18 Maggio 2025

I misteri sui costi del Giro

L'attesa in piazza Plebiscito per il passaggio del Giro d'Italia a Ceglie Messapica
L'attesa in piazza Plebiscito per il passaggio del Giro d'Italia a Ceglie Messapica

Una grande festa di sport e di partecipazione, una giornata che Ceglie Messapica ricorderà a lungo. Ma quanto si è speso per ottenere tappa, asfalto delle strade interessate ed eventi collaterali? Il sindaco svia la domanda anche in Tv. Resta la “capitalizzazione” di un’identità cittadina ritrovata, l’entusiasmo dei più giovani e la consapevolezza che qui tutto è possibile. Anche mantenere la “maglia nera” su rifiuti e opere incompiute

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Ma quanto è costata la tappa del Giro d’Italia alle casse comunali di Ceglie Messapica? E’ la domanda sottotraccia che ci si fa da giorni, un interrogativo alimentato da una sorta di mistero che circonda tutta la manifestazione sportiva. Il 14 maggio è stato un gran giorno per Ceglie, una pagina storica, per molti un sogno che si è realizzato: sentimenti provati anche dai cittadini di altri 21 comuni di partenza della “corsa rosa” e altrettanti di arrivo.

E’ stato indubbiamente un successo organizzativo dell’intera città, come ha riconosciuto il sindaco Angelo Palmisano, una comunità che ha trovato compattezza, identità e orgoglio non sempre ben espressi. Un traguardo raggiunto sicuramente con il gran lavoro del primo cittadino, con il presidente del Comitato di tappa Piero Stoppa, nonché presidente del Gruppo sportivo della Coppa Messapica, dell’imprenditoria cegliese che non s’è tirata indietro dinanzi all’impegno collettivo. Meriti riconosciuti dal sindaco, esempi di responsabilità civile come quello manifestato dal cegliese Luciano Fedele, imprenditore generoso e motivato che da Milano ha realizzato una catena di  hotel su un modello di efficienza e qualità.

Sì, ma quanto è costato il Giro? Si sa che c’è un tariffario diversificato tra città d’arrivo, di partenza o di traguardo volante. Nel 2025 il prezzo stabilito per i comuni sede di Partenza varia tra 70 mila e 100 mila (quasi sempre è questa la cifra finale), mentre per l’Arrivo sono richiesti 200mila euro. E’ così anche per il Tour del France, con costi leggermente superiori (210 mila euro per l’arrivo, secondo il “Sole 24Ore”).

E Ceglie quanto ha pagato per tappa e lavori annessi? La domanda è stata posta in diretta televisiva anche dal direttore di TeleNorba Vincenzo Magistà la mattina del 14 maggio: “Sindaco, la sua collega di Lecce ha detto di aver speso un milione di euro per asfaltare le strade del capoluogo salentino. A lei quanto è costato?”. “Guardi direttore, dobbiamo dire grazie ad alcuni imprenditori che si sono prestati, hanno lavorato in un clima di collaborazione…”. Insomma, filosofia e luoghi comuni a parte, non è venuta la lista della spesa. Non si è capito se l’asfalto delle strade interessate al passaggio del Giro è stata una “gentile concessione”, un’offerta a prezzo scontato per la comunità cegliese, una donazione all’intera collettività o altro.

 Non si fraintenda: la spontanea generosità degli imprenditori che si sono spesi per la buona riuscita della manifestazione sportiva va lodata e difesa; molti di essi hanno speso di proprio, nella consapevolezza del ruolo trainante chiamati a svolgere. Ma nel comparto pubblico ci sono regole che non possono essere derogate e siamo sicuri che siano state rispettate. In questo e altri casi non si chiede “trasparenza” ma solo “comunicazione”, e già il fatto di doverla sottolineare lascia l’amaro in bocca.

Il Giro d’Italia darà un ulteriore ritorno di immagine ché è già un buon investimento per una cittadina che tenta di dare al turismo un capitolo fondamentale della propria economia. In Tv la tappa Ceglie Messapica-Matera è stata vista da 888 mila telespettatori con uno share del 9,4%, diventati un milione e 390 mila all’arrivo, con uno share del 17,7 (fonte Auditel sui programmi del 14 maggio). Non ci sono dati su pre-partenza e “passerella” di Ceglie andata in onda dalle 13 alle 14 su RaiSport Hd (canale 58), ma immaginiamo “che è stato un successo”.

Però non è solo questo. La grande festa di tappa ha riunito tutti i cegliesi, ha creato una catena fra tutti i commercianti, ha visto un commovente impegno di associazioni, di singole persone, di famiglie, della scuola e dei tanti bambini entusiasti e responsabili del ruolo anche loro chiamati a svolgere. “Spero con tutto il cuore che questa esperienza abbia lasciato un segno nei cuori dei bambini” ha scritto sui social Battista Elia, un cegliese campione in bici ed eroe nella vita: uno dei tanti che – crediamo – ha colto la quintessenza di una giornata straordinaria che ha visto comportamenti inusuali che non possono andare dispersi.

Si ritorna alla vita di tutti i giorni e ai nodi lasciati irrisolti. Già ieri Luca Dipresa con un articolo (clicca qui per leggerlo) ha denunciato e rappresentato la preoccupazione per lo stato del ponte ferroviario in sospeso, mentre un altro fronte si affaccia con gravità. Dopo la giusta apoteosi della stampa sono ancora i giornali a ricordare  l’agenda all’amministrazione comunale: proprio ieri si è certificata l’arretratezza del comune in materia di rifiuti e raccolta differenziata (al 49,54%), con il record negativo (per i contribuenti) dell’ecotassa che per il 2025 sarà di 30,98 euro per tonnellata di rifiuti. In questo siamo sempre maglia nera.

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