30 Aprile 2025

Dalla Chiesa appello per l’8xmille

La Chiesa cattolica invita a donare l'8Xmille: riunione nella parrocchia di San Rocco
La Chiesa cattolica invita a donare l'8Xmille: riunione nella parrocchia di San Rocco

Nella parrocchia di San Rocco l’incontro per il progetto legato alla presentazione della dichiarazione dei redditi e il consenso per destinare una quota alle attività in favore di opere sociali e di solidarietà

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di Damiano Leo

Con maggio ormai alle porte, mese nel quale si presenta la dichiarazione dei redditi,  anche la parrocchia di San Rocco, in Ceglie Messapica, ha aderito al progetto nazionale denominato “Firma per Unire 8xmille”, unitamente a tutta la Diocesi di Oria.

Mercoledì 23 aprile, nel salone parrocchiale, si sono riuniti tutti i responsabili dei vari gruppi presenti in parrocchia, guidati dal parroco don Lorenzo Elia e dalla referente  del progetto Gilda Erario, per un primo incontro di formazione.

Durante l’esaustiva conferenza la referente parrocchiale ha ricordato che “la Chiesa cattolica vive delle offerte dei suoi fedeli e con queste garantisce la carità ai più fragili. La sua opera pastorale e la manutenzione delle chiese e degli oratori. L’otto per mille è un sistema democratico. Dove però meno della metà dei contribuenti partecipa alla firma. Di questi 12 milioni lo hanno fatto. Il successo delle firme dell’otto per mille fa capire il consenso che, anno dopo anno, la Chiesa raccoglie non solo tra i propri fedeli, ma anche tra molte persone che non professano né praticano la religione cattolica. Ma questo in futuro non sarà più sufficiente.

Attualmente sono 31 milioni circa i contribuenti che devono presentare le dichiarazioni 730 e redditi e quasi il 55% firma per l’otto per mille. Ci sono però 10 milioni circa di contribuenti che non devono presentare la dichiarazione. Sono coloro che hanno il modello di certificazione unica, prevalentemente pensionati e lavoratori dipendenti che non hanno spese da detrarre. Di questi, meno dell’1% firma, è un bacino molto ampio da cui poter attingere nuove firme e migliorare la percentuale dei firmatari, attraverso una sensibilizzazione e promozione rivolta a tutte le categorie di contribuenti.

Da una ricerca di mercato, inoltre, emerge che il 60% dei contribuenti non firma per dimenticanza, il 40% per scelta consapevole. In entrambi i casi è fondamentale il ruolo che svolge la comunicazione diretta sul territorio, attraverso il porta a porta o il passaparola, per ricordare l’importanza della firma, per dare le possibili motivazioni. Per farlo è importante ricordare a tutti di firmare. Garantendo ai potenziali firmatari la massima libertà di scelta.

Firmare non costa nulla. Del resto la promozione della firma è necessaria per i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi con i modelli 7 e 30 e il modello redditi. I CAF o i commercialisti spesso non danno la giusta importanza al meccanismo e tralasciano di rammentare ai contribuenti di apporre la firma sull’apposita scheda dell’otto per mille. Questo fenomeno è ancora più evidente nelle dichiarazioni dei redditi presentate on line, i contribuenti che non devono presentare la dichiarazione dei redditi e danno il modello CU spesso non sono a conoscenza, si dimenticano o desistono dal farlo perché la procedura è complessa, ma è un loro diritto e dovere esprimere la scelta.”

Gilda Erario, con l’ausilio di diapositive e filmati, ha continuato la sua opera di sensibilizzazione a favore delle firme per la Chiesa cattolica, spiegando che “l’8 per mille, entrato in vigore nel 1990,  ha riscosso molto interesse e partecipazione tra i contribuenti, segno della stima e della fiducia nella Chiesa cattolica e nel suo operato.

Ogni anno, al momento della dichiarazione dei redditi, lo Stato mette a disposizione dei contribuenti una quota pari all’otto per mille dell’intero gettito complessivo dell’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche per scopi sociali o umanitari, oppure religiosi o caritativi, e chiede loro di indicare a chi e per quali scopi deve essere destinata. I soggetti destinatari possono variare ogni anno perché il meccanismo è aperto. Ogni confessione religiosa può infatti stipulare accordi con lo Stato italiano e chiedere di aderire al meccanismo dell’otto per mille.

La ripartizione dell’otto per mille tra i diversi destinatari avviene in proporzione alle scelte espresse, senza tener conto degli astenuti. Sulla sua assegnazione sono dunque chiamati a pronunciarsi tutti i contribuenti che manifesteranno la propria preferenza, firmando in una delle caselle degli appositi spazi predisposti su tutti i modelli della dichiarazione dei redditi, redditi 7 e 30 e certificazione unica, ogni contribuente potrà destinare l’otto per mille alla Chiesa cattolica attraverso il modello normalmente usato per la dichiarazione dei redditi. Alla scelta possono partecipare anche i possessori della certificazione unica CU che non hanno obblighi fiscali perché possiedono solo redditi di pensione di lavoro dipendente o assimilati.”

Ed ha concluso: “Firmare per destinare l’otto per mille non comporta il pagamento di un ulteriore tassa. In sede di ripartizione ogni firma equivale ad una preferenza e quindi non c’è differenza tra la firma di un imprenditore e quella di un operaio. Nei modelli redditi 7 e 30 e certificazione unica si trova anche lo spazio per destinare il 5 e il 2 per mille. Questi ultimi non sono assolutamente alternativi al 8 per mille, né gli fanno concorrenza. Rappresentano una possibilità in più che non esclude o modifica la firma dell’otto per mille.  I fondi che arrivano dall’otto per mille vengono impiegati, secondo quanto prescrive la legge 222/85 per tre finalità: esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, opere di carità, in Italia e nei paesi in via di sviluppo.”

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