Due anni fa l’intitolazione di una piazza dedicata a Don Michele Pastore, amato parroco della chiesa di San Rocco. Il cartello è ancora coperto da una plastica nera. Tutto in attesa dei lavori di riqualificazione che l’amministrazione comunale ha dimenticato
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di Damiano Leo
Ad oggi, per i più può sembrare inverosimile, sono passati circa due anni da quando la civica Amministrazione di Ceglie Messapica ha giustamente deliberato di intitolare una piazzetta al compianto monsignor Michele Pastore (1939 – 2005), amato parroco – per oltre trenta tre anni- della parrocchia di san Rocco, in Ceglie Messapica.
Un cartello toponomastico campeggia da allora, rigorosamente coperto con una busta nera, una di quelle che usiamo per la raccolta differenziata, nello slargo di viale Risorgimento, nei pressi della ex pretura, proprio dove normalmente pullman stracolmi di bambini e ragazzi in età scolastica partono per gite e visite turistiche.
Quella piazzetta andava e va sicuramente riqualificata, ma a quando l’inizio dei lavori? Due anni non sono sufficienti per dare inizio all’opera? Quanto tempo bisognerà ancora aspettare per dare giusta dignità a quella che, ufficialmente, è già “Piazzetta don Michele Pastore”? A suo tempo qualche amministratore fece subito rilevare che prima di intitolare la piazzetta bisognava per lo meno rifare l’asfalto, eliminare pietre sporgenti dal pavimento che avrebbero reso pericoloso il transito, sistemare qualche panchina sotto gli alberi, e magari, aggiungo io, delimitare con una artistica ringhiera l’affaccio su viale Risorgimento.
Non occorreva molto per rendere dignitosa la piazzetta. Si poteva fare da subito, strappando quello slargo ad una condizione di profondo abbandono.
Voglio augurarmi che, anche se per l’approssimarsi delle nuove elezioni comunali, qualcosa si muoverà per dare finalmente dignità alla piazza di don MichelePastore. Voglio sperarlo e, con me, credo, lo vogliono anche tutte quelle generazioni che il nostro parroco ha amato come figli.