Pioggia di riconoscimenti per il poeta cegliese che, dopo l’affermazione al concorso di Ceglie dell’associazione “Poesis Kailia”, ha ottenuto un altro primo premio a Gragnano (in provincia di Napoli) e un secondo nel Salernitano
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di Damiano Leo
Il poeta cegliese Antonio Curri continua a riscuotere riconoscimenti per la sua produzione poetica.
Dopo il primo premio conseguito alla seconda edizione del Premio Nazionale “Poesis Kailia”, a Ceglie Messapica, lo scorso 14 giugno, ora è la volta di altri due riconoscimenti. Venerdì scorso, 27 Giugno, a Salerno, presso il Salone Bottiglieri del Palazzo della Provincia, in Via Roma 104, al 5° Concorso Letterario Nazionale di racconto breve e di poesia “Siamo uguali nella diversità”, gli è stato conferito il secondo premio per la Sezione Adulti. Il concorso era organizzato dall’Associazione Culturale Centro Studi di Ricerche Economiche e Sociali Mondi Sostenibili, con sede nel Comune di Pellezzano (Salerno). La giuria era composta dai professori Giovanni De Feo, presidente, Francesco Basile e dalla professoressa Francesca Miceli.

Ogni componente della giuria ha valutato autonomamente gli elaborati sottoposti al concorso per le due categorie: “Racconto breve” e “Poesia”. Finalisti per la sezione Racconto breve sono risultati: Coviello Serena, di Pellezzano (Sa), con il racconto “Un cercatore d’amore”; Lento Stefano, “Un giorno di poche parole”, di Pomigliano D’Arco (Na); Cavalchi Fabio, “Occhi diversi” di Castelnovo Di Sotto (Re); Reggio Simone, “Handicappato”, di Aosta; De Angelis Nazarena, “Note di cuore” di Roma; Cintioli Roberto, “Le due lune)” di Manziana (Roma); Rizzo Angelo, “Il dono che ti isola” di Salerno; Felice Civitillo Cristina, “Resistenza” di Napoli; Avanzato Wilma, “Una mano tesa verso la felicità)” di Chivasso (To); e Francesco Luisa, con il racconto “Una pagina bianca” di Taranto.
Per la poesia, oltre al poeta cegliese Antonio Curri, premiato al secondo posto assoluto, con la poesia intitolata “Oltre i confini del possibile”, sono stati premiati: Sica Sandra, “La luna nera” di Campobasso; Paladini Veronica, “Strumento di pace” di Brindisi; Argenziano Giovanni Battista, “Acqua” di Giaveno (To); Del Gaudio Enrico, “Shaban l’ultimo sogno di Gaza” di Castellamare di Stabia (Na); Lombardo Serena, “Lode alla diversità” di Fano (Pu); Rostin Roberto, “Un solo spartito” di San Giorgio delle Pertiche (Pd); Manzuoli Donatella, “Perché no?” di Lido di Camaiore (Lu); Ricciardi Nicola, “Siamo” di Genova; e Corsi Alessandro, per la poesia dal titolo “Pietra d’inciampo” di Livorno.
Di seguito ci piace riportare il testo della poesia di Antonio Curri, intitolata:
“Oltre i confini del possibile”
C’è un canto che risuona sotto cieli diversi/tra strade polverose e grattacieli scintillanti / nel respiro caldo del deserto / nel soffio umido della foresta. / Un canto che nasce dalle mani di donne / che ogni giorno raccontano il mondo / una parola alla volta, una goccia di sogno alla volta. / Chi nutre speranze nelle cuciture di un abito semplice / mentre il suo piccolo gioca con scampoli colorati./ Chi disegna mappe su tessuti di seta / spiegando il vento oltre i confini tracciati / perché ogni filo è un ponte verso l’altro.
