Un agronomo e un avvocato in difesa delle peculiarità del territorio: la grande impresa di Angelo Giordano e Valerio Tanzarella, una mission alternativa (e salutare) a Ogm e multinazionali
©
di Damiano Leo
Stanno creando un mercato un mercato di semi antichi per combattere Ogm e multinazionali: è la mission di due amici di Ceglie Messapica, l’agronomo Angelo Giordano e l’avvocato Valerio Tanzarella impegnati da qualche tempo nell’affermazioni dei prodotti della propria terra, anzi Terra con la maiuscola.
Angelo Giordano è un agronomo, mentre Valerio Tanzarella è un avvocato che ha lavorato per molti anni nell’ufficio legale di Rai Cinema. Sono entrambi di Ceglie e cinque anni fa hanno fondato una società Srl denominata “Ex Terra”, una società che, pur essendo anche una SB (società benefit), persegue anche fini etici.
I due amici cegliesi sono titolari di una azienda che si occupa di semi di varietà dimenticate, rare e preziose, antiche e particolari, di coltivarle, di studiarle e di diffonderle. Un percorso, il loro, che va controcorrente in un’epoca in cui i colossi della produzione agraria producono pesticidi. I nostri, invece, puntano alla valorizzazione e alla tutela dell’agro-biodiversità locale. La loro scelta di puntare sulla biodiversità principalmente ha ragioni etiche e di cultura. “Ogni territorio ha la sua vocazione, è impensabile continuare a coltivare ortaggi ibridi che sono il risultato di ricerche fatte in laboratori che nulla hanno a che fare con la zona nella quale verranno poi coltivati i medesimi ibridi”- dicono Giordano e Tanzarella e aggiungono – “La pretesa di imporre colture valide in tutto il globo ci sta di fatto impoverendo, massacrando il lavoro fatto dalla natura e dall’uomo nel corso dei millenni”.
Dal 2012, i due cegliesi, hanno oltre settemila varietà diverse, tra cui mille e duecento tipologie di pomodori, oltre a venti varietà di melanzane, duecento di peperoni e peperoncini, trenta qualità di patate, quindici di piselli, trenta di fave e, addirittura, cento specie di meloni e zucchine, senza trascurare le venti varietà di uve. La cosa più sorprendente è che per tutti questi frutti i due amanti della biodiversità hanno scelto di non usare mai fertilizzanti e pesticidi.
Le richieste di essere forniti dei vari semi prodotti da Angelo e Valerio, si moltiplicano ogni giorno di più, accrescendo la speranza che la biodiversità prenderà presto il sopravvento sullo strapotere delle multinazionali.
Articolo davvero interessante e stimolante!
Ho apprezzato molto il racconto della missione di Angelo Giordano e Valerio Tanzarella, un esempio concreto di come passione, etica e rispetto per la Terra possano dare vita a un progetto innovativo e coraggioso. Difendere e diffondere i semi antichi significa custodire la nostra storia agricola e culturale, oltre che offrire un’alternativa sana e sostenibile al modello imposto dalle multinazionali.
Complimenti a Damiano Leo per aver saputo raccontare con chiarezza e sensibilità un’esperienza così preziosa e ispirante.
Giuliano Martini Ascalone