25 Maggio 2025

Pellegrinaggio tra i letti d’ospedale

Il vescovo Pisanello al Centro di riabilitazione, accompagnato dal direttore dell'Asl De Nuccio
Il vescovo Pisanello al Centro di riabilitazione, accompagnato dal direttore dell'Asl De Nuccio

Il vescovo Vincenzo Pisanello ha portato il crocifisso giubilare nel Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Con il direttore dell’Asl De Nuccio tra i pazienti, in preghiera con loro: “Vorrei tornare qui almeno una volta l’anno”

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di Luca Dipresa

Questa mattina, lunedì 5 maggio, il vescovo di Oria, Vincenzo Pisanello, è andato in visita al Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Accanto a lui il direttore della Pastorale della salute don Dario De Stefano con il suo collaboratore don Roberto Lo Noce, il segretario del vescovo don Mino Serpentino e il cappellano don Michele Elia. Ad accogliere il vescovo c’erano il direttore generale della Asl, Maurizio De Nuccio, il dirigente responsabile della Struttura Informazione e comunicazione istituzionale Giacomo Dachille, il dottor Stefano Manzi della direzione medica del centro e il direttore dell’Uoc Riabilitazione funzionale dottor Giovanni De Stradis, oltre al personale sanitario e amministrativo della struttura. Presente anche il consigliere per la Sanità del presidente della Regione Tommaso Gioia e rappresentanti della segreteria della direzione medica del presidio.

La visita del vescovo di Oria, con alcuni lavoratori


Il crocifisso è stato portato nelle corsie e il vescovo è entrato in ogni stanza per pregare con i pazienti e dare una benedizione personale.
“Non è solo un evento liturgico – ha sottolineato il direttore generale De Nuccio – ma un momento di condivisione e di riflessione sull’importanza del camminare insieme. Bisogna dare speranza a chi ne ha bisogno. Non dobbiamo esclusivamente applicare i protocolli sanitari ma curare anche l’anima dei pazienti e la fede in questo ci viene incontro”.
Il vescovo Vincenzo Pisanello ha sottolineato la stretta collaborazione con la Asl: “Mi piacerebbe far visita al Centro di riabilitazione per celebrare la Messa almeno una volta l’anno. Sarebbe l’occasione per un momento di preghiera con i pazienti e gli operatori sanitari”.

In preghiera con il personale del Centro di riabilitazione

La giornata rientra nel pellegrinaggio del crocifisso giubilare. È stato scelto il Santissimo Crocifisso Redentore, venerato nella città di Latiano: il beato Bartolo Longo, latianese di origine e prossimo alla santificazione ha sempre nutrito una grande devozione verso questa effige.


Come riportato nella descrizione del crocifisso estrapolata dall’immagine utilizzata per la sua adorazione: “L’immagine del Crocifisso di Latiano risale alla metà del sedicesimo secolo e apparteneva alla Confraternita di San Sebastiano (oggi estinta). La leggenda racconta che passava per Latiano una carovana di zingari. Dopo una sosta nei pressi dell’attuale chiesa del Crocifisso, gli zingari si accinsero a caricare le mercanzie sul traino, ma non riuscirono a sollevare l’ultima cassa. Per alleggerirla tolsero alcuni oggetti ed estrassero il Crocifisso: a quel punto la cassa si potè smuovere. Il popolo che assistette a questa scena gridò al miracolo e il parroco portò in processione l’immagine seguito dai fedeli.
Gli zingari, continua il racconto, lasciarono a Latiano il Crocifisso e per la loro devozione portarono via un dito della mano destra”.
All’inizio della celebrazione, il Vescovo ha conferito un mandato simbolico agli operatori sanitari, per confermare, rinnovare e onorare la dedizione di professionisti compassionevoli che si prendono quotidianamente cura dei pazienti.

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