Mani che sollevano, che accolgono e costruiscono,/ voci che rompono i silenzi e aprono stanze segrete / dove il futuro è un progetto collettivo. / Una scuola che germoglia in un campo dimenticato / un’impresa che porta luce dove c’era ombra / un libro che libera pensieri imprigionati. / Eccole, le visionarie del quotidiano, / che spingono il confine del possibile oltre l’orizzonte noto / ridefinendo mappe con gesti che parlano al plurale. / Un pozzo scavato non è solo acqua / è una comunità che fiorisce. / Un giardino curato non è solo bellezza / è un rifugio per chi cerca riparo. / Un’idea condivisa non è solo pensiero / è l’inizio di una rivoluzione dolce. / Ogni azione è una finestra aperta / un ponte sospeso verso il domani. / E mentre il mondo cambia sotto i loro passi / le donne sognano non solo per sé / ma per figli e figlie che correranno liberi / per comunità che sapranno essere insieme / un coro che canta l’infinito. / Ecco che nel loro agire c’è la luce / un lume che non conosce confini / un invito a credere, a osare, / a riscrivere il possibile / su pagine mai scritte.
Degna di essere riportata è anche la motivazione redatta dalla giuria, che recita: “La poesia “Oltre i confini del possibile” è pienamente attinente e profondamente ispirata: celebra la diversità, l’inclusione e il protagonismo femminile nella costruzione di un futuro più giusto e condiviso. Le “visionarie del quotidiano” diventano simbolo universale di una trasformazione collettiva. Il titolo è molto efficace e simbolico: esprime perfettamente lo spirito della poesia – superare barriere, reinventare il possibile, immaginare un mondo nuovo. È ampio, evocativo, e coerente con l’intero svolgimento del testo. Il tema è affrontato con originalità e forza poetica: il tono è quasi epico ma allo stesso tempo intimo, con una narrazione corale che valorizza le piccole azioni quotidiane delle donne come gesti rivoluzionari. L’idea del “confine” che si trasforma in “ponte” è potentemente simbolica.”
E la motivazione continua: ”La comunicazione è eccellente e raffinata: il linguaggio è ricco, fluido, pieno di immagini vivide e metafore riuscite (“un pozzo non è solo acqua…”, “mappe su tessuti di seta”, “una goccia di sogno alla volta”). Il ritmo è armonioso e la composizione ben costruita. L’impatto emotivo è molto forte e ispirante: la poesia commuove e motiva, trasmette fiducia nel cambiamento e riconosce il valore spesso invisibile dell’azione silenziosa e generativa. Una lettura che lascia energia e consapevolezza.”
Due premi in due giorni
Il giorno successivo, sabato 28 giugno, Curri ha ricevuto il primo premio assoluto alla XII Edizione del Concorso Letterario “Versi sotto gli irmici. La pittura incontra la poesia”. 600 poeti e 145 pittori partecipanti. La cerimonia di premiazione si è svolta nella chiesa del Corpus Domini a Gragnano (Napoli).
La poesia vincitrice, anche questa degna di essere interamente riportata, si intitola:
“Quando il mare incontra la musica”
Su grigi scogli / dove il vento si spezza e si perde / un uomo suona / e il mare lo ascolta ondeggiando. / Dalla gola di bronzo di un sassofono / s’innalzano note/ come pennellate d’azzurro / dove l’orizzonte dissolve i confini/ dove la musica è colore / la pittura è respiro. / Il suono danza sulla tela del cielo / mentre l’acqua / dipinge versi sulle rocce. /Ogni melodia / è un’onda che sfuma /ogni goccia / è inchiostro che scrive un tramonto. / In questo istante / senza tempo né nome / la poesia si fa quadro / il quadro si fa canzone. / Così il musicista / pittore d’echi / lascia che il mare / firmi la sua sinfonia.”
La poesia, come da regolamento, doveva essere ispirata ad un dipinto e Antonio Curri ne aveva scelto uno della corregionale Vanna Mezzina, pittrice di Molfetta.