11 Novembre 2025

Antonio Galetta profeta in patria

La manifestazione conclusiva del premio letterario "Città di Ceglie Messapica"
La manifestazione conclusiva del premio letterario "Città di Ceglie Messapica"

Al giovane scrittore, con il suo libro di esordio “Pietà”, è andato il premio letterario “Città di Ceglie Messapica” classificandosi al primo posto. Gli altri quattro autori ex aequo al secondo posto. Stasera, 1° agosto, il libro-evento dell’anno sarà presentato nel chiostro dei Domenicani

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di Damiano Leo

Ieri sera, giovedì 31 luglio, in Largo Ognisanti, il giovane e talentuoso Antonio Galetta è salito, con merito, sul gradino più alto della IV Edizione del Concorso Nazionale “Città di Ceglie Messapica”, aggiudicandosi il primo premio e un assegno di 6.000 euro messo in palio dall’Amministrazione cegliese, guidata dal sindaco Angelo Palmisano.

​Galetta, con il suo Pietà, pubblicato l’anno scorso da Einaudi, si è messo alle spalle quattro libri, scritti da autori di tutto rispetto: Heartbreak Hotel, edito da Il Castoro, scritto a quattro mani da Micol Beltramini e Agnese Innocente; Viva il lupo, edizioni Sellerio, di Angelo Carotenuto; Figlia del temporale, Edizioni Mondadori, di Valentina D’UrbanoOgni cosa è per Giulia, dato alle stampe presso Ponte delle Grazie, di Lucia Tancredi. Tutti e cinque gli autori, presenti alla partecipata manifestazione di premiazione della IV Edizione del “Città di Ceglie Messapica”, hanno riconosciuto l’originalità e la bontà del lavoro del giovane cegliese che li ha preceduti nella scaletta di conferimento del premio.

Antonio Galetta

​Antonio Galetta, visibilmente commosso ed emozionato, ha ritirato l’assegno ringraziando tutta l’organizzazione del Concorso, in primis la sua direttrice artistica Maria Antonietta Epifani, ed ha brevemente illustrato le dinamiche della sua opera. Lavoro, lo ricordiamo, già vincitore del Premio Campiello di quest’anno e del Premio Calvino Opera Prima Inedita del 2023. Un percorso, questo, che non può non inorgoglire un giovane che sicuramente saprà farsi strada nell’ampio ed accidentato mondo dell’editoria italiana e che non può non dare lustro alla sua comunità.

​Già oggi, venerdì primo agosto, la città di Ceglie Messapica renderà omaggio al giovane scrittore (nato nel 1998), vincitore della IV Edizione del “Città di Ceglie Messapica”, Antonio Galetta, presentando il suo libro Pietà, a cura della professoressa Maria Antonietta Epifani, presso il Chiostro dei domenicani a Ceglie Messapica, alle ore 18,30. Facile intuire che ci sarà una larga partecipazione di amici e concittadini (e non solo) del vincitore del “Città di Ceglie Messapica”, orgoglio del nostro territorio ma anche di tutto il meridione.

​Hanno preso parte alla cerimonia di premiazione il primo cittadino Angelo Palmisano, che ha fatto gli onori di casa ed ha lungamente elogiato il difficile lavoro svolto dalla direttrice del Concorso, la professoressa Maria Antonietta Epifani, presidente di giuria, per far sì che il “Città di Ceglie Messapica” crescesse sempre più, affermandosi e consolidandosi nel vasto mondo dell’editoria italiana; la vicesindaco Mariangela Leporale; l’assessore alla cultura Cosimo Bellanova e un numeroso ed interessato pubblico proveniente da tutta la Puglia.

​L’ideatrice e direttrice artistica del “Città di Ceglie Messapica”, Maria Antonietta Epifani, nel chiudere i lavori della IV Edizione, ha annunciato che il tema per la V edizione sarà “Il mistero”.

Una lingua viva, stratificata, instabile eppure nitidissima, punteggiata da un forte stilema narrativo che caratterizza il dettato narrativo: un “noi” narrante, fluido e mimetico; un soggetto collettivo che racconta, giudica, desidera, contraddice e si contraddice. Una prosa caratterizzata da un impasto vivido e coinvolgente di registri, con alternanza di sequenze narrative quasi sticomitiche e altre di tono contemplativo, per un linguaggio al tempo stesso audace, visionario e quotidiano, calato in una prosa ritmata e sintatticamente densa. Un Amore rappresentato nelle sue varie forme, talvolta dissonanti o contraddittorie. È amore familiare (che si traduce in cura ma anche in controllo); amore coniugale (fatto di incomprensioni trattenute e di alleanze mutevoli); amore disilluso per la propria terra (che diventa conflitto tra senso di appartenenza e desiderio di fuga, in un tessuto relazionale complesso e mai pacificato).

Ma anche Amore e Disamore che sono facce complementari di una stessa medaglia; e di entrambi questi sentimenti antipodici e discordi, di un intreccio costante tra desiderio e rancore, pietà e cinismo, compassione e spietatezza, nostalgia e disincanto, si fa specchio il romanzo. Per queste ragioni, per la forza evocativa e la funzionalità espressiva del narrare, coerenti con l’impianto tematico del romanzo, il premio di questa quarta edizione del Premio letterario Città di Ceglie Messapica va a Pietà di Antonio Galetta”.

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