6 Dicembre 2024

Ex San Raffaele, fuori 21 lavoratori

Il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica
Il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica

Da domenica, 1° dicembre, il passaggio di gestione dal privato al pubblico del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Il caso affrontato dalla III Commissione Sanità in Regione. Poche prospettiva per alcuni dipendenti privi di titoli professionali o anagrafici. Il consigliere Caroli: “Subito il bando per le assunzioni a tempo indeterminato”

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di Luca Dipresa

Il primo dicembre arriva e per il Centro riabilitativo ormai ex San Raffaele significa il completo passaggio dalla gestione privata a quella pubblica ovvero all’Asl di Brindisi. Sul tappeto tiene banco il futuro del personale, questione affrontata, tra le altre cose, nel corso di un’adizione con la III Commissione Sanità, presieduta dal Consigliere Regionale Mauro Vizzino, richiesta dalla Uil Fpl e dalla Cisl di Brindisi.

Una richiesta che aveva come perno centrale l’esclusione al transito all’Asl di una parte del personale della Struttura riabilitativa San Raffaele di Ceglie Messapica. Nello specifico 21 dei 157 dipendenti non transiterebbero dal San Raffaele alla Asl che ha internalizzato il servizio così come previsto dalla legge 21 del 2024.

Nel corso dell’audizione il segretario Uil Fpl Gianluca Ficecchia ha richiamato la legge 21 chiedendone l’applicazione integrale, ritenendo che anche il personale escluso per motivi di non idoneità del profilo professionale debba essere integrato alle dipendenze della Asl. Una posizione condivisa dalla Cisl, rappresentata da Flavia Ciracì, che ha chiesto alla Asl di trovare dei percorsi – anche individuando profili professionali diversi – per assicurare la continuità lavorati anche a queste persone. Il direttore amministrativo della Asl di Brindisi, Luigi Spina, ha spiegato che le procedure si sono svolte nel pieno rispetto della legge 21 e della normativa vigente: “Ci sono 21 persone che non sono state assunte; 12 perché non in servizio a giugno 2024, dunque escluse per disposizione di legge. In 3 hanno superato i 65 anni di età e non possono essere assunte nella pubblica amministrazione. Le altre 6 non hanno i requisiti di idoneità. Si tratta di tre medici, due biologi e una psicologa, tutti senza il titolo di specializzazione necessario”.
Ma si è anche parlato del sestino di tutto il personale che transita all’Asl. Sulla questione il consigliere regionale Luigi Caroli (Fratelli d’Italia) è intervenuto chiedendo che si predisponga quanto prima il bando per l’assunzione a tempo indeterminato, facendo riferimento alla legge che esplicita come la selezione debba avvenire per titoli. Caroli ha anche chiesto un confronto in Commissione prima dell’emanazione del bando.
L’intento della Commissione, ha concluso il presidente Vizzino, “è adoperarsi per trovare soluzioni affinché a tutti i lavoratori sia assicurato un futuro occupazionale”. L’argomento tornerà a breve all’ordine del giorno della Commissione sia per dare seguito all’audizione di oggi, con l’auspicata convocazione di un tavolo tecnico con i sindacati, come richiesto dalla Cisl, sia per la pendente richiesta presentata da Caroli.

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