Alla fine del XIX secolo a Ceglie si registrarono le misteriose morti (il 71 per cento) di bambini sotto i 5 anni. Dalle statistiche la storia sconosciuta della cittadina, come quella dei “proietti” abbandonati alla ruota di Sant’Anna. E il 30 gennaio la nascita del pittore Emilio Notte
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di Domenico Strada
Dall’esame dei dati anagrafici del comune di Ceglie Messapica, consultabili sul sito Antenati del Ministero della Cultura (vedere articolo del 2 gennaio 2025 dal titolo “Come eravamo… il passato svelato dai registri” – Clicca qui), si è passati ad un analogo lavoro per il decennio 1888-1897, anche allo scopo di cogliere l’andamento del trend soprattutto riguardante il dato dei decessi dei bambini dell’età ricompresa da un giorno ai 5 anni di vita. Questo dato numerico/percentuale fornisce un significativo elemento di valutazione sull’andamento generale delle condizioni di vita di una comunità.
Vi è subito da dire che l’auspicato trend di miglioramento non si rileva, anzi il 1891 registra dati ancor più negativi, se possibile, con un 70% di decessi di bambini sotto i 5 anni vita rispetto ai decessi complessivi nell’anno pari a 602 unità (vedere le tabelle in basso).
Potrebbe essere accaduto che in quest’annata si siano verificate condizioni sanitarie, ambientali o alimentari particolarmente sfavorevoli che hanno aggravato la già precaria qualità generale di vita. Vi è anche da ricordare che i fortunati sopravvissuti nati in questo periodo hanno poi sopportato la tragedia del primo conflitto mondiale con gli uomini al fronte e le donne a sostenere da sole la già grama economia agricola.
I nati e i morti a Ceglie alla fine del XIX secolo
Anno | Nati – Decessi Saldo | Decessi ≤ 1 anno di vita | Decessi range 1g – 5 anni d vita | Decessi ≥ 75 anni di vita |
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1888 | 682 – 546 + 136 | 218 39,9% | 345 63,1% | 41 7,5% |
1889 | 781 – 435 + 346 | 175 40,2% | 258 59,3% | 43 9,8% |
1890 | 720 – 390 + 300 | 151 38,7% | 225 57,7% | 47 12,0% |
1891 | 737 – 608 + 135 | 224 37.2% | 427 70,9% | 45 7,4% |
1892 | 860 – 432 + 428 | 132 30,6% | 242 56,0% | 47 10,9% |
1893 | 728 – 500 + 228 | 221 44,2% | 320 64,0% | 52 10,4% |
1894 | 724 – 447 + 227 | 176 39,3% | 275 61,5% | 44 9,8% |
1895 | 740 – 476 + 264 | 192 40,3% | 278 60,7% | 46 9,6% |
1896 | 392 – 500 + 192 | 186 37,2% | 308 61,6% | 56 10,4% |
1897 | 732 – 441 + 291 | 151 34,2% | 260 58,9% | 57 12,9% |
I dati rappresentati contribuiscono a far conoscere le condizioni di vita dei nostri nonni e bisnonni e quali sono le nostre più recenti radici sociali ed economiche. Il paese ha comunque registrato nel periodo 1888-1897 un incremento anagrafico medio annuo di 260 unità (vedi la tabella Istat) dovuto al notevole numero di nascite anche se falcidiato, come detto, in maniera drammatica, passando da una popolazione di circa 14.100 (1881) a quella di circa 16.100 (1901).

Negli atti di morte, per ogni deceduto e per i loro genitori, è indicata “la professione o la condizione” per cui si rileva che quella prevalente è di “contadino/a” o “filatrice” per le sole donne, ma si leggono, saltuariamente, anche quelle di “nobiluomo” o “nobildonna” o di “proprietario/a” ovvero di “possidente” o “civile”. Ho annotato poi altre professioni quali “paretaro”, “dottor fisico”, “vetturale”, “tintore”, “vinovendolo”, “trattoriere”, “cocchiere”, “guarnamentaro”, “funaro”, “trainante”, “casellaro”, “legnamaro”, “ferracavalli”, “saponaro”, “caffettiere”, “vaticale”, “piperniere”, “forcarulo”, “venditore di generi privativi”, “scritturale”, “ricevitore del lotto”, ricevitore del registro”, regio notaro”, “musicante”.
Un dato significativo sulla condizione dei minori, si rileva dal fatto che sui certificati di morte per i bambini/e con un’età a partire dagli 8 anni di età, è indicata, burocraticamente, la loro attività che non può essere che quella di contadino/a ovvero di filatrice per le bambine con l’età di 10-14 anni.
