Morto a 73 anni il musicista che due mesi fa fece commuovere l’Italia: alla chitarra il suo ultimo brano suonato con il fisioterapista. Apprezzato batterista, ha vissuto molti anni a Ceglie con la famiglia
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Addio a Vincenzo Maccagnani, il musicista polistrumentista morto oggi, domenica, all’hospice dell’ospedale di Tricase dove da tempo era ricoverato a causa di una malattia che si è rivelata fatale.
Originario di Brindisi, di 73 anni, ha vissuto per molti anni a Ceglie Messapica con la famiglia, dove era conosciuto e apprezzato e dove ha lasciato molti amici. Per quarant’anni ha lavorato presso l’Ufficio delle Entrate di Brindisi, ma la sua grande passione era la musica. E proprio alcune settimane fa hanno commosso l’Italia le immagini di lui con la chitarra dove, aiutato dal fisioterapista, ha registrato un ultimo brano dal titolo “Le cose che non mi piacciono di te”, quasi un testamento artistico, una composizione scritta tempo fa e finalmente incisa sul letto d’ospedale.

Maccagnani era da tempo ricoverato presso il Centro di cure palliative Casa Betania del “Panìco” di Tricase, dove il fisioterapista che lo seguiva, Giacomo Contaldo, chitarrista di pizzica per passione, non ha esitato ad aiutarlo nell’accompagnamento alla chitarra. Batterista di talento negli anni ’60 e ’70, Maccagnani si cimentava con abilità anche al pianoforte e alla chitarra.
A metà degli anni Settanta entrò nel gruppo musicale degli “Opera”, band messinese di cui era l’unico non siciliano, partecipando nel 1976 al Festival di Sanremo con il brano “L’ho persa ancora”. Ma il brano di maggior successo è stato probabilmente “Donna di chi”, canzone presentata al Festivalbar del 1975. “E’ stata un’esperienza bellissima e indimenticabile” aveva ricordato qualche tempo fa Maccagnani parlando di quella stagione artistica.