7 Novembre 2024

Addio a Vincenzo Gasparro, poeta della bellezza

Vincenzo Gasparro
Vincenzo Gasparro

E’ morto all’alba di oggi uno dei testimoni più influenti della cultura pugliese: poeta, scrittore e per decenni maestro di centinaia di bambini. Pressante il suo impegno politico

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E’ morto all’alba di oggi Vincenzo Gasparro, scrittore, poeta, per decenni maestro presso la scuola Elementare De Amicis di Ceglie Messapica, rappresentante politico al Comune di Ceglie e alla Provincia di Brindisi. Aveva 79 anni. I funerali saranno celebrati domani, giovedì 25 luglio, alle ore 10 presso la Chiesa Matrice di Ceglie Messapica.

Il ricordo del giornalista Luca Dipresa

di Luca Dipresa

Una notizia che non avremmo voluto dare e commentare. Vincenzo Gasparro, il maestro che ha educato e formato centinaia di bambini con una forte passione verso gli studi, verso la poesia soprattutto, ci ha lasciati. Una scomparsa prematura che ci rattrista. Persona, studioso, poeta, scrittore tollerante ed aperto ho avuto modo ed il piacere di conoscere fin dagli anni Settanta quando insieme, sia pure tra i banchi contrapposti del consiglio comunale quando il municipio trovava collocazione nell’ex convento dei domenicani. Era la consigliatura 1978-1983.  Sia pure in contrapposizione Vincenzo colpiva per la sua competenza, pacatezza e tolleranza nell’affrontare le questioni. Mai una volta che l’ho visto alterato ma sempre attento e rispettoso delle posizioni altrui.   

  Da allora iniziammo a conoscerci meglio e questo grazie anche al modo di concepire la politica che francamente è diverso da quanto accade ora. Avversari, non nemici. Sicuramente la sua professione, quella di maestro, ha avuto una forte caratterizzazione. Già da allora si evidenziava la sua cultura ed era un piacere parlare con lui. Si parlava di tutto e di più. Con Vincenzo il rapporto di amicizia è stato sempre forte. Quando a metà degli anni ’90 con l’amico Mino De Masi decidemmo di dar vita all’esperienza del mensile “La Nostra Città” prima e “l’Idea” dopo, Vincenzo fu un prezioso collaboratore. I suoi articoli erano da leggere con argomenti di spessore e che andavano nella direzione di stimolare al bello dell’arte, della cultura, del recupero della memoria storica.

Peccato solo che la città non abbia saputo sfruttare questa presenza che avrebbe dato risalto alla cultura di una Ceglie che è talmente ricca di storia che pochi hanno compreso. Lui, Michele Ciracì, Uccio Biondi, Gaetano Scatigna Minghetti, tanto per fare qualche, nome sono stati e sono una importante risorsa, un patrimonio non sempre valorizzato come dovrebbe.

Pietro Mita quando nel 1993 divenne sindaco, all’assessorato alla Cultura chiamò Uccio Biondi. Mai scelta fu così indovinata. Altri, dopo, avrebbero avuto modo di fare la stessa cosa o quantomeno creare una struttura comunale di supporto e promozione della cultura. Con Vincenzo le conversazioni erano sempre piacevoli. Ci si incontrava in Piazza Plebscito per un caffè ad un tavolo dove con lui c’erano quasi sempre Michele, suo fratello, il maestro Pietro e altri con i quali si discuteva di tutto. C’era sempre da imparare. Si stava bene e le ore scorrevano veloci.

La presentazione del libro “Racconto Ceglie” con Vincenzo Gasparro

Quando nel 2002 – esattamente il 15 novembre – presentai alla città il mio libro “Racconto Ceglie”, quello che era il diario del cronista in un periodo che va dal 1986 al 2002 Vincenzo lo volli tra gli oratori. L’evento ebbe luogo nell’auditorium del Centro di alta specializzazione San Raffale e tra gli oratori, oltre a Vincenzo c’era Mino De Masi, Arnaldo Travaglini (caporedattore de La Gazzetta del Mezzogiorno, il quotidiano con il quale collaboro), Antonio Amico ed Enrico Turrisi. Con Vincenzo il rapporto non si è mai interrotto. Qualche mese addietro quando con Mino De Masi pensavano a riprendere il nostro giornale on line “l’Idea” dissi a Vincenzo “preparati che a breve ripartiamo”. Lui, Vincenzo, si mostrò entusiasta e disse “era ora, visto che tu e Mino siete liberi potete riprendere quella meravigliosa esperienza”.

Si sentirà la tua mancanza, caro Vincenzo, la tua gentilezza e le piacevoli chiacchierate dove si parlava di tutto e di più.

Vincenzo Gasparro, maestro educato alla scuola di Don Bosco, Don Milani e Mario Lodi, era nato a Ceglie Messapica. Tutta la sua produzione poetica è raccolta nel volume “Tutte le poesie” (1994-2012), BookSprint Edizioni, 2014, nelle cui collane ha anche pubblicato il racconto “Il sortilegio della casa antica”.

E’ presente in diverse Storie della letteratura italiana del II Novecento, in Dizionari letterari, ne “La saggezza della letteratura”, “Puglia letteraria” e qualificate antologie. Ha collaborato a giornali locali e nazionali.

Negli anni ha pubblicato il libro di storie e memorie “La pampanella amara”, l’istant-book, con altri, “Dicembre 93” e i seguenti libri di poesia: Taccuino (L’Autore Libri Firenze, 1994); Parole mai distratte (Gazebo, Firenze, 2000); Grazie per i balconi fioriti (Bastogi, Foggia, 2001); Barchette arancio e limone (Bastogi, Foggia, 2002); Nel mattino disperso (LietoColle, Faloppio, Como, 2004); La cura di Gaia (LietoColle, Faloppio, Como, 2006); Il passero maldestro, (LietoColle, Faloppio, Como, 2008), Il sortilegio della casa antica (BookSprint Edizioni, 2011).

Tra i libri più recenti: “Una famiglia borghese – L’Italia dei galantuomini fino all’avvento delle camice nere” (2009) , “Melagrane scarlatte e more nere” (2010), “A che servono le rose” (2012), “Fresco mattino come la tua spalla” (2016), “Novecento” (2016, dove da uomo attento alla realtà contemporanea, aveva dedicato un importante spazio al fenomeno dei blog cegliesi) , “Paese mio Vivrai” (2019), “Cartesio è andato via – Poesie” (2019), “I gabbiani non conoscono il male” (2020). La sua opera omnia è raccolta nel libro “Quaderni cegliesi” edito nel 2022.

L’orazione funebre del collega e amico professor Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti

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