L’andamento demografico e le unioni dal 1888 al 1897
Anno | Nati | Proietti | Decessi | Matrimoni |
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1888 | 682 | – | 546 | 124 |
1889 | 781 | 24 | 435 | 116 |
1890 | 720 | 25 | 390 | 131 |
1891 | 737 | 16 | 602 | 124 |
1892 | 860 | 20 | 432 | 141 |
1893 | 728 | 13 | 500 | 111 |
1894 | 724 | 15 | 446 | 103 |
1895 | 740 | 19 | 476 | 103 |
1896 | 692 | 22 | 500 | 104 |
1897 | 732 | 21 | 441 | 117 |
Decennio 1888-1897 |
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Media annua proietti: 19 Media annua nati: 740 Media annua decessi: 476 Media annua matrimoni: 117 |
Fra i decessi in tenerissima età si constatano molti nomi con l’indicazione “ignoto/a per paternità e maternità”. Fra questi, mi sono particolarmente soffermato, direi con emozione, sul nome di una bambina, Romanzo Maria, deceduta il 10.12.1897 dopo solo 3 giorni di vita, verificando, tramite la lettura del suo atto di nascita, di seguito quasi integralmente trascritto, le modalità di accoglimento di questi bambini particolarmente indifesi, catalogati come “proietti” (circa una ventina all’anno di nati):
“8 dicembre 1897, ore 9.30, davanti ad Epifani Angelo dell’Ufficio di Stato Civile, è presente Cavallo Antonia di anni 51 ricevitrice di proietti, la quale mi ha consegnato un bambino di sesso femmineo dell’apparente età di giorni uno, su esso mi si trovano una fascia di bambacia color blu, con alcuni cenci di bambacia bianca in cui era avvolto, ed un fazzoletto colorato che coprivale il capo senza però un contrassegno, e mi ha dichiarato che alle ore pomeridiane sette e minuti trenta del di’ 7 del corrente mese, nell’aprire la porta della sua casa una donna che non ha potuto conoscere le ha consegnato la detta bambina presso cui erano gli oggetti sopra descritti. Alla detta bambina ho imposto il nome di Maria ed il cognome di Romanzo. La dichiarante poi avendomi fatta la istanza di lasciarla a lei la bambina promettendo di assicurarne l’allevamento e la custodia nonchè di darne conto ad ogni richiesta dell’autorità, nulla trovando in contrario alla istanza medesima, ho aderito ed ho lasciato alla dichiarante la bambina medesima…”
(…).
Un’altra “ricevitrice di proietti” lasciati “nella ruota posta accanto alla Cappella di Sant’Anna fuori questo centro abitato”, citata negli atti di nascita, è Faggiano Maria. A fattor comune si rileva che l’Ufficiale di Stato Civile dopo aver “imposto” il nome e cognome ai neonati “proietti” li lasciava in custodia alle due “ricevitrici”, su istanza delle medesime che assumevano l’obbligo di provvedere al loro allevamento e a darne conto all’autorità.

Il 2 maggio1890, il dottor Giuseppe Lagamba quale “assessore funzionante da sindaco” Ufficiale di Stato Civile, ha registrato l’atto di matrimonio trasmesso al comune di Ceglie Messapica da quello di Vicenza, lì celebrato il 26 aprile1890, riguardante Notte Giovanni Antonio di anni 33 “ricevitore del registro” nato a Marostica e Chiumenti Lucinda di anni 26 nata a Schio. La coppia, il 30 gennaio 1891, in via Lamarina 9 qui a Ceglie, ha avuto un figlio di nome Emilio Giovanni (Notte). Si tratta del notissimo pittore esponente del movimento futurista, rimasto legatissimo alla nostra Ceglie dove sono custodite nella pinocoteca, ad egli intitolata, numerose sue opere.
Chiudiamo con una ultima doverosa nota riguardante il rinvenimento dell’atto di morte del 23enne cegliese Errico Vito di Pietro e di Domenica Tarantino “già trombettiere del Reggimento Cacciatori del Corpo Speciale d’Africa”, deceduto il 20 agosto1890 nell’Ospedale Europeo di Alessandria d’Egitto. Non sono indicate le cause della sua morte ma il suo reparto era impegnato nelle prime avventure coloniali in Africa Orientale del giovane Regno d’Italia.
E’ un modo per ricordarlo assumendo l’impegno di ricercare il suo foglio matricolare anche per capire dove è sepolto il nostro giovane “trombettiere”.
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