Con il Giro d’Italia ormai alle spalle si ripresentano i problemi urgenti e irrisolti di Ceglie Messapica. Si richiede un rapido intervento il cavalcaferrovia Sant’Aurelia, con il traffico sempre nel caos e il transito regolato ancora da un semaforo che non può stare lì in eterno
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di Luca Dipresa
Ed ora? Il Giro d’Italia è ormai alle spalle e la questione del ponte di Via Sant’Aurelia va ora risolta. Il senso alternato non può protrarsi all’infinito con tutti i problemi che crea alla circolazione in uno dei punti a più alta densità di traffico. E le foto che qui alleghiamo ne sono una diretta testimonianza di quello che accade con il semaforo rosso in prossimità della rotatoria. Situazione che si aggrava quando a transitare è un’ambulanza a sirene spiegate.
Che qualcosa non abbia funzionato nell’esecuzione dei necessari interventi di manutenzione e consolidamento è un dato certo. Tanto che dalle tradizionali due corsie che consentivano il transito contemporaneo anche di due mezzi pesanti si è reso necessario attivare un senso unico alternato disciplinato da un semaforo. Tradotto: due mezzi pesanti o un articolato ed un’automobile hanno difficoltà a transitare contemporaneamente su entrambe le corsie. Secondo le norme stradali ogni corsia dovrebbe avere una larghezza di circa due metri e ottanta centimetri. Una larghezza ritenuta sufficiente al transito di un mezzo pesante che, compreso specchietti retrovisori, arrivano a misurare intorno ai due metri e sessantacinque. Ciascuna corsia dopo i lavori pare misuri due metri e settanta centimetri. Larghezza al di sotto se non al limite.
L’intera vicenda, come è noto, è stata attenzionata dal consigliere comunale e segretario locale della Lega, Pasquale Santoro, che ha segnalato non solo le difficoltà ma anche il fatto che l’apertura non doveva avvenire per carenza di documentazione. Del tutto, il consigliere Santoro ha interessato anche il Prefetto. Ma al di là delle dispute di natura politica, giustificando anche la necessità di aprire il ponte per le difficoltà specie in occasione del transito dei treni e con il Giro alle porte, ora è il caso di prendere una decisione definitiva.

O meglio, che fare? Partendo dal fatto che il transito su entrambe le corsie non è possibile e senza voler fare processi a nessuno la politica è chiamata ad agire. Non sta certamente a noi decidere sul come e sul cosa fare. Lasciando le cose come stanno, ovvero mantenere il senso alternato non può andare per le lunghe. Il ponte dei …sospiri deve avere un sussulto. Non vogliamo, ripetiamo, trasformarci in tecnici o qualcosa del genere però a nostro modesto avviso appare chiaro che qui le soluzioni possono essere due: la prima intervenire su un lato del ponte, la seconda buttarlo giù e magari rifarlo ricorrendo a prefabbricati. Siamo consapevoli che l’una o l’altra soluzione – a meno che tecnicamente ce ne siano altre – necessita nuovi impegni di spesa. Ma se la situazione è questa, una soluzione va ricercata. E diremmo anche con sollecitudine. Senza nascondere che potrebbero intervenire altre situazioni. Ma la politica deve avere anche il coraggio di superare situazioni di criticità. Vedremo.