contatto. E sul tavolo c’erano rigorosamente piatti pugliesi».

Ora per la brava e ancor più promettente cuoca ci saranno di certo nuove avventure, chissà, magari ancora su un set. «Ho tanti progetti e spero che le cose continuino ad andare così - dice Antonella -. Intanto mi godo questo bel momento insieme alla mia famiglia». E poi si vedrà, il caso finora non l’ha certo delusa.

(Luisiana Gaita, Quotidiano)

 

 

 

 

 

 

 

Incontro con i cittadini sul futuro dell'ospedale di Ceglie

Mercoledì, 10 maggio

Ospedale civile: una questione ancora aperta. Sul tema «Ospedale di Ceglie Messapica, Coma irreversibile?», il Comitato di salvaguardia del Presidio ospedaliero di Ceglie Messapica, ha organizzato per sabato 13 maggio (ore 18.30), presso la sede locale di Via Matteotti, un pubblico incontro dibattito invitando il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il sindaco della città, Pietro Federico, tutti i consiglieri comunali nonché tutti gli onorevoli e senatori della provincia di Brindisi, segretari dei partiti delle sedi locali e segretari aziendali dei sindacati del comparto Sanità. «Ancora una volta - dice il presidente del Comitato Cataldo Rodio - ci troviamo nelle condizioni di farci portavoce delle preoccupazioni dei numerosi cittadini che pretendono delle risposte sul futuro dell'Ospedale di Ceglie Messapica».

Il provocatorio tema, filo conduttore dell'iniziativa, vuole sollecitare chi di competenza affinché si abbia una risposta chiara e definitiva sui programmi che si potranno e si vorranno realizzare a Ceglie Messapica attraverso la «Revisione del Piano del Servizio sanitario». La registrazione, infatti, della mancata realizzazione dei numerosi progetti oggetto di dichiarazione nei diverse occasioni di incontro con il Comitato e la città, per il tramite dei responsabili preposti dalla Regione Puglia, rende ancor più desolante una situazione che a distanza di tempo non manca di creare sconforto fra i tanti cittadini che speravano in un cambiamento. Anche sulla tanto declamata «autonomia» vuole fare chiarezza il Comitato per capire quali sono i vantaggi per la città e per lo stesso Presidio ospedaliero e che cosa è di fatto cambiato per il già preesistente reparto di Ortopedia. A tutto ciò si aggiungeranno le legittime richieste di chiarimento sull'organico necessario di cardiologi, rianimatori e radiologi nonché sulla mancata apertura dei promessi reparti di Oculistica, Medicina generale e soprattutto sul necessario potenziamento del Pronto soccorso.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
 

 

 

 

 

 

 

 

Basket: la Stamplast perde in casa, si andrà alla gara "tre"

Giovedì, 5 maggio

STAMPLAST CEGLIE – CENTRO FORD MOLFETTA 70 - 81
 

STAMPLAST CEGLIE: G. Gallo 7, Ventruto 14, Bove 2, Della Corte 9, Mujango 17, D’Amicis 12, Gallo C. 10. N.E. Leone, Capozziello, Rossi All. DIstante

C.F. MOLFETTA: Maggi 16, Gesmundo 1, Varisco 2, Teofilo 22, Leo 36, Bonaiuto 3, Tommasini 3. N.E.: Filianotti, Verragni, Rotolo. All. Carolillo

ARBITRI: Foresti di Aquila e Giampietro di Chieti.

Note: parziali: 18-25, 46-42, 59-68, 70-81. Tiri Liberi: Ceglie 8/16, Molfetta 16/27. Falli: Ceglie 21, MOLFETTA 22. Esce per 5 falli Varisco

 Si andrà alla gara-tre per stabilire che deve accedere al turno successivo di questi play off. Purtroppo la Stamplast non è riuscita a ripetersi nell’impresa di quattro giorni fa andando a vincere a Molfetta. Una gara incolore, compromessa ancora di pi dall’assenza di Eduardo Passante che non è riuscito ad assorbire una brutta botta presa proprio sul parquet molfettese. E la sua assenza –Passante è sicuramente il giocatore più in forma in questo momento dei cegliessi – si è fatta sentire troppo sotto canestro, tanto che Leo è riuscito a totalizzare qualcosa come 36 punti. Eppure nei primi due quarti, specie nel secondo, si era visto un quintetto da par suo. Poi, dopo il rientro dal riposo, la Stamplast è come smarritosi con il Molfetta che vince meritatamente, non fosse altro per aver sbagliato meno ed osato un po’ di più. Nel primo quarto le due squadre di studiano a vicenda. Il Molfetta propone il suo quintetto migliore: con la regia di Maggi inizino Varisco, Teofilo, Leo e Tommasini.

