Saranno restaurati e recuperati i dipinti che in passato adornavano il chiostro dei Domenicani a Ceglie Messapica. La Giunta comunale ha approvato il progetto per un importo di 200 mila euro
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di Damiano Leo
Gli affreschi artistici all’interno del Chiostro dell’ex Convento dei Domenicani di Ceglie Messapica saranno presto recuperati e potranno tornare al loro vecchio splendore. Finalmente una buona notizia per tutta la comunità cegliese e non solo.
Con delibera di Giunta Comunale n° 186 del 16 ottobre scorso, è stato definitivamente approvato il progetto di esecutivo che riguarda il recupero e restauro degli artistici affreschi esistenti all’interno del Chiostro dell’ex Convento dei Domenicani, già casa comunale e in seguito sede di una scuola di gastronomia di alta specializzazione. L’intervento di recupero era atteso da tanto e sollecitato da tutta la popolazione cegliese, particolarmente legata a quel luogo, di notevole importanza storica. Probabilmente andava fatto già molti anni orsono, ma meglio tardi che mai, considerando che se non si fosse intervenuti sicuramente la bellezza degli affreschi che si celano sotto incauti intonaci sarebbe andata definitivamente persa.
L’intervento favorirà la fruizione e l’utilizzo degli spazi esistenti, contribuendo a dare nuova vita a tutto il sito, grazie ad un finanziamento della Regione Puglia pari ad un importo di duecentomila euro.

Fondamentale sarà l’intervento della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio di Brindisi e Lecce per definire il corretto approccio metodologico degli interventi che si andranno ad eseguire, rispettando, come si conviene, l’alto valore storico ed artistico di quello che era il Concento dei Domenicani a Ceglie Messapica, città votata all’arte oltre che alla gastronomia.
Una città, la nostra, meritevole della massima attenzione per tutti i suoi beni architettonici civili e religiosi che la storia antica ci ha consegnato. Pensiamo alla Chiesetta di Madonna della Grotta, risalente al XIV secolo, che versa in imminente pericolo di crollo, unitamente alla perdita degli affreschi ancora più antichi, datati intorno al IX-XIII secolo d. C.; all’antichissima Cripta di San Michele, sito che risale al periodo medievale, precisamente tra l’VIII e il XIII secolo, fruibile solo per gentile concessione di privati e la cinta muraria di epoca messapica di via Santa Aurelia che recentemente, a causa delle piogge, è crollata. Bisogna qui ricordare che la prima cinta muraria risale all’VIII – IX secolo avanti Cristo.

