16 Luglio 2025

Kailia, il tesoro ritrovato

La conferenza su Kailia e la Messapia: un incontro-dibattito sul ruolo di Ceglie in epoca preromana
La conferenza su Kailia e la Messapia: un incontro-dibattito sul ruolo di Ceglie in epoca preromana

Nuovi spunti sul ruolo dell’antica Ceglie Messapica alla conferenza di Unitre cui hanno partecipato il professor Gert Burgers (Università di Amsterdam) e il generale Domenico Strada. L’archeologa Caliandro, collaboratrice con la Sovrintendenza, ha annunciato che è in preparazione la redazione della “Carta archeologica”, mentre l’architetta Argentiero ha accolto e rilanciato l’invito a rendere fruibile alla ricerca e alla conoscenza il ricco patrimonio conservato nelle collezioni private. Proiettati due filmati sulle condizioni e lo stato di abbandono di due cinte murarie attribuite ai Messapi

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Il ruolo di Kailia nell’epoca messapica. Un passo indietro per scoprire e rivedere le origini di Ceglie Messapica, una delle capitali della Messapia, la più esposta a nord al confine con la Japigia.

Se n’è parlato nel corso dell’incontro-dibattito organizzato da Unitre Ceglie Messapica nell’ambito del progetto “Conoscere Ceglie”, conferenza incentrata su “La Messapia e Kailia”.

Un pubblico numeroso e attento ha sfidato il caldo torrido di questi giorni per assistere all’incontro presentato dal presidente Unitre Pietro Maggiore e moderato dal giornalista Mino De Masi che ha introdotto le relazioni del professor Gert Jan Burgers, ordinario di archeologia presso l’Università di Amsterdam, e il generale dei carabinieri Domenico Strada, profondo conoscitore e appassionato della storia dei Messapi.

Ha inoltre preso la parola l’assessore alla Cultura Cosimo Bellanova che, a nome dell’amministrazione comunale, si è detto molto attento e interessato alle iniziative che si intendono intraprendere a salvaguardia e valorizzazione dello scrigno di ricchezza storia e culturale.

Il tavolo dei relatori: da destra, Burgers, De Masi, Strada e Maggiore

Si è discusso dei modelli di ricerca e di “investigazione” in campo archeologico, e partendo dall’ultratrentennale esperienza di Muro Tenente, la città fortificata tra Mesagne e Latiano, praticamente rasa al suolo e abbandonata dopo il passaggio delle truppe di Annibale nel II secolo avanti Cristo, sono stati proposti modelli di sviluppo e di valorizzazione del territorio.

Il professor Gert Jan Burgers mentre tiene la relazione

Il sottosuolo di Ceglie rappresenta una ricchezza storico-archeologica immensa e purtroppo in gran parte dispersa. Fino dalla metà del 1800 e poi l’espansione urbanistica del dopoguerra hanno profondamente modificato un assetto largamente conservato per molti secoli.

Nel corso dalla conferenza sono stati presentati due filmati sulle condizioni delle due cinte murarie più vicine all’acropoli di Ceglie, il “paretone” realizzato come difesa militare. 

Il primo è visibile nell’area degli orti urbani, accanto al Municipio: sarebbe addirittura di origine preellenica anche se ricerche effettuate dalla Sovrintendenza territoriale collocherebbero la struttura al Medioevo, ipotesi che non trova d’accordo numerosi storici e diversi docenti di archeologia dell’Università del Salento che negli ultimi anni si sono occupati del “caso”.

La prima cinta muraria intorno al centro storico di Ceglie Messapica
La prima cinta muraria intorno al centro storico di Ceglie Messapica

In ogni caso la cinta a monte e quella a valle (ce ne sarebbero una terza e addirittura una quarta seguendo gli ampi confini del territorio di Ceglie Messapica) richiede un urgente intervento di programmazione e tutela. Quel che resta della cinta esterna, “divorata” dalla vegetazione, strade, manufatti abitativi, è diventata oggetto di interesse a attenzione da parte della Sovrintendenza e del Nucleo di tutela dei carabinieri di Bari. Segnalazioni, esposti e denunce presentate e rinnovate negli ultimi mesi hanno riacceso i fari su un patrimonio archeologico di immenso valore, come ha sottolineato anche il professor Burgers.

Nel corso della conferenza sono stati sottolineati due aspetti positivi sul nuovo corso di interesse: l’archeologa Pinuccia Caliandro ha annunciato che è in fase avanzata la redazione della “Carta archeologica”, strumento essenziale per mappare e tutelare le zone di interesse storico, mentre l’architetta Maria Luigia Argentiero ha dichiarato di mettere a disposizione la propria collezione messapica, certificata e conservata legalmente e già esposta nel 2016 nel corso di una mostra. 

E’ stata la risposta all’invito di Mino De Masi di rendere fruibile e materia di studio i reperti messapici ritrovati nel corso dei decenni e in gran parte conservati in collezioni private o polverizzati in monili raccolti nelle tombe e conservate nelle case di molti cegliesi come souvenir del passato. Non solo. E’ stata chiesta un’iniziativa per “centralizzare” almeno parte del patrimonio custodito in alcuni musei italiani ed europei, reperti non valorizzati né tantomeno esposti al pubblico.

Il professor Burgers ha manifestato soddisfazione per l’interesse dei cegliesi su un argomento che ridà vigore identitario e conoscitivo di un territorio che svela una sensibilità forse solo un po’ appannata.

VIDEO 1 / La cinta muraria interna (clicca qui)

VIDEO 2 / La cinta muraria esterna (clicca qui)

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1 commento su “Kailia, il tesoro ritrovato”
  1. Many thanks for sharing the fascinating and interesting information about the preservation of ceglie messspica.

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