Una data storica per la cittadina, un traguardo dopo anni di lavoro, un successo che è di tutti i cittadini: i campioni da stamani nel piazzale del Palasport in attesa del via ufficioso alle 13,35. Una passeggiata di riscaldamento nel centro abitato prima dello start ufficiale. E si spera che la diretta Tv non sia danneggiata da dosaggi sbagliati di pubblicità e “contributi televisivi”: si rischia di oscurare le immagini della città e l’entusiasmo della sua gente
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E’ una data che i cegliesi ricorderanno a lungo: per la prima volta il Giro d’Italia alle 13,35 di oggi, mercoledì 14 maggio, partirà da Ceglie Messapica. E’ l’epilogo di settimane di attesa e di preparazione per dare una orgogliosa cornice al ciclismo, allo sport e alle bellezze che il territorio esprime con spontaneità e gioia.
“E’ da decenni che ci prepariamo a questo evento” avverte Pietro Stoppa, presidente del Gsc “Orazio Lorusso” che ogni anno organizza la Coppa Messapica, la gara ciclistica under 23 che si corre dal 1952.
Una testimonianza del forte legame di Ceglie con il ciclismo, premiato dalla 108^ edizione del Giro d’Italia e dalla determinazione di più persone che hanno lavorato instancabilmente a ciò che fino a qualche mese fa era solo un sogno. Quella di ieri è stata la quarta presenza del Giro a Ceglie: la prima nel 1929, poi un lungo salto al 2004 e infine nel 2017.
Enfasi a parte (che è tollerabile se non sfocia nella goffaggine) avere i campioni del ciclismo e tutto il circo rosa che s’accompagna al Giro d’Italia è un risultato rilevante, di soddisfazione, di identità territoriale e di prospettive che può avere dalla grande vetrina mediatica.
Il sindaco di Ceglie Angelo Palmisano ha voluto condividere un successo che è anche suo: “Questo traguardo non sarebbe stato possibile senza l’impegno di tante persone che, con competenza, passione e spirito di servizio, hanno reso concreta quella che fino a poco tempo fa era solo un’idea ambiziosa” ha detto a “Quotidiano di Puglia” che ieri è uscito con 8 pagine dedicate al capitolo pugliese della grande corsa. E gli altri “autori” della missione li ha indicati il primo cittadino: “Luciano Fedele, imprenditore di grande sensibilità, e Pietro Stoppa, instancabile presidente del Gsc Orazio Lorusso e coordinatore del comitato di tappa, per il lavoro meticoloso e appassionato”.
Stamani Palmisano e Stoppa hanno raccontato il lavoro e l’impegno cegliese al Giro: il sindaco poco dopo le 8 in collegamento con TeleNorba, il presidente del Comitato di tappa in diretta dal Palasport per il Tg di Rai 3 “Buongiorno regione”.
Da giorni Ceglie è colorata di rosa. Vetrine dei negozi, portoni delle abitazioni e sui balconi sventolano bandiere rosa, palloncini e striscioni rosa per salutare il Giro. Il bagno di folla con bambini, famiglie e adulti si è già visto ieri lungo il percorso della quarta tappa, un modo per dire “grazie, noi siamo qua, non ci tiriamo indietro”.
Il Giro d’Italia, come del resto il Tour de France, non è solo una grande manifestazione sportiva. E’ anche una festa popolare, la sagra d’Italia vissuta dai paesi inseriti nel tracciato e resa identitaria dalle bellezze del paesaggio e dal patrimonio artistico che le immagini televisive riescono a far emergere.
Le riprese televisive sono garantite dalla Emg per conto della Rcs Sport & Event, organizzatrice della gara. Per offrire una copertura della corsa sono utilizzate 20 telecamere, di cui 13 a terra, cinque su moto e due su altrettanti elicotteri. Il segnale in Italia è poi ripreso dalla Rai e da Eurosport che le diffondono attraverso i propri canali, con una copertura completa e senza precedenti. Tutto in diretto, come accade anche in molti paesi europei, negli Usa, in Canada e nell’America latina. Oltre agli streaming su molti canali web. Sugli schermi si sono viste immagini spettacolari, un equilibrio sapiente tra fasi agonistiche riprese in dettaglio dalle telecamere sulle motociclette al seguito e “cartoline” spettacolari rilanciate dall’elicottero, contestualizzate al passaggio dei ciclisti e diffuse sul circuito internazionale.
Delusione per le immagini della Rai che “tagliano” i paesi
Ma non sempre, però, le immagini sono restituite come gli spettatori sperano. In ogni cittadina il richiamo della corsa rappresenta anche la fierezza e la gioia di vedere in Tv il proprio paese, la soddisfazione di essere al centro di una manifestazione internazionale. E’ il potere del ciclismo, che porta a domicilio le sfide mondiali offrendo anche al piccolo e sperduto borgo una centralità che nessuno sport può dare.

Però accade che scelte editoriali decise autonomamente dai network rovinino la festa, con personalizzazioni che talvolta negano scenari che nella piccola comunità fanno la storia. Anche ieri è accaduto lungo il tracciato della prima tappa italiana, dove stacchi e spot hanno cancellato panoramiche dei borghi addobbati con entusiasmo. Ad Alberobello, dove anche lì si è lavorato molti mesi per offrire un’immagine ancor più perfetta e fiabesca dei trulli, subito dopo il via ufficiale la Rai si è attardata con sigle, commenti, servizi preregistrati oscurando buona parte della “passerella” prima del via ufficiale. Arrabbiati e delusi sono anche i cittadini di Oria, ma anche a Ceglie non è andata benissimo. E’ vero che il passaggio è avvenuto fuori dal centro abitato, ma se non ci fossero state due riprese dall’elicottero e le schede sui tesori del paese, l’Italia e i paesi collegati non avrebbero saputo del passaggio dei girini.
A Locorotondo e Martina Franca è ancora vivo il ricordo della “censura” che i due centri subirono in occasione del Giro numero 100 del 2017 (quell’anno la corsa attraversò anche Ceglie). Ebbene, in quella edizione Martina si era assicurata il traguardo volante (che si paga), ma mentre i corridori arrivavano in città, fu mandata la pubblicità e addio riprese attese e pregustate da tempo. Il caso finì in Parlamento, con un’interpellanza d Gianfranco Chiarelli, e all’esame della commissione Rai, dopo una lettera di fuoco del sindaco di Locorotondo alla presidente Rai, all’epoca Monica Maggioni.
Oggi si replica da Ceglie, e speriamo in maggior equilibrio: i cosiddetti “contributi filmati” si possono mandare in onda anche quando si è in campagna.