Distante contrappone G. Gallo, Ventruto, Della Corte, D’Amicis e Mujango. Guillermo Gallo apare in palla e in pi di una occasione sguscia come un’anguilla tra le fitte maglie della difesa barese. Sul finire c’è qualche errore di troppo, a contrario der quintetto di Carolillo. Si passa alla seconda frazione con il Molfetta a più sette. La seconda frazione è quella della vera Stamplast con il Molfetta che non sa contrastare e non è un caso che in questa frazione il Ceglie totalizza 28 punti contro i 17 del Molfetta. In questa fase Mujango si mette in evidenza, ma non saprà ripetersi. Si va al riposo con la Stamplast a più 4. Il numerosissimo e coreografico tifo è alle stelle, comprendendo che c’è la possibilità di vincere anche questa gara-due. Ma è una illusione. Alla ripresa pare che sul parquet del palaTodisco sia entrata un’altra squadra. E il Molfetta, roster non certo trascendentale (paga forse ora la fatica di un campionato sempre ad alti livelli, ndr). Troppi errori e troppo falli. Ad innervosire Della Corte e compagni (mai come questa sera sono mancate le sue bombe) ci si mette un anche l’arbitro Foresti non all’altezza dell’appuntamento – fischiando nel giro di 45” tre falli di sfondo, nell’ordine, a D’Amicis, Ventruto e Della Corte che, per la verità vede solo lui, mettendo un po’ in difficoltà il collega e più attento Giampietro di Chieti. In questa frazione la Stamplast totalizza appena 13 punti contro i 26 del Molfetta, di cui 17 di del pivot Leo (dove sei Passante!). Si passa all’ultima frazione con i giocatori di Carolillo a più 9 (59-68). I tifosi si sgolano, ma la Stampalst ormai non c’è più. La cosa strana è che in questa fase tutti sembrano avere paura di tirare, lo fa solo Mujiango ma spesso non siora nemmeno il ferro. La frittata è bell’è fatta. Ora si ritornerà a Molfetta: E qui se i precedenti hanno un senso, la cosa potrebbe essere anche positiva: la Stampalst, anche in passato, fuori casa riesce a sorprendere. E’ quello che i tifosi si attendono, sperando che anche Eduardo Passante sia della gara.

Luca Dipresa
 

 

 

 

 

Lutto nella casa dei Passionisti: è morto padre Antonio Perrone

Mercoledì, 3 maggio

Padre Antonio PerroneE’ morto all’eta di 73 anni padre Antonio Luigi Perrone, dal 1991 al 1999 padre superiore del convento dei Passionisti di Ceglie Messapica. Nato a Trepuzzi, in provincia di Lecce, padre Perrone si affacciò giovanissimo alla confraternita già fortemente attiva nel suo paese, restando affascinato dall'opera pastorale di San Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti: proprio in questi giorni si stanno venerando nel Salento le reliquie del santo.

I funerali si sono tenuti stamani nel convento dei Passionisti di Ceglie dinanzi a migliaia di persone che lo hanno voluto salutare per l’ultima volta.
Entrato quindi giovanissimo tra i Passionisti padre Perrone ha emesso la "Professione dei voti" il 15 ottobre del 1950, completati gli studi di teologia nello studio internazionale dei Ss. Giovanni e Paolo, a Roma: è stato ordinato sacerdote il 31 maggio 1958. Dopo varie missioni (ne ha collezionate ben 160) padre Antonio è tornato a Ceglie, dove vi era stato nel 1949 da studente, per tornarvi poi nei primi anni Sessanta da sacerdote e infine nel '91 con l'incarico di Superiore: sono anni in cui l'operosità del convento ha riconquistato la città attraverso giornate di incontri e di preghiera, come quelli del marzo '97 sul Centenario della presenza passionista a Ceglie, convegni e meeting di studio, tra questi quelli sulla Sindone.

Apprezzato oratore, umanista e uomo di pensiero, padre Antonio Perrone è stato un riferimento per migliaia di fedeli e con quanti hanno voluto esplorare attraverso lui la missione della Chiesa e il fondamentale apporto allo sviluppo delle genti. Ammalato da tempo, nel dicembre del 1987 era stato curato nell’ospedale “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo per una forma tumorale con la quale è riuscito a convivere fino all’alba di ieri, martedì 2 maggio. Nonostante le sofferenze Padre Antonio Perrone non si è mai sottratto all’apostolato, celebrando la messa fino a pochi giorni prima della morte. Tra l’altro era stato lui a concelebrare la messa nella vecchia e piccola chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo il giorno in cui papa Giovanni Paolo II annunciò la beatificazione del frate cappuccino di Pietrelcina: l’atteso evento giunse a sorpresa poco prima delle 12 del 21 dicembre del 1998, giorno in cui padre Antonio s’era recato nell’ospedale di quella città per un controllo medico. Dopo la soddisfazione dei medici al decorso della malattia il padre Passionista scese nella chiesetta del frate cappuccino, proprio nel momento in cui le campane del convento hanno iniziato a suonare a festa per la comunicazione giunta dal Vaticano. Padre Antonio era un profondo conoscitore della vita di padre Pio, di cui conservava gelosamente un fazzolettino da lui donato, reliquia che qualcuno vorrebbe ora  attribuire al buono stato di salute conservato per anni da padre Antonio nonostante il devastante male.

Due coincidenze ora invitano alla riflessione dei credenti: padre Antonio Perrone è morto il giorno in cui le reliquie del santo fondatore dei Passionisti, San Paolo della Croce, sono giunte a Trepuzzi, città di nascita del sacerdote, per una breve sosta; è morto, infine, nel settimo anniversario della Beatificazione di Padre Pio, avvenuta a Roma il 2 maggio del 1999.

 

 

 

